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Autore: fraviaggiaincubi    11/02/2014    0 recensioni
Una raccolta di One-shot su i personaggi de "Il signore degli Anelli".
Da le creature di Mordor ai coraggiosi eroi della Terra di mezzo potrete leggere brevi storie sui momenti significativi di questo racconto leggendario, amori impossibili, i momenti più avvincenti, passati oscuri e narrazioni mai scritte.
Curiosi? Se si buona lettura!
1:La nascita del Male
2:Un anello per domarli
3:La mia stirpe perduta
4:Il luogotenente di Sauron
Queste sono le prime pubblicate...ne arriveranno altre, ma intanto per incuriosirvi....=)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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IL SIGNORE DEGLI ANELLI
 
La mia stella mortale
 
Oddio quanto tempo non aggiorno questa fan fiction, perdonatemi ma ne sto seguendo ben due del Signore degli anelli e aggiornare quelle e questa diventa difficile, ma ecco la prossima OS.
Spero apprezzerete un po’ di romanticismo visto che fin’ora sono stata solo...cupa;)
 
La foresta sussurrava dolcemente in perfetta armonia; ovunque gli alberi si cullavano nella dolce frescura del vento e lo scorrere dell’acqua di un ruscello poco lontano invitavano la giovane elfa a camminare sotto quel palazzo creato dalla natura stessa.
Il sole filtrava tra le foglie facendole brillare in controluce di un verde smeraldo come le iridi della dama e giocava a scivolare distrattamente sulla cascata di lisci capelli neri come ali di corvo che le coprivano le spalle in un manto di seta, acceso di riflessi lucenti. Sui lati del capo le punte delle minuscole orecchie appuntite uscivano tra i capelli e una corona di fili d’argento intrecciato brillava sul capo scuro.
L’elfa si accucciò togliendosi le scarpe e posò con lentezza un piede sul terreno erboso lasciando che l’erba le solleticasse la pelle nivea del piede, invitandola a passeggiare ancora a lungo, fino a quando il sole non avrebbe tinto di rosso il cielo azzurro riportandola al palazzo reale alle sue spalle, quasi invisibile anche allo sguardo acuto dell’elfa stessa.
La dama chiuse gli occhi ascoltando il canto del vento parlarle e attirata da quel linguaggio misterioso e frusciante iniziò a cantare facendo vibrare la sua voce come il battito vellutato delle ali di un falco, vibrandosi alta nella foresta, immobile ad ascoltare rapita quel canto.
Uno scricchiolio impercettibile la distrasse e l’elfa si zittì bloccandosi spaventata. I suoi occhi si posarono su un uomo che avanzava piano verso di lei e l’elfa lo fissò confusa.
Non è come me. Non appartiene alla mia razza, ma si muove come noi.
Osservò rapita la grazia felina con cui il misterioso apparitore si fece vicino. Dimostrava rispetto dal capo abbassato con cui si rivolgeva allo sguardo indagatore di quelle iridi verdi e indossava vestiti di fattura elfica, ma era un uomo: sotto i capelli mori che portava fino alle spalle l’elfa notò le orecchie arrotondate della sua razza e anche il pizzetto di barba folto che teneva erano un ulteriore indizio là dove gli elfi ne erano completamente privi.
Tolti quei dettagli però, l’uomo si muoveva con perfetta maestria nel folto della foresta senza emettere il minimo suono e la dama intuì che il rumore di poco fa era stato un segnale per avvertirla della sua presenza e non spaventarla.
Giunto da lei l’uomo sollevò lo sguardo e l’elfa trattenne il respiro. I suoi occhi scuri erano profondi come la notte, velata di mistero e segreti, ed emanavano una tale forza e una regalità che l’elfa non aveva visto mai se non il suo padre, il re di quelle terre.
Ammirata e colpita si immerse in quello sguardo cogliendo anche una profonda solitudine e una malinconia che le diedero una fitta al petto improvvisa e inaspettata, come se il suo cuore ribelle avesse deciso di agire indipendente al suo volere dimostrando attrazione verso quell’uomo sconosciuto.
“Chi siete?” trovò la forza di domandare e l’uomo chinò il capo sottraendo i suoi occhi al suo sguardo e dandole una nuova fitta al petto.
“Mi chiamo Aragorn.”rispose e la sua voce profonda e calda avvolse l’elfa. “Perdonatemi se vi ho interrotto, ma vi ho sentito cantare e ho creduto di essermi perso in un sogno meraviglioso tale era la bellezza del vostro canto.”aggiunse e di nuovo quegli occhi la colpirono con la loro forza.
L’elfa sorrise e il suo cuore accelerò, come se fosse felice che intuisse i suoi sentimenti sconosciuti e folli.
E’ ridicolo, come si può innamorarsi di una persona mai vista?
Eppure quel martellare frenetico e quella sensazione di pace e felicità che per anni aveva cercato nel bosco era vera, tangibile e perfetta; sembrava che stare davanti a quell’uomo dallo sguardo malinconico e fiero come un re le desse quello che nessun elfo che aveva chiesto la sua mano le aveva potuto dare: l’amore.
L’elfa abbassò gli occhi portandosi una mano al petto e il battito ribelle rispose.
E’ amore questo? Improvviso e travolgente come un fulmine nel cielo? si domandò e la voce di Aragorn l’avvolse: “Perdonatemi, vi sentite bene, volete che vi lasci sola?” domandò con un sussurro gentile.
No! Non andartene...
“Vi prego, restate.”lo trattenne l’elfa sollevando lo sguardo e Aragorn si bloccò voltandosi per osservarla. La regalità che emanava era come un aura e di nuovo l’elfa si perse in quello sguardo profondo che ora sapeva, l’aveva rapita per sempre con la sua profondità quasi insondabile, perché ora la dama poteva scorgere in essi una scintilla che ruggiva con la potenza di una fiamma ed era lei che l’alimentava, poteva cogliere in quelle iridi scure che provava le stesse emozioni contrastanti e improvvise che lei sentiva.
Si avvicinò abbandonando ogni pensiero razionale che il suo rango le imponeva, spezzò le catene che costringevano il suo cuore folle e sfiorò con una mano il braccio dell’uomo, una muta richiesta a ricambiare quello che leggeva nei suoi occhi velati di un’inspiegabile malinconia. “Non volete sapere come mi chiamo?”domandò e gli occhi di Aragorn allacciarono i suoi. “Arwen...”disse semplicemente. Un timido sorriso illuminò il suo viso e Arwen sfiorò ammirata quelle labbra con lo sguardo sorridendo a sua volta.
La sua bellezza esterna non può paragonarsi a quella interna. La potenza del suo sguardo mi scatena sensazioni meravigliose mai provate e la regalità del suo aspetto non è tipica della sua razza. Lui è speciale...era quello che cercavo.
Quei pensieri spiccarono il volo spalancandosi esultanti nella sua mente e Arwen capì che quello che per anni nella solitudine della sua vita aveva cercato era qui. L’amore del padre era sempre stato un conforto per lei, ma da molto tempo lo scorrere della sua vita immortale era diventato vuoto, privo dell’amore che il suo cuore agognava come un cielo senza stelle, ma oggi in quella foresta aveva trovato ciò che cercava. La sua stella mortale capace di ridare vita alla sua esistenza immortale brillando con la forza di una luce eterna che nemmeno la morte avrebbe mai potuto spegnere.
Una lacrima le scivolò sulla guancia e il dito di Aragorn la colse facendola scivolare a terra, unendo le loro vite che finalmente si erano incontrate.
L’uomo le accarezzò una guancia. “Perché piangete, voi che siete magnifica e meritate la felicità?”domandò ed Arwen sorrise. “Perché ho trovato quello che cercavo.”
“E cosa cercavate?”
Le iridi verdi dell’elfa scintillarono. “Colui che avrebbe reso la mia vita di nuovo vera.”rispose semplicemente.
Aragorn le sorrise amaro e la malinconia dei suoi occhi tornò vivida. “Ma io sono mortale, non posso essere quello che cerchi.”ribatté amaramente.
Arwen lo fissò con forza. “Una vita immortale non vale niente senza l’amore. Preferisco passare pochi anni felice che vivere un’esistenza immortale vuota e spegnermi a cercarti tra questi boschi o nell’immensità del cielo notturno”. Appoggiò una mano nivea al volto dell’uomo e la fiamma tornò a ruggire in quelle iridi scure, alimentata dal fuoco in quelle verdi di lei, fino a quando non si fusero in un unico incendio caldo e potente. “Sei ciò che cercavo Aragorn.”
L’uomo le sfiorò il braccio. “Sono anni che so che sei colei che cercavo Arwen.” disse semplicemente e le sue labbra si posarono su quelle dell’elfa.
 
Spero vi sia piaciuto...=)
Prometto non farò passare un mese prima della prossima pubblicazione, e se volete passare anche alle altre due fic cercatele sotto il mio nome.
Ah, dimenticavo! Se volete lasciare una recensione, ben venga grazie, fa sempre piacere sapere cosa pensate=D
Un bacio e un grazie a chi segue questa OS.
Fraviaggiaincubi
 
 
  
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