Un braccio per la spada. L’altro…
“Sesshomaru, hai qualcuno da difendere?”
“No, padre”
“Vado solo ad uccidere il cane” aveva detto, prendendo la strada per l’Inferno. Ad uccidere me stesso. Il Cane Nero.
“Questo braccio serve solo a reggere la spada,” aveva detto, severo. La stessa mano che, poco dopo, accarezzava la testolina di una bimba due volte tornata dalla morte.
Il braccio sinistro: mancante. Inutile.
Si era sentito incompleto nel corpo quando l’aveva perso. Completo nello spirito una volta recuperato.
Il braccio destro per la spada. Il braccio sinistro…
“Sesshomaru, hai qualcuno da difendere?”
“Non ne ho bisogno, padre.”
Non significa che non ci sia.