07/02/2014
1 recensioniThe end of his time
L’ orologio sta per terminare il suo giro, il Dottore lo sa e questa volta rintoccherà per l’ ultima volta. Egli sente che la sua morte è vicina, più di mille anni sono tanti da sopportare ma ancora più difficile è stato dover superare tutti quegli addii.
Il Dottore è un genio, potrebbe scappare, cercare un modo per salvarsi ma sa che qualunque azione non potrà contrastare la sua immanente dipartita.
In passato aveva già cercato di fuggire dal suo destino. Vi sono dei punti fissi nel tempo e nello spazio e l’ universo non è propenso a concedere scorciatoie nonostante lo abbia salvato innumerevoli volte.
Ma la verità è che lui era un codardo, fuggiva sin da quando aveva rubato la sua TARDIS ed ora è stanco, stufo di correre sempre. Non voleva ammeterlo ma una parte di lui voleva semplicemente smettere di soffrire, aveva amato e perso troppe volte. River, Rose, i Pond e Donna erano solamente alcuni nomi su una lunga lista di perdite che avevano segnato invisibili ferite sui suoi cuori.
La sua ora era quasi giunta ed era solo, come lo è sempre stato, lui è un Dio che tenta disperatamente di essere umano ma rimane pur sempre un Dio.
Circondarsi di giovani ed entusiasti umani è solo un modo per distrarsi dalla solitudine che dopo ogni addio ritorna più potente di prima.
La prima regola dice: “Il Dottore mente” ed è terribilmente vero, ultimamente ha nascosto i suoi dolori dietro ad una pazzia infantile, ma i suoi occhi sono sempre stati lo specchio della sua anima tormentata.
Ad una tratto una voce, la sua Clara, la prova che l’ universo fa degli scambi e che forse non è così solo.