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Autore: cantaloupe    12/02/2014    2 recensioni
Nagisa si ricorda che, non moltissimo tempo prima, Gou e la signorina Amakata avevano aperto una piccola discussione sulla rianimazione nel bel mezzo di un allenamento. Gou era fierissima, essendosi informata al meglio la sera prima, Rei aveva risposto con un «Ovviamente mi ero già informato sulla teoria a riguardo io stesso!», Makoto aveva riso e lui aveva fatto finta di non ascoltare tutto il tempo.
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nagisa Hazuki, Rei Ryugazaki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Riassunto:
"Nagisa si ricorda che, non moltissimo tempo prima, Gou e la signorina Amakata avevano aperto una piccola discussione sulla rianimazione nel bel mezzo di un allenamento. Gou era fierissima, essendosi informata al meglio la sera prima, Rei aveva risposto con un «Ovviamente mi ero già informato sulla teoria a riguardo io stesso!», Makoto aveva riso e lui aveva fatto finta di non ascoltare tutto il tempo."

Note dell'autore:
Spoilers sull'episodio 6 di Free!, ma penso che a questo punto tutti lo abbiano già visto.
I miei amati Rei e Nagisa... tesori. Questa fic è un pò vecchiotta, ma spero sia ancora leggibile!

I personaggi di questa storia appartengono alla Kyoto Animation ©.





 

Lui lo diceva sempre



Quando Nagisa riesce finalmente a raggiungere la spiaggia, Rei ha già smesso di tossire da un pò.
Il biondo si sente tutti i muscoli bruciare, la testa girare, e sa che se si fermasse anche solo un istante non riuscirebbe più a rimettersi in moto, così si affretta a distendere l′altro supino sulla sabbia senza sprecare neanche un secondo.
Nagisa si ricorda che, non moltissimo tempo prima, Gou e la signorina Amakata avevano aperto una piccola discussione sulla rianimazione nel bel mezzo di un allenamento. Gou era fierissima, essendosi informata al meglio la sera prima, Rei aveva risposto con un «Ovviamente mi ero già informato sulla teoria a riguardo io stesso!», Makoto aveva riso e lui aveva fatto finta di non ascoltare tutto il tempo.

Collocare le mani esattamente sopra lo sterno dell′infortunato, dita intrecciate, leggermente sollevate. Fare pressione con decisione senza piegare i gomiti e provocare un movimento di quattro o cinque centimetri. Eseguire da cento a centoventi compressioni al minuto. Ogni trenta pressioni, eseguire due insufflazioni con la respirazione artificiale. Ripetere.

«Uno, due, tre, quattro...» comincia a contare. «Cinque, sei, sette...»
Mentre muove le braccia, cerca con tutto se stesso di non lasciar cadere il suo sguardo sul viso di Rei. Deve concentrarsi, deve continuare a contare e tenere le mani esattamente al centro del petto e non deve perdere tempo e non deve piegare i gomiti, mai, per nessuna ragione al mondo.
Quando arriva a trenta, tuttavia, è costretto a guardarlo per forza di cose, e la vista che gli si presenta davanti, i suoi occhi chiusi, i suoi capelli, le sue guance, fa sì che tutto dentro di lui si rompa.
Ma non può fermarsi, non può rompere il processo, quindi sbarra gli occhi chiusi, gli blocca il naso e posa le labbra sulle sue (e Rei sembra così rilassato e sereno, in quel momento, come mai lo era stato di fronte a Nagisa), ed è tutto così buio, anche sotto le stelle.
Finite le due espirazioni va ripetuto il processo del torace. Uno, due, tre, quattro, cinque, sei.
Nagisa ripete tutto ad alta voce. Ogni numero, ogni secondo che passa, ogni mezzo centimetro sforato. Sette, otto, nove, dieci. Le compressioni devono essere al massimo tre ogni due secondi. Undici, dodici, tredici. Non staccare le mani dal suo corpo. Quattordici, quindici. Non fermarti. Sedici. Non piangere.
Ancora arriva al trenta, ancora respira per entrambi. Controlla il respiro con la guancia, poi il battito con l′orecchio, e poi riparte ancora. E ancora. E ancora.
Lo ripeterebbe all′infinito, per Rei, e forse lo fa.

«Nagisa?»
È Makoto, realizza il biondo.
«Da cento a centoventi compressioni al minuto. Due insufflazioni ogni trenta. Controllare battito. Ripetere.» sussurra Nagisa, per ricordarglielo, e vorrebbe gridarlo e urlarlo: è questo che devono fare, è questa la procedura da attuare, ma ha finito la voce e riesce a malapena a respirare persino lui.
«Trentasette, trentotto, trentanove...»
Le labbra di Rei sono secche, forse anche più delle sue. Il suo corpo è freddo, ma anche Nagisa sta gelando. Va tutto bene, si dice. Anche io ho freddo. E′ normale. Ancora una prova.
E ancora una volta prova.
«Nagisa.» ripete Makoto. Il biondo sente chiaramente la sua voce spezzarsi. Sta piangendo. Ma lui non piangerà, perchè non c′è niente per cui si possa piangere. Il sole sta sorgendo, sono in campeggio, sono tutti riuniti su una spiaggia tropicale, ed è perfetto.
«Nagisa, fermati
E lo stupore di sentire Haruka gridare quasi lo fa fermare. Ma come può fermarsi ora? Le sue braccia sono deboli, le compressioni stanno scendendo ad una ogni due secondi, non può permettersi di fermarsi ora. Deve usare ancora più forza, deve darsi una mossa e tornare a contare.
«Cento compressioni al minuto!» e questa volta ce la fa, ad urlare. «Ogni trenta eseguire respirazione, bloccare vie nasali, due espirazioni, ripetere processo sul torace, non piegare i gomiti, non lasciare andare-»
Si sente afferrare per le spalle.
«Non lasciare andare!» ripete, disperato, cercando di divincolarsi mentre Haruka lo trascina via.
«Non fermarsi! Non bisogna fermarsi! Fermare il processo...!»
E poi, di colpo, si blocca. Cade di nuovo in ginocchio. «Fermare il processo è...! Non...!»
Makoto sta singhiozzando al suo fianco. Haruka lo tiene ancora per le spalle. Rei sta in silenzio.
Fermare il processo porta al fallimento, vorrebbe gridare, interrompere un esperimento lo fa fallire: Rei lo diceva sempre quando gli spiegava chimica.
Nagisa alza lo sguardo al cielo. La teoria non sbaglia mai, no?

La teoria non sbaglia mai. L′oceano è bellissimo stasera. Saremo un grande team.
Rei lo diceva sempre, quindi doveva essere vero, no?
Si gira a guardare per la prima volta i suoi compagni, e vede che Makoto sta ancora piangendo e che Haruka li sta guardando entrambi facendo il possibile per non farlo. Nagisa si accorge, improvvisamente, che lui non aveva mai fatto altro da quando era arrivato sulla spiaggia.
I suoi occhi rimangono sgranati a fissare quelli di Rei, che non ricambieranno mai più lo sguardo.








 

  
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