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Autore: criceto killer    14/02/2014    0 recensioni
Questa è una storia che realizza il sogno di ogni ragazzo/a.. Ambientato in un contesto dove i bambini-adolescenti si sono ribellati agli adulti riducendoli ad uno stato di schiavitù, tutto sembra andare per il meglio, finalmente liberi, almeno fino a quando il nuovo governatore, un ragazzo di 17 anni fa spargere degli strani e sospetti dischetti bianchi... 5 ragazzi capiscono che c'è qualcosa che non va e stanchi della situazione partono per fare ciò per cui sono nati, ribellarsi..ribellarsi a chi li vuole controllare.. il governatore..
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Continuai a correre, proprio quando mi voltai indietro per controllare la situazione, mi fregai con le mie stesse mani, le biglie purtroppo non si raccoglievano da sole e io, da grande genio, ci finii sopra cadendo. Le mie vittime si sentivano così? Fico, avevo il potere di far sentire le persone dei completi idioti. Agguantai la mia fionda e una biglia, mirai e colpii il primo al ginocchio quello cadde urlando come una ragazzina, l'indomani gli sarebbe rimasto solo un livido ma il colpo procurava un dolore tremendo che avrebbe mandato fuori uso la sua gamba, al momento, indispensabile per rincorrermi, dovevo essere veloce, prima che si riprendesse e che, con un po' di lucidità, si accorgesse della pistola e decidesse di usarla. Sparai a raffica altre 4 biglie colorate mirando alle gambe, non era facile dato che correvano ma nemmeno poi così difficile, mi ero allenata molto sulla velocità e il duro lavoro dava finalmente i suoi risultati. Era in piedi solo il ragazzo zoppo che però incappò in un suo compagno che aveva deciso, non proprio di sua spontanea volontà, di bloccarsi di colpo. Raccolsi una manciata di biglie e ripresi a correre in preda ad una risatina isterica. Non riuscivo ad orientarmi, e correre a caso non mi dava più la stessa sicurezza che avevo all'andata, non potevo crederci, ero davvero così stupida da correre a caso in un labirinto del genere senza averlo mai visitato tutto? Bhe a quanto pare.. Tirai uno schiaffo al mio subconscio, anche se non ero del tutto sicura che fosse possibile, mi fermai e presi dei respiri profondi. Dovevo calmarmi e trovare una soluzione per uscire da quel casino, non mi preoccupavo di un eventuale raggiungimento dei sei, io stessa non sarei stata in grado di tornare nel punto in cui li avevo incontrati. Iniziò così il mio vagabondare in tutti quei corridoi uguali, dopo 40 minuti ero certa che sarei morta di sete o di chissà quale altro imprevisto, ma la mia speranza fu riaccesa da.. Un calzino? Si, quando mi avvicinai ne ebbi la certezza. Era anche molto puzzolente! Lo presi con due dita tappandomi il naso e, quando svoltai l'angolo, qualcuno me lo strappò di mano. Era un donnone alto e robusto, forse una giocatrice di rugby o una donna barbuta di uno di quei circhi che stanno in città solo per pochi giorni, con i loro tendoni rossi e bianchi, canzoncine allegre e spaventosi quanto irritanti clown ovunque. -Grazie, zuccherino! Mi sembrava di aver perso qualcosa!- sgranai gli occhi, aveva i capelli neri raccolti in due trecce, delle rughe che increspavano la sua faccia come carta stagnola stropicciata e sotto al labbro inferiore c'era un grosso neo da cui spuntavano dei folti peli, aveva i baffi e in bocca aveva un solo dente marcio. "La befana esiste!" eslamai tra me e me, solo che una parte di me non avrebbe voluto saperlo. La donna canticchiava e volteggiava con il calzino in mano come se fosse un mazzo di fiori appena donatole dal suo amante. Io la guardavo esterefatta quando sentii una mano sulla spalla, la mia prima reazione fu un calcio nello stomaco ma feci appena in tempo a fermarmi per non colpire Baka -Ti é andata bene, a lei l'hanno ritrovata dopo un mese..- mi sussurrò con un sorrisetto idiota stampato sulla faccia. Io spostai nuovamente lo sguardo sulla vecchia che ora inspirava il buon odore emanato dal calzino con le sue grandi narici, credo che la mia mezza brioche stesse per tornarmi su. Scossi la testa, rabbrividendo al pensiero di diventare sbarellata come lei. Seguii Baka che, nonostante la sua "fervida" stupidità, riusciva ad orientarsi molto bene. -Come hai fatto a trovarmi?- chiesi -Stavo andando in bagno e ho sentito il verso di un piccolo animale indifeso stuprato da un elefante poi però ho capito che era Berticia che cantava e mi sono preoccupato!- il suo ragionamento mi fece venire in mente una logica domanda "Pensava davvero che un elefante riuscisse a passare per corridoi del genere?" decisi di non farglielo notare, prorpio in quel momento mi vennero in mente i sei intrusi -Baka, prima sono stata attaccata da sei ragazzi armati, non credo fossero di queste parti. - lui mi guardò con uno sguardo indefinibile, solo una cosa era certa: nessuno ne sapeva niente, non che credessi che, se avessero saputo degli intrusi, la prima persona a cui l'avrebbero detto sarebbe stata Baka ma qualcosa, si suppone, avrebbe dovuto sapere. Alla fine arrivammo a mensa, mentre io cercavo di limitare le smorfie per quei nauseabondi odori, era come se fossero stati mischiati tutti i tipi culinari. Ci sedemmo in un tavolo in disparte vicino ad un televisore sintonizzato sul telegiornale, Blake e la lattina avevano già preso posto uno di fronte all'altra. Sul tavolo però c'erano 4 vassoi, io mi sedetti di fianco a lattina, sul mio vassoio c'erano dei ravioli e tre uova sode con l'insalata, erano cose che non avrei mai mangiato, nemmeno dopo un anno senza cibo, quindi feci scambio con il vassoio destinato a Baka, spaghetti al sugo e patatine fritte. Forse Blake pensava che mi sarei seduta di fianco a lui, ma non volevo rischiare di venire baciata di nuovo. -Ley..- iniziò Blake io lo stoppai -Sto bene, ho steso sei tizi e assistito ad uno spettacolo horror. Come vedi non è successo niente!- si sentì uno strano squillo e Baka tirò fuori come un mago uno strano aggeggio. -Il capo vuole vederci tra mezz'ora..- sospirò e iniziò a strafogarsi. Blake continuava a fissarmi, non ero arrabbiata con lui ma non riuscivo a trattarlo che con freddezza. Mentre mangiavo distrattamente le mie patatine fritte sentii il mio nome, mi voltai da ogni parte ma poi capii che veniva dalla televisione. -Lattina alza il volume al massimo!- gridai scattando in piedi -La squadra di ribelli è stata catturata, mancano solo due persone all'appello Bianchedi Blake e Limonta Leyla, il primo è riuscito a fuggire dopo la cattura grazie a dei suoi seguaci mentre, pensiamo, che la seconda sia il capo della combricola ed è ancora un nome senza volto. Uno di loro è stato mortalmente ferito durante lo scontro per la cattura "non ci ha dato altra scelta..'' si scusano le forze speciali. Uno di loro invece ha deciso di collaborare, in questo modo saranno dimenticati i suoi sbagli come deciso dal governatore. Mi è appena giunta notizia che, invece, Nibbio Zakir abbia preferito la morte, tra tre giorni, infatti si terrà..- la voce si fece ovattata -Za-zakir? Matthew..- strinsi il bordo del tavolo così forte da farmi male ma in fondo non era niente in confronto al dolore che provavo, lanciai il bicchiere contro la tv mentre urlavo insulti a raffica in un ritmo insostenibile. Blake aveva iniziato a picchiare tutte le persone che gli si avvicinavano forse per confortarlo o forse per non fargli distruggere la mensa come stavo facendo io. Detto così sembra quasi che fossimo dei T-rex pronti a tutto, ma eravamo più dei bambini sconvolti che avrebbero solo voluto urlare con tutte le loro forze fino a perdere la voce ma degli adulti continuavano a tappargli la bocca. Era come se mi mancasse l'aria, come se mi stessero rubando l'ossigeno dalla bocca, mi faceva male la gola a furia di trattermi, per un frangente di secondo persi totalmente il controllo, ma il ricordo di quel momento al laghetto mi fece bloccare, l'istante imbarazzante in cui mi ha tirato a sè, la sua mano tra i miei capelli, le nostre dita intrecciate, i suoi occhi.. Dovevo salvarlo! Appena Blake attirò l'attenzione su di sè io sgattaiolai fuori dalla mensa, ma un altro ricordo mi fermò. Io che mi appoggiavo a Blake, lui che mi accarezzava la guancia e mi baciava. "Merda.." Li avrei salvati tutti e due! Erano le ultime persone a cui tenevo e non mi sarei mai più separata da loro, se volevo aiutare Zakir dovevo prima far riprendere Blake. Mi feci largo sgomitando e favendo sgambetti, arrivai davanti a lui. Lui mi guardava, gli occhi stralunati, pieni di odio ma determinati e lucidi. Gli mollai un pugno in faccia con tutte le mie forze, lui strinse i pugni per non reagire e si bloccò, forse ero riuscita a calmarlo -Gra-grazie..- balbettò appena riuscì a tornare in sé -Vieni..- lo presi per la manica e lo guidai fuori dalla mensa mentre Baka ci creava un corridoio tra tutte quelle facce sconciute che però sembravano conoscerci, alcuni ci toccavano la spalla, alcuni ci davano pacche leggere sulla schiena, i più giovani allungavano le mani per dei cinque che non sarebbero mai arrivati, ci giunsero anche parole di incoraggiamento e qualche applauso. Non sapevo se sentirmi incoraggiata e più sicura o se chiamare uno psicologo per quella povera mandria di esaltati, chissà cosa si aspettavano che facessimo! Non volevo credere che uno di noi ci avesse traditi e che un altro ancora fosse addirittura.. Non riuscivo nemmeno a pensare a quell'orrida parola, farlo avrebbe reso quell'incubo realtà, e io volevo solo svegliarmi. Camminammo a passo infuriato per i corridoi guidati da lattina, che giunti a destinazione, ci aprì la porta dell'ufficio del vecchio in cui ero stata il primo giorno -Hey tu! Si può sapere perchè non hai fatto niente per Zakir e gli altri?!- ringhiai, avvicinadomi minacciosamente fino a sbattere le mani sulla scrivania, a quel brutto vecchiaccio puzzolente che sorseggiava con snervante tranquillità un alcolico, io lo fissai come un cane randagio ne guarderebbe un altro che gli ha appena rubato l'osso. -Semplicemente, non potevo!- Blake mi spinse da parte e lo prese per il colletto della camicia trasandata -Senti un po' vecchio, ora noi tre e una squadra dei tuoi clown addestrati andremo a salvare Zakir, mi sono spiegato?- parlava sottovoce rendendo il tutto ancora più spaventoso. Questa vicenda stava tirando fuori il peggio di noi ma era proprio con questa nostra parte "cattiva" che avevamo ottenuto la maggior parte di ciò che volevamo nella vita. Il vecchio mi fissava con un irritante sorriso di soddisfazione ignorando completamente Blake -Perchè non accettate la mia proposta?- io lo guardai con aria di sfida mista a rabbia mentre lui si liberava dalla presa di Blake e aggiunse -Ecco.. Quello sguardo.. Prova che avete un comportamento simile a quello dei cani, sapete solo ringhiare, abbaiare e azzuffarvi tra di voi, siete solo un branco di cani randagi, per questo, se accetterete la mia proposta, indosserete questi finchè il vostro atteggiamento non sarà cambiato..- sollevò un collare azzurro con le borchie -Stai scherzando?! Non indosseremo un collare solo per compiacerti!- ringhiai io confermando il suo discorso -Tre giorni, giusto?- disse lui facendo roteare il collare attorno l'indice. Blake si voltò a guardarmi -Di quale proposta state parlando?- -Vuole spedirci dal governatore come spie per ricavare informazioni..- spiegai io guardando nel vuoto immersa nei miei pensieri -È pericoloso?- chiese ancora, 'sta volta fu il vecchio a rispondere -Se non lo fosse stato ci avrei mandato mio figlio..- -Ok, non so se essere più sconvolto per il fatto che hai dei figli o per la missione.. Forse un po' di più per la prima.. Si, decisamente.. Nono, ne sono proprio sicuro..- io invece ero più sconvolta per le parole di quel tizio "Tre giorni, giusto?" ci stava ricattando come se lui stesso avesse rapito Zakir, la sua vita non valeva quanto dei stupidi collari o la sua stupida missione. Mi vidi costretta ad accettare ma non senza lanciare il mio sorriso di battaglia. Potevano farci quello che volevano, uccidere il governatore e abbattere l'attuale società ma non sarebbero mai riusciti a far tornare tutto come prima. Se i ragazzi avevano preso il potere era perchè volevano sentirsi liberi, erano stanchi di sottostare alle numerose pretese di adulti sclerati, volevano far sentire la loro voce, i ragazzi erano pure disposti a diventare schiavi, una volta maggiorenni, pur di regalare questa libertà alle generazioni future, quindi avrebbero potuto provarci in tutti i modi ma il piano di quel vecchio bastardo non sarebbe mai potuto essere realizzato. Niente sarebbe più stato come prima e ciò rendeva le cose più difficile poichè ci conferiva il potere di cambiare il futuro. Una volta terminato l'accordo, che prevedeva che noi rimanessimo bloccati lì mentre una squadra di idioti andava a prendere Zakir, ci incamminammo verso le nostre stanze ma il vecchio mi fermò -Ah! Leyla! Grazie per aver protetto la base dagli intrusi!- mi fece l'occhiolino e io sbattei la porta sbuffando. Voleva la guerra?
  
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