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Autore: Bea0609    13/02/2014    0 recensioni
alcune volte il destino sa essere estremamente crudele, ma non dimenticate mai che certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano”.
Le giornate passano nella speranza che in quella frase ci sia un fondo di verità. Non sono una persona che dimentica facilmente. Sono quel tipo di ragazza che si mostra forte, quasi insensibile, con un muro davanti che la separa dal resto del mondo. Sono quel tipo di ragazza che perde tutte le sue sfide solo perché nulla sembra all’altezza delle sue aspettative. Nulla sembra all’altezza dei suoi ricordi. Sono quel tipo di ragazza che si addormenta all’alba, perché i pensieri la tormentano e non la lasciano dormire, come tanti piccoli mostriciattoli sulle sue coperte. Sono quel tipo di ragazza che pensa troppo al dopo. Sono quel tipo di ragazza che non smette nemmeno per un secondo di pensare a lui…
Era il 27 Luglio 2011, tipico appuntamento a quattro che per un qualche strano tranello del destino è diventato prima un’uscita a tre e poi a due. Stavo lì ad aspettare un ragazzo di cui non mi interessava assolutamente nulla e che nemmeno conoscevo. Seduta su una panchina. Ecco che scende dal suo motorino, come una sorta di cavallo bianco. Qualcosa dentro di me scattò, come se un meccanismo a me sconosciuto fosse partito senza che me ne rendessi conto, come se qualcuno fosse entrato dentro di me senza chiedere il permesso. Non volevo accettare che per la prima volta fossi stata sopraffatta dalle emozioni. La situazione era sfuggita al mio controllo. Si avvicinò a me e con fare diretto mi disse –Piacere Maicol. Non ricordo esattamente quale sia stata la mia reazione so solo che non riuscivo a smettere di guardarlo. Ci sedemmo e iniziai a parlargli come se ci conoscessimo da una vita. Gli parlavo di me, senza preoccuparmi di che idea potesse farsi, ma soprattutto non pensavo alle conseguenze. Passava il tempo ed ero ancora lì con lui. Voleva riaccompagnarmi a casa a tutti i costi. Lo accontentai, ma dovette percorrere tutta la strada tenendo a mano il suo fedele destriero, perché io non volli salirci. Arrivati mi guardò e mi disse –Ci vediamo presto. Quelle tre parole mi crearono la speranza di un secondo incontro con il principe dagli occhi verdi. Quel principe che odiavo per avermi colpita così tanto. Quel principe egocentrico, così pieno di se. Quel principe mi aveva preso il cuore ma non volevo ammetterlo…
-Ehi ti va di uscire insieme sabato pomeriggio verso le 15.00? –Perché no? Non dovrei avere niente da fare. –Allora alle tre sono da te. Andiamo dove vuoi. Sarai la mia guida. –Ci sto. A sabato. –A sabato piccola.

Ecco dovevo dirgli di no quella volta. Dovevo fermare quell’attrazione fatale, dovevo impedire l’inizio di una distruzione ormai inevitabile… i suoi occhi mi avevano stregata. Ero sotto l’effetto di un elisir. Non avevo più scampo. Vogliamo parlare del profumo? Mi rimase sulla pelle sin dall’inizio. Eravamo in trappola. Io e Maicol caduti schiavi di uno stesso gioco, architettato da un destino perverso, una mente malata il cui unico scopo era spezzarci il cuore.
Finalmente arrivarono le 15.00. il suono del suo destriero riecheggiava tra le mura della mia camera, come il suono della campanella che annuncia agli studenti la fine delle lezioni. Mi sistemai velocemente i capelli per l’ennesima volta. Uscii di fretta e lui era lì. Stava aspettando me. Camminammo per ore, il cielo andava man mano sempre più verso il tramonto. Decidemmo di sederci. Eccolo. Le sue labbra sulle mie. Le sue mani mi accarezzavano i capelli. Avrei voluto non finisse mai.
E questo fu solo l’inizio di una lenta e incontenibile passione che ci travolse senza lasciarci scampo. Come un’epidemia che colpisce le persone nel fior fiore della loro età. Le distrugge dentro e fuori. Arriva all’improvviso, la gente non se ne rende conto, ma ormai è troppo tardi. La loro fine è già scritta sul grande libro della sorte.
Le lancette dell’orologio correvano veloci, talmente veloci che erano passati già tre mesi dal nostro primo incontro, tre mesi vissuti con un’intensità indescrivibile. Nulla interferiva con i nostri sentimenti, e anche se agli occhi degli altri eravamo una sciocca coppietta non ci interessava, questo perché noi eravamo molto di più, qualcosa di talmente straordinario che nemmeno io e Micol eravamo stati in grado di capire fino in fondo. Ed ecco un pomeriggio che sembrava come tanti altri. Quella promessa…
-Piccola mia abbiamo tutta una vita davanti io e te.
-Maicol smettila di fare tutti questi programmi, magari domani ti svegli e ti rendi conto che sei stanco di me…
-Oh fidati non succederà, perché io ti amo. Te l’ho detto sei piccola e io ti crescerò, non immagino la mia vita senza di te.
-Tu credi nel destino?
-Sinceramente no, ma se esiste lo ringrazio per avermi dato te. Ti giuro urlerei al mondo quanto ti amo in questo momento.
-Non lo faresti….
Non feci in tempo a pronunciare quelle parole che si alzò dall’erba su cui eravamo sdraiati, si sistemò i jeans morbidi sui fianchi e…
-IO AMO QUESTA RAGAZZA! IO AMO QUESTA RAGAZZA!
Non credevo ai miei occhi, tutti i passanti si girarono. Quando finì la sua scenetta si mise di nuovo accanto a me.
-Signorina non devi sfidarmi.
-Non credevo che l’avresti fatto davvero, io stavo scherzando.
Le sue labbra si impossessarono delle mie, senza tregua. I suoi occhi mi invasero l’anima. Verdi come lo smeraldo, con una punta d’azzurro che solo chi lo guardava davvero bene poteva notare.
-Ti amerò per sempre piccola.
-Per sempre… E’ una parola talmente assurda e talmente lontana dalla realtà. Non esiste il per sempre, e non sarò così fortunata da averti al mio fianco fino alla fine dei miei giorni.
-Allora ti sposo amore mio, metterai il vestito viola e il per sempre? Beh se il per sempre non esiste lo inventiamo noi!
  

 
  
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