Trasformerai il mio dolore
Trasformerai il mio dolore misero in delirio lirico.
Nuoterai negli stagni lividi e luridi in bilico:
Resistenza, esistenza e segnali ignavi ed effimeri,
E sarò troppo distratto per darti fuoco. Fiammiferi
Storti, stormi di sogni, bisogni assorti a fissarti
Nei muri, sopra le nuvole e nei riflessi per terra
Delle pozzanghere eterne di quando qui piove sempre:
Saranno questi gli sbalzi d'umore che ho di frequente.
E se dipendere ancora una volta dalle persone
Mi condurrà strisciante per i capelli all'inferno,
Ecchimosi arcobaleno ricopriranno il mio volto.
Faremo tuffi olimpionici in mille pentole d'oro.
Trasformerai il mio dolore misero in parole belle.
Le notti insonni saranno perenni eclissi di stelle.
Dalla pupilla tua destra cadranno lacrime lucide,
Incamerate negli anni nelle tue ghiandole nuvole.
Nubi, immagini labili e memorabili istanti mi
Copriranno durante i miei viaggi lungimiranti.
Mi trascinasti per sbaglio, quando gettasti lo sguardo
Sulle mie stelle, all'interno della tua vita e per caso,
Cadendo a terra al contrario, mi sussurrasti qualcosa
Di dolce come l'ambrosia, ma non ci feci attenzione.
Lasciando a piedi il pianeta ripenserò a quei momenti,
Notti di gelo marchiate a fuoco dai tuoi movimenti.
Trasformerai il mio dolore misero, tale mi sento,
In anfiteatro d'affetto, fardello d'ogni difetto.
Trasformerai il mio dolore? Mi renderai mai contento?
Perché se così non fosse niente qui avrebbe più senso.
Ø