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Autore: SoGi92    14/02/2014    3 recensioni
L'amore fraterno non ha limiti. Malgrado le scelte che compiono, per quanto sbagliate possano essere, i fratelli si sostengono.
Il giovane Erik Miller scoprirà a proprie spese quanto questa frase sia giusta.
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Epilogo

 

La fatidica sera giunge in un batter d’occhio.

Jennifer ed io avevamo appena fatto il nostro ingresso nella sala, e lo sguardo di nostra madre ci individuò immediatamente.

-Tesori miei! – ci venne incontro a braccia aperte. Abbracciò prima mia sorella e dopo me, poi mi guardò. –Tesoro… ti trovo dimagrito… mangi abbastanza, vero? –

Alzai gli occhi al cielo. Anche se fossi arrivato a pesare centocinquanta chili per mia madre sarei stato troppo magro… -Sì mamma, non ti preoccupare. Sai che Jenny è una cuoca eccellente! – dissi, cingendola per le spalle.

In quel momento nostro padre si avvicinò. Diede un leggero abbraccio a Jennifer e una stretta di mano a me. –Felice di vedervi ragazzi. –

-Lo stesso per noi papà… sono felice di vederti in forma. – dissi.

Lui annuì, poi fisso mia sorella. –Il tuo fidanzato non è venuto? – chiese.

-Purtroppo è sopraggiunta un’emergenza e si è dovuto trattenere in ufficio… si scusa con voi per l’assenza. –

-Oh… che peccato…- esclamò mamma. – avrei così tanto voluto conoscerlo-

Entrambi notammo con quanta naturalezza i nostri genitori non parlarono affatto di Randy.

-Comunque, non vi preoccupate… l’invito non è andato sprecato. Anzi abbiamo invitato una persona davvero speciale. –

Sui volti di entrambi comparve un’espressione sorpresa. –Davvero… e chi sarebbe? – chiese nostra madre.

-Arriverà a momenti… stava lasciando l’auto…- continuò Jennifer.

Dopo pochi minuti, dalla porta d’entrata comparve Randy. Mio padre sbiancò, mentre mia madre si porto le mani alla bocca.

Papà mi prese per un braccio e avvicinò la sua bocca al mio orecchio. –Cosa ci fa lui qui? – sibilò.

-Lui chi? – finsi di non capire, poi seguii il suo sguardo. –Ah… vuoi dire tuo figlio Randy. Nulla, pensavo sarebbe stato carino fare una piccola riunione tutti e cinque. Dopo tutti questi anni… - dissi, enfatizzando le parole “tuo figlio”.

Randy su avvicinò a noi. La mamma lo abbracciò. –Mamma… ti prego… così mi soffochi… -

-Oh… scusa tesoro… è che non ti vedo da così tanto che non mi sembra vero di averti qui davanti a me… - scoppiò in lacrime.

Poi si rivolse a nostro padre, facendogli il saluto militare. –Buonasera capo! È un piacere rivederla! – sorrise.

Il volto di papà divenne paonazzo. Continuò a squadrare Randy da capo a piedi. Malgrado il suo abbigliamento fosse quasi più sobrio del mio.

-Ben trovato... Randy. – poi mi prese per un braccio e mi trascinò lontano dagli altri componenti della famiglia.

-Ti avevo detto di portare solo tua sorella! – sibilò.

-Papà, voglio ricordarti che Randy e mio fratello tanto quando Jennifer è mia sorella. –

-Ti ho detto che questa serata è importante per il ristorante e… - lo interruppi.

-E per noi è importante che ci sia anche Randy! – detto questo tornai dagli altri, ma non feci nemmeno mezzo passo che sentii l’assistente di mio padre bisbigliargli qualcosa.

-Signore… alcuni ospiti si stanno chiedendo chi sia lo strano tipo appena entrato… le consiglio di allontanarlo il prima possibile dalla sala prima che infastidisca le persone sbagliate… -

Alle parole di quel nanerottolo non ci vidi più. Mi voltai e con passo deciso mi diressi verso di lui. Mi fermai davanti e gli mollai un pugno sul naso, attirando l’attenzione di tutti i presenti.

-Per tua informazione, nanerottolo, quel tipo strano è mio fratello Randy! – Urlai, in modo che tutti mi sentissero. Mi avvicinai a Randy e gli cinsi le spalle, mentre lui diventò bordeaux.

-Ti prego… Erik, calmati…- sussurrò, trattenendo una risatina nervosa e vedendo la folla intorno.

-Niente affatto! Sono stato in silenzio già per troppo tempo! È giusto che queste persone sappiano che quell’uomo…- indicai mio padre. – Peter Miller aveva intenzione di escludere suo figlio solo perché… diverso. -

-Erik… - continuò Randy, sempre più imbarazzato. –Non puoi abbassare solo un po’ il tono? –

Guardai mio padre. Era così pallido che sembrava potesse svenire da un momento all’altro. Forse aveva sbagliato riguardo a quale figlio lo avrebbe messo in imbarazzo…

Poco dopo due agenti della sicurezza si avvicinarono. –Signor Miller… è pregato di lasciare immediatamente la sala. –

-Eh no! – esclamò Randy. –Non siete voi a cacciarci, ma siamo noi ad andarcene! – mi prese a braccetto e ci dirigemmo verso l’uscita.

-Aspettate! – Jennifer ci raggiunse e si aggrappò all’altro braccio.

Tutti e tre insieme ci dirigemmo verso il parcheggio. Il valletto prese le chiavi ed aspettammo l’auto.

-Ehi tu! – sentii una voce alle mie spalle. Mi voltai, era l’assistente di poco prima. Si avvicinò a me minaccioso e con il naso grondante di sangue.

-Che c’è? Non ti è…- non riuscii a terminare la frase che un diretto di quel nanerottolo finì in collisione col mio occhio sinistro…

 

-Ecco qua. Per il nostro eroe una bella bistecca per il suo occhio. – Randy mi fece accomodare su una sedia, mentre Jennifer mi posizionò la carne sull’occhio. Non avevo mai provato un dolore simile a quello in tutta la mia vita.

-Meglio vada a letto… domani controlleremo lo stato di quell’occhio…- Jennifer mi si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia. –Complimenti Erik. Stasera hai dimostrato di essere un uomo! – poi fece lo stesso con Randy.

-Grazie… - mi disse dopo poco quest’ultimo. –Sai, non avevi mai preso le mie difese prima di stasera… -

Sbuffai e tolsi un po’ la bistecca. –Già… e guarda tu il risultato! – indicai l’occhio.

-Mi dispiace… - rise.

-Ma nessuno può permettersi di escludere mio fratello in quella maniera e credere di passarla liscia. Nemmeno nostro padre! –

Randy continuò a sorridere. –Grazie fratellone. – si alzò e mi abbracciò. Forse uno dei pochi abbracci a cui risposi.

Fu in quel preciso istante che capii di aver “perdonato” Randy. E, malgrado alcune volte facesse delle scelte per me sbagliate, sapevo che lo avrei sostenuto fino alla fine.

-Ti voglio bene… - gli dissi sottovoce. Poi una fitta di dolore mi attraversò l’occhio a causa della stretta di Randy. -… ma delle volte ti ammazzerei! –

 

N.d.A.: Ecco il finale… anche questo degno di Rosamunde Pilcher ç.ç Scusate, sono caduta proprio nello sdolcinato in questi due ultimi capitoli… non me ne vogliate L

Spero che il capitolo, e la storia in generale, vi siano piaciuti. ^^ Grazie chi ha recensito la storia e a chi l’ha letta^^

A presto e un bacione da SoGi!

   
 
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