ERA DA TANTO TEMPO CHE NON SENTIVA PIU' DISCUTERE COSI' ANIMATAMENTE DIG ED oLIVER, INFATTI ERANO COSI' ASSORTI CHE NON SI ERANO ACCORTI DELLA SUA PRESENZA. " NO Dig non mi sembra il caso che Felicity faccia da esca è troppo pericoloso" " ma se ha partecipato ad azioni ancora piu' rischiose di questa" "ora è diverso" "Senti io capisco che dopo quello che è successo con il conte tu abbia paura che gli possa succedere qualcosa ma in questo caso noi le staremo accanto,quindi non vedo il motivo del tuo diniego" "E' inutile che continui, la mia risposta è sempre la stessa anzi vorrei che tu la smettessi prima di......" "Prima di cosa......, vi informo che ho ascoltato tutto ed a quanto sembra state prendendo una decisione senza consultarmi, vi ricordo che anche io faccio parte del team e quindi vorrei conoscere i dettagli." I due uomini si girarono contemporaneamente nella sua direzione, meravigliati di non averla sentita entrare. Dig la guardava stupito mentre Oliver sembrava alquanto infastidito e pronto ad esplodere. Bene era proprio quello che desiderava ormai era diventato una consuetudine avere battibecchi con lui, anzi doveva ammettere che trovava appagante farlo uscire dai gangheri almeno così riusciva a fargli togliere quella maschera di indifferenza che lui ultimamente indossava anche con lei. Oddio non gli sembrava vero di essersi innamorata di un uomo così enigmatico, ma forse dipendeva dal fatto che da quando era piccola si era sempre sentita attrata da cio' che non riusciva a spiegare con la logica. "Felicity, non c'è niente da sapere, mi hai stampato il fascicolo che ti avevo chiesto stamattina?". Felicity fece finta di non averlo sentito e disse " Dig puoi essere così gentile da rispondermi" Oliver chiuse gli occhi e cercò di calmarsi, anche se ormai la sua pazienza era al limite infatti stava pensando di prendere a pugni Dig per averlo messo in questa situazione e di prendere la s.na Smoak sulle sue ginocchia e dargli delle sonore sculaciate, finchè non avrebbe implorato il suo perdono ma conoscendola non l'avrebbe mai fatto era una donna troppo orgogliosa. Era entrata nella sua vita, pian piano con dolcezza ed all'improvviso l'aveva travolto come un uragano si era accorto che era diventata così importante nella sua vita quando era partita per andare da Barry a Central City quei giorni era stato intrattabile e aveva sfogato la sua rabbia su Dig il quale l'aveva stoicamente sopportato. Questa cosa lo stava letteralmente consumando, era come una malattia la cui medicina si chiamava Felicity. Ma non poteva permettersi di rovinare il loro rapporto a causa dell'attrazione che provava per lei, perchè in fin dei conti era solo quello pura e semplice magnetismo tra due corpi. Ad un tratto il filo dei suoi pensieri fu interotto da Dig,che cercava di spiegare il caso a Felicity. "Abbiamo scoperto una rete criminale dedita al traffico di minori proveniente dalla Russia, il capo di questa organizzazione si chiama Gallard un uomo spietato che si è arrichito grazie al mercato nero. Domani sera darà una festa nella sua villa a cui parteciperanno le famiglie più in vista di Starling city compreso Oliver, quindi avevo pensato che tu magari.... potresti farti invitare nella sua camera e recuperare informazioni utili a sbatterlo dentro. Purtroppo la sua stanza ha un sistema d'allarme che si disinserisce solo con la sua voce. Quindi neanche Arrow può accedere ed è inutile che tu mi dica che userai la forza perchè sai meglio di me che se anche catturi Gallard lui non ti farà mai entrare, visto che ha alle spalle un passato da mercenario quindi è abituato ad infliggere ogni tipo di tortura, si dice che addiritura abbia ucciso sua moglie solo perchè lo aveva lasciato. L'unico suo punto debole sono le donne, ogni giorno una nuova e di solito sono sempre bionde". Oliver sapeva che Dig aveva ragione, ma non voleva mettere in pericolo la vita di Felicity. Felicity guardò Oliver ed i loro sguardi si avilupparono, era in corso una battaglia silenziosa a cui Dig non era permesso partecipare e lei non voleva cedere nella sua vita aveva sempre avuto paura di mettersi in gioco ma adesso doveva dimostrare sopratutto a se stessa di essere una donna forte. Era consapevole della preocupazione che scorgeva negli occhi di Oliver ed in un certo senso era orgogliosa perchè anche se lui non l'amava comunque dimostrava di tenerci a lei almeno un pò. Poi non se la sentiva di abbandonare quei bambini nelle grinfie di quell'orco ed anche se in cuor suo aveva paura, capiva che doveva andare avanti altrimenti non avrebbe avuto più il coraggio di guardarsi allo specchio. Oliver invece si perse nella limpidezza di quegli occhi dove lui avrebbe voluto affogare tutte le amarezza e dimenticare quegli anni passati su quell'isola. Ciò che vide lo colpì nelle profondità più remote del suo essere ormai la conosceva e sapeva quando era arrabiata,nervosa,allegra,imbarazzata e decisa.... come adesso che aveva smesso di martoriarsi il labbro inferiore. Se in quel momento non ci fosse stato Dig, sicuramente avrebbe mandato a benedire i suoi buoni propositi e avrebbe reso quel supplizio un gioco eccitante. Si ravvivò da questi pensieri perversi e si accorse che Dig lo guardava con interesse. "Felicity per favore non farlo, non ti devi sentire responsabile e poi Dig dimentichi una cosa molto importante lei non è bionda". Questa frase infelice dettata solo dal desiderio di fargli cambiare idea ebbe l'effetto di una bomba. Il suo viso diventò rosso dalla rabbia, i suoi occhi fiameggiavano sembrava la dea della guerra e lui si trovò a pensare che sotto la superficie si trovava un vulcano pronto ad eruttare, questo pensiero gli accese il fuoco nelle vene. "Forse sarebbe meglio dire che il Sig. Queen non ripone abbastanza fiducia in me oppure pensa che io non sia abbastanza grande da poter affrontare i pericoli che ci sono al di fuori del mio solito contesto o magari pensi che io non possa attrare il Sig. Gallarad perchè non rappresento i tuoi criteri di bellezza". Colpito ed affondato, era mai possibile che in confronto a lei i delinquenti più pericolosi sembravano agnellini, ogni sera riusciva ad affrontare i farabutti più incalliti ed a uscirne solo con qualche ammaccatura ed invece non riusciva ad uscirne illeso da uno scontro con lei era davvero contro ogni logica. "Felicity sai che non direi mai una cosa del genere" "dirla sicuramente no, ma l'hai pensata la leggo nei tuoi occhi" "bene allora è ora che tu cambi oculista" " ed io che pensavo che il tuo senso dell'umorismo l'avessi lasciato sull'isola, insieme al tuo buon senso" "comunque domani sera io sarò presente a quella festa che tu lo voglia oppure no" "Felicity, stai esagerando cerca di non abusare troppo della mia pazienza altrimenti potrei dimenticarmi che sei la mia partner" si era avvicinato a Felicity e il suo tono tagliente la fece trasalire Felicity si morse la lingua ripetutamente per non risponderlo per le rime altrimenti era certa che lui avrebbe trovato il modo per far gliela pagare cara la sua insolenza. "visto che devo vestirmi in maniera adeguata vado a fare shopping, ah dimenticavo le spese ti saranno ampiamente addebitate sul tuo conto personale". Oliver ebbe l'impressione che fra poco si sarebbe trovato senza un soldo. Esasperato guardò Dig in cagnesco "grazie sei davvero un'amico " "hei non prendertela con me, non sono io che ti ridurrò sul lastrico e comunque mi sono ricordato di avere un'impegno, quindi è meglio che vada prima che mi ritrovi a terra con un pugno sul grugno". "tu prega che a Felicity non capiti niente altrimenti non è di un pugno che dovrai preoccuparti". Dig sapeva che Oliver non stava affatto scherzando.