Personaggi: Mirai Trunks
Pairing: //
Genere: Introspettivo, malinconico
Rating: Verde
Fandom: Dragon Ball
Prompt: Speranza
Note: Semplice drabble introspettiva sui pensieri di Mirai Trunks prima della sua partenza per il passato. Il prompt "speranza" mi ha subito fatto venire in mente il fatto che lui ha scritto proprio "Hope!" sulla sua macchina del tempo, ed č cosě che č nata questa piccola storia. Spero vi piaccia, ragazzi. <3
[PS: il titolo č mčinstrim, ma non me ne venivano in mente altri, sks]
Genere: Introspettivo, malinconico
Rating: Verde
Fandom: Dragon Ball
Prompt: Speranza
Note: Semplice drabble introspettiva sui pensieri di Mirai Trunks prima della sua partenza per il passato. Il prompt "speranza" mi ha subito fatto venire in mente il fatto che lui ha scritto proprio "Hope!" sulla sua macchina del tempo, ed č cosě che č nata questa piccola storia. Spero vi piaccia, ragazzi. <3
[PS: il titolo č mčinstrim, ma non me ne venivano in mente altri, sks]
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Hope
Speranza.
Per Trunks quella parola aveva sempre avuto tanti significati.
Rappresentava un futuro di pace, un futuro senza i cyborg, un futuro in cui il pianeta Terra sarebbe tornato prospero come in quell’epoca che lui non aveva mai visto, quell’epoca che continuava a esistere solo nelle parole di sua madre, l’unica persona che gli era rimasta.
Aveva perso tutto. Quel padre che non aveva nemmeno conosciuto, i suoi nonni, i suoi amici, il suo maestro...
Eppure, nonostante la morte, la distruzione e la disperazione regnassero sovrane, lui continuava a sperare.
Per questo, prima di partire, l’aveva scritta con un pennarello indelebile, quella parola, sul freddo metallo della macchina del tempo.
Per Trunks quella parola aveva sempre avuto tanti significati.
Rappresentava un futuro di pace, un futuro senza i cyborg, un futuro in cui il pianeta Terra sarebbe tornato prospero come in quell’epoca che lui non aveva mai visto, quell’epoca che continuava a esistere solo nelle parole di sua madre, l’unica persona che gli era rimasta.
Aveva perso tutto. Quel padre che non aveva nemmeno conosciuto, i suoi nonni, i suoi amici, il suo maestro...
Eppure, nonostante la morte, la distruzione e la disperazione regnassero sovrane, lui continuava a sperare.
Per questo, prima di partire, l’aveva scritta con un pennarello indelebile, quella parola, sul freddo metallo della macchina del tempo.