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Autore: yuzuki chan    11/02/2014    3 recensioni
Sono passati mesi da quando Juvia si è innamorata di Gray... Nonostante tutte le sue attenzioni il comportamento del ragazzo rimane freddo, come la sua magia... Che sia giunto il momento di dimenticarlo?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza, Scarlet, Levy, McGarden, Lluvia, Lyon, Bastia
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Tu chiamale se vuoi, emozioni [Gruvia]'
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Arrivarono in albergo poco prima dell’alba. Presero le chiavi della stanza alla reception e si diressero verso la stanza assegnata, la 365.
Juvia volle scendere dalle spalle del ragazzo. Si sentiva meglio e non voleva dargli ulteriori problemi.
Dopo aver aperto la porta Gray le permise di entrare per prima. Juvia procedette lentamente per il breve corridoio d’ingresso, controllando cosa rivelassero le porte che davano su di esso. Alla fine del camminamento si ritrovò nella camera da letto. Ma non appena vide il contenuto della stanza si bloccò.
Gray intanto la seguiva a distanza, fin quando non notò che si era fermata di colpo.
“Juvia, cosa…?”
“Gray-sama, il letto…” disse indicando la parete a lui nascosta, con gli occhi persi in un misto di stupore ed imbarazzo.
Il mago del ghiaccio avanzò verso di lei e non appena vide il motivo del suo sconforto sorrise per la sua ingenuità.
“È solo un letto matrimoniale! Non vedo che problema ci sia, dormirai più comodamente” disse sorridendole “Vado a chiedere per la mia stanza”.
Juvia lo osservò allontanarsi, consapevole del momento di imbarazzo che seguirà il suo ritorno.
“Erza… Hai fatto tutto questo per me…?”
Fu allora che ricordò. Questa storia aveva avuto inizio per un motivo ben preciso.
“Devo dichiararmi, è venuto il mio momento”
Udì passi decisi nella sua direzione e voltandosi vide il viso di Gray scosso da un leggero rossore.
“Juvia… Come dire… Mi hanno detto che questa è la mia stanza… Ed è anche la tua… Nel senso... È la nostra… Ju…” si interruppe per afferrare il corpo della ragazza divenuto nuovamente inerme.
La chiamò, con il terrore dipinto sugli occhi scuri, per diversi minuti. Si fermò poi incapace di agire in alcun modo. Le accarezzò il volto mormorando ancora una volta il suo nome.
Tra le sue forti braccia la ragazza riacquistò gradualmente colore, pur rimanendo molto pallida. Aprì gli occhi lentamente, fino a quando non vide il volto di Gray ad un palmo dal suo. Aveva gli occhi lucidi. Il ragazzo si staccò da quel contatto visivo, allontanandosi e voltando lo sguardo .
“Stai bene?”
“Gray-sama.” replicò con una forza che sembrava non appartenerle, incurante di ciò che era appena accaduto “No, volevo dire Gray” disse alzandosi lentamente reggendosi al bordo del letto “Tutta questa situazione ha avuto inizio un’esatta ragione. Poco prima che Lyon accorresse in mio soccorso ero davanti a casa tua. Dovevo parlarti, e necessito ancora di farlo, per esprimere definitivamente i miei sentimenti” Fece una piccola pausa, poi riprese “Gray, tu sei stato il primo a mostrarmi la luce del sole. Prima che ti incontrassi ero sola, nessuno osava avvicinarsi a me poiché ero la donna della pioggia. Perciò mi rinchiudevo negli angoli bui della mia stanza, stringendo forte a me un Teru Teru Bōzu(1), il mio unico amico. Questo fino al fatidico giorno, quando per la prima volta ti incontrai. Il mio cuore ebbe un sussulto, sembrava non avesse mai battuto per davvero se non in quel momento. E poi… Poi venne il sole, il tuo sorriso… Cominciai a cercare la tua compagnia, e nonostante i vari rifiuti il mio sentimento non accennava ad indebolirsi. Gray io ti amo, con tutto il mio cuore!” disse alzando il volto deciso, fissandolo negli occhi come mai aveva fatto prima di allora.
Lui non disse niente, continuò a fissarla stupito. In un lasso di tempo che le sembrò infinitò nessuno parlò, poi Juvia si alzò e si diresse fuori dalla stanza, senza proferir parola.
 
***
 
Proseguì spedita per il corridoio. Non appena si accorse di aver stabilito una buona distanza tra lei e la camera si appoggiò al muro ed iniziò a piangere. Ormai ogni speranza era infranta. Gray non l’amava, e non l’avrebbe mai fatto. Era venuto il momento di dimenticarsi di lui, per sempre, ma sapeva che non ci sarebbe riuscita. Anche ora il suo cuore le diceva di tornare da lui, senza pretendere nulla in cambio. Ma non poteva farlo, non in quelle condizioni almeno. Pianse, pianse a lungo come mai aveva fatto in vita sua. I tentativi di calmarsi risultarono inutili. Poi una mano si appoggiò delicatamente sulla sua testa, e si ritrovò a fissare due profondi occhi scuri.
 
***
 
Gray rimase seduto sul pavimento per interminabili minuti. Non aveva mai visto la ragazza così seria e risoluta. E nonostante il suo stupido silenzio non aveva versato una lacrima… Almeno in sua presenza. Quelle sue ultime parole gli avevano scaldato il cuore, l’avevano trafitto dolcemente, fino a lasciarlo senza fiato. Per questo era rimasto in silenzio, senza dire nulla. Quando poi si era alzata ed era andata via, non riuscì a seguirla neanche con lo sguardo.
Un tremendo senso di perdita l’assalì all’improvviso. Si alzò di scatto e corse dietro di lei, nella speranza che non si fosse allontanata troppo e che niente fosse irrimediabile. “Che stupido sono stato…”
La trovò poco distante e la visione lo lasciò senza parole.
 
***
 
Lyon l’abbracciò, avvolgendole la vita con un braccio mentre con l’altra mano era intento ad asciugarle le lacrime. “Juvia…” mormorò in un sospirò. Fu allora che avvicinò pericolosamente le sue labbra a quelle della ragazza, fino a sfiorarle.
Fu sempre in qual momento che Gray le strappò via la ragazza, che ora continuava a piangere affondando il viso nel petto del mago di Fairy Tail.
“Juvia… Perdonami… Ho sbagliato, sono stato uno sciocco… Ti ho fatto soffrire inutilmente, ma ora resterò con te, per sempre” Juvia alzò il suo sguardo fino ad incontrare quello del ragazzo. I due visi si avvicinarono sempre di più. Ormai potevano sentire distintamente il fiato dell’uno sull’altro.
“Ti amo, Juvia.” Appoggiò delicatamente le labbra sulle sue. Dopo un primo goffo contatto lasciarono cadere ogni difesa, per dare il via al bacio che da sempre avevano sognato.
 
 
 
 
 
(1) Il Teru Teru Bōzu è una bambola di stoffa o carta di colore bianco utilizzato per allontanare la pioggia
 
 
 
 
 
Nota dell’autore:  Ed ecco svelato il mio più grande ship, GRUVIA! :3 Ma purtroppo siamo anche arrivati al penultimo capitolo ç.ç Come ringrazio chi mi segue e recensisce. Spero che questa storiella vi sia piaciuta, cercherò di pubblicare l’epilogo vero e proprio il prima possibile. Buona serata a tutti^^
  
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