Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |      
Autore: Camilla L    07/02/2014    6 recensioni
Dal testo: Stiles non poteva credere ai suoi occhi.
Provò inutilmente a chiuderli, strofinarli e riaprirli ma quello che aveva di fronte non cambiò.
Un piccolo ringhio venne dalla creaturina comparsa dove un paio di attimi prima c'era un Derek Hale in agonia a causa del veleno di una Lamia.
Stiles aveva letto che quella sostanza poteva provocare mutazioni, ma di certo non pensava che l'avrebbe micronizzato.
Lo prese per la collottola, osservandone le orecchie a punta, gli artigli, gli occhi rossi e le zanne piegate in un ringhio cupo in netto contrasto con l'aspetto pacioccoso e la codina morbida.
[STEREK]
* * *
Scritta in collaborazione con IsabeauPhantomhive e moonguardian.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Storia scritta in collaborazione con IsabeauPhantomhive e moonguardian,
con cui è stato davvero un piacere lavorare (Grazie!)  

 
Indissolubili vinculo
 
Stiles non poteva credere ai suoi occhi.
Provò inutilmente a chiuderli, strofinarli e riaprirli ma quello che aveva di fronte non cambiò.
Un piccolo ringhio venne dalla creaturina comparsa dove un paio di attimi prima c'era un Derek Hale in agonia a causa del veleno di una Lamia.
Stiles aveva letto che quella sostanza poteva provocare mutazioni, ma di certo non pensava che l'avrebbe micronizzato.
Lo prese per la collottola, osservandone le orecchie a punta, gli artigli, gli occhi rossi e le zanne piegate in un ringhio cupo in netto contrasto con l'aspetto pacioccoso e la codina morbida.
- D-Derek? -
Quello, per tutta risposta, provò a colpirlo sul naso con i minuscoli, ma ancora affilatissimi, artigli.
Il mini Derek tentò di graffiare Stiles, voleva essere lasciato andare.
Il ragazzo per tutta risposta continuava a tenerlo con due dita e ogni tanto gli toccava la coda soffice.
-Così non fai più tanto paura, sai Sourwolf? Sembri una piccola mascotte-
Il sorriso di Stiles quasi accecò Derek, che adesso vedeva tutto come una minaccia.
Un altro ringhio uscì da quel piccolo esserino: a Derek non era mai piaciuto essere il più debole o semplicemente non gli era mai capitato di esserlo.
In quel momento avrebbe solo voluto diventare ancora più piccolo fino a scomparire del tutto dalla vista di quel ragazzino che lo stava deridendo senza vergogna. 
-Non sai quanto ho aspettato un momento del genere, caro il mio Derek Hale!- continuò Stiles sempre ghignando.
Il lupetto calciò il polso della mano che lo teneva sollevato e ricadde sul letto, nascondendosi sotto il cuscino e formando una piccola caverna da cui spuntavano solo i suoi occhi rossi.
Stiles lo tirò via ma il lupo sembrava sparito.
"Ehi! Che fine hai fatto?"
Improvvisamente percepì il cuscino alleggerirsi e dovette lanciarsi sul pavimento per afferrare il piccoletto in fuga.
Derek riuscì a scansare le mani di Stiles ma non vide il piede che il ragazzo gli aveva messo davanti e andò a sbattervi.
Il giovane Stilisnki prese di nuovo quell'essere piccolo e ringhiante, ma invece di tenerlo tra due dita lo poggiò sui suoi palmi.
Andò in cucina e lo mise sul tavolo vicino al bestiario, che era aperto sulla pagina dedicata al Lamia, e ad un piatto con una grossa fetta di crostata alla Nutella mezza mangiata.
Il mini lupo si sedette sul bordo del piatto ed osservò dal basso l'umano intento a studiare quel libro che a lui sembrava immenso.
Nonostante la sua attuale statura non gli permettesse di incutere paura a nessun essere vivente, la sua aria minacciosa e corrucciata rimaneva comunque la sua caratteristica principale. 
-Puoi pure toglierti quell'espressione da "io sono Derek Hale il super Alpha" perchè tanto al momento fa solo ridere e prima ti rassegnerai al fatto che hai bisogno di me prima ne usciremo. Ok, scricciolino?-chiese l'umano, senza nemmeno alzare la testa dal bestiario.
Gemette quando un pezzo di torta gli finì in un occhio.
Guardò Derek che sogghignava soddisfatto mentre ne sgranocchiava un po' e leccava via la nutella.
Il ragazzo, improvvisamente, gli spinse la faccia in quella crema scura, beccandosi un'altra sequenza di ringhi quando si mise a ridere alla visione del "grande" Alpha con tutta la faccia ricoperta di cioccolato.
Ad un tratto, però, quello fece un salto e si infilò nel cappuccio della sua inseparabile felpa rossa esattamente nel momento in cui Scott ed Isaac, entrambi in intimo, entrarono nella stanza.
"Amico, scusa l'intrusione, ma avresti dei vestiti non ricoperti di sangue di Lamia per noi due?"-chiese il moro, mentre il biondo si informò su dove fosse Derek.
-Oh niente, Derek è andato... è fuori, il veleno del Lamia lo stava facendo soffocare al chiuso, ma è tutto ok...Scott andate nella mia camera, potrebbe esserci qualcosa che va bene a quello spilungone e per te, amico dovrebbe esserci la tua vecchia tuta verde, quella che hai lasciato qua qualche mese fa!-
Scott ed Isaac si diressero al piano di sopra ridendo, dopo il "...e nel cassetto a destra ho le sciarpe!" 
Appena i due beta sparirono al piano di sopra, Derek uscì fuori dal capelli di Stiles, ancora si puliva il viso.
-Che odore strano che emanavano.-disse il lupo, continuando a strofinarsi il piccolo naso.
-Oh, ma allora parli, piccolo esserino ringhiante.-
-Si e so ancora mordere.-Un altro ringhio lasciò la sua gola.
Stiles rise senza ritegno.
-Fai piano, brutto idiota: ti ricordo che al piano di sopra ci sono due lupi dotati di super udito.-
-Hai ancora il coraggio di chiamarmi idiota?-
Come risposta ottenne un morso sul collo da parte dell'alpha.
-La zanzara che mi ha punto questa notte mi ha provocato più dolore di te. Piantala di essere così ostile.-puntualizzò con un filo di voce.
Stiles prese a stuzzicarlo con un dito finché lui non gliel' afferrò, torcendoglielo.
Poi però, il lupo si ritrovò nuovamente in aria, appeso a quello stesso dito.
-Come mai ti sei nascosto nel mio cappuccio?- chiese, dopo averlo rimesso sul tavolo.
-Non voglio assolutamente che qualcuno mi veda finché non tornerò normale.-
-Ed io allora?-
-Tu sei facilmente sopprimibile.-
Il castano lo riprese in mano, bloccandogli i movimenti, e poi, tenendolo per la coda pelosa, lo lasciò penzolare sopra il lavabo pieno di acqua fredda.
-Attento a cosa dici, Derek Hale, una volta tanto sono io ad avere il coltello dalla parte del...-
Non voleva, ma sussultò lasciandolo cadere quando Scott, dall'ingresso, gli gridò che lui ed Isaac se ne stavano andando.
Appena la porta si chiuse Stiles si girò verso il lavabo, rendendosi conto di aver lanciato Derek nell'acqua fredda.
Il piccolino tornò a galla sputacchiando un po' d'acqua e guardando con gli occhi rossi Stiles. 
-Tirami fuori di qui!- il piccolo lupo si avvicinò al bordo del lavabo.
-Okok...oddio sourwolf scusami non volev..- Stiles aveva appoggiato Derek vicino al lavabo e quello aveva preso a scrollarsi di dosso l'acqua come un piccolo cucciolo. La tenerezza che nacque nel petto di Stiles fece intenerire il ragazzo che, senza dire una parola, andò in bagno a prendere un asciugamano.
Tornato in cucina trovò Derek che cercava di non far vedere i brividi che la finestra aperta gli causava.
Velocemente Stiles la chiuse e mise sul termosifone acceso l'asciugamano.
-Okok non guardarmi così so che non dovevo farti cadere...togliti quei vestiti fradici su!- il mini Derek lo guardò male ma avendo visto l'asciugamano che si riscaldava il suo lupo interiore gli aveva ordinato di fare come diceva il ragazzo.
Il lupetto si fece sfuggire un piccolo colpo di tosse. 
-Che c'è?-chiese Stiles, quando si rese conto che l'altro lo stava fissando con molta più insistenza e non sembrava intenzionato a svestrisi.
-Hai intenzione di star lì a fissarmi ancora per molto? So che ho le sembianze di uno dei tanti fantocci con cui eri solito giocare da bambino, ma ti assicuro che non lo sono.- spiegò alternando le parole a piccoli ringhi.
Stiles, ridendo, si incamminò verso il piano superiore.
-Va bene, va bene! Vado a vedere se uno dei fazzoletti di mio padre ti può andar bene come abito da sera mentre i tuoi si asciugano sul termosifone.-
-Che poi chissà cosa pensa che possa vedere, è tutto in miniatura.-aggiunse sottovoce, iniziando a salire.
-Il mio udito è rimasto lo stesso, Stilinski!.-
Derek sbuffò e, mentre sentiva Stiles muoversi, cercò di togliersi di dosso i vestiti bagnati lasciandosi sfuggire un paio di imprecazioni per la difficoltà.
Il padrone di casa, rientrando in cucina, lo trovò con la testa incastrata nella maglietta e i pantaloni a mezza gamba.
Incurante delle proteste del lupetto, gli tolse quei due indumenti (lasciandogli l'intimo) concentrandosi solo sui brividi che percorrevano il suo corpo.
Recuperò l'asciugamano caldo e mise i mini abiti ad asciugarsi.
Avvolse Derek nella spugna calda strofinandolo bene e, constatando che tremava ancora, se lo strinse al petto chiudendo sopra di lui la zip della felpa ed iniziando a preparargli qualcosa di caldo.
Il lupo, capiti che i suoi tentativi di resistenza sarebbero stati vani, si arrese e si godette quel calore misto al profumo di pulito di quegli abiti e... a quello di Stiles.
Lo trovava stranamente confortante.
Il pentolino con il latte era sul fuoco a riscaldarsi, il ragazzo si spostò per prendere dei biscotti, pane e marmellata.
Ogni movimento era lentissimo: aveva notato che Derek aveva smesso di muoversi dentro l'asciugamano, i ringhi avevano smesso di riempire l'aria e tutto quello che si sentiva era un piccolo sospiro ogni tanto.
Il piccoletto si era addormentato e Stiles decise che era meglio non svegliarlo.
Finì di mettere il latte in due ciotole e sistemò tutto sul tavolo.
Fortunatamente il padre sarebbe rimasto in centrale a coprire tutte le tracce lasciate dal Lamia, quindi nessuno lo avrebbe trovato seduto al tavolo, in cucina, a mangiare latte e biscotti mentre leggeva un bestiario e con un Derek in miniatura che gli dormiva dentro la felpa.
Derek si svegliò sentendo profumo di latte caldo: quella fragranza gli ricordava tremendamente la sua infanzia e, soprattutto, sua madre.
Era solita fargliene sempre trovare una tazza fumante quando, non ancora adolescente, amava seguire gli allenamenti del resto dalla famiglia seduto sui gradini di quella casa maestosa ora ridotta ad un cumulo di rottami anneriti.
Non aveva ancora il permesso di combattere coi lupi adulti, ma gli piaceva tremendamente starsene lì ad osservare sognando di essere tra di loro un giorno.
Spazzando via velocemente quel ricordo che sembrava lontano anni luce, ma ancora dolorosamente vivido nella sua mente, aprì gli occhi e, cercando di sgattaiolare fuori da quella felpa, tentò di attirare l'attenzione del giovane umano.
-Stiles?-
Sentendo la voce del lupetto, Stiles lo guardò dall'alto e Derek si ritrovò a specchiarsi in due occhi enormi adornati da uno splendido sorriso.
-Ehi, dormito bene?-
Il ragazzo lo fece uscire dalla felpa, sempre tenendolo avvolto nella spugna morbida, e lo appoggiò vicino alla ciotola con il latte caldo.
-Credo sia meglio che tu mangi qualcosa.-
Senza pensarci, si mise ad accarezzargli la cima della testa con due dita, sorprendendosi quando il lupo non gliele staccò con un morso ma, anzi, le lasciò fare mentre inzuppava un biscotto nel latte e lo mangiucchiava.
Derek non sapeva perché, ma non voleva fare del male al ragazzo.
Si sentiva, per la prima volta dopo tanto, protetto.
Finalmente non era lui a dover occuparsi di qualcuno, era qualcun altro ad occuparsi di lui. 
Quando Stiles si alzò per posare la sua ciotola nel lavandino Derek sentì uno strano vuoto a guardare l'enorme sedia vuota.
Con un balzò uscì i piedini dall'asciugamano e strisciandolo dietro di sé si diresse verso il grande libro. Stiles lo trovò mezzo avvolto nella spugna color panna, seduto sul bestiario, ad osservare le parole in latino.
-Quello è latino sai? Quest'estate mi son fatto aiutare da Lydia e qualcosa adesso la capisco...- I piccoli ed accesi occhi verdi alternavano Stiles che raccontava di come aveva affrontato le lezioni di latino al libro che aveva sotto di sé.
 -Anch'io ho studiato un po di latino quando andavo a scuola: la prima volta che ho visto questo libro ho capito perché mia madre insistesse così tanto con quelle odiose lezioni.-per una volta il lupo parlò di sé senza astio o nervosismo.
I due proseguirono in silenzio la lettura, cercando qualcosa che potesse spiegare l'attuale condizione del lupo.
Quando dovettero girare pagina, Stiles si appoggiò con il petto al bordo del tavolo e mise il piccolo seduto sul suo braccio in maniera tale che vi si poggiasse contro.
Rimasero così per un bel pezzo, fino a che Derek non gli indicò un capoverso.
-Qui dice che le lamie possono trasformare i nemici per renderli più semplici da catturare e, contemporaneamente, più digeribili.-.
Il ragazzo si fermò a riflettere -In effetti, secondo le leggende, le lamie si nutrono di bambini o piccole creature... dice anche come spezzarlo?-
 -Dice che solo...solo qualcuno che vuole davvero che il trasformato torni normale può aiutarlo..ma non dice come!- la frustrazione nella voce di Derek lo rese ancora più dolce agli occhi di Stiles. 
-Ascolta, so che nessuno ti deve vedere così, piccolo grande alpha cattivone, quindi ascolta, adesso troviamo un modo per nasconderti in un mio zaino e con una scusa andremo, ufficialmente andrò da solo, da Deaton.....- Stiles prese i piccoli vestiti dal termosifone, ormai erano totalmente asciutti. -Metti questi, io vado a fare una doccia velocissima e poi usciamo, ok?- Derek fece solo un mezzo grugnito, ancora concentrato sul libro.
Stiles, sotto il getto dell'acqua bollente, non fece altro che pensare e ripensare a tutto quello successo nelle ultime ore.
Trovarsi di fronte ad un Derek Hale completamente inerme e dipendente da lui era una cosa così strana da sembrargli quasi irreale. 
Nel frattempo al piano di sotto il piccolo Derek continuava a leggere la pagina del libro in cui avevano trovato il rituale quando il suo occhio cadde improvvisamente su due parole: indissolubili vinculo.
La cosa lo fece leggermente tremare, nessuno aveva un legame del genere con lui.
-Dannazione! Chi cavolo ha un legame del genere con me? Chi cavolo ha un qualsiasi legame con me soprattutto?
Dubito che mio zio Peter rientri in questa categoria e ancora meno dubito che desidererebbe farmi tornare me stesso se sapesse che sono fuori gioco.
Dannazione! Dannazione! Dannazione!-borbottò tra sè e sè mentre tentava goffamente di arrampicarsi sulle scale per andare ad informare Stiles di questa ulteriore scoperta.
Dopo cinque gradini (su quattordici) aveva già esaurito il suo repertorio di maledizioni per questo ennesimo tiro mancino soprannaturale.
Riuscì a salirne altri sei prima di lasciarsi sfuggire un lungo ringhio di frustrazione.
-Ma che combini?-
Il lupo sollevò la testa e vide Stiles in cima alle scale, ancora bagnato ma con un asciugamano stretto in vita.
Senza minimamente pensarci, Derek alzò le braccia verso di lui che immediatamente lo tirò su.
Poi, ricordandosi delle sue maniere da sourwolf, mise il broncio voltandosi dall'altra parte rispetto al ragazzo.
-Il libro parla di "indissolubili vinculo", ma non ho idea di chi potrebbe avere un legame del genere con me.-
-Chissà, magari sono io.- commentò Stiles ridacchiando mentre si dirigeva nella sua stanza con Derek stretto al petto.
Entrambi, dopo quelle parole, ci misero qualche secondo a sopprimere le vocine nelle loro teste che gli davano ragione.
Mentre Stiles si vestiva chiuso in bagno, Derek gironzolava sul letto sfatto del ragazzo. Controllava che fosse ancora impegnato a vestirsi e poi si tuffava sul cuscino che era pregno dell'odore dell'umano. 
-Derek stavo pensando che potremmo nasconderti dentr...Che ci fai nascosto sotto il mio cuscino?!?- Il giovane Stilinski non sapeva se cominciare a ridere o tornare in bagno a finire di cambiarsi.
-Niente...ecco io...niente!-
Uscendo dal suo nascondiglio inciampò nelle lenzuola e ruzzolò sul pavimento.
-Ehi, stai attento, non siamo sicuri che tu sia ancora indistruttibile come quando eri grande e grosso.- gli disse l'umano, sollevandolo delicatamente e accertandosi che fosse ancora tutto intero.
-Sto benissimo! Cos'è che mi volevi dire?-I toni bruschi erano ancora i suoi preferiti.
-Niente di importante, solo che avrei pensato di sistemarti dentro ad una di quelle borse che si portano sul davanti. Mi fa sempre un certo effetto averti alle spalle.-
-Così poi giochiamo a mamma canguro col suo cucciolo? Cosa credi che potrei farti anche se mi portassi in uno zaino, sono più piccolo della tua zucca vuota.-
 Detto questo, il lupo non aspettò risposta e, infilandosi nello zaino di Stiles, si chiuse dietro la cerniera.
-Come vuoi...-
Preso lo zaino e la Jeep, i due si diressero allo studio di Deaton... trovandolo chiuso e con un bel cartello "Lo studio rimane chiuso oggi e domani, per le urgenze rivolgersi al sostituto presso il centro zoomedico."
-Non credo che il sostituto sia anche un esperto di sovrannaturale...- commentò Stiles.
A quel punto Derek era assolutamente furioso, diede un pugno alla porta, ammaccandola ma senza riuscire a far di più.
Stiles lo fermò prima che potesse farsi male: se lo strinse sul petto, bloccandolo e cercando di farlo rilassare.
Era una cosa nuova per entrambi ma quel contatto sembrava così "giusto"...
Dopo aver rimesso Derek nello zaino Stiles si incamminò verso il parco in città, sapeva che a quell'ora non era molto frequentato, al massimo poteva esserci qualche coppietta che aveva portato fuori il cane, lasciandolo libero a gironzolare mentre a vicenda i piccioncini si facevano un controllo alle tonsille.
Arrivato ad una panchina isolata Stiles cominciò a litigare col proprio cellulare, avrebbe chiamato Deaton a qualunque costo, DOVEVA parlarci.
Dimenticando momentaneamente che Derek fosse nello zaino, lo poggiò di fianco ai suoi piedi e non fece una piega quando la cerniera si aprì o quando i cani delle coppiette arrivarono correndo.
Troppo concentrato sul cellulare che continuava a propinargli il discorso registrato della segreteria del veterinario, Stiles non notò che Derek correva per il prato inseguito dai cani che volevano giocare con lui, non notò gli occhietti rossi che cercavano di imporre il potere di alpha.
 -Razza di idiota, dammi una mano!-I cani sembravano calmarsi di fronte al piccolo alpha, ma forse la sua stazza non li intimoriva abbastanza da ritrarsi.
-Via, brutti cagnacci, andate a prendervela con qualcuno della vostra taglia.-disse Stiles, mentre gli lanciava contro lo zaino inducendoli, finalmente, a tornarsene dai loro padroni.
-Non hai mai fatto il babysitter, vero Stilinski?-domando il lupo, mentre l'altro lo sollevava tra le mani guardandolo con l'aria più dispiaciuta che potesse sfoggiare.
-Midispiacemidispiacemidispiace...- 
Il lupo sbuffò, ma decise di non infierire.
-Cerca di fare più attenzione la prossima volta.
Adesso andiamo prima che succeda qualcos'altro.-
Derek, sfruttando le mani del ragazzo come un trampolino, saltò sulla testa di quest'ultimo e vi si sdraiò.
-Comodo Sourwolf?- chiese ironicamente Stiles.
-Cammina.- fu la risposta lapidaria.
Sospirando, il ragazzo si accinse a riprendere la strada del parco quando percepì, più che udirlo, il brontolio dello stomaco di Derek.
Il lupo arrossì quando l'altro si mise a ridere.
-Smettila subito, ho corso per dieci minuti buoni prima che tu mi liberassi da quei cagnacci.-
Senza dire una parola, Stiles si diresse verso un carrettino di hot dog, prendendone due e, dopo essersi riparato in mezzo ad una macchia di alberi, ne passò uno al lupo ancora seduto sulla sua testa.
Questi lo divorò in pochi secondi, ma un po' di salsa gli cadde dal panino.
Stiles trasalì quando vide le orecchie del lupo nel suo campo visivo e percepì la sua linguetta sulla fronte che raccoglieva la salsa caduta.
 Stiles continuava ad osservare il piccolo Derek che gli leccava la fronte e sussultò quando quest'ultimo, resosi conto di cosa stava facendo, diede un piccolo morso con i denti completamente umani. 
-Non mi hai dato un tovagliolo, stupido umano!- la voce di Derek era eccessivamente carica di finta rabbia e fece quasi scoppiare a ridere Stiles.
A causa della risata del castano Derek fu costretto a tenersi saldamente per non cadere.
-Okok... la prossima volta ti metterò un bavaglino!- la risata del ragazzo cominciava a scemare.
A quella battuta Derek strattonò un ciuffo di capelli castani e si infilò nuovamente nel cappuccio della felpa di Stiles.
"Neanche dodici ore e già faccio certe cose?! Non solo mi affido a questo logorroico ma anche mi comporto da.......compagno?! Nonono questa cosa deve essere spezzata immediatamente, sta sconvolgendo anche il mio lupo interiore." questi erano i pensieri del piccolo Derek mentre veniva sballottato dentro il cappuccio dai movimenti di Stiles che si dirigeva di nuovo verso casa sua.
Siles entrò in casa, posò il suo piccolo passeggero sul tavolo della cucina ed iniziò a parlare ad un velocità inaudita. 
-Allora, piccolo grande alpha, che si fa? Deaton è sparito nel nulla, il bestiaro l'abbiamo letto e riletto un milione di volte, so perfino la formula a memoria. Altre idee?-
-Sei tu quello delle grandi genialate, prova un po' a far funzionare quell'unico neurone che hai.
Io odio questa situazione.- borbottò Derek,
Stiles, per tutta risposta, iniziò a ridere talmente sguaiatamente che dopo poco si ritrovò sul pavimento.
-Ma si può sapere che c'è che ti diverte tanto di questa storia? Giuro che quando tornerò normale ti farò pagare queste risate una per una.- disse Derek osservandolo dall'alto del tavolo.
-Oddio, erano mesi che non mi divertivo così!- commentò l'umano, alzandosi da terra e asciugandosi le lacrime scese a causa dell'eccessiva risata
-Felice di allietare le tue giornate vuote.-borbottò Derek, sempre meno felice invece.
-Scusa, ma non sono riuscito a resistere.
Mi ricordi tanto quel puffo antipatico che ce l'ha sempre col mondo, com'è che si chiama?...ah, si! Brontolone!...da ora ti chiamerò così.-
Derek continuava a fissarlo con aria minacciosa, anche se si rendeva conto che le sue misure di minaccioso non avevano proprio niente. 
-Ciao ciao, Brontolone! Su fammi un sorriso! Mostrami i tuoi bei dentini aguzzi.-
aggiunse poi Stiles, iniziando a fare il solletico sulla pancia al piccolo.
Derek fece esattamente quello, gli morse a fondo il pollice, strappando al ragazzo un gemito di dolore.
-Meno male che hai i denti piccoli.- disse tentando di tirare via il lupo tenacemente attaccato al suo dito senza farsi troppo male.
-Molla la presa Sourwolf in formato tascabile.-
Derek non ci pensò neanche: viste le sue misure non gli faceva troppo male ma, accidenti, lui era l'Alpha!
Stiles per un po' provò a tirargli la coda per staccarlo ma, vedendo che la cosa sembrava essere dolorosa per entrambi (il lupetto sfogava il dolore stringendo di più i denti) cambiò tattica e riprese a fargli il solletico fino a che Derek non lo mollò iniziando a ridere.
La "tortura" ebbe fine solo quando il cellulare di Stiles suonò.
Mentre riprendeva fiato, Derek udì il timbro di Scott senza però poter sentire cosa diceva esattamente.
La risposta di Stiles però gli tolse i dubbi:
-Sì, Derek è passato di qua per farsi medicare le ultime ferite e poi è sparito, "consigliandomi" di non cercarlo. Io adesso passo il consiglio a te, non vorrei che ti trovassi davanti un alpha con la luna storta.-
Chiuse la chiamata.
La sua attenzione venne calamitata dal profumo di cioccolato proveniente dal barattolo di nutella attualmente sotto le mani del sourwolf.
Gli venne in mente un dettaglio di quella mattina:
-Perché stamattina hai detto che Scott ed Isaac avevano un odore strano?-
-mhmmpf- il lupetto ingoiò la Nutella.-intendevo dire che puzzavano di eccitazione, di...di sesso- un'altra manciata di Nutella finì tra le mini fauci del moro. 
-..cos..? Quei due?! Ecco perchè avevano sempre delle commissioni da fare per Melissa....in effetti era strano che li avesse praticamente schiavizzati! La conosco troppo bene, è quasi una madre per me e tutto era troppo strano!....- per ameno un quarto d'ora il ragazzo continuò a parlare praticamente da solo, si chiedeva perchè non gliel' avessero detto, in fondo a lui stava più che bene!
Camminava avanti ed indietro nella cucina e alla fine cominciò a chiedersi se quello tra Scott ed Isaac fosse un "indissolubili vinculo", se loro potessero spiegargli qualcosa se...alla fine mormorò la formula che ormai aveva imparato a memoria.
Poche semplici parole e poi un rumore strano lo fece girare di scatto verso il tavolo. Di fronte a lui, con gli occhi rossi spalancati, scomposto sul tavolo, vi era Derek Hale con le sue proporzioni naturali..
 -Oddio!- Stiles si mise una mano sul petto -Non ti ricordavo così grosso! Sei sempre stato così grosso? Sei enorme! E sei alto! Molto alto! Quanto sei alto Sourwolf?-
-Ma la vuoi piantare di parlare? Come mai sono tornato così? Come hai fatto?
Insomma: tu ed io- indicò l'altro e poi se stesso col dito indice della mano destra -quasi nemmeno ci conosciamo, non abbiamo nessun legame.
Quel libro dice solo fandonie, bastava che un umano qualsiasi dicesse la formula e sarei tornato normale.
Abbiamo perso tempo per niente pensando a chi potesse formularla.-
Derek scese dal tavolo e si avviò verso la porta sotto lo sguardo sbalordito di Stiles.
-Woah! Aspetta un attimo...-
Entrambi si bloccarono, Derek perché inconsciamente aspettava una qualsiasi scusa per restare e Stiles perché ne stava cercando una dopo averlo fermato senza pensarci.
-Devi... ah... aiutarmi a...-
Non sapeva che dire, rimase bloccato quando si accorse che lo sguardo del più grande era fisso nel suo.
Quel verde sembrava chiedergli qualcosa e lo stesso era per Derek che guardava il color ambra dell'altro.
L'alpha si girò per tentare di riprendere il controllo di sé stesso ma Stiles temette che stesse per andarsene: così decise di lasciar libero l'istinto e, senza alcun preavviso, passò le braccia intorno ai fianchi del lupo e le strinse sul suo petto, appoggiandogli la fronte sulla nuca.
Rimasero in quella posizione, schiena contro petto, senza nemmeno respirare, per parecchi secondi prima che entrambi esalassero un simultaneo sospiro di sollievo.
Potevano avvertire, uno sotto le mani e l'altro sulla schiena, i loro cuori battere tranquilli mentre i muscoli si rilassavano ed entrambi si godevano quel contatto che, per tutta la giornata, era stato il loro...
-Indissolubili vinculo...- sussurrarono, colpiti dallo stesso pensiero.
Derek posò delicatamente la fronte su quella di Stiles.
-Scusa! Non avevo veramente intenzione di andarmene, ma la consapevolezza che sia proprio tu quel legame mi ha colto un po' alla sprovvista e ho fatto la prima cosa che un vero Sourwolf avrebbe fatto.-
-A me un po' dispiace, invece. Mi piaceva sapere che per una volta eri tu quello ad avere bisogno di me.-
Derek non disse niente, ma prese tra le mani il viso dell'altro e vi poso un delicato bacio a fior di labbra.
-Io...-sussurrò timidamente l'umano.
-TU.ORA.PAGHERAI.PER.TUTTE.LE.RISATE.CHE.TI.SEI.FATTO.ALLE.MIE.PICCOLE.SPALLE.- Derek l'alpha era tornato e ci teneva a ribadirlo.
-Che vuoi dire?-chiese l'altro fissando quei due occhi rossi che non promettevano niente di buono.
-Ora lo capirai!-esclamò Derek, caricandosi il giovane umano sulla spalla destra ed incamminandosi verso il piano di sopra.
-Mettimi giù, brutto lupo spelacchiato!- ordinò Stiles, dimenandosi con tutta la sua forza.
-Te lo puoi scordare! Ci sono due cose con cui non si scherza: il fuoco e Derek Hale...tu hai scelto la peggiore.- disse lanciando il giovane sul suo letto per poi gettarcisi sopra di peso e iniziando a solleticare ovunque arrivassero le sue mani.
Forse non erano una di quelle coppie tutte carezze ed effusioni, ma erano legati a filo doppio l'uno all'altro da quel vincolo indissolubile che da quel giorno divenne una delle loro più grandi certezze.
 

FINE  


Come sempre ogni vostro parere è ben accetto.
Camy, Isa e Moon
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Camilla L