Storie originali > Favola
Ricorda la storia  |      
Autore: passiflora    11/02/2014    6 recensioni
Una storia come tante altre. Una storia triste, forse, che ha come protagonisti una giovane ragazza e un marinaio. Ma la sorpresa sta nel punto di vista di chi racconta...
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa è la storia di una ragazza; una ragazza carina, con i capelli biondi, e gli occhi verdi.

Questa ragazza lavorava in un una taverna, al porto, con i suoi genitori e il fratello maggiore.

La taverna in questione era una bettola in cui convergevano di continuo i membri meno raccomandabili dei numerosi equipaggi che ogni giorno scendevano dalle navi mercantili che attraccavano al suddetto porto.

Un bel mattino di sole, con l’aria fresca e i gabbiani particolarmente ispirati, la ragazza sostituiva suo fratello nel servire ai tavoli. In realtà lei non avrebbe dovuto essere li, doveva essere a fare alcune commissioni, e invece, per coprire suo fratello che era andato a fare la corte alla figlia del mercante di spezie, era nella taverna. Fu per questo motivo che quando il giovane e bel marinaio, abbronzato, muscoloso e con un sorriso decisamente conturbante, entrò nella taverna, lei lo vide e non seppe più guardare altrove. Aveva improvvisamente messo gli occhi sulla creatura più bella che avesse mai visto in vita sua.

Dal canto suo il marinaio venne rapito dalla leggiadria della fanciulla, un angelo in mezzo a puzzolenti demoni sorti dalle acque.

In pochi minuti si era fatto avanti, le aveva parlato e l’aveva convinta ad andare a fare un giro per il paese con lui.

-Dai, mostrami cos’ha da offrire questo bel posticino-, le aveva detto e la taverna si era ritrovata senza la sua unica cameriera.

I due ragazzi avevano vagato per le vie, per i boschi e per la spiaggia tutto il giorno.

Lui era simpatico, spigliato, e le raccontava dei paesi che aveva visitato.

-Ma come? Sei così giovane- gli aveva detto la ragazza.

Lui le aveva raccontato di essere salito sulla sua prima nave quando era bambino e praticamente non ne era più sceso. A questa introduzione aveva fatto seguire tutto il resto della sua storia personale, romanzando qui e là qualche avvenimento poco esaltante.

Venne la sera e i due si ritrovarono sulla scogliera, ai piedi del vecchio faro, a guardare la luna riflettersi sul mare. Finalmente erano in silenzio, l’unico rumore era quello delle onde che si infrangevano sugli scogli.

-Hai mai visto le sirene?- aveva chiesto lei d’un tratto.

-Oh si, in una baia di un paese lontanissimo- aveva risposto lui.

-Dove? Nelle Americhe?-.

-No, in Asia! È ancora più lontano-.

-Oh!- fece lei, che non aveva davvero idea di dove fosse l’Asia, né tanto meno dove fossero le Americhe. Però le sarebbe tanto piaciuto saperlo.

-E come sono?- aveva chiesto ancora.

-Sono belle, bellissime, e tremende! Fanno naufragare le navi e uccidono i marinai- aveva risposto lui, felice di raccontare ciò che sapeva e di spaventare la ragazza.

-Oh, che crudeltà- mormorò lei. Poco dopo aggiunse –Ma...sono molto belle?-.

-Bellissime!- esclamò lui. –Quasi quanto te!-

Ora, questo era un complimento a dir poco scontato, certo, ma la ragazza era ingenua, assolutamente avulsa dalla dimensione del corteggiamento in cui l’aveva catapultata il giovanotto, e quindi ci cascò in pieno. Proprio quella sera il marinaio riuscì a strapparle un bacio. Da quel giorno si videro in ogni momento possibile e non.

La ragazza spariva spesso dalla locanda lasciando i suoi parenti in difficoltà ma non le importava, aveva la testa da un’altra parte e il cuore completamente preso.

In un paio di settimane il marinaio aveva trasformato una ragazza innocente e ingenua in una esperta nell'ampia gamma di arti amatorie, alcune delle quali provenienti dal lontano oriente.

Un sentimento sincero era nato in tutti e due, si piacevano per davvero, ma si sa che innamorarsi di un marinaio non porta mai qualcosa di buono. I parenti di lei, al corrente della situazione, cercavano di avvertirla : -Guarda che ti caccerai nei guai, sciocca! Lui dovrà ripartire e tu soffrirai-.

Ma lei non dava ascolto a nulla.

Una sera però, mentre si preparava per incontrare il ragazzo, ricevette una lettera che l’avvertiva della partenza di lui. “Ti ho amato, e ti amo” diceva “Ma devo partire e non so quando e se tornerò. Dimenticami e vivi felice. Puoi farlo anche senza di me. Io non ti dimenticherò”.

Paralizzata lesse e rilesse la lettera, senza riuscire nemmeno a piangere. Sentiva nettamente che qualcosa in lei si era rotto dentro. Quando era riuscita a muoversi, era avanzata come un automa verso il luogo che più di ogni altri aveva visto lei e il suo amante insieme e felici: la scogliera.

Avanzata fino al bordo e aveva guardato l’orizzonte, contro il quale si poteva scorgere il profilo di una nave. Aveva guardato la lettera che ancora stringeva in mano e l'aveva fatta in mille pezzi che aveva lasciato andare nel vento.

Infine, maledicendo se stessa per la sua stupidità e debolezza e il suo amore lontano, aveva fatto il fatale passo ed era volata giù schiantandosi sugli scogli. Il suo corpo era stato immediatamente trascinato via dalla corrente impetuosa.

 

Una fine triste per una storia banale tra una ragazzina sciocca e un marinaio. Ma noi avevamo assistito a tutto, li avevamo visti felici sulla scogliera e in riva al mare.

Abbiamo visto finire in questo modo migliaia di innamorati dal cuore infranto e siamo diventate davvero sensibili alla loro sofferenza.

Allora, io e le mie sorelle, abbiamo fatto naufragare la nave. Per questa volta abbiamo salvato tutti e ci siamo prese solo il ragazzo.

Adesso i due giovani sono insieme, per sempre, nel mare.

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Favola / Vai alla pagina dell'autore: passiflora