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Autore: BarbaraGherman    15/02/2014    0 recensioni
In natura gli animali attaccano solo per necessità, o per fame o per difesa. Molte volte l'uomo attacca solo per cattiveria.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era numeroso il branco. Ed era affamato.
Il cerbiatto tutto solo. Fu circondato.
Aggressivi, violenti, spaventosi i lupi,
nel bosco nascosti dietro gli alberi cupi.

Si sentiva, piccolo, ormai senza scampo,
piangeva disperato il suo sicuro campo,
il quieto odore di latte delle mammelle,
nelle notti il corpo caldo delle sorelle.

Quanto era lontana l'amata tana avita?
La mamma con le sorelle era fuggita,
seco portando solo parte del suo nido,
disperata, ma pur fu sorda ad ogni grido.

Avanzava unito il branco, mostrandi i denti,
giocava a colpire forte, sordo ai lamenti
della piccola preda impazzita ed ansante
col dorso, col muso già rigato di sangue.

Ecco, un lupo attacca, si lancia, azzanna il collo,
il piccolo vacilla, si fa il passo mollo.
Approfitta il branco, lesto lo mette a terra
ed avido da ogni lato un lupo lo afferra.

Sul corpo caldo, di vita ancor guizzante,
la contesa del pasto divien inquietante:
i lupi s'avventano con morsi impietosi
a strappar bocconi teneri, sanguinosi.

Per le leggi che governano la natura
c'è sempre una ragione, anche se ci par dura:
l'istinto del branco è solo sopravvivenza,
il debole del gruppo non può fare senza.

Per l'uomo, però, ragione non v'è alcuna
d'insidiare gli altri che non hanno fortuna;
eppure diventa autore di fatti cupi,
che non commetterebbero neppur i lupi.
  
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