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Autore: CGZ    14/02/2014    0 recensioni
E d’improvviso me lo ritrovai di fronte ….
Giuro che il mio cuore si fermò quando, alzando lo sguardo, sovrappensiero come sempre, incontrai i suoi occhi.
Oddio
Le buste della spesa produssero un sonoro tonfo, cadendo.
“buonasera” mi disse, con un sorriso soddisfatto sul viso. Era evidente che non mi era indifferente.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Universitario
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E d’improvviso me lo ritrovai di fronte ….
Giuro che il mio cuore si fermò quando, alzando lo sguardo, sovrappensiero come sempre, incontrai i suoi occhi.
Oddio
Le  buste della spesa produssero un sonoro tonfo, cadendo.
“buonasera” mi disse, con un sorriso soddisfatto sul viso. Era evidente che non mi era indifferente.
 
Ed eccolo li, con il suo completo perfetto giacca e cravatta, mani in tasca e schiena poggiata al muro,  sul pianerottolo di casa mia.
 Maledetto! Possibile che fosse così bello??!
No no  ma che stavo pensando? Dopo tutto quello che mi aveva fatto pensavo ancora che fosse bello??
Povera me! Il diavolo! Ecco cosa era! Il diavolo in persona!
Degludii, grata del fatto che quanto meno i miei capelli fossero miracolosamente in ordine quel giorno (grazie Dio!!).
Non avrei mai voluto che percepisse la mia tensione nel rivederlo.
Presi tutto il mio coraggio e cercai di bleffare “Chi non muore….a che devo il piacere?” dissi con tono che speravo rasentasse il sicuro, ma la mia voce tremava più di quanto avrei voluto.
“c’è da chiederlo?perchè cazzo non mi rispondi al telefono??”  ribatté burbero.
E già, come mi ero permessa, io, semplice ragazza di buona famiglia e media bellezza, di alzare la testa e non rispondere per più di un mese proprio a lui, Dio greco e re della movida romana?  Quello che le donne si disperavano per avere almeno un’altra notte nel loro letto?
Si era persino dovuto scomodare, mai successa una cosa del genere!
A quel pensiero rabbrividii, non mi avrebbe lasciata perdere finché non avesse ottenuto quello che voleva: la mia totale sottomissione!
Sapevo bene che non appena l’avesse avuto si sarebbe dileguato nel nulla.
 
Questo pensiero mi diede forza. Impugnai le chiavi e feci per oltrepassarlo. “potevi risparmiarti il viaggio, senza rancore ma non sei il mio tipo..”risposi con voce malferma, inserendo le chiavi nella serratura.
 
Potei solo intravedere il lampo che gli balenò negli occhi. Avevo innescato la sfida!
Mi maledii per quella botta di orgoglio. Ma non potevo semplicemente dire che ero stata indaffarata? Pensai mentre cercavo disperatamente di aprire quella maledetta porta.
 
Percepii la sua mano afferrarmi con forza e sposarmi indietro: “..si questo lo vedremo, non so perché ma non ne sono così sicuro, dammi queste chiavi ti do una mano” disse sfilandomi le chiavi dalle mani e aprendo finalmente la porta.
Rimasi immobile, maledetta me!
 
Lo osservai terrificata mentre entrava in casa mia, con disinvoltura.
D’altronde la conosceva bene. Quante volte in quei mesi era rimasto a dormire li con me.
L’immagine di noi due felici a letto mi attraverso la mente come un pugnale.
Argh…che dolore.
Magari questa volta era sincero? Forse stavolta non sarebbe sparito nel nulla lasciandomi quella odiosa sensazione di abbandono.
 
Rebecca ma che dici? Sai bene che lo farà! Mi rimproverai.
Era già passato un anno da quando c’eravamo incontrati quella prima volta a fregene.
Un lunghissimo anno, di risate, pianti, disperazione e  ritrovamenti.
No! Lui era semplicemente solo questo! Da lui non potevo aspettarmi nient’altro. Era tutto inutile.
“grazie per avermi dato una mano, ora se non ti dispiace sono un po’ stanca” sussurrai entrando in casa, ma Lui era dietro di me.
 
 
 
  
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