«Sono cieco, milady»
Non mi serviva la vista
per capire le emozioni che
sicuramente erano passate sul suo splendido viso, non potevo sopportare
di
saperla triste a causa mia, quando io avrei solo dovuto essere il
motivo della
sua gioia.
Temevo piangesse, ma
sorrise. Un sorriso così luminoso da
squarciare per un attimo le tenebre che mi avvolgevano già
da un po'. Sentii
qualcosa, qualcosa di sincero che credevo non avrei mai più
provato, quando la
sua mano strinse dolcemente la mia. Calore...un calore così
dolce da farmi
quasi piangere, se non avessi già versato tutte le mie
lacrime tanti anni fa,
quando questa ragazza era poco più che una bambina. Allora
avevo dovuto farlo
in silenzio, in solitudine, per non mostrarmi debole davanti alla donna
che in quel momento
mi stringeva, facendomi ballare lentamente.
Per la prima volta nella
mia vita non sapevo cosa fare. La
mia mente già tanto provata sembrava avermi abbandonato del
tutto, non che non
me lo aspettassi, ma era insospettabilmente piacevole...staccare da
tutto, da
tutti, da me stesso e anche dalla realtà, lasciandomi
trasportare da quel
calore, tanto noto quanto completamente sconosciuto...
Ma io sono sempre stato
una persona realista.
Riaprii il mio unico
occhio rosso, rilevando l'inutilità del
gesto, e la avvicinai di più a me, iniziando a condurre io
la danza. In quel
momento avrei dato tutto anche solo per vedere il suo viso un istante,
ma la
vita non è mai stata gentile con me e mi accontentai di
poterla stringere tra
le mie braccia, anche se consapevole che lei, la mia splendida
oujo-sama, non
provava per me quello che io provavo per lei...ma come ho
già detto, la mia
mente mi aveva abbandonato. Sulle ultime note di quella canzone mi
fermai e la
strinsi al mio petto, accarezzandole piano i capelli, e con tutta la
dolcezza
che non ho mai avuto appoggiai le labbra sulla sua fronte. Non so cosa
provò,
se arrossì o se semplicemente appoggiò la sua
mano sul mio petto, all'altezza
del sigillo...no, all'altezza del mio cuore e io misi la mia sulla sua.
Doveva
aver sentito il mio battito lento e regolare, per una singola volta
calmo e
tranquillo, così come lo ero io.
Alzò il viso
verso il mio, senza smettere di sorridere, e
seppi per certo che i suoi occhi si chiusero come i miei quando le mie
labbra
si spostarono sulle sue, andando incontro ad un calore anche maggiore
di quello
della sua mano, ancora stretta alla mia sul mio petto.
Dimenticai chi ero, la mia
vita, il mio dolore e il mio
passato, ero solo l'uomo che baciava la più splendida
ragazza mai esistita, la
mia piccola oujo-sama...
«Vi amo,
milady»
"If
this be error and upon me proved
I never
writ, nor man ever loved"
[Shakespeare]
Dedicata ad Artemisia_Amore per essere non solo fantastiche, ma anche dolci e pazienti con me.