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Autore: rosafelice01    15/02/2014    0 recensioni
Due ragazze. Due vite. Due destini. Due amori.
Tutto può accadere nel bellissimo campo estivo di Campidoglio
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Partenza ''Hai finito? C'è il taxi. Sbrigati'' Le parole di Serena mi misero ancora piú fretta. Stavo preparando la valigia per il campo estivo a Campidoglio. È la prima volta che vado in uno di quei luoghi e quindi decisi di invitare anche la mia migliore amica Serena. ''Ita?'' urlò ancora. ''Eccomi!'' chiusi la valigia. Presi lo zaino e mi diressi verso la porta. I miei genitori non c'erano. Loro erano già in vacanza a Parigi. Quindi chiusi bene bene la porta e corsi a mettere i miei bagagli sul baule del taxi. ''Finalmente! Quanto ci hai messo?'' mi domandò Sere. ''Scusa ma avevo un problema con la mia valigia'' ''Sei sempre la solita Ita'' disse lei ridacchiando. ''Ti ho detto un milione di volte di non chiamarmi Ita. Non mi piace. Il mio nome è Italia e non renderlo più brutto di quanto lo sia già'' ''Oh smettila! Il tuo nome è bellissimo e...'' si interruppe e qulcun' altro parló. ''Allora signorine andiamo?'' ci chiese l'autista. ''Ma certo! La piazza.... Ehm, quella del Colosseo'' dissi io. L'autista e Serena risero ma fu il primo a parlare: ''Si, si ho capito andiamo''. Dopo di chè entrammo nella macchina. Serena era piuttosto tranquilla. Dopotutto lei è sempre tranquilla, e si vede anche dal suo nome. Lei è il tipo di ragazza perfetta: capelli biondi, occhi verdi. Io invece, Italia Rendini, sono una comune ragazza: sportiva e vivace. L'unica eccezione: il mio nome. Ecco cosa dovevo sopportare ogni giorno a scuola. Per fortuna mi mancavano solo piú due anni delle superiori e andró all'università. E poi è Estate e non posso (o meglio, non devo) piú vedere la mia classe per tre mesi. ''Arrivati!'' disse Serena. Scesi dalla machina,presi le mie valigie e pagai il tassista. Mi girai e vidi Sere guardare il Colosseo affascinata. Già era proprio bello. Anche se vivi a Roma da sedici anni (eh già ho sedici anni) quando lo guardi sembra di vederlo per la prima volta. ''Andiamo c'è il pulmann'' le ordinai. Quando ci unimmo al gruppo di ragazzi scoprimmo che qualcuno stava facendo l'appello. ''Dertone Serena'' ''Appena in tempo. Ti prendo il posto vicino a me tranquilla'' Poi la vedo andare e posare i suoi quattro bagagli sul mega baule del pulmann. ''Emerte Marco'' Passano 6 minuti. ''Lorenzi Cecilia'' Passano 4 minuti. ''Munito Francesca'' Uffa ma quanti ragazzi ci sono che vanno al campo estivo. ''Rendini....Italia?'' ''Si eccomi'' risposi. Dopo che ebbi posato le borse la signora che chiamava i nomi dei ragazzi mi disse: ''Ma tu ti chiami veramente Italia?'' ''Si certo'' feci un mezzo sorriso e salii sul pullman. Odiavo le persone che prendevano in giro il mio nome. Ma dopotutto ero abituata. Intanto, percorsi metà corridoio in cerca di Serena quando la trovai vicino ad un ragazzo. Quando mi vide disse mimando con le labbra:''Scusa... Ma lui è proprio carino''. Le feci il segno dell'OK con la mano e mi misi a cercare un altro posto. Sfortunatamente i posti con le femmine erano finiti dunque mi sedetti vicino ad un ragazzo. ''Ciao'' lo salutai. ''Ma guarda un pò....Una ragazza così sexy che si siede vicino a me'' mi sorrise. Era un ragazzo carino ma di certo non il mio tipo. ''Allora. Primo, non sono sexy. Secondo, mi chiamo....Italia Rendini. E tu?'' ''Italia...È un bellissimo nome sai?'' ''Davvero?'' Wow... la prima persona che sentendo il mio nome non si è messo a ridere. ''Certo! Io sono Marco. Marco Emerte'' ''Allora Marco le cose stanno così. Io dormo per tutto il viaggio, anche se breve e tu mi svegli quando siamo arrivati ok?'' ''Ma certo'' disse ridendo. Così chiusi gli occhi e in quel momento pensai solo alla bellissima vacanza di due settimne che passerò insieme a Sere e spero Marco. Non che mi piaccia ma il fatto che gli piaccia il mio nome lo rende speciale. A quel punto mi addormentai.
  
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