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Autore: kuutamo    07/02/2014    0 recensioni
"Your love is the only thing I live for in this world
Oh how I wait for the day your heart burns
In these heavenly flames I have already scorched in
I just want you to know I'll always be waiting"
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ville fissava la moquette a braccia conserte e appena udì il suono dei miei passi si scompose e guardò verso di me. 

"Oh Matilda, grazie al cielo. Ma dov'eri finita?"

"Ciao Ville, non ti aspettavo - ' ma che idiota…' - sono andata in libreria- dissi facendomi piccola piccola, tirando fuori dal sacchetto il mio nuovo dizionario portatile- mi serviva un dizionario per tradurre il giornale e.. "

" Non hai visto che è già buio da un bel po'? "

"Beh si, l'ho notato, ma qui fa buio molto prima, e poi mi sono svegliata oggi pomeriggio e una cosa tira l'altra, e sono uscita tardi, scusa ma dov'è il problema? Non c'è bisogno che tu ti..preoccupi "

" Il problema è che ci può essere chiunque lì fuori.."

" Io credevo che la Finlandia fosse quasi senza criminali "

"Infatti, quasi. So che potrò sembrarti tuo padre, ma non dovresti uscire dopo che cala il sole, almeno non il giorno dopo essere arrivata"

'Detta così sembra proprio una frase da dire ai vampiri'-ridacchiai mentalmente.

Annuii, anche se era troppo duro, dopotutto non avevo dieci anni.

" Questo quartiere è abbastanza tranquillo, ma non si può mai sapere, ecco tutto. " 

Concluse trionfante nella sua ramanzina.

" A proposito di quartiere, perché ci troviamo proprio qui? "

Lui mi guardò pensieroso con sguardo indagatore, io gli feci un cenno, come per dire che era ovvio quello che volevo dire, e lui poi rispose prontamente.

" Beh qui posso aiutarti meglio se hai bisogno di una mano"

Lo guardai smarrita, ma gli sorrisi. Presi la chiave della stanza in mano e glie la mostrai.

" Ti va di entrare? Così parliamo " -ammetto che buttata lì così sembrava più una minaccia che un'offerta di pace, ma dovevo capire delle cose. 

Lui ci pensò su un attimo e si guardò intorno pensieroso.

" Spero che non mi arrestino"-disse con spirito.

"Guarda che io voglio solo chiacchierare con te, se ti fa più comodo andiamo da un'altra parte " -dissi disponibile, anche perché ripensandoci stavo facendo la figura della psicopatica. A quel punto sperai che dicesse di andare a prendere un caffè o qualsiasi altra cosa, ma disse che andava bene lì, così girai la chiave e lo feci accomodare accendendo la luce. 

"Ville- iniziai- sai, in questi due giorni hai avuto più attenzioni tu per me di quante io ne abbia ricevute dalla stessa persona negli ultimi tempi, e già questo di per se per me è sconcertante- mi fermai per riprendere fiato e notai come lui aveva l'ombra di un sorriso addosso- ma ricevere così tante attenzioni è ancora più sconcertante, dal momento che sei tu ad averle nei miei riguardi. Insomma, guardami : sono una povera pazza che è scappata dal suo paese in 12 ore e non ha detto niente a nessuno; ci parliamo da un po' di mesi ormai ma non mi sarei mai aspettata tutto questo… Non dico che mi dispiaccia, e per carità, non ti voglio offendere, ma per me questo è troppo, non è normale…. Te ne sono grata, credimi, e con tutto il cuore, ma non capisco perché sei così buono con me.. "

Ville sorrideva lievemente, aveva le labbra increspate e quando iniziò a parlare, quel sorrisetto non gli si levò dal viso.

" Matilda, è vero non avrò parlato con tutte le mie fan, a dire il vero mai come ho fatto con te, ma tu mi hai chiesto di ascoltarti, e io di ascoltare me, due perfetti sconosciuti giusto? Avevo bisogno di qualcuno per dei consigli, per degli sfoghi, o anche semplicemente per passare le ore insonni e tu per me sei stata un'amica, sei diventata quindi qualcosa di più di una semplice sconosciuta che misteriosamente lascia una scatola nel backstage. Nessuno di noi due ha confessato i propri segreti all'altro ma ci siamo scritti, e questo conta: per me conta soprattutto il fatto che i giornali non abbiano pubblicato 'misteriosamente' le nostre chiacchierate o che tu non ti sia comportata come un'assatanata con me. Quello che voglio farti capire è che io avevo visto in te una ragazza che aveva semplicemente, com'è che avevi scritto? Che aveva semplicemente bisogno di qualcuno con cui parlare che già la conoscesse. Io ho imparato a conoscerti tra le righe, pian pianino, e tu forse hai imparato qualcosa di me che già non si sapesse, e tutto questo mi è piaciuto. Mi hai ricordato che al mondo non esistono solo persone egoiste ed approfittatrici, e tutto questo mio preouccuparmi per te come lo chiami tu, è il minimo che io possa renderti per esserti dimostrava leale e limpida "

'Non c'è niente in me di limpido '- disse la mia mente involontariamente.

A quelle parole non mi potei trattenere. Una lacrima mi rigò la guancia e quando Ville se ne accorse mi mise una mano su un braccio.

" Guarda che era un complimento !" -subito scherzò, e tutti quei rimproveri svanirono in un attimo come in una nuvola di fumo.

" Grazie .." -dissi con voce flebile. Lui mi rivolse un sorriso e io ricambiai in segno di gratitudine . 

"Ho una cosa per te  -dissi, asciugandomi le guance con una manica pronta ad alzarmi per prendere il suo regalo- è solo una sciocchezza, ma spero ti piaccia. Ho pensato che questo tu non ce l'abbia " 

Lo spiai da sopra la spalla e vidi che aveva l'espressione incuriosita : 

" Non ti aspettare chissà cosa " -aggiunsi con un sorriso. 

" Matilda devi smetterla con questi regali - scherzò lui - beh, vediamo se ci hai preso un'altra volta "

Speravo tanto di si; avevo trovato il suo regalo per caso in un mercato delle pulci, e lo avevo modificato, se così si poteva dire, ma avevo paura che sembrasse che lo avessi solo rovinato anziché abbellito. Aprii la valigia, un po' con imbarazzo, e velocemente tirai fuori la busta celeste con dentro un pacchetto incartato per benino, con ogni misura si sicurezza. 

"Tieni -glie lo porsi - non credo che tu ce l'abbia, almeno non così; sai, quando eri in Australia e per tutto quel periodo lì mi sentivo un po' con il magone, quindi mi sono rimboccata le maniche e ti ho fatto questo "

"Quindi lo hai fatto tu ?" 

" Mhm, in parte " - era sempre più confuso e curioso , ma poi lo sfilò dalla busta e iniziò ad aprirlo. Le sue dita sfilavano la carta lato per lato e quando terminarono, appena capì di cosa si trattava gli si accese una piccola luce negli occhi. 

Era un' edizione del 1918 dell'Inferno ; le pagine all'interno si erano ingiallite con il tempo, soprattutto ai bordi delle pagine, lasciandole quasi intatte all'interno. La copertina, quando l'avevo trovata non era un granché , era in condizioni davvero pessime. Così mi venne un'idea e giorno dopo giorno ci lavorai per far sembrare le mie modifiche del tutto naturali. Andai sul retro della casa dei miei genitori e presi dei rami sottili pieni di spine; trovai tra i libri che non leggevo mai, una copertina delle dimensioni adatte e modellai lì sopra una specie di cornice fatta di spine e rami attorcigliati. Li dipinsi di nero e aggiunsi dei riflessi blu sul dorso di ogni spina. Poi comprai l'inchiostro e dei prodotti apposta per queste cose, per ultimare il tutto. 

"Matilda, ma come… È meraviglioso "

Ville guardò il libro e lo rigirò in mano più volte per non perdersi neanche un dettaglio, poi finalmente lo aprì e lesse ad alta voce la dedica che avevo lasciato con inchiostro a lettere gotiche sulla prima pagina.

 

 

"Per me si va ne la città dolente,

per me si va ne l'etterno dolore,

per me si va tra la perduta gente.
Giustizia mosse il mio alto fattore:
fecemi la divina potestate,
la somma sapienza e 'l primo amore;
dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza, voi ch' intrate. "

 

Aveva sbagliato qualche accento ma era più che comprensibile, nel complesso non era stato male. Continuò poi a sfogliarla e si rese conto che era tutta scritta in italiano.

" Ma è tutta in italiano, come farò a leggerla?" -mi chiese seriamente dispiaciuto, quasi si sentisse in colpa per non conoscere la lingua .

" Non preoccuparti, anche per gli italiani a volte risulta di difficile comprensione; se mai vorrai leggerla ti prometto che ti aiuterò oppure ti comprerò un dizionario " - scoppiai a ridere. 

" Volevo regalarti un libro, perché so che ti piacciono molto, ma visto che a casa tua avrai una cosa come mille mila edizioni di Poe, ho scelto l'Inferno in lingua originale, e ho modificato, e spero abbellito, la copia che ho trovato " 

" È una cosa molto insolita ma è molto, molto bella e oscura. Come ti è venuta l'idea delle spine? Non si può dire che non rispecchi ciò che c'è scritto dentro " -sorrise.

" È solo che mi piacciono le spine, finché non le tocco; infatti non so quante volte mi sono maldestramente punta "

" Oh mi dispiace -disse lui ridendo- visto? hai già fatto qualcosa per sdebitarti e non te ne sei nemmeno resa conto "

" Non è vero, questa è solo una sciocchezza !" 

Continuammo a parlare per un bel po', di qualunque cosa, sfiorammo anche la questione 'Dio' ma quando ne parlavo ero costantemente incerta sull'argomento. Voglio dire, ero da sempre stata abituata a crederci, ma se ci pensavo bene non riuscivo a sentirlo, e nemmeno lui mi aveva sentito, non che mi aspettassi aiuto solo nel momento di bisogno. Da quanto avevo capito lui non credeva, ma c'erano molte persone che invece ci credevano lì, anche se in un modo meno morboso del nostro. 

" Allora, Matilda ora mi dici a cosa ti serviva quel dizionario? "

"Te l'ho detto, mi serviva per il giornale. Sto, sto cercando un annuncio di lavoro, e anche una casa. Ma non credo di poterla trovare qui. "

" Qui è un po' caro a quel che mi dicono, ma qui vicino si trova qualcosa ad un prezzo più ragionevole, mi sono informato. Ti ero venuto a dare l'indirizzo e il numero di un signore di un'agenzia immobiliare, ecco- avevo lo sguardo stralunato, e mentre cercavo di riprendermi lo guardavo che combatteva per trovare qualcosa dalle sue tasche, alla fine lo trovò e me lo porse - eccolo, è scritto tutto qui " . 

Lo guardai con sguardo indagatore fino a che lui non capì. 

" Voglio solo aiutarti ".




 

  
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