08/02/2014
7 recensioni
S n o w.
don't let them mean
Questa breve storia la vorrei dedicare a te,
il mio fabbricatore di risate
il mio fabbricatore di risate
Elsa uscì dal castello di corsa raggiungendo la baia di Arendelle. Lì si asciugò una lacrima. «N-non doveva andare così…» singhiozzò.
«Elsa…» sussurrò una voce dietro di lei. Si voltò e davanti a lei comparve un volto che non vedeva da tempo.
«Jack.» mormorò «Cosa ci fai qui?»
Jack Frost le si avvicinò, ricordando di quando era solo una bambina. «Non potevo perdermi l'incoronazione. Sei splendida.» aggiunse prima di diventare serio «Mi dispiace. Ma sono sicuro che gli altri capiranno. Anna comprenderà tutto quello che…»
«No!» lo interruppe lei scuotendo il capo «Io devo andarmene… io…»
«Elsa!» gridò Anna, la sorella, correndo verso di lei.
La regina chiuse gli occhi e li riaprì poco dopo osservando il lago: vi posò un piede sopra e l'acqua sotto di sé divenne ghiaccio.
«Elsa no…» sussurrò Jack capendo le sue intenzioni.
Lei guardò davanti verso la Montagna del Nord.
«No, ti prego Elsa…»
Prontamente cominciò a correre lasciandosi Anna, Jack e il suo passato alle spalle.
«Elsa!»
«Elsa…» sussurrò una voce dietro di lei. Si voltò e davanti a lei comparve un volto che non vedeva da tempo.
«Jack.» mormorò «Cosa ci fai qui?»
Jack Frost le si avvicinò, ricordando di quando era solo una bambina. «Non potevo perdermi l'incoronazione. Sei splendida.» aggiunse prima di diventare serio «Mi dispiace. Ma sono sicuro che gli altri capiranno. Anna comprenderà tutto quello che…»
«No!» lo interruppe lei scuotendo il capo «Io devo andarmene… io…»
«Elsa!» gridò Anna, la sorella, correndo verso di lei.
La regina chiuse gli occhi e li riaprì poco dopo osservando il lago: vi posò un piede sopra e l'acqua sotto di sé divenne ghiaccio.
«Elsa no…» sussurrò Jack capendo le sue intenzioni.
Lei guardò davanti verso la Montagna del Nord.
«No, ti prego Elsa…»
Prontamente cominciò a correre lasciandosi Anna, Jack e il suo passato alle spalle.
«Elsa!»
* * *
Aprì le porte sfrecciando dentro in una scia di ghiaccio e si fermò al centro della stanza guardandosi attorno meravigliato.
Si trovava in un immenso palazzo di ghiaccio.
«Oh, cavolo… ma questo è incredibile.» sussurrò Jack togliendosi il cappuccio dalla testa.
«Chi c'è?» domandò una voce candida, ma spaventata. Lui si voltò e sgranò gli occhi vedendo in cima alle scale quella che pochi anni prima era una semplice bambina.
Spalancò la bocca e Elsa, riconoscendolo, gli sorrise cordialmente.
«Oh, Jack. Buongiorno.»
«Elsa… sei diversa.» seppe solo dire lui.
Lei ridacchiò «Hai fatto la rima. Mi è piaciuta.»
Jack scosse la testa tornando in sé «Quello che voglio dire è che sei… non mi aspettavo che tu potessi…»
Elsa abbassò lo sguardo allargando il sorriso e si passò una mano sulla lunga treccia laterale, bionda e candida. «Neanche io.»
«Sei splendida, Elsa.» sussurrò sulle labbra lui. Ma la regina sentì ugualmente e, tornando a guardarlo, gli dedicò un sorriso.
Il più bello che Jack avesse mai visto.