La stanza era buia, bui erano gli animi dei due ragazzi bariani al suo interno.
Non si vedevano, non conoscevano le loro posizioni ma sapevano di esser distanti, talmente tanto da sembrar drasticamente vicini.
Il buio avvolgeva tutto.
L’aria era pesante, irrespirabile. Sembrava di essere negli antri più dannati degli inferi e non sulla terra.
Il buio si insinuava negli occhi, e lentamente divorava gli animi lasciandoli cadere in un eterna agonia.
Misael apprezzava il fatto di non poter vedere Vector, di non dovergli dire quello che succedeva.
Ma il buio non può coprire la luce.
Teneva gli occhi chiusi, quando entrava.
I loro occhi non avevano segreti, lui leggeva quelli color veleno del leader, riusciva a sentirne l’ astio e la pazzia a freddo sulla pelle mentre Vector, scrutando per pochi e interminabili istanti i due zaffiri dell’ altro perdeva la testa.
Il buio è solo argilla grezza, lo si modella, lo si trasforma e lo si sfrutta a proprio vantaggio.
E, come tutte le altre volte, appena le due paia di occhi si aprivano e illuminavano la stanza la loro ira, il loro rancore venivano sfogati l’uno sull’ altro.
Era un rito semplice, affondare i denti acuminati l’ uno nelle carni dell’altro fino a perdere la ragione.
Si stringevano le mani, si mordevano, a volte persino si baciano con violenza cercando di dominare sempre l’ uno sull’ altro.
Tutto era reciproco, tutto era consentito.
Si alternavano a modellare l’oscurità che dominava i cuori.
Oggi Vector aveva il controllo, domani Misael.
Non avevano premura, perché erano forti e dovevano mostrarlo.
I corpi come bambole di ceramica venivano usati fino a che non si rompevano poi, come bambole di ceramica rotte, venivano lasciati a sé stessi a riprendersi.
Nessuno si era mai immischiato in quel rituale,
nessuno aveva mai osato cercare i segreti che colmavano i loro occhi.




angolo me, autrice.
Okay, non ha senso. la foto poi l' ho messa solo perchè ... ehi, anche io ho i miei segreti! u.u
spero che sia di vostro gradimento e scusate in anticipo se non vi piace