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Autore: Ago inseguitore    06/02/2014    1 recensioni
La storia tratta dell' edizione degli hunger games dopo la rivolta.Dove vi prenderanno parte i 24 giovani di Capitol City presi in una pubblica mietitura, come vendetta. Ci saranno come sempre Katniss, Peeta , Haymitch e gli altri personaggi.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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THE HUNGER GAMES
            
L’EDIZIONE DI CAPITOL CITY
 
PARTE 1-LA PREPARAZIONE
 
CAPITOLO 1
Accendo la tv, Peeta è seduto qui, vicino a me. Nei suoi occhi non si vede neanche un pizzico dell’ormai lontana voglia di uccidermi, di mettermi le mani al collo, di strangolarlo e poi di vedere il mio corpo accasciarsi dove capita. Gli psichiatri hanno confermato che ormai  non ci sono più segni del depistaggio, ma che ci vorrà ancora qualche settimana per farlo riprendere completamente.
Ad un tratto lo schermo si illumina di bianco, si vede il davanzale da cui parlava sempre Snow, ma al suo posto ora c’è la Paylor , che inizia a fare il solito discorso che fa ormai da un mese: - Come tutto il popolo di Panem sa, ci stiamo avvicinando al giorno che chiamavamo “della mietitura”. Solo che quest’anno, e solo per quest’unico anno, ci sarà un’ulteriore mietitura. Per tutto quello che Capitol City ha fatto patire hai distretti, il consiglio ha deciso di fare un’ultima edizione degli Hunger Games.- Si sente tutto il popolo di Panem sobbalzare, protestare e sconcertarsi, ma subito dopo interviene di nuovo la Paylor:- Tranquilli! Sarà diverso dai soliti giochi, questa sarà l’edizione di Capitol City! Verranno presi, come in ogni edizione, 24 giovani, ma saranno tutti appartenenti alla vecchia Capitol. – Dopodiché lo schermo ridiventa nero e sento Peeta alzarsi. Si gira verso:- Su Katniss, preparati. Tra poco dovremo andare a Capitol city per decidere insieme agli altri quale arena completare ed usare.
“Arena”. Questa parola mi fa rabbrividire, mi riporta in mente un assortimento di ricordi orribili. Rue, Tresh, Marvel, Cato e altri tributi come loro. Tutti morti, per colpa mia e di Peeta. Per un momento mi chiedo perché alcuni mesi fa io abbia accettato questo accordo con la Coin, ma per poco, perché immediatamente nella mia testa si forma un’ immagine. Capelli biondi, mani delicate, la camicetta fuori dalla gonna.- Prim!- urlo. Le ginocchia cedono sotto il peso del dolore e mi accascio sulla parete di fianco alla porta. Sento il mondo girare. Le parole di conforto di Peeta mi rimbombano in testa, ma niente mi distoglie da quel pensiero fisso. Un paracadute argentato, i capelli di mia sorella svolazzare nel vento e poi…più uesta scelta.
Mi rialzo come se non fosse successo nulla, cerco di far capire a Peeta che sto bene ma lui mi guarda ancora perplesso mentre mia madre cerca di darmi dell’ acqua pensando che stessi per svenire.
Si sente bussare alla porta in maniera molto brusca e dagli spiragli da cui entra l’ aria si distingue chiaramente un forte odore di alcool. -Bene è arrivato Haymitch!- dice mia madre mentre continua a farmi ingurgitare acqua e zucchero. Di nuovo un forte bussare e Peeta va ad aprire la porta. Haymitch entra senza farsi tanti problemi. E’ come sempre: capelli sparsi per tutta la faccia, alito pestilenziale all’aroma di liquore bianco e vestiti luridi pieni zeppi di macchie. Mi fissa per un po’ con aria sospetta e poi parla:- Ei ragazza di fuoco, cosa fai lì per terra? Vabbè lasciamo stare , siete pronti per la gita?- dice- Piuttosto te, Haymitch, sei pronto?- ribatte Peeta. Haymitch lo guarda con sguardo offeso, ma cambia subito discorso per non attaccar briga. -Muovetevi!-ci urla. Poi se ne torna a casa sua, per prepararsi, credo. Mi alzo, mi ripulisco e avanzo verso la porta. Prendo la mano di Peeta e usciamo. Mentre camminiamo per andare verso l’hovercraft Peeta mi ferma, mi fa girare verso di lui e dice:-Bhe Katniss, finalmente avremo il nostro primo anno da mentori. Chissà, forse ci capiterà la nipote di Snow.- Io non rispondo, mi limito a ripartire ma altri pensieri mi tormentano la testa. Mentori… dovrò preparare dei ragazzini per andare a combattere nell’arena? Come farò? Come riuscirò a non farmi prendere dai ricordi e a non piangere mentre spiegherò loro come trovare un rifugio, come uccidere o farsi degli alleati come Rue o Finnick, che sono morti per salvarmi? E’ facile. Non ce la farò. Farò fare tutto a Peeta e ad Haymitch e io mi limiterò a guardare da lontano, a ricordare, a versare lacrime su quello che, ormai, non posso più salvare.
Prima che io me ne accorga siamo arrivati all’hovercraft. Davanti ad esso ci ritroviamo una pulita, struccata e felice Effie Trincket che ci accoglie. Ma subito ci accorgiamo che la sua felicità è solo apparente perché appena ci sediamo sui comodi sedili lei ci parla:- Ragazzi ho una cosa molto spiacevole da dirvi…- Le espressioni sui volti mio e di Peeta si rattristano . Poi Effie riprende.:- Dovete sapere che… che…- scoppia in lacrime ma continua senza fermarsi:- Il nostro Plutarch è morto!-THE HUNGER GAMES
            
L’EDIZIONE DI CAPITOL CITY
 
PARTE 1-LA PREPARAZIONE
 
CAPITOLO 1
Accendo la tv, Peeta è seduto qui, vicino a me. Nei suoi occhi non si vede neanche un pizzico dell’ormai lontana voglia di uccidermi, di mettermi le mani al collo, di strangolarlo e poi di vedere il mio corpo accasciarsi dove capita. Gli psichiatri hanno confermato che ormai  non ci sono più segni del depistaggio, ma che ci vorrà ancora qualche settimana per farlo riprendere completamente.
Ad un tratto lo schermo si illumina di bianco, si vede il davanzale da cui parlava sempre Snow, ma al suo posto ora c’è la Paylor , che inizia a fare il solito discorso che fa ormai da un mese: - Come tutto il popolo di Panem sa, ci stiamo avvicinando al giorno che chiamavamo “della mietitura”. Solo che quest’anno, e solo per quest’unico anno, ci sarà un’ulteriore mietitura. Per tutto quello che Capitol City ha fatto patire hai distretti, il consiglio ha deciso di fare un’ultima edizione degli Hunger Games.- Si sente tutto il popolo di Panem sobbalzare, protestare e sconcertarsi, ma subito dopo interviene di nuovo la Paylor:- Tranquilli! Sarà diverso dai soliti giochi, questa sarà l’edizione di Capitol City! Verranno presi, come in ogni edizione, 24 giovani, ma saranno tutti appartenenti alla vecchia Capitol. – Dopodiché lo schermo ridiventa nero e sento Peeta alzarsi. Si gira verso:- Su Katniss, preparati. Tra poco dovremo andare a Capitol city per decidere insieme agli altri quale arena completare ed usare.
“Arena”. Questa parola mi fa rabbrividire, mi riporta in mente un assortimento di ricordi orribili. Rue, Tresh, Marvel, Cato e altri tributi come loro. Tutti morti, per colpa mia e di Peeta. Per un momento mi chiedo perché alcuni mesi fa io abbia accettato questo accordo con la Coin, ma per poco, perché immediatamente nella mia testa si forma un’ immagine. Capelli biondi, mani delicate, la camicetta fuori dalla gonna.- Prim!- urlo. Le ginocchia cedono sotto il peso del dolore e mi accascio sulla parete di fianco alla porta. Sento il mondo girare. Le parole di conforto di Peeta mi rimbombano in testa, ma niente mi distoglie da quel pensiero fisso. Un paracadute argentato, i capelli di mia sorella svolazzare nel vento e poi…più niente. E’ Prim la ragione, è lei la ragione per cui ho accettato di fare l’edizione di Capitol City, e niente, niente potrà farmi cambiare idea su questa scelta.
Mi rialzo come se non fosse successo nulla, cerco di far capire a Peeta che sto bene ma lui mi guarda ancora perplesso mentre mia madre cerca di darmi dell’ acqua pensando che stessi per svenire.
Si sente bussare alla porta in maniera molto brusca e dagli spiragli da cui entra l’ aria si distingue chiaramente un forte odore di alcool. -Bene è arrivato Haymitch!- dice mia madre mentre continua a farmi ingurgitare acqua e zucchero. Di nuovo un forte bussare e Peeta va ad aprire la porta. Haymitch entra senza farsi tanti problemi. E’ come sempre: capelli sparsi per tutta la faccia, alito pestilenziale all’aroma di liquore bianco e vestiti luridi pieni zeppi di macchie. Mi fissa per un po’ con aria sospetta e poi parla:- Ei ragazza di fuoco, cosa fai lì per terra? Vabbè lasciamo stare , siete pronti per la gita?- dice- Piuttosto te, Haymitch, sei pronto?- ribatte Peeta. Haymitch lo guarda con sguardo offeso, ma cambia subito discorso per non attaccar briga. -Muovetevi!-ci urla. Poi se ne torna a casa sua, per prepararsi, credo. Mi alzo, mi ripulisco e avanzo verso la porta. Prendo la mano di Peeta e usciamo. Mentre camminiamo per andare verso l’hovercraft Peeta mi ferma, mi fa girare verso di lui e dice:-Bhe Katniss, finalmente avremo il nostro primo anno da mentori. Chissà, forse ci capiterà la nipote di Snow.- Io non rispondo, mi limito a ripartire ma altri pensieri mi tormentano la testa. Mentori… dovrò preparare dei ragazzini per andare a combattere nell’arena? Come farò? Come riuscirò a non farmi prendere dai ricordi e a non piangere mentre spiegherò loro come trovare un rifugio, come uccidere o farsi degli alleati come Rue o Finnick, che sono morti per salvarmi? E’ facile. Non ce la farò. Farò fare tutto a Peeta e ad Haymitch e io mi limiterò a guardare da lontano, a ricordare, a versare lacrime su quello che, ormai, non posso più salvare.
Prima che io me ne accorga siamo arrivati all’hovercraft. Davanti ad esso ci ritroviamo una pulita, struccata e felice Effie Trincket che ci accoglie. Ma subito ci accorgiamo che la sua felicità è solo apparente perché appena ci sediamo sui comodi sedili lei ci parla:- Ragazzi ho una cosa molto spiacevole da dirvi…- Le espressioni sui volti mio e di Peeta si rattristano . Poi Effie riprende.:- Dovete sapere che… che…- scoppia in lacrime ma continua senza fermarsi:- Il nostro Plutarch è morto!-THE HUNGER GAMES
            
L’EDIZIONE DI CAPITOL CITY
 
PARTE 1-LA PREPARAZIONE
 
CAPITOLO 1
Accendo la tv, Peeta è seduto qui, vicino a me. Nei suoi occhi non si vede neanche un pizzico dell’ormai lontana voglia di uccidermi, di mettermi le mani al collo, di strangolarlo e poi di vedere il mio corpo accasciarsi dove capita. Gli psichiatri hanno confermato che ormai  non ci sono più segni del depistaggio, ma che ci vorrà ancora qualche settimana per farlo riprendere completamente.
Ad un tratto lo schermo si illumina di bianco, si vede il davanzale da cui parlava sempre Snow, ma al suo posto ora c’è la Paylor , che inizia a fare il solito discorso che fa ormai da un mese: - Come tutto il popolo di Panem sa, ci stiamo avvicinando al giorno che chiamavamo “della mietitura”. Solo che quest’anno, e solo per quest’unico anno, ci sarà un’ulteriore mietitura. Per tutto quello che Capitol City ha fatto patire hai distretti, il consiglio ha deciso di fare un’ultima edizione degli Hunger Games.- Si sente tutto il popolo di Panem sobbalzare, protestare e sconcertarsi, ma subito dopo interviene di nuovo la Paylor:- Tranquilli! Sarà diverso dai soliti giochi, questa sarà l’edizione di Capitol City! Verranno presi, come in ogni edizione, 24 giovani, ma saranno tutti appartenenti alla vecchia Capitol. – Dopodiché lo schermo ridiventa nero e sento Peeta alzarsi. Si gira verso:- Su Katniss, preparati. Tra poco dovremo andare a Capitol city per decidere insieme agli altri quale arena completare ed usare.
“Arena”. Questa parola mi fa rabbrividire, mi riporta in mente un assortimento di ricordi orribili. Rue, Tresh, Marvel, Cato e altri tributi come loro. Tutti morti, per colpa mia e di Peeta. Per un momento mi chiedo perché alcuni mesi fa io abbia accettato questo accordo con la Coin, ma per poco, perché immediatamente nella mia testa si forma un’ immagine. Capelli biondi, mani delicate, la camicetta fuori dalla gonna.- Prim!- urlo. Le ginocchia cedono sotto il peso del dolore e mi accascio sulla parete di fianco alla porta. Sento il mondo girare. Le parole di conforto di Peeta mi rimbombano in testa, ma niente mi distoglie da quel pensiero fisso. Un paracadute argentato, i capelli di mia sorella svolazzare nel vento e poi…più niente. E’ Prim la ragione, è lei la ragione per cui ho accettato di fare l’edizione di Capitol City, e niente, niente potrà farmi cambiare idea su questa scelta.
Mi rialzo come se non fosse successo nulla, cerco di far capire a Peeta che sto bene ma lui mi guarda ancora perplesso mentre mia madre cerca di darmi dell’ acqua pensando che stessi per svenire.
Si sente bussare alla porta in maniera molto brusca e dagli spiragli da cui entra l’ aria si distingue chiaramente un forte odore di alcool. -Bene è arrivato Haymitch!- dice mia madre mentre continua a farmi ingurgitare acqua e zucchero. Di nuovo un forte bussare e Peeta va ad aprire la porta. Haymitch entra senza farsi tanti problemi. E’ come sempre: capelli sparsi per tutta la faccia, alito pestilenziale all’aroma di liquore bianco e vestiti luridi pieni zeppi di macchie. Mi fissa per un po’ con aria sospetta e poi parla:- Ei ragazza di fuoco, cosa fai lì per terra? Vabbè lasciamo stare , siete pronti per la gita?- dice- Piuttosto te, Haymitch, sei pronto?- ribatte Peeta. Haymitch lo guarda con sguardo offeso, ma cambia subito discorso per non attaccar briga. -Muovetevi!-ci urla. Poi se ne torna a casa sua, per prepararsi, credo. Mi alzo, mi ripulisco e avanzo verso la porta. Prendo la mano di Peeta e usciamo. Mentre camminiamo per andare verso l’hovercraft Peeta mi ferma, mi fa girare verso di lui e dice:-Bhe Katniss, finalmente avremo il nostro primo anno da mentori. Chissà, forse ci capiterà la nipote di Snow.- Io non rispondo, mi limito a ripartire ma altri pensieri mi tormentano la testa. Mentori… dovrò preparare dei ragazzini per andare a combattere nell’arena? Come farò? Come riuscirò a non farmi prendere dai ricordi e a non piangere mentre spiegherò loro come trovare un rifugio, come uccidere o farsi degli alleati come Rue o Finnick, che sono morti per salvarmi? E’ facile. Non ce la farò. Farò fare tutto a Peeta e ad Haymitch e io mi limiterò a guardare da lontano, a ricordare, a versare lacrime su quello che, ormai, non posso più salvare.
Prima che io me ne accorga siamo arrivati all’hovercraft. Davanti ad esso ci ritroviamo una pulita, struccata e felice Effie Trincket che ci accoglie. Ma subito ci accorgiamo che la sua felicità è solo apparente perché appena ci sediamo sui comodi sedili lei ci parla:- Ragazzi ho una cosa molto spiacevole da dirvi…- Le espressioni sui volti mio e di Peeta si rattristano . Poi Effie riprende.:- Dovete sapere che… che…- scoppia in lacrime ma continua senza fermarsi:- Il nostro Plutarch è morto!-THE HUNGER GAMES
            
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CAPITOLO 1
Accendo la tv, Peeta è seduto qui, vicino a me. Nei suoi occhi non si vede neanche un pizzico dell’ormai lontana voglia di uccidermi, di mettermi le mani al collo, di strangolarlo e poi di vedere il mio corpo accasciarsi dove capita. Gli psichiatri hanno confermato che ormai  non ci sono più segni del depistaggio, ma che ci vorrà ancora qualche settimana per farlo riprendere completamente.
Ad un tratto lo schermo si illumina di bianco, si vede il davanzale da cui parlava sempre Snow, ma al suo posto ora c’è la Paylor , che inizia a fare il solito discorso che fa ormai da un mese: - Come tutto il popolo di Panem sa, ci stiamo avvicinando al giorno che chiamavamo “della mietitura”. Solo che quest’anno, e solo per quest’unico anno, ci sarà un’ulteriore mietitura. Per tutto quello che Capitol City ha fatto patire hai distretti, il consiglio ha deciso di fare un’ultima edizione degli Hunger Games.- Si sente tutto il popolo di Panem sobbalzare, protestare e sconcertarsi, ma subito dopo interviene di nuovo la Paylor:- Tranquilli! Sarà diverso dai soliti giochi, questa sarà l’edizione di Capitol City! Verranno presi, come in ogni edizione, 24 giovani, ma saranno tutti appartenenti alla vecchia Capitol. – Dopodiché lo schermo ridiventa nero e sento Peeta alzarsi. Si gira verso:- Su Katniss, preparati. Tra poco dovremo andare a Capitol city per decidere insieme agli altri quale arena completare ed usare.
“Arena”. Questa parola mi fa rabbrividire, mi riporta in mente un assortimento di ricordi orribili. Rue, Tresh, Marvel, Cato e altri tributi come loro. Tutti morti, per colpa mia e di Peeta. Per un momento mi chiedo perché alcuni mesi fa io abbia accettato questo accordo con la Coin, ma per poco, perché immediatamente nella mia testa si forma un’ immagine. Capelli biondi, mani delicate, la camicetta fuori dalla gonna.- Prim!- urlo. Le ginocchia cedono sotto il peso del dolore e mi accascio sulla parete di fianco alla porta. Sento il mondo girare. Le parole di conforto di Peeta mi rimbombano in testa, ma niente mi distoglie da quel pensiero fisso. Un paracadute argentato, i capelli di mia sorella svolazzare nel vento e poi…più niente. E’ Prim la ragione, è lei la ragione per cui ho accettato di fare l’edizione di Capitol City, e niente, niente potrà farmi cambiare idea su questa scelta.
Mi rialzo come se non fosse successo nulla, cerco di far capire a Peeta che sto bene ma lui mi guarda ancora perplesso mentre mia madre cerca di darmi dell’ acqua pensando che stessi per svenire.
Si sente bussare alla porta in maniera molto brusca e dagli spiragli da cui entra l’ aria si distingue chiaramente un forte odore di alcool. -Bene è arrivato Haymitch!- dice mia madre mentre continua a farmi ingurgitare acqua e zucchero. Di nuovo un forte bussare e Peeta va ad aprire la porta. Haymitch entra senza farsi tanti problemi. E’ come sempre: capelli sparsi per tutta la faccia, alito pestilenziale all’aroma di liquore bianco e vestiti luridi pieni zeppi di macchie. Mi fissa per un po’ con aria sospetta e poi parla:- Ei ragazza di fuoco, cosa fai lì per terra? Vabbè lasciamo stare , siete pronti per la gita?- dice- Piuttosto te, Haymitch, sei pronto?- ribatte Peeta. Haymitch lo guarda con sguardo offeso, ma cambia subito discorso per non attaccar briga. -Muovetevi!-ci urla. Poi se ne torna a casa sua, per prepararsi, credo. Mi alzo, mi ripulisco e avanzo verso la porta. Prendo la mano di Peeta e usciamo. Mentre camminiamo per andare verso l’hovercraft Peeta mi ferma, mi fa girare verso di lui e dice:-Bhe Katniss, finalmente avremo il nostro primo anno da mentori. Chissà, forse ci capiterà la nipote di Snow.- Io non rispondo, mi limito a ripartire ma altri pensieri mi tormentano la testa. Mentori… dovrò preparare dei ragazzini per andare a combattere nell’arena? Come farò? Come riuscirò a non farmi prendere dai ricordi e a non piangere mentre spiegherò loro come trovare un rifugio, come uccidere o farsi degli alleati come Rue o Finnick, che sono morti per salvarmi? E’ facile. Non ce la farò. Farò fare tutto a Peeta e ad Haymitch e io mi limiterò a guardare da lontano, a ricordare, a versare lacrime su quello che, ormai, non posso più salvare.
Prima che io me ne accorga siamo arrivati all’hovercraft. Davanti ad esso ci ritroviamo una pulita, struccata e felice Effie Trincket che ci accoglie. Ma subito ci accorgiamo che la sua felicità è solo apparente perché appena ci sediamo sui comodi sedili lei ci parla:- Ragazzi ho una cosa molto spiacevole da dirvi…- Le espressioni sui volti mio e di Peeta si rattristano . Poi Effie riprende.:- Dovete sapere che… che…- scoppia in lacrime ma continua senza fermarsi:- Il nostro Plutarch è morto!niente. E’ Prim la ragione, è lei la ragione per cui ho accettato di fare l’edizione di Capitol City, e niente, niente potrà farmi cambiare idea su q- 
  
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