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Autore: FennyAshes    12/02/2014    1 recensioni
E' semplicemente un mio pensiero riguardo alla vita, qualcosa che sento e che ho scritto, così, di getto, una sera come tante altre.
Genere: Generale, Poesia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La vita è un cerchio cromatico: ogni tanto, come quando c'è l'eclissi, i tre colori primari si sovrappongono formando il nero. Magari quel nero rimane anche per lunghi periodi, ma è importante ricordare che prima o poi i tre colori si separano e ricominciano a girare.
La vita è pioggia, che scivola sotto i piedi accompagnata dal ritmo costante delle nostre lacrime.
La vita è una continua fuga dalle nostre paure, che a volte s'interrompe di colpo perchè noi come esseri umani non possiamo fare a meno di pensare e quindi a volte, ma solo a volte, ci voltiamo e che sia tremando o con fermezza, torniamo indietro e stanchi di continuare a correre, l'affrontiamo quella paura. In realtà sarebbe più giusto dire che affrontiamo una parte di noi stessi. Ed è allora, quando decidiamo di voltarci e tornare indietro, che stiamo veramente iniziando a vivere, è allora che inizia il gioco, quello duro, quello di cui tutti parlano; ma inizia anche il divertimento perchè ci allontaniamo dalle paranoie per raggiungere qualcosa che ci da una soddisfazione migliore del guardare la nostra vita scorrerci davanti come fossimo dietro uno schermo a guardare il nostro riflesso recitare una vita che non sentiamo nostra.
La vita è fatta di pianti di gioia, pianti dei quali non capiamo la ragione, quei pianti che sono lo sfogo di un' emozione forte, che ci fa sentire bene; grazie a loro capiamo il nostro scopo, i nostri sogni, quello che desideriamo dalla vita. Quei pianti, sì, quelli che non riusciamo a spiegarci, quando le lacrime ci scivolano giù infinite su tutto il viso e con quel retrogusto salato in bocca, gli occhi lucidi, il mal di testa e la faccia sconvolta, ci chiediamo perplessi : - come mai stiamo piangendo? - Per chi? - Per cosa?
Allora dobbiamo stare all'erta, in quei momenti dobbiamo ascoltare il nostro corpo, la nostra anima, che ci sta mandando dei messaggi; non dobbiamo assorbire le lacrime con un fazzoletto per poi voltarci dall'altra parte e metterci a correre. Dobbiamo fermarci e osservare goccia per goccia quale parte di noi sta uscendo, che cosa nel nostro corpo non riusciva più a rimanere al suo posto.
Dopo che l'avremo fatto, sulle nostre labbra si disegnerà un sorriso che non ci sarebbe mai uscito così; così vero, così felice, così entusiasmante. Quel sorriso significa che ci siamo liberati, che ci siamo ascoltati e abbiamo compreso un pezzo di noi stessi, eliminando un pezzo del nostro ego. Ma se ci volteremo, se asciugheremo quelle lacrime senza dargli importanza, senza dare importanza a un messaggio che il nostro io ci sta mandando o peggio ancora, se non le faremo uscire, il dolore non ci abbandonerà mai e quella sensazione di incompleto, di vuoto, di insoddisfazione farà parte di noi fino a quando il nostro cuore sarà troppo consumato dallo stress e dal dolore per battere una volta ancora e ci spegneremo nel nero, ci spegneremo con l'eclissi dei colori primari, senza avere mai assaporato la vita nella sua pienezza e lasciandoci così alle spalle migliaia di pianti e lacrime che rinchiusi per tutti gli anni della nostra vita usciranno di colpo tutt' insieme, disintegrando anima e corpo, non lasciando altro che una goccia, una lacrima che bagnerà un germoglio e lo farà crescere, iniziando così nuovamente a vivere in un ciclo infinito senza pace. Fino a quando, perse in vita le lacrime, alla nostra morte l'anima rimarrà integra e potrà liberarsi nella pace più assoluta, dove la vita terrena resterà solo un lontano ricordo.



Salve a tutti! Spero vi piaccia questo mio pensiero e spero che magari vi abbia fatto riflettere o anche solo vi abbia fatto piacere leggerlo. MI dileguo!
Alla prossima :)
  
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