Molto tempo fa,
avevo un sogno.
Un desiderio fuggente di disgregarmi,
di non essere più materia, ma semplice pensiero.
Sarei potuta essere qualsiasi cosa:
un idea, un progetto,
una melodia, una riflessione.
Sarei rimasta nella mia forma più primitiva,
un po’ prima di venire alla luce.
E sarei stata bellissima.
Unica, pura, inviolata, perfetta.
Ho sognato di un luogo avvolto in un’aura celeste,
dove la felicità non si può quantificare, calcolare,
né tantomeno toccare.
Ho scoperto che è un omino bianco,
senza volto e senza tempo,
perché nessuno lo ha mai conosciuto davvero.
Dice che l’uomo è egoista.
Perché vuole solo il meglio, senza le ombre.
Dice anche che l’uomo vuole sognare e ottenere.
Ma le due cose non vanno per forza a braccetto.
Molto tempo fa ero felice:
avevo smesso di desiderare.
E mi ero persa nel limbo,
che separa le due cose.