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Autore: BettaRaggio    14/02/2014    3 recensioni
Brian odia S.Valentino! E' una specie di dogma, una verità assoluta, al pari del sole che sorge a est e tramonta a ovest. Ma forse non tutto nella vita è solo o bianco o nero...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian Kinney, Justin Taylor
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era riuscito a sopravvivere ogni anno.
Alle superiori perchè era una scusa per apparire agli occhi di tutta la scuola come uno dei ragazzi più gettonati; da adulto l’aveva sempre vissuta come un’ottima occasione per rimorchiare dei bei ragazzi che non sapevano certo resistergli… ma quest’anno no!
Lui, Brian Kinney, non riusciva proprio a trovare nulla di positivo in quella festa che aveva sempre ritenuto idiota ma che quest’anno gli risultava particolarmente ostica: S. Valentino!
Continuava a dare la colpa al troppo “amore” che vedeva in giro, alle troppe coppie che sembravano materializzarsi ogni cinque minuti davanti ai suoi occhi, al Diner che sembrava essere diventato un cioccolatino ripieno d’amore, al Babylon che si preparava a diventare per quella sera, grazie al magico intervento del “FAVOLOSO esperto gay”, il luogo più squisitamente decorato e stracolmo di cuori di Pittsburgh, ma la realtà era un’altra e lui lo sapeva bene…
-No! No! Non è per questo, smettila!- continuava a dire il suo io più cupo, la parte di Brian “che non deve chiedere mai”, quella che si era fermata all’età di 29 anni; ma l’altra parte, quella più dolce, che solo pochi avevano avuto la fortuna di conoscere, anzi di vedere, continuava a rimproverarlo: – Anche se ti ostini a non ammetterlo le cose non cambieranno! Smettila di fare il presuntuoso, lo sai anche tu qual è il problema, anzi CHI è il problema quest’anno!-
Si, quest’anno c’era un CHI, a dir la verità erano cinque anni (quasi sei ora che ci penso - N.d.Brian) che c’era un CHI, ma solo questa volta non era al suo fianco e, anche se gli costava così tanto ammetterlo, il problema era proprio questo: il suo CHI, il suo LUI, il suo SUNSHINE non sarebbe stato con lui a S. Valentino quest’anno!!
Era volato a New York per disegnare, per diventare famoso e in effetti ci stava riuscendo alla grande, e lui non se l’era sentita di impedirgli di andare, di realizzare il suo sogno. Lo aveva lasciato partire, sicuro di fare la scelta migliore, perchè era giusto che Justin vivesse la sua vita..
Il piccolo Sunshine aveva lasciato perdere la sua giovinezza per stare dietro a lui, passando le sue giornate con un gruppo di ragazzi più grandi, e Brian in cuor suo ancora non riusciva perdonarselo. Ecco perchè non se l’era proprio sentita di ostacolarlo anzi, lo aveva incoraggiato a partire. Ormai era diventato “il miglior omosessuale possibile”. Non poteva chiedere di meglio. Era arrivato il momento per il piccolo Justin di dimostrare al mondo chi fosse e quanto valesse.
Quell’anno dunque era diverso: non avrebbero potuto deridere insieme, come avevano fatto gli anni precedenti, le dolci coppiette che vedevano in giro per Liberty Avenue; non avrebbero potuto passare un po’ di tempo della darkroom del Babylon in una delle loro “ormai più che famose serate a quattro”, per poi tornare insieme al loft di Brian e continuare a divertirsi, affermando quanto odiassero la “festa degli innamorati” eppure guardandosi con la consapevolezza che, in fondo, quella stupida festa era anche la LORO festa…
- Basta! La devo smettere di pensare in questo modo così etero! Tutta colpa di Michael e le sue manie da sposo novello, mi sta rovinando! - Il vecchio Brian era sempre pronto a riemergere e a far tornare l’altra parte al suo posto, ovvero nell’angolo più intimo della sua personalità.
- Dio, guarda come sono diventato! Anche i conflitti interiori ora mi devono massacrare? - pensò Brian. O meglio, era convinto di averlo solo pensato, ma quando la voce di Ted e il suo sguardo semi-preoccupato lo raggiunsero con un semplice - Hai detto qualcosa Bri?- si rese conto che forse aveva pensato “un po’ troppo” a voce alta…
Dandosi mentalmente dell’idiota e continuando a maledire Michael, Linds e tutti quelli che lo avevano sempre fatto riflettere troppo, si limitò a rispondere accennando un sorriso rilassato – No, Theodore… non ho detto nulla -
Ted sembrò convinto, o almeno abbastanza convinto da non insistere, così la mente di Brian tornò a quella che sarebbe sicuramente entrata nella “Top 10” delle serate più patetiche della sua vita!
Li vedeva, erano tutti lì nella sua mente, Michael e Ben nella loro nuova casa a riempirsi di belle parole (possibilmente prese da qualche libro di filosofia orientale) e di sguardi dolci e innamorati; Lindsay e Melanie a Toronto a godersi i sorrisi dei loro figli (- uno dei quali sarebbe anche mio ma vabbè! – N.d.B) e a bearsi una della presenza dell’altra; Emmett al centro della pista del Babylon, a lamentarsi della sua condizione di eterno single e snobbato da tutti, ma scandagliando con lo sguardo tutto il locale in cerca di quello che diventerà il prossimo “unico e vero amore della sua vita”; e poi Theodore, prima al Babylon a controllare la situazione, poi al giusto segnale (sms sdolcinatissimo della sua metà) eccolo scappare con una patetica scusa e correre verso casa…
Mancava solo lui, cosa avrebbe fatto lui? Ancora non lo sapeva. Valutò le opzioni:
  1. Chiudersi al Britin e morire di malinconia e ricordi – No, decisamente no! Non era una regina del melodramma LUI!
  2. Andare al Babylon e rimorchiare il maggior numero di ragazzi possibile per passare almeno una serata senza pensieri – No, questo sarebbe andato contro le LORO regole..
  3. Chiudersi nel loft, buttarsi a scelta sul letto o sul divano con l’inseparabile Chivas Regal e qualche sostanza non propriamente lecita, e dimenticare per un po’ tutto e tutti… - Si! questa era sicuramente l’ipotesi migliore.
Ora che era quasi riuscito a dare un senso alla sua serata, tornò alla realtà, controllò che tutto alla Kinnetic fosse in ordine e, del momento che finalmente era arrivato anche quel dannato fax della Brown Athletics, poteva andarsene a casa..
Giunse al loft con l’umore sotto le scarpe, tutto a causa di quelle dannate flotte di rose rosse, cuori e quant’altro che aveva dovuto superare. Cominciò le manovre di relax totale: doccia bollente, caffè, ordinazione cibo cinese (quello stupido fattorino ancora non ha capito come voglio la cena! n.d.B) e poi sprofondò sulla sua poltrona nuova, anche quella ovviamente by Mies Van der Rohe, quando un leggero “tin” proveniente dal pc lo ridestò.
La scritta “Un nuovo messaggio nella posta in arrivo” attirò la sua attenzione e con fare svogliato, dopo averci riflettuto un po’, si decise a clikkare su “apri”.
- Che noia! Saranno le solite pubblicità idiote che ti riempiono la casella di posta elettronica il giorno di S. Valen..- ma non fece neanche in tempo a finire la frase quando vide che non era una stupida ditta che voleva farsi pubblicità ad avergli scritto, ma il suo Sunshine!
Solo allora riuscì a mettersi in una posizione un po’ più composta e ad aprire con trepidazione quell’e-mail. - Ehi tu, ricorda che Brian Kinney non apre le e-mail di Sunshine con trepidazione - si sbrigò a sottolineare la parte dark, - Si certo come no! E allora perchè fissi il pc come un ebete? – ribattè altrettanto velocemente  la parte soft..
Dopo aver messo a tacere i due Brian del suo inconscio si dedicò alla sua posta elettronica..
Quello che vide lo lasciò senza parole.. Un ragazzo sorridente stava abbracciando un uomo che, mentre ricambiava il sorriso del ragazzo, teneva in braccio un bambino. Trasmettevano tutto l’amore che l’artista ci aveva messo nel dipingerli ed erano lì, di fronte a lui, che non poteva fare altro che contemplarli estasiato.
L’e-mail di poche righe diceva:

Allora Brian Kinney hai finito di maledire il giorno di S.Valentino? Avrai passato tutto il giorno a distruggere con il tuo sguardo ogni coppia, cuore o rosa che hai visto!!”  Brian accennò un sorriso, quel dannato Sunshine ormai lo conosceva troppo bene! “Questo quadro sta spopolando qui al MoMA. stasera, tutti lo guardano e lo ammirano. Nessuno però lo VEDE davvero, solo noi possiamo vedere i sentimenti che lo circondano perchè quei sentimenti siamo noi! Spero di essere riuscito a  farti apprezzare un po’ anche questo S. Valentino.
Tuo “ridicolo e romantico”
Sunshine

Oh al diavolo tutto e tutti!!
Doveva ammetterlo… Anche quel S. Valentino non era poi così male!
Brian tirò un sospiro di sollievo e per la prima volta in quel giorno… sorrise!



SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti e BUON SAN VALENTINO!!
Spero che tutte voi, anime romantiche e innamorate, che sia del vostro fidanzato o della vostra fidanzata, della vostra famiglia, o della vita, passiate una giornata dolce e speciale!
Questa mia fanfiction, oltre ad essere la prima (e unica) che ho scritto, giace nel mio computer dal 14 febbraio 2008. (Cavolo sono già 6 anni!! Il tempo vola davvero!!) Se a qualcuno di voi fosse capitato di passare sul forum www.queerasfolkitalia.it, potrebbe averla letta lì, unico angolo del web nel quale ha visto la luce... Poverina! ;)
Sono un'appassionata lettrice di fanfiction (soprattutto Drarry!) e adoro queer as folk, ma soprattutto mi piace immaginare qualcosa che mi possa far dimenticare la 5 stagione che i cari autori ci hanno riservato! ^^ Quindi, oggi che è S.Valentino, complice l'aria romantica che c'è in giro ho deciso di pubblicare questo piccolo esperimento anche qui... Speriamo vi piaccia! E, se volete, lasciate un commentino a questa povera ragazza! ;)
Ancora buon San Valentino,
Baciotti!!!
BettaRaggio
  
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