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Autore: Mrs_AMaddox    12/02/2014    2 recensioni
Camryn Hood, studentessa universitaria, tatuatrice e fotografa. Una vita piena di ostacoli, delusioni ma anche tanto divertimento. Tre fratelli protettivi, uno dei quali è il suo gemello, la sua seconda anima. Un ragazzo, alto, bello come il sole e timido. Si dice che l'amore non abbia età, ma a cosa darà più ascolto la giovane ragazza? Al cuore o al cervello? ...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton, Irwin, Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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15 Maggio 2016   

Melbourne, Florida

Chapter one



Finalmente mi ero decisa a perdere peso e ritornare la ragazza di un tempo, magra, abbronzata, occhi azzurri e capelli bruni.

Erano le 7.15 del mattino e quel giorno mi ero recata in palestra per allenarmi, non mi ero mai allenata prima e non avendo un personal trainer, non sapevo decisamente da dove iniziare.

 

Mi chiamo Camryn Hood, ho 20 anni e un fratello gemello, amo la fotografia e il mio lavoro è tatuare la pelle delle persone, ma vado anche al college e purtroppo quello deve passare in secondo piano. I miei genitori sono divorziati ed entrambi hanno rispettivamente dei fidanzati. Ho tre fratelli più grandi: Jeremy 20 anni, Justin 23 anni e Jonathan 25 anni. 

 

Ero già in tuta da palestra e i minuti passavano mentre io guardavo gli attrezzi con riluttanza non sapendo nemmeno come andavano usati, così decisi di porvi rimedio e presi il cellulare.

"si?" rispose la voce dall'altra parte, sembrava assonnata 

"ehi fratellone!" risposi con il tono di voce più convincente 

"ehi Cam! Ragazzi c'è Cam al telefono venite" ecco quella era la parte che amavo di loro, mi volevano bene e gli piaceva parlare con me, sempre e comunque.

"ecco, in questo momento mi trovo in palestra e mi chiedevo se.. se vi andasse di darmi una mano, a dirla tutta ecco, non so bene come si usano questi aggeggi" mi imbarazzava molto raccontare una simile stupidaggine a loro, dal momento che sapevo che prima o poi l'avrebbero usata contro di me, come sempre del resto.

"ehi ragazzi la nostra sorellina ha bisogno di aiuto"

"ehi Cam saremo da te tra circa mhm 20 minuti" Era Justin che rispondeva al posto di Jonathan.

"okay perfetto, a dopo allora" riattaccai e mi sedetti sulla panca in legno vicino a me, mi chiesi perché l'avessi fatto, dal momento che quasi sicuramente mi avrebbero fatta allenare come un soldato in guerra, Jonathan era un marine e Justin stava per entrare nell'esercito e automaticamente era quasi sicuro che mi avrebbero fatta impazzire a sollevare pesi e non so che altro.

 

Erano passati solo dieci minuti dalla chiamata e fissavo inerme il mio cellulare, senza fare o muovere niente, fino a quando una voce non molto distante, interruppe il silenzio che si era creato intorno a me.

"ehi hai bisogno di aiuto?" 

Non sapendo chi fosse, mi girai e vidi un ragazzo, un bel ragazzo a dire il vero, castano/biondo, occhi verdi e alto.

"ciao ehm a dire il vero sto aspettando i miei fratelli per farmi dare una mano, è la prima volta che vengo e sai…" ero decisamente imbarazzata, uno perché non volevo dirgli veramente che stavo aspettando qualcuno, due perché era imbarazzante e basta. Lui però sorrise, un sorriso sincero, un sorriso quasi di conforto.

"Okay non c'è problema, io sono Luke e lavoro qui come personal trainer perciò se hai bisogno ci sono" Per un momento pensai che fosse solo un modo per "agganciarmi", insomma lui sembrava troppo giovane per fare quel lavoro e io non ero per niente abbordabile da un punto di vista strettamente fisico.

"Io sono Camryn e ti ringrazio, magari un'altra volta" ma che diavolo stavo dicendo, io non volevo far vedere il mio ammasso di lardo a lui, non mi andava proprio di farmi umiliare da un ragazzo così, no proprio no.

Sorrise per l'ennesima volta, poi se ne andò per dare una mano a qualche altra ragazza che molto probabilmente era lì solo per vedere i suoi fantastici addominali.

 

Ad un tratto mi sentii prendere di peso e delle voci iniziarono ad echeggiare intorno a me, i miei fratelli.

"oh per la miseria Jeremy mettimi giù!" Gli gridai contro prendendolo a pugni sulla schiena, ma ovviamente non gli feci neanche un graffio.

"Buongiorno anche a te sorellina cara" 

Quello invece, era uno dei tanti lati negativi dei miei fratelli, scherzavano e ridevano continuamente mettendomi in imbarazzo davanti agli altri e in più erano molto protettivi nei miei confronti, un fattore che ho sempre odiato sin da piccola.

"Allora vediamo un po', la nostra Cam ha bisogno di dimagrire eh! Eh già, si vede proprio!" Disse Jonathan rivolgendo poi lo sguardo verso la mia pancia e poi me.

"grazie Nathe ma se sei qui per farmi sentire peggio di quanto non lo sia già, beh allora te ne puoi anche andare".

"ehi sorellina scherzavo, ti do volentieri una mano non preoccuparti" 

 

Dopo due lunghe ore di sollevamento pesi, flessioni e addominali, ero letteralmente morta. Non era per niente alla mia altezza tutto quello e i miei fratelli non ammettevano obiezioni ovviamente, tranne Jeremy che non essendo ne un soldato ne un marine era molto più gentile. Per tutta la durata dell'allenamento mi accorsi però che quel ragazzo, Luke mi fissava, insomma sapevo di essere abbastanza imbarazzante se guardata da un lato fisico ma non credevo fino a questo punto. Dopo che i tre moschettieri se ne andarono, sistemai le mie cose nella borsa e mi diressi a passo spedito verso le docce, dovevo rinfrescarmi e gli sguardi vigili di quel tipetto mi avevano messa troppo in imbarazzo, quindi me la svignai.

Finii di insaponarmi bene, poi mi posizionai per l'ultima volta sotto il getto di acqua calda. Dando uno sguardo intorno a me, mi accorsi che ormai ero rimasta sola e avrebbero chiuso per l'ora di pranzo da un momento all'altro, dovevo sbrigarmi.

Mi vestii in fretta senza nemmeno asciugare i capelli, ma chi se ne importava, l'estate era alle porte e in Florida già si moriva di caldo.

 

Uscii dagli spogliatoi a passo veloce e mi accorsi che un ragazzo, l'ultimo ad essere rimasto, stava già uscendo… Un momento, stava per chiudermi dentro, NO! 

Corsi verso l'ingresso e fermai la porta con un piede per un pelo, poi alzai lo sguardo e incrociai quei bellissimi occhi verdi di prima.

"ehi aspetta, non vorrai mica chiudermi dentro!" affermai scherzando, ma la sua faccia non sembrava aver colto il segnale.

"oh cavolo scusami, credevo non ci fosse più nessuno ormai, scusami!" sembrava davvero desolato.

"ehi tranquillo, non sono rimasta dentro e anche se fosse stato, chiudevi solo per pranzo giusto?" gli sorrisi per rassicurarlo. Si, era senza dubbio un ragazzino.

"a dire il vero oggi chiudiamo fino al giorno dopo, scusami ancora!" ow colpo basso ragazzino, colpo basso. Okay quindi se fossi rimasta li dentro, a quell'ora sarei restata vicino alla macchinetta dei dolciumi a infilzarmi di barrette fino al giorno dopo.

"senti, per ripagarti potrei allenarti io, ti prometto che non sarò così duro come sono stati quegli omoni grossi di prima" oh grazie che carino, ma la mia risposta  è assolutamente no! -era quello che avrei voluto dirgli-

"okay può andare" ma che diavolo stavo facendo? Mi ero rovinata da sola, non potevo far vedere il mio corpo mentre mi allenavo a lui, sarebbe stata la cosa più imbarazzante per una ragazza, ma che dico, per me!

"va bene allora ci vediamo qui quando vuoi, io ci sono tutte le mattine" e di nuovo comparve quel sorriso sulle sue labbra rosse e… -Cos'è quello? Un piercing? Si, è decisamente un piercing-

"scusa la domanda ma non sei un po' giovane per fare il personal trainer?" Perché non stavo zitta una volta tanto e non chiudevo quella boccaccia che mi ritrovavo sulla faccia!!

"Infatti non lo sono, ma mio zio è il proprietario della palestra e dato che a me servono soldi e a lui dei dipendenti, gli do una mano. Sono allenato, non sono ancora molto sviluppato muscolarmente per via dell'età ma so allenare" sembrava quasi imbarazzato da quella sua confessione, stava cercando in me qualche segno di negatività.

"Oh fantastico, ehm… Quanti anni hai?" Chiudi quella bocca Camryn!! 

"Ne ho 17 e tu?" -oh cavolo e ora? Dovrei mentire e dirgli che ne ho 16? Perché sarebbe impossibile dal momento che ne dimostro almeno trenta!-

"Ho 20 anni, cavolo sei giovane!" Camryn resta zitta!!

"già, non dico mai la mia età in giro, mi prenderebbero tutti come un semplice ragazzino, ma non è così." mhm profondo, intelligente e bello.

"si beh.. Ti posso capire, nessuno mi prendeva mai sul serio e io mi arrabbiavo a tal punto da scappare di casa! Oh, non che tu lo debba fare, ti avviso che una volta che ti ritrovano, agganciano porte e finestre con dei lucchetti e la storia non è bella" risi al pensiero di quegli anni passati a far impazzire i miei genitori, credo sia stato quello uno dei motivi per il quale hanno divorziato.

Gli sorrisi ma non lo salutai, poi girai i tacchi e me ne andai per la mia strada verso la metropolitana.

 

Quando arrivai a casa, trovai Jeremy stravaccato sul divano con i boxer mezzi giù, insieme alla sua nuova fiamma settimanale, era incredibile come scartasse le ragazze una dopo l'altra!

"ehi biondina ora è meglio se te ne vai" le dissi con aria piuttosto incazzata, quella era anche casa mia e non mi andava di vedere ogni giorni il mio fratellino che si dava alla pazza gioia sul mio divano!

"e chi sei tu, mia madre?!" mi ringhiò contro con tono di sfida, oh non sapeva veramente contro chi si stava mettendo.

"no per fortuna, sono la proprietaria del divano sul quale hai trombato e della casa nella quale stai spudoratamente respirando la mia aria!" le sputai in faccia tutto, quando mi arrabbiavo sapevo che non era una bella cosa.

"oh Jeremy! Dille qualcosa!" la biondina continuava a lamentarsi contro il petto di mio fratello.

"dai forza, ora è meglio che te ne vai, non è bello mettersi contro questa perfida ragazza" grazie fratello, sempre gentile.

Si vestirono e Jer la accompagnò alla porta, la aprì e con una pacca sul sedere la fece uscire. -ew disgustoso!-

"ehh la mia sorellina sempre gelosa" mi canzonò Jeremy.

"gelosa? no, incazzata?si! Decisamente!" gli ringhiai contro.

"ma che problemi hai? non ti ho fatto niente!"

"lo vuoi sapere veramente il mio problema?" gli domandai retoricamente.

"si!"

"sei tu il mio problema! E sai benissimo perché!" Ero davvero arrabbiata in quel momento.

"quale sarebbe? Michael ti ha lasciata e tu riversi la colpa su di me! Ma in tutto questo io che diamine c'entro?" ora era arrabbiato quanto me.

"sei stato tu la causa di tutto, tu non volevi che io fossi 'sua', tu non volevi che lui mi toccasse, così l'hai fatto andare via!"

"Ti sbagli, lui ti ha lasciata perché era stanco di te! Voleva divertirsi e tu eri noiosa, ecco tutto! Ma io non sono la causa, te lo assicuro!" Oh… Bene grazie del conforto fratello.

"Vaffanculo stronzo!" gli ringhiai, ormai la mia ira era scattata.

Lo superai e me ne andai in camera mia, ero frustrata, delusa e arrabbiata, ma in fondo sapevo perfettamente che Jeremy aveva ragione. Ero paranoica, avevo un sacco di problemi con l'alimentazione, la bulimia in particolare, cosa che poi ho superato, ma da quando mi lasciò iniziai a mangiare tanto, schifezze di ogni genere e colore fino a diventare "grassa", avevo preso 12 kg e per me erano davvero tanti da sopportare, il mio organismo non funzionava più come prima e il mio cuore reggeva molto meno gli sforzi. 


Ero sdraiata sul mio letto con i libri di 'ambiente' in mano nel tentativo disperato di potermi distrarre e studiare per il prossimo esame che avrei avuto a breve.

Dei colpi alla porta della mia camera mi fecero ritornare nel mondo reale. 

"Cam posso entrare?" era Jeremy.

"ok"

Aprì la porta e se la richiuse alle sue spalle, poi con una rincorsa saltò sul letto e si sdraiò in parte a me accoccolandosi sulla mia spalla.

"avevi ragione" Jeremy mi sorprese, di solito ero sempre io quella che chiedeva scusa per prima e quello mi spiazzò.

"non sentirti in colpa, hai detto giusto, sono una persona noiosa" gli confessai.

"no, intendo che avevi ragione, non volevo che tu fossi sua!" oh che dolce.

"perché tu sei solo mia, io e te abbiamo condiviso nome mesi la stessa sacca e lo stesso utero, non voi due, io e te siamo gemelli e io e te ci amiamo. Il pensiero che un altro potesse toccarti mi dava i nervi."

Lo abbracciai fortissimo, il nostro legame era qualcosa di immenso. Ci amavamo come se fossimo una coppia, io non potevo stare senza di lui e lui senza di me, inseparabili.

Ci addormentammo insieme, Jeremy che mi stringeva a sé e la mia testa appoggiata al suo petto caldo e rilassato.


 

Note!

Hei lettori di Efp! Sono tornata finalmente dopo un sacco di tempo di assenza con questa nuova storia! The Beginning of my life invece è acora in fare di preparazione ma vi assicuro che riprenderà anche quella. Spero la leggiate in tanti, mi è venuta qualche idea nuova e non sarà una delle tante storie banali. Si chiama Melbourne Life perchè parla della vita di questa ragazza, Camryn che vive in Florida! Non vi svelo di più, spero solo che le darete un'occhiata!! Tanti saluti
                                    -Annalisa 



 
  
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