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Autore: Shin92    09/02/2014    6 recensioni
[The Big Four][The Big Four]{Rise of the Guardians X Frozen X Tangled X The brave X How to train your dragon}
Avvertimento: OOC. Linguaggio scurrile
Un gruppo di amici si dirige verso la città del divertimento, il sogno americano, "Las Vegas".
Per festeggiare l'addio al celibato di uno di loro partono per un week end all'insegna di: gioco d’azzardo, sbronze e bella vita!
Ma qualcosa va storto, e ciò che doveva essere una divertente vacanza si trasforma in un'esilarante serie di vicissitudini. che costringerà i nostri eroi a fronteggiare i peggiori gangster del posto, guai a non finire, rivelazioni sconcertanti e sfortunatissimi eventi che trascineranno questo gruppo attraverso il lato oscuro di Las Vegas.
;D
Genere: Comico, Dark, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Una notte da leoni - Il viaggio


{Sai, la cosa migliore di Las Vegas è che lì puoi diventare quello che vuoi.}



Non sapeva esattamente se fosse la compagnia giusta da scegliere per un addio al celibato, ma di certo sarebbe stata quella adeguata se il suddetto evento si fosse svolto a Las Vegas.
Aveva lanciato la proposta indecente qualche mese prima e, tutti e due, i suoi amici erano sembrati parecchio entusiasti all’idea di partire. Sarebbe stato divertente, un week-end assolutamente spassoso, qualche ubriacatura, posti nuovi da vedere, ora non gli restava che tranquillizzare la sua Lady prima di partire, in fondo un fine settimana non sarebbe stato mica così tanto tempo?
-Non dimenticare di avvertirmi quando arrivi! Oh, e non accettare bevande da sconosciuti e soprattutto non giocare d’azzardo!- Non fece in tempo a riprendere fiato che già si precipitava di nuovo con la lista delle raccomandazioni.
-Andrà tutto bene, promesso, stai tranquilla!-
-Tesoro, stai attento e cerca di arrivare in orario...- Sospirò fra un misto di preoccupazione e inquietudine torturandosi una treccia.
-Oh, andiamo! Potrei mai essere in ritardo al mio matrimonio?-
Afferrò le chiavi della Ford Mustang, rosso fuoco. La sua adorata auto, l’amava al punto che se ci fosse stato abbastanza spazio l’avrebbe parcheggiata in camera da letto.
SI piegò su di lei per lasciarle sulle labbra un lieve bacio e si avviò verso l’auto.
-Ci vediamo sull’altare sventola!-
Sorrise dolcemente salutandola con la mano e gettando il trolley nel bagagliaio, fece per aprire lo sportello della Mustang quando la sua voce lo fece voltare.
-Kristoff! Non fare lo stronzo, perché lo saprò e ti farò ingoiare i testicoli, chiaro amore mio?!?-
Dopo un breve attimo di smarrimento si limitò ad abbozzare un sorriso stupefatto e annuire per poi infilarsi in macchina in tutta fretta. L’inquietante sorriso di Anna lo perseguitò per tutto il tragitto fin quando non giunse a destinazione. Fermò l’auto nel vialetto assolato dinanzi al giardino della villetta blu scuro che si stagliava alla sua sinistra. Spense il motore suonando il clacson tre volte prima di sentire la porta d’ingresso aprirsi.
Il ragazzo moro che ne uscì si avvicinò all’auto, e Kristoff - che intanto cercava un paio di occhiali da sole nel cruscotto- sentì l’inconfondibile suono dei passi dei suoi pesanti anfibi, con il borsone sulla spalla e un’aria sciatta e scomposta, le mani infilate nelle tasche dei Jeans scuri e stretti e  l’aria di sufficienza con cui guardava la macchina gli ricordarono qualcosa di simile all’atteggiamento di una rock star di qualche gruppo alternativo. 
-Una Mustang decappottabile. Che cesso! –
Kristoff alzò la testa, ma non prima di sbatterla violentemente contro lo sportello del cruscotto.
-Ohh, Cazzo!!!...Hiccup andiamo ti muovi a salire?– Esclamò Kristoff seccato tenendosi una mano sulla testa dolorante, si  infilò gli occhiali e aprì il portabagagli.
Hiccup  sbuffò e lanciò il borsone nel retro per poi chiuderlo con una spinta e prendere posto in macchina accanto al biondo che riaccese il motore e partì a tutta velocità.
 Nel giro di circa cinque minuti erano dinanzi ad una scuola elementare gremita di bambini schiamazzanti che si riversavano nel cortile estenuati dalla giornata di lezioni.
Parcheggiarono dinanzi ad essa e nell’attesa scambiarono qualche parola.
-Pensi veramente che sia brutta con la cappotta abbassata? –
Hic puntò i suoi occhi grandi e verdi verso l’amico e sorrise sarcastico, il biondo non fece altro che battere una mano sullo sterzo.
-Eddai , io adoro quest’auto! –
-Non ci pensare, tutti abbiamo avuto un periodo in cui siamo stati in fissa con qualcosa, io, per esempio, volevo diventare uno scienziato per riportare in vita i dinosauri. Credevo che se ci fossi riuscito un T-rex avrebbe sbranato Moccicoso. Ma avevo quindici anni, perciò…–
-Questa non è una fissa! Questa è la mia passione! … C’era bisogno di riportare in vita un T-Rex per liberarti di tuo cugino? –
-‘Cazzo vuoi? Ero un bambino pieno di immaginazione! –
-Comunque, io amo questa macchina…-
-Tu ti sbatteresti quest’auto al posto di tua moglie Kris! –
Una voce fuori campo li costrinse a voltarsi verso il ragazzo  che con un salto alquanto atletico prese posto dietro di loro. Gli occhi azzurri e i capelli tinti di un colore assurdamente inusuale, bianco/ grigio. Si rimise le maniche della camicia nera apposto, risvoltandole verso l’esterno dopodiché si passò le mani fra i capelli per scompigliarli.
-Ehy, Jack! Quante bambine hai molestato oggi? –
- Le tue battute fanno piangere, biondo. Questi bambini mi adorano, sono l’insegnate migliore della città. –
-Prepariamoci ad una nuova generazione di disagiati traumatizzati grazie a lui! – Hiccup scivolò sul sedile spingendo le gambe in avanti e scomparendo alla vista di Jack che da dietro non riuscì a colpirlo con un buffetto.
Un marmocchio di circa dieci anni si avvicinò all’auto, con il moccio al naso e uno sguardo non proprio sveglio.
-Signor Jackson?!? – Chiese timido, rivelando un incisivo laterale superiore mancante.
-Il mostriciattolo parla con te, insegnate migliore del mondo…- Kris cercò di attirare l’attenzione del ragazzo seduto dietro.
-Della città! E tu che vuoi? Ti conosco? - Rispose Jack brusco rivolgendosi al bambino.
-Signor Jackson! Insegna nella mia classe da due anni! –
- Oh! Ehm...cosa vuoi? –
-Devo consegnarle i soldi della gita al museo! –
Il bambino tirò fuori dalla tasca venti dollari che Jack afferrò subito per infilarli in tasca.
-Bravo …ehm…-
-Jamie! –
-Si. Ci vediamo a scuola! –
Il bambino si allontanò e Jack riconobbe in entrambi i volti dei suoi amici espressioni sconvolte.
-Rubi i soldi ai bambini?!?-
-Ehy, mi ci pago il week-end a Las Vegas con questi! – Mostrò una busta chiusa piena di soldi racimolati a scuola dai bambini e la sventolò sotto il naso di Kris che preferì sospirare e ignorarlo, riaccese il motore per ripartire. Impostò il navigatore su “Las Vegas”–Nevada  e si augurò mentalmente che quel viaggio non li scombussolasse troppo.
Dopo qualche minuto da quando si erano rimessi in cammino Jack batté dei colpetti sulla spalla del ragazzone al volante.
-Dobbiamo fermarci al prossimo incrocio.-
-Si , ci siamo quasi.- E in men che non si dica si ritrovarono fermi al semaforo a caricare in macchina niente meno che altre due persone.
Hiccup si strappò gli auricolari e squadrò da capo a piedi la ragazza in piedi davanti a lui che ammiccò leggermente prima di prendere posto alla sinistra di Jack.
-Che significa? –
-Che vengono anche loro! – Rispose Jack battendo il cinque alla new entry.
-Ma perché?-
- Perché non ci lasciano entrare nei locali più fighi se non siamo misti! –
-E non potevamo cercare qualcuno laggiù? –
-Dai, sono uno spasso! –
-Oh, fantastico!-
-Lascialo perdere Jack, l’unico motivo per cui non mi vuole con voi è che ha paura delle conseguenze! – Sbottò lei offrendo delle gomme da masticare alla frutta a Jack.
- La vuoi piantare Merida?!? – Hic si voltò e la fulminò con lo sguardo come per zittirla, lei ricambiò per un attimo per poi voltarsi dall’altra parte e ammutolirsi. Questo non sfuggì al ragazzo seduto al centro che alzò un sopracciglio incuriosito da quell’atteggiamento.
-Ehy, Kristoff! Come sta Anna? – La biondina seduta alla destra di Jack rivolse un sorriso a tutti i presenti e si sistemò i capelli lunghissimi spostandoseli su una sola spalla.
-Bene Punzie, mi ha minacciato di farmi molto male se dovessi tradirla. –
-E lei come verrebbe a saperlo? Pff, ma non potevi legarli?!?-  Sbottò Jack con una ciocca di capelli di Rapunzel nel naso mentre lei li riafferrava sussurrando uno “scusa” imbarazzato.
-Non si può ascoltare un po’ di musica? Che palle!- Merida incrociò le braccia al petto spostando un ricciolo che le era finito negli occhi.
-Ho preparato giusto qualche CD per il viaggio! -  Fu proprio Jack che con aria soddisfatta tirò fuori dallo zaino fra le sue gambe un paio di dischi che porse alla rossa al suo fianco.
Bastarono pochi secondi perché questa gli rivolgesse uno sguardo alquanto sconcertato.
-“Musica celtica”? Mi prendi per il culo Frost?!?-
-Ehy, l’ho fatto per te e per Hic! Insomma per non dimenticare le vostre origini! –
-Ahhh, vi prego leghiamolo ad un cancello sulla statale e lasciamolo lì…- Sospirò Hic esasperato dalle strambe uscite dell’amico che a volte gli facevano  cadere le braccia e qualunque altra cosa potesse cascargli.
-Però ci teniamo la sua carta di credito! – Esclamò la biondina mentre tirava fuori dalla tasca dei jeans un i-pod rosa shocking.
Jack alzò le braccia al cielo per sentire meglio il vento.
-LAS VEGAAAAS!!!!! STIAMO ARRIVANDOOO!!! –
Urlò così forte che Merida lo colpì in pieno stomaco come fosse stato un sacco da box.
-Ma cosa stracazzo urli coglione?!? Mi hai sfondato un timpano!!! –
Ma questo non lo fermò, visto che si rivolse ad una  Mercedes che li aveva affiancati con alla guida due ragazze giovani e bionde.
-LAS VEGAS BAMBOLE!!! AVETE CAPITO BENE!!! CI INCONTRIAMO LI!!! –
Ma in tutta risposta una di loro lo osservò imperturbabile e abbassò con calma il finestrino per poi alzargli un dito medio in faccia, con una tale naturalezza da farlo tacere subito. Tornò a sedersi in un misto di delusione e frustrazione.
-Pfff!!! Sei proprio uno stronzo! – Merida scoppiò a ridere battendo una mano sullo sportello.
-Ragazzi per favore, non facciamoci riconoscere così! –
-Rilassati Kris, non cominciare a fare la nonna rompi palle! – Hic si alzò il cappuccio della maglietta tirandolo fino alla fronte e tirò fuori un pacchetto di sigarette sfilandone una con le labbra.
-Chi ha da accendere? –
Fu proprio la bionda a lanciargli un accendino rosa decorato con gli strass.
-Questa è roba da Drag queen lo sai? –
-Fatti i cazzi tuoi Hic! – Rapunzel alzò il volume dell’i-pod e si voltò verso Jack strappandogli gli occhiali dalla faccia per poi metterseli a sua volta e poggiando la testa alla sua spalla.
Merida da sinistra gli tirò via cuffie e i-pod per poterne usufruire al suo post e al poveretto non restò che un pugno di mosche.
-Padrone di casa esci fuori insomma! Grazie tante! – Ma nessuna delle due gli diede retta, visto che ormai il ronzio delle note che fuoriusciva dalle cuffie indicava il volume troppo alto che  aveva completamente otturato i loro timpani.
-Ehy, Hic, ma non avevi smesso di fumare? – Chiese poi, dopo qualche secondo speso a fissare Rapunzel.
Il moro aspirò il fumo così forte che quasi non gli girò la testa. Rispose seccato e a voce rauca.
-Ho ricominciato, grazie ad una certa persona che mi ha offerto una sigaretta un po’ di tempo fa.-
Trascorse qualche ora, le ragazze dormivano mentre loro parlottavano di tanto in tanto di cose futili e del tutto idiote finché ad un certo punto qualcosa ruppe la quiete.
-KRISTOFF!-
Jack urlò così forte che il ragazzo al volante sbandò e infatti un mucchio di auto alle loro spalle suonarono isteriche e alcuni gridarono insulti oltre i vetri abbassati.
-Ma sei pazzo?!? – Kristoff si voltò disperato verso i sedili posteriori-
-Me la fai guidare? Daaaai! Solo fino al deserto! –
- Ma non ci penso proprio Jack! Levatelo dalla testa, questa non la tocca nessuno! –
- Che palle, io lo dico che ti scopi la Mustang invece di Anna! – Appoggiò demotivato il capo contro il sedile e strinse a se Rapunzel che si stava svegliando.
-La smettete con questo linguaggio da gente del ghetto?!? Cristo, siete insopportabili! Ma tu cosa insegni ai bambini delle elementari a parlare come dei disadattati? –
- Non è quello che siamo? –Hiccup si inserì nel discorso soffiandogli una nuvola di fumo in pieno viso.
-E tu finiscila di fumare, tossico! – Kristoff strappò la sigaretta dalle labbra del moro gettandola oltre il finestrino.
-Devo fare la pipì! – Un’assonnata Rapunzel esordì con la voce spezzata e strofinandosi gli occhi per poi restituire gli occhiali a Jack. A questo punto Kristoff non poté fare altro che parcheggiare nella prima area di servizio. Fuori si era già fatto buio e le insegne colorate dei market erano già accese. Rapunzel scese dall’auto e prese la borsa per mettersela a tracolla.
-Vieni con me.- Disse tirando Jack per la manica della camicia.
-Cosa? –
-Mi lasci andare da sola? Nei film girano sempre gli assassini da queste parti. Potrebbero stuprarmi! –
- Ma sembrerò un maniaco ad aspettarti fuori del bagno delle donne! –
-Jack vai e chiudi la bocca maledizione! – Hiccup lo zittì e Jack non fece altro che scivolare oltre il posto vuoto di Punzie e scendere dall’auto. Lei gli sorrise soddisfatta e lui ricambiò scompigliandole i capelli.
-Non potevi tenerla fino all’arrivo in albergo? –
-No. –
-Una sveltina incorporata?!? – Chiese ironico mentre lei si avvinghiava al suo braccio.
-No! –
Anche Kristoff scese dall’auto e tirò fuori il telefono per chiamare Anna. Si appoggiò alla carrozzeria e  quando finalmente dall’altra parte la futura moglie rispose ci fu un vomitevole scambio di parole dolci al quale sia Hiccup che Merida non riuscirono a resistere.
-Amore…si, siamo quasi arrivati, no tranquilla cucciola, sei sempre la mia crostatina di miele! –
-Oh Cristo, devo assolutamente salvare la mia sanità mentale! – Hiccup scese dall’auto e chiuse lo sportello con la gamba. Restò per un attimo in piedi con le mani in tasca a fissare la rossa che teneva gli occhi bassi sulle sue mani.
-Allora devo aspettare ancora molto? – La incalzò scuotendola da quel torpore.
Quando lei alzò lo sguardo sorpresa le fece segno di seguirlo e incredula scese dalla macchina per raggiungerlo. Si avviarono verso il market e Merida dopo una piccola corsetta lo raggiunse per poter camminare al suo fianco.
-Cosa prendiamo? – Chiese lei una volta dentro il negozio, Hic si diresse verso il bancone delle bibite e afferrò un paio di birre.
-Ti facevo più un tipo da Vodka.-
-Sono per Jack e Kris. A me la birra neanche piace. Prendo quello! –
-Il succo di mirtillo? –
Lui la guardò confuso e stralunato.
-Mi piace! Allora per te? –
- Ananas, faccio la puritana come te. Per Punzie prendi quello all’arancia. –
Dopo aver fatto la spesa uscirono dal market, purtroppo non solo con le bibite, visto che Merida ebbe un autentico attacco di fame nervosa e aggiunse al carrello patatine, merendine al cioccolato, alcuni muffin all’uvetta e snack vari.
-Non è eccessivo?- Chiese lui un tantino preoccupato.
-Che ci frega? Tanto abbiamo pagato con la carta di Kris!-
Qualcosa attirò la loro attenzione, un uomo di mezza età vestito come un barbone passò dinanzi a loro con un carrello, all’interno dritte sulle zampe posteriori tre scimmiette dall’aria vispa e attenta si guardavano intorno curiose.
-‘Sera! – L’uomo alzò una mano in cenno di saluto proseguendo, mentre Merida e Hiccup lo squadravano da capo a piedi a bocca aperta. Hic alzò una mano lentamente per rispondere al saluto, del tutto ammutolito, entrambi si guardarono inebetiti.
-Ma siamo già a Las Vegas? – Chiese Merida osservando il barbone allontanarsi.
Intanto Jack se ne stava ad aspettare Rapunzel fuori dal bagno delle donne.
-Allora, hai fatto?!?-
-E dammi un minuto, che cavolo! Vorrei vedere te a sopportare certi incomodi femminili! – Le urlò lei di rimando decisamente irritata.
- Questo sarebbe un modo raffinato di dirmi che non si tromba con te in questo week-end? Perché non sono schizzinoso! – Si appoggiò al lavandino incrociando le braccia al petto e portando un piede dinanzi all’altro aspettandola.
-Jack fai schifo! – La voce ovattata della biondina raggiunse Jack che scoppiò a ridere per poi voltarsi e mettersi apposto i capelli nello specchio del bagno. La vide proprio riflessa in esso, uscire ancora sistemandosi e avvicinandosi a lui.
-Questo posto è veramente squallido! –
Nel giro di quindici minuti tutti avevano raggiunto la macchina.
Rapunzel e Jack erano già seduti ad aspettare gli altri.
-Abbiamo portato i viveri! – Merida si affrettò a sedersi accanto ai due e ad aprire il sacchetto per distribuire.
-Muffin all’uvetta? No, tu adesso devi spiegarmi chi cazzo mangia questa roba? – Jack alzò il dolcetto dinanzi a se per poterlo scrutare in maniera poetica.
-Quando si decide Kristoff a ripartire?? Io ho freddo e sono stanchissima! – Rapunzel si strofinò un occhio decisamente assonnata e Jack provò tenerezza e senso di protezione verso di lei, tirò fuori dallo zaino la sua felpa blu, la sua preferita e anche quella della biondina, gliela porse e lei sorrise piena di gratitudine mentre se la infilava e si rannicchiava di nuovo nella stessa posizione in cui stava prima, ovvero contro il fianco di Jack che le cinse le spalle con un braccio affettuosamente, mentre accettava da Merida quello che sembrava uno snack al cioccolato.
-Ho freddo anch’io! -  Esclamò la rossa infilandosi un orsetto gommoso in bocca.
-Non ho altre felpe…- Jack la guardò desolato, poi si voltò verso il sedile davanti su cui Hic se ne stava abbandonato a gustare una liquirizia rossa.
Tirò allo schienale un calcio così forte da farlo sobbalzare.
-Che cazzo fai?!? –
-Merida ha freddo! –
Hiccup restò immobile per qualche secondo guardando Jack ad occhi spalancati, li spostò poi su Merida che cercò di infilarsi le cuffie in tutta fretta per poi guardare dall’altra parte, cercando di estraniarsi da quella situazione imbarazzante.
Jack incitò con lo sguardo Hiccup, che dopo qualche secondo si sfilò il maglioncino grigio dal cappuccio peloso e lo porse alla rossa perché smettesse di tremare.
-Scusami, ero distratto e non ti ho sentita. Tieni…-
Lei accettò tenendo gli occhi bassi e si infilò l’indumento ancora caldo.
Finalmente Kristoff si decise a risalire in macchina e ripartirono.
-Non potete immaginare cosa mi ha fatto passare quella donna, è di una gelosia terribile. Ha addirittura pensato che andassimo a spassarcela in un locale per spogliarelliste! –
-Ah…perché non è così? –
Alla domanda di Jack calò un silenzio inquietante.
Quel viaggio sarebbe stato qualcosa di strano quanto indimenticabile…

 

 
Note:
Nel prossimo capitolo ne vedremo delle belle.
Scopriremo meglio i rapporti che legano questi compagni d’avventura e i loro background, ma soprattutto sarà decisamente pieno.
Spero vi sia piaciuto almeno un pochino e ringrazio chiunque passi a far visita alla storia!
Alla prossima! 
  
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