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Autore: roseinwonderland    15/02/2014    1 recensioni
“A chi stiamo mandando questo messaggio, Dottore?”
“Ai nostri amici del futuro!”
“Ma noi viaggiamo nel futuro e nel passato!”
“Ma chissà, magari qualcuno ci osserverà un giorno, un giorno in cui tutto sarà diverso.”
[Martha Jones/Doctor-10/Rose Tyler]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Martha Jones, Rose Tyler
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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NOTA DI PRELETTURA
La storia è uno di quei momenti che certe volte vorresti vedere ma che non puoi mai osservare. Ecco Martha, che, mentre riflette su Rose, inciampa in un video e scopre la vera storia del Dottore e della sua compagna. Copertina della storia qui : https://31.media.tumblr.com/6535389c5f6569e55bcbc0ecb4ea2387/tumblr_n11vsum7kQ1s3a4g8o1_500.png
 
IL SOLE CADE, LA LUNA SORGE.
 
Rose Tyler.
Rose Tyler ….
Rose Tyler!
Chi è Rose Tyler?
Martha non ne è sicura.
La sala comandi del TARDIS è vuota. Il Dottore è ancora nel guardaroba, si sta cambiando. E’ incredibilmente lento per uno che possiede due cuori. Una volta pensava fosse sua sorella l’essere che passava più tempo in bagno, ma lui la superava di gran lunga.
La  console è coperta di post-it pieni di scritte in gallifreyano, e i vari schermi si illuminano spesso, così come i pulsanti lampeggiano a non finire. L’ambiente è strano, eppure chiunque vi sosta per più di cinque minuti si sente a casa, come se fosse nato lì. E poi ecco il Dottore, che tenta di guidare il TARDIS, assomigliando sempre più a un elastico tirato al massimo, un piede su una leva, la mano su un pulsante e il cacciavite sonico in bocca.
E lei che viene sballottata da un a parte all’altra.
Un soprammobile? Le pare di essere solo quello certe volte.
 
Improvvisamente inciampò in un cavo, e rovinò con poca grazia su una tastiera davanti a lei. Mai una volta che qualcuno facesse ordine in quel caos: la stanza sembra il riflesso della mente dell’alieno, piena zeppa di informazioni, assimilate quasi a casaccio a prima vista, eppure tutte collegate e pronte all’uso.  Lo spostò, e, mentre tentava di districarlo, un vociare allegro proveniente dallo schermo davanti a lei attirò il suo sguardo.
 
“Dottore, credo di aver acceso una specie di telecamera…Sembra una webcam!”
“Webcam? Cos’è?”
“Dai, sei un nerd della tecnologia e non sai cos’è la webcam?”
Il Dottore passeggia nel TARDIS pensando, non  ne ha idea.
“E’ una telecamera attaccata a un monitor. Serve a fare quell’attività così incredibile detta socializzare.”
“Ah, intendi fare amicizia? Adoro fare nuove conoscenze!” Il Dottore comparve sullo schermo tutto pimpante. “In ogni caso, questa non è una delle tue webcam, ma è una comunissima videocamera. Serve a registrare dei messaggi. Ecco, guarda nell’obiettivo…” Una ragazza bionda e sorridente compare sullo schermo a fianco del Dottore “ Sorridi Rose!”
 
Martha osserva la ragazza bionda con indifferenza.
 
“A chi stiamo mandando questo messaggio, Dottore?”
“Ai nostri amici del futuro!”
“Ma noi viaggiamo nel futuro e nel passato!”
“Ma chissà, magari qualcuno ci osserverà un giorno, un giorno in cui tutto sarà diverso.” L’ultima frase fu lasciata cadere quasi con tristezza.
“Bene, e cosa gli raccontiamo ai nostri amici?”
Rose ravviva l’atmosfera.
“Perché non la tua storia?” esclama lui.
“Ma è noiosa!”
“No, invece! La mia poi la conoscono già tutti. Un po’ di normalità fa sempre bene qualche volta.” Si volta verso il monitor. “Allora, ascoltatori, ecco a voi Rose Tyler, londinese di diciannove anni, quasi venti, che ho incontrato mentre stavo dirigendomi a far esplodere un grande magazzino nel centro di Londra.”
“Terrorista… “
“Non interrompermi. Dicevo, l’ho incontrata nel magazzino, di notte, circondata da un gruppo di manichini di plastica che tentavano di ucciderla…”
“.E tu mi hai salvato la vita. Fine.”
Il Dottore si gira irritato, ma si apre in un sorriso quasi subito, mentre Rose alza gli occhi al cielo. Lui  ritorna al monitor. “Ebbene, le presi la mano, lei si voltò e io dissi…”
“Corri. Solo corri. Senza nemmeno dirmi cosa fossero quelle creature.”
“Non interrompermi! Era una scena emozionante, e tu l’hai rovinata!” Fingeva di essere arrabbiato, mentre Rose rideva.
“Non fare il permaloso, continua su!”
Sbuffa con poca convinzione. “Allora, dicevo, le presi la mano e la trascinai via di lì. Quindi la portai al sicuro, all’esterno, e la lasciai tornare a casa.”
“Mi hai scaricata senza darmi una spiegazione in poche parole.”
“Dovevo distruggere un palazzo di trenta piani, non potevo stare a raccontarti ogni minimo dettaglio!”
“Nemmeno chi eri?” chiese provocatoriamente la ragazza.
“Quello te l’ho detto se non ricordo male. In ogni caso, faccio tempo a liberarmi di lei che subito devo tornare a salvarla da un braccio di plastica alieno. A proposito, perché diavolo l’avevi portato a casa con te!?”
“Non sapevo dove metterlo.”
Il Dottore la guarda con aria stranita, quindi entrambi scoppiano a ridere.
Il video viene interrotto da un rumore di voci all’esterno.
“Credo che i vichinghi con cui hai litigato poco fa siano venuti a prenderti Dottore.”
“Non ci ho litigato, ci ho discusso animatamente. E’ diverso.”
“Hai fatto scomparire il loro capo nel nulla.”
“Tecnicamente l’ho solo spostato. E’ a Nuova Delhi ora. In ogni caso, il nostro video messaggio per il futuro deve interrompersi qui per ora, causa problemi all’ingresso. Rose, Allons-y! Il mondo ha bisogno di noi!”.
 
Il video divenne scuro.
Il TARDIS tornò silenzioso.
Martha rimase immobile per un attimo.
 
Rose Tyler.
Rose non era speciale, era solo un’umana qualsiasi. Il Dottore era inciampato in lei, le aveva chiesto di venire con lui e tutto era diventato  nuovo e meraviglioso. Poi lei era sparita ed era rimasto nuovamente solo. Una storia già vista, da quanto sapeva di lui.
 
Il video riprende all’improvviso.
 
C’è solamente il Dottore nel TARDIS, solo. Sembra distrutto, stanco, come se per la prima volta i suoi 900 anni fossero tutti comparsi sulle sue spalle, caricandole e incurvandole. Sposta alcune leve, è piuttosto concentrato. Forse non si è accorto di aver acceso per errore il registratore, o non se ne preoccupa. Rose Tyler compare come uno spettro: è solo una proiezione a quanto pare. Sembra molto più vecchia anche lei, ma forse è solo effetto del video.
 
I due si guardano con occhi tristi. Martha non riesce a sentire le prime parole, ma sa che sono stentate. Il Dottore prova a sorridere, ma quel che ne esce è una smorfia di amarezza e infelicità. Rose piange. Sembra un addio, forse lo è.
Finalmente si sente qualcosa.
 
“Io…Io ti amo.”  Le parole di Rose sono quasi un grido di disperazione soffocato.
“Grande notizia!”  Questa volta il sorriso di lui sembra vero, anche se appannato di tristezza.
“Io suppongo che sia l'ultima occasione per dirlo. Rose Tyler...” L’immagine della ragazza bionda svanì dal TARDIS prima che la frase fosse completa.
 
 
“…ti amo”.
 
 
 Le ultime parole uscirono come un sospiro, tra le lacrime. Martha non lo aveva mai visto piangere, e avrebbe voluto non vederlo mai: era come un cavaliere che piange su chi non ha saputo difendere, proteggere fino in fondo.
Tutto rimase immobile per almeno un minuto. Solo le lacrime gocciolavano lugubri verso il pavimento. La macchina spaziale emetteva a volte qualche suono, scricchiolio.  
Quindi il Dottore si passò le mani tra i capelli e fece un profondo respiro.
 
Il video finisce. La sala ora è davvero silenziosa.
Martha sorride tra tristezza e felicità, non sa decidersi. Perché ora sa che lui non la ama perché ha già amato. E sa anche che non la amerà mai, perché non ci riesce. Quell’immagine che risplende nel profondo dei suoi occhi nocciola quando lo guarda non è il riflesso di una vita di stelle troppo luminose, ma la brillantezza dell’unica perduta.
 
Rose Tyler.
Il sole del Dottore.
E lei era la Luna, che sale in cielo a scaldare gli animi di quelli che restano al buio con i suoi raggi. Non può avere la stessa luce delle stelle, ma può comunque rifletterla lontano, così che i solitari rimasti vedovi di calore non abbiano nostalgia di ciò che hanno perduto.
Ma come ogni legge della fisica ripete, anche la notte finisce, il pianeta gira, volgendo finalmente il viso a una nuova alba.
 
Compito della luna è rimanere lì fino al ritorno della luce, mai di più. Compito di Martha è rimanere con il Dottore finché un nuovo sole non illuminerà il suo viso. Ma lei non sa ancora quando accadrà, quando il sole splenderà di nuovo.
Forse mai, o forse domani.
   
 
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