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Autore: Cocol_Sasso_97    12/02/2014    2 recensioni
{In attesa di un titolo migliore perché ancora non so ancora darli ç.ç Quindi prendetelo con le forbici ç.ç}
« E con questo il nostro giro si conclude, spero di essere riuscito a farvi capire quanto bella sia la nostra Pompei! »
« Siete stato magnifico, magari ci fossero guide come voi ovunque! »
Un applauso di assenso si levò dalla folla di turisti, mentre il moro sorrideva e faceva un lieve inchino divertito.
« Faccio solo il mio lavoro » sorrise, prima di allontanarsi dal gruppo. Si diresse verso il suo camerino, passandosi una mano tra i capelli castani, sospirando, il sorriso sostituito da un'espressione stanca.
Una Spamano nata in sei ore di noia a scuola :3
Niente di spettacolare, ma spero che la storia di uno studente in vacanza e di un cicerone vi possa interessare!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Vacanza in Italia



« E con questo il nostro giro si conclude, spero di essere riuscito a farvi capire quanto bella sia la nostra Pompei! »
« Siete stato magnifico, magari ci fossero guide come voi ovunque! »
Un applauso di assenso si levò dalla folla di turisti, mentre il moro sorrideva e faceva un lieve inchino divertito.
« Faccio solo il mio lavoro » sorrise, prima di allontanarsi dal gruppo. Si diresse verso il suo camerino, passandosi una mano tra i capelli castani, sospirando, il sorriso sostituito da un'espressione stanca.
Quel gruppo era stato fortunato in realtà. Lovino non era sempre così bravo coi turisti.
« Lovino oggi come è andata a te? » chiese una ragazza bionda, sporgendosi dalla porta mentre l'italiano si sbottonava la giacca marrone della divisa.
Alzò appena le spalle « Non ho ucciso nessuno » disse risolutivo. Lovino Vargas era un'ottima guida, su questo non ci pioveva, ma c'era un piccolo problema.
Il suo caratteraccio.
Non aveva molta pazienza e non amava essere interrotto durante le sue spiegazioni, cose che molti turisti non capivano. I suoi colleghi ormai avevano imparato a conoscerlo e, nonostante il caratterino non facile da gestire, riuscivano tranquillamente a passare del tempo con lui, in fondo era un ragazzo simpatico.
Anche il capo aveva imparato a conoscerlo, per questo non lo aveva ancora licenziato. Perdere un cicerone come Lovino sarebbe stato da pazzi! A volte ricevevano prenotazione che richiedevano proprio Lovino come guida!
Tutto merito della sua passione per la storia italiana, aveva detto il suo capo.
Però se tratterai di nuovo male i turisti dovrò rinunciare al miglior cicerone che io abbia mai conosciuto, aveva aggiunto, un sorriso triste in volto.
Lovino da quella mattina di tre giorni prima non aveva ancora perso la pazienza, non in presenza dei turisti almeno. Non poteva perdere quel lavoro, gli piaceva troppo! Anche se, fosse stato per lui, la visita a Pompei sarebbe durata tutto il giorno e non qualche ora... C'erano centinaia di cose da dire su Pompei, sui loro abitanti, sui Romani!
Sistemò la divisa nell'armadietto, chiudendo il lucchetto e uscendo stiracchiandosi stancamente. Suo nonno gliela aveva passata proprio bene la passione per la storia italiana!
Sospirò per il caldo torrido dell'estate e si incamminò verso casa, lasciando la bella Pompei alle sue spalle.
Lui e suo fratello erano cresciuti tra i racconti dell'Italia passata al posto delle favole della buonanotte. Il nonno, con cui avevano passato gran parte dell'infanzia, aveva raccontato loro tutto ciò che sapeva, il che non era poco. Feliciano crescendo si era sempre più appassionato all'italia rinascimentale, mentre lui si era innamorato del potente popolo che furono i Romani.
« Scusami! »
Il filo dei suoi pensieri venne interrotto da due grandi occhi verdi puntati contro di lui. Il sorriso del ragazzo di fianco a lui si allargò ancora quando Lovino gli prestò attenzione « Tu sei la guida di Pompei, vero? »
Un ghigno di puro orgoglio si dipinse sulle labbra dell'italiano, deciso tuttavia a non dimostrarsi subito « Non c'è una sola guida a Pompei » disse incrociando le braccia al petto.
« Oh, volevo dire... La guida brava, quella che oggi il gruppo ha applaudito »
Lovino non poteva sapere che quel ragazzo gli stesse reggendo il gioco, sicuro che fosse lui. Erano tre giorni che si infiltrava nei gruppi assegnati a lui.
« Oh, parli di Vargas allora... Sì, sono io »
Lovino si aspettava un qualche sorriso di pura ammirazione, non quella reazione così... Esagerata.
Il ragazzo dagli occhi verdi si gettò contro di lui, stringendolo in un abbraccio « Finalmente riesco a parlarti! Sono tre giorni che ci provo! »
« E-Ehi! Lasciami subito! » esclamò infastidito, divincolandosi da quella stretta inaspettata.
« Scusami » disse grattandosi il capo imbarazzato, dopo essersi allontanato « Ma sparivi subito dopo tutte le visite e non ho ancora avuto modo di parlarti »
Lovino si sistemò la maglia, sbuffando per il caldo « Beh, ora ne hai modo » ribatté seccato.
Il ragazzo annuì, porgendogli la mano « Antonio Fernàndez Carriedo, studente universitario prossimo alla laurea, in cerca di una giovane guida conosciuta per la sua conoscenza nel campo romano »
Lovino alzò un sopracciglio, stringendogli diffidente la mano « Lovino Vargas, guida italiana, specializzato nella storia degli antichi romani »
« Lo so » sorrise Antonio « Io sono qui in vacanza, diciamo. In teoria dovrei essere a casa a fare la mia tesi, ma mentre cercavo informazioni affidabili un mio amico francese è tornato dall'Italia. "C'era una guida, a Pompei, che mi ha fatto paura... Prima di iniziare il tour era scontroso, guai a parlargli, ma appena ha iniziato a parlare dei romani... È diventato un'altra persona! Vedessi come ne parlava, sembrava quasi ci fosse vissuto coi Romani!" ha detto... Così, da appassionato quale sono, ho preso il primo volo possibile per l'Italia e sono venuto ad ascoltare questo cicerone prodigio! E devo dire che Francis aveva ragione, riesci a tenere chi ti ascolta interessato alla storia, pochi ne sono capaci, complimenti! »
« G-grazie... » balbettò l'italiano, stordito da quella parlantina veloce
« Per questo ti voglio parlare... Ho bisogno di una mano nel preparare la tesi... Lovino, puoi aiutarmi? Non dovrai fare niente di più di quello che fai di solito, solo parlarmi di tutto ciò che sai! Cioè... Okay, mi rendo conto che è una richiesta assurda, ma... Ho bisogno del tuo aiuto! »
Lovino rimase scioccato dalle parole di quello sconosciuto. Boccheggiò un paio di volte, senza che un solo suono uscisse dalle sue labbra.
« Perché dovrei? » chiese infine.
Dopotutto, cosa ci avrebbe guadagnato? Nulla.
Antonio si poggiò al muretto lì vicino e si dondolò avanti e indietro « Se vuoi ti posso pagare... La storia dei Romani mi interessa sul serio e sono sicuro che tu sappia molto più di quello che dici durante le visite... E poi a te piace parlarne... »
« Come fai a dirlo? »
Il bizzarro spagnolo si indicò con la punta del dito l'occhio sinistro « Quando ne inizi a parlare ti si illuminano gli occhi »
Lovino lo osservò in silenzio, colpito da quell'affermazione veritiera.
Studiò il volto sorridente dello spagnolo, massaggiandosi il mento con le dita. Certo che era davvero strano quel tizio...

* * *

« Lo avessi avuto io, un nonno come il tuo! » sorrise Antonio porgendo la tazza di caffé all'italiano. Lovino annuì appena, osservando il liquido scuro nella tazza, orgoglioso di avere avuto un nonno così. Un archeologo fantastico, che sapeva infonderti la passione per la storia anche solo entrando in casa sua!
Mise mezzo cucchiaino di zucchero nel caffé e lo iniziò a mescolare, provando per l'ennesima volta in due settimane a capire perché avesse accettato la proposta di Antonio.
Non aveva accettato subito, lo spagnolo aveva dovuto insistere un po' prima, ma quando cedette, Antonio sembrava al settimo cielo. Lovino lavorava di giorno come guida, con Antonio che continuava a infiltrarsi nei gruppi a lui assegnati per poterlo sentire parlare, e la sera la passavano insieme, davanti ad una granita, un frappé, un gelato. Lovino quando parlava dei Romani diventava un'altra persona. Se fino a quindici minuti prima insultava lo spagnolo per avergli fatto prendere un colpo, quando iniziava a parlare si rilassava. Era come se tutto ciò che raccontava prendesse vita e lui e l'ispanico venissero circondati dagli antichi romani.
Dopo due settimane di racconti romani, Lovino aveva anche cominciato ad apprezzare la presenza rumorosa dello spagnolo le sere di quella calda estate.
L'italiano non lo avrebbe ammesso, ma era grato ad Antonio per quegli sguardi rapiti mentre gli raccontava la storia di Roma. Si sentiva compreso, senza freni come invece era costretto ad essere quando faceva la guida.
Nei giorni successivi i loro incontri si erano trasferiti in un luogo più fresco, quale la casa dove lo spagnolo alloggiava.
Bevve un sorso di caffé e Antonio ruppe il silenzio, osservando la tazzina nelle sue mani « Sai... Tra due giorni torno in Spagna »
Lovino per poco non si strozzò col liquido scuro. In quelle due settimane si era completamente dimenticato che Antonio non vivesse in Italia ma in Spagna. Un velo di tristezza cercò di calare sul suo viso, velo che venne prontamente strappato dall'orgoglio. Lo conosceva da due settimane, a chi importava se se ne andava? Sarebbe tornato a girare i bar la sera, invece che parlare degli antichi romani con quel ragazzo bizzarro.
« Ah » disse poi, incapace di formulare una frase di senso compiuto. Sentiva una morsa allo stomaco farsi sempre più stretta e cercò di deglutire come meglio poteva, certo del fatto che se ci avrebbe provato la saliva non avrebbe raggiunto lo stomaco.
« Mh... Mi dispiace molto andarmene » disse posando la tazzina vuota sul tavolo, il solito sorriso che mancava sul suo volto.
« Non sei contento di andare a casa? Sei così abbattuto solo perché ti aspetta un esame? »
Il moro sorrise appena e si passò una mano tra i capelli, gesto che Lovino si era accorto essere molto frequente per lo spagnolo.
« Dopo tutto il lavoro che sto facendo, grazie anche a te, l'esame non è un problema... Non è la prima volta che vengo in Italia e lasciarla è sempre traumatico... Ma stavolta sarà peggio... »
L'italiano si dondolò sulla sedia, osservando i fondi di caffé nella sua tazzina « Perché? »
Un mugolio fece alzare il capo a Lovino che osservò confuso Antonio. Il suo viso era nascosto tra le braccia, braccia che erano posate sul tavolo « Perché... Perché stavolta mi sono innamorato » la buttò lì con un tono lamentoso.
« In due settimane? Però, ti ci vuole poco » lo derise Lovino, poggiando la tazzina sul tavolo.
La risata dello spagnolo riecheggiò nell'aria « Sono sorpreso anche io, pensavo ci volesse molto più tempo per innamorarsi... »
« Amore a prima vista? Mpf... »
« Beh non proprio... E' nato come interesse... Poi ho notato che continuo a pensarci e... »
« E a me che importa? » chiese brusco, infastidito. Da quando avevano tutta quella confidenza? Tra due giorni sarebbero tornati ad essere degli sconosciuti...
« Giustamente... » Antonio si alzò e posò le tazzine sul lavandino « Volevo chiedergli di uscire, secondo te ho possibilità? »
« E io che ne so... Provaci, mal che vada di da un due di picche »
« Due di picche? »
« Ti da buca... Ti dice di no, okay? » sbuffò notando la faccia confusa dello spagnolo.
« Comunque... Se è una botta e via chissà che no... »
« Veramente credo di avere intenzioni un po' più serie... »
« Ugh... Credi anche nelle relazioni a distanza?! »
« Non ne ho mai avuta una, chissà che non possa funzionare... »
« Ma almeno c'hai mai parlato idiota?! »
« Eh? Sì! Sì che c'ho parlato! » esclamò Antonio spalancando gli occhi.
« Almeno questo... Vabbé, chiediglielo, in bocca al lupo bastardo »
Antonio annuì sorridendo e si sedette nuovamente « Domani ci vediamo? »
« Per parlare di cosa? »
« Per divertirci! Aiutami a festeggiare la mia ultima notte in Italia! »

* * *


Bevve l'ennesimo sorso di birra, ridendo alla battuta dello spagnolo, troppo ubriaco per capire cosa stesse realmente dicendo.
« Ah, mi ci voleva una bella bevuta! » rise Antonio, camminando per le strade deserte.
« Sì, ma non reggi un cazzo... » sghignazzò l'italiano barcollandogli contro. Antonio gli cinse le spalle per impedirgli di cadere e si andò a sedere su un muretto, tenendolo davanti a sé « Tu parli? Al secondo bicchiere già straparlavi! » biascicò divertito.
« Meglio di te, che straparli anche da sobrio! »
Antonio rise chinando il capo all'indietro e socchiudendo gli occhi. Lovino osservò il collo dello spagnolo, un'insana voglia di morderlo. Picchiettò le dita sulle cosce dello spagnolo avvolte dai jeans « Ma ora che ci penso non dovevi chiedere alla tua fiamma di uscire? »
Lovino si ritrovò gli occhi verdi dello spagnolo puntati contro « Ma l'ho fatto ieri »
« Ah sì? E che ti ha detto? » chiese mordicchiandosi le labbra. Non si accorse delle mani dello spagnolo che si andavano ad appoggiare ai suoi fianchi.
« Ha detto di sì... »
« E perché sei qui, ubriaco e con un cicerone? »
Antonio mugolò e poggiò la fronte alla spalla di Lovino, che sussultò appena nel sentire l'odore dello spagnolo così vicino. Era troppo ubriaco per pensare di allontanarlo, inoltre aveva un buon odore... Lasciò che le braccia dello spagnolo si stringessero attorno al suo corpo e socchiuse appena gli occhi.
« Perché hai detto di sì... »
« Eh? »
Antonio sorrise per la confusione dell'italiano e scrollò il capo contro il collo del ragazzo, solleticandoglielo coi lunghi capelli « Ancora non hai capito? »
Lovino scrollò il capo, trattenendo il fiato quando Antonio alzò lo sguardo e si ritrovò a pochi centimetri da lui « Perché sei ubriaco o perché sei stupido? »
« Tu sei stupido, non io » ribatté Lovino scocciato, facendo sorridere lo spagnolo.
« Eppure... Ancora non hai capito... » disse avvicinandolo a sé.
« Capito cosa? » mormorò stordito da quella vicinanza inaspettata. Le labbra di Antonio si posarono sulle sue, baciandolo lentamente. Lovino sussultò appena, mentre le braccia dello spagnolo lo stringevano più forte. Mugolò cercando di allontanarsi, ma quando Antonio fece per staccarsi, Lovino si premette ancora di più contro di lui, chiudendo gli occhi. Sentiva il calore delle labbra di Antonio sulle sue, il sapore delle birre che avevano bevuto insieme mescolato al sapore dolciastro dello spagnolo.
« Che sono innamorato di te... » ansimò sulle sue labbra Antonio, quando si allontanarono.

* * *


Lovino sbuffò appena, osservando il cellulare il cui display era rimasto scuro per tutte le tre ore appena trascorse.
Dopo quella sera, Lovino si era risvegliato nella casa di Antonio, stretto al corpo nudo dello spagnolo, un grandissimo mal di testa a fargli compagnia.
Non l'aveva presa benissimo.
Lo aveva spinto via, gli aveva urlato di essersi approfittato della situazione e se ne era andato.
Solo col passare delle ore e col tornare della lucidità si era ricordato di come si erano veramente svolti i fatti. Era stato lui a proporre di trasferirsi a casa dello spagnolo, tra un bacio e l'altro, ed era sempre stato lui a spingerlo sul letto appena lo aveva visto. Avvampò ripensando a quella notte con lo spagnolo, i ricordi più lucidi  dopo la sbornia. Scrollò il capo con forza, cercando di far uscire quei pensieri dalla sua mente.
Quando lo aveva accusato, Antonio non aveva ribattuto nemmeno una volta, era rimasto in silenzio e lo aveva guardato andarsene.
Non lo sentiva da quella sera ed era già passato un mese...
Osservò insistentemente lo schermo del cellulare, sperando che un messaggio lo facesse lampeggiare prima del suo turno di lavoro.
Com'è andato l'esame?
Un modo come un altro per iniziare una conversazione no?
Lovino aveva perso due giorni prima di mandare quelle cinque parole. Non sapeva come comportarsi e optò per il far finta che non fosse successo nulla.
Ad Antonio sembrava che quel metodo non andasse bene, dato che non rispondeva da tre ore...
« Lovino il gruppo ritarda di mezz'ora, è bloccato nel traffico! » lo avvisò un suo collega e il moro annuì, mettendo il cellulare in tasca. In quel preciso istante le note della sua suoneria iniziarono a riecheggiare nell'aria.
Impallidì osservano il nome sul display. Un messaggio era un conto, ma... Una chiamata?! Antonio lo stava chiamando?!
Contò fino a dieci prima di rispondere, in modo da non sembrare proprio in attesa di lui e per dare allo spagnolo il tempo di cambiare idea, cosa che non fece.
« P... - si schiarì la voce - Pronto? »
« Lovino! Quanto tempo! »
La voce allegra dello spagnolo costrinse Lovino ad allontanare il telefono dall'orecchio, ma sorrise appena nel risentire quella voce.
« Scusa se non ti ho risposto, ma... Stavo dando l'esame... »
« E come è andata? » mormorò, la voce che gli moriva sulle ultime lettere.
« Beh ecco... Diciamo che... L'ho superato! » esclamò infine, ridendo « Ho finalmente finito! »
« Ma allora non sei stupido come pensavo, sei solo idiota! »
Antonio rise « Mi hanno fatto i complimenti per la parte sui Romani, tutto merito tuo! Grazie mille Lovino! Senza il tuo aiuto non sarebbe venuta così bene la mia t... »
« Mi spiace »
Antonio rimase in silenzio e Lovino fece un respiro profondo, imbarazzato « Io... Non volevo accusarti... Ero... Sorpreso ecco... Cioè, prima ti avevo preso in giro perché ti eri innamorato in due settimane e poi... E insomma... Sono orgoglioso e... E poi pensare che aver... Di essermi... »
Lovino giurò di aver sentito lo spagnolo ridacchiare e avvampò « E non ridere bastardo! » esclamò offeso.
« Lovino? »
L'italiano rimase in silenzio, e Antonio riprese « I miei mi fanno un regalo per aver superato l'esame »
« Che bello... » mormorò l'italiano confuso da quell'uscita.
« Sì, un viaggio di due settimane »
« E dove? »
« Pensavo all'Italia... »
* * *

« Tuo fratello vive a Firenze? Ma dev'essere stupenda! La prossima volta che vengo in Italia andiamo lì! »
« Calmati, sei appena arrivato... » sbuffò Lovino, osservando quello che da ormai un anno era il suo compagno. In fondo quella relazione a distanza stava durando da più tempo di quando avrebbe mai immaginato.
« E poi non mi va di andare a Firenze la prossima volta... Insomma, le ferie non le ho mica tutti i giorni, voglio andare in un bel posto »
« Ah sì? E dove? » chiese lo spagnolo dando una leccata al suo gelato al cioccolato, sedendosi sul loro muretto. Lovino gli si sedette accanto, fingendosi scocciato dalla vicinanza che lo spagnolo gli aveva imposto, avvicinandolo a sé.
« Voglio andare in Spagna » vide con la coda dell'occhio Antonio illuminarsi e trattenne un sorriso divertito « Barcellona » aggiunse prima di mangiare la sua granita.
Antonio invece non trattenne nessun sorriso euforico. Si voltò verso di lui, un sorriso a trentadue denti « Il caso vuole che io viva lì! »
« Proprio il caso eh? Perché devi sempre fare lo stupido?! »
Antonio ignorò il commento dell'italiano « E quando vai? »
« Tu quando parti? »
« Il 20 »
« Io parto il 20 » disse risolutivo, grattando il cucchiaino sul fondo del bicchiere.
Lo spagnolo finì il suo gelato e fece voltare l'italiano, abbracciandolo « Allora sarò io a farti da guida per una volta! »
Lovino cercò di allontanarlo, con scarsi risultati « Guarda che pretendo molto da una guida »
« E se non fossi all'altezza? » chiese allontanandosi.
« Dovrai farti valere in altri modi » sorrise malizioso l'italiano. Antonio si chinò verso il compagno, ghignando divertito « Sappi che non sono un'ottima guida come te... »
« Questo è ovvio » gli soffiò contro rimanendo immobile « Dovrò allenarti allora »
« E se mi allenassi in altro? »
« In altro sei già bravo »
« Mh... » lo spagnolo morse le labbra all'italiano, cercando un bacio che Lovino non gli concesse « Ma se non mi alleno in continuo potrei fare la ruggine... »
« Questo perché sei vecchio » lo derise Lovino scendendo per terra e dirigendosi verso casa sua, dove lo spagnolo alloggiava ogni volta che andava in Italia « Andiamo a vedere se ti sei già arruginito, non vorrei avere brutte sorprese quando in Spagna scoprirò che come guida fai pena »

 


Et voilà <3
Una Spamano! Premetto che:
1. Non so dare titoli
2. Non so decidere se i pg siano IC o OOC e che quindi l'avvertimento lo metto
3. Mi piace comunque troppo scrivere e rischio, pubblicando <3
Detto questo ^^ Spero che questa fiction nata da sei ore di pura noia a scuola vi possa essere piaciuta ^^
Personalmente penso che potrebbe essere approfondita come trama, ma sto lavorando ad altre ff, ho poco tempo e non sarei in grado di renderla una long :3
Quindi... Come One shot mi piace ^^
Spero che possa essere piaciuta anche a voi <3
Mi sto dando una mossa a pubblicare per tornare a studiare D:
Un bacione
Cocol <3
P.s. Auguri Antonio <3
   
 
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