18/06/2008
4 recensioniFiore di Loto
Chapter One
Sei Bellissima
Un passo seguiva
l'altro, inseguendolo e depistandolo...Una sorta di lotta fra le gambe,
ch'ora si muovevano veloci, talvolta sbattendo contro la cartellina che
ella teneva in mano. Piano, il passo si fece più lesto,
trasformandosi presto in una corsa. Il fiatone gia s'udiva fuoriuscire
dalle labbra rosee della bimba, che presto raggiunse lo spiazzo ove la
sua compagna l'avrebbe attesa.
Emma, 14 anni...Introversa eppur bellissima, dal corpo esile ed aggraziato. Attendeva esausta l'arrivo d'un'amica per far la strada insieme. Ma invece non vide nient'altro che quell'ombra avvicinarsi. Piano. Essa si fece sempre più alta, fino a che non sfiorò la punta dei mocassini di lei.
Eccolo. Con quell'iridi cerulee che la fissavano ostili. Le sue gote si tinsero di rosso.
- Sei Emma?
Domandò costui, mentre l'indice andava a sfiorare la guancia di lei.
- Si...
Rispose questa, affondando il volto nel colletto della camicia bianca.
- Bene.
Or tutto il palmo della mano del ragazzo era poggiato sul volto di Emma, che piano copriva le lentiggini chiare con un rosso porpora che le invase le gote.
- C-cosa...vuoi...
Disse, senza tenere un tono di domanda. Temeva costui. Chi era? Cosa bramava?
- Sei bella, sai?
Aggiunse il giovane. Ecco che l'indice ed il pollice s'unirono, andandosi a posare sul mento della piccola. Glielo alzò delicatamente. Poi avvicinò le labbra alle sue, toccandole appena...Quel poco bastò a fargli sentire il sapore di Emma, quel sapore di arancia dolce che gli investì il palato. Ebbe il desiderio di divorare quelle labbra, così piccole e perfette, delineate da una sottile linea più scura.
- Voglio rivederti, piccola.
Terminò, abbandonandole il volto. Solo allora Emma s'accorse che attorno a loro, un trio di ragazzi osservava la scena. Uno s'asciugava un rivolo di saliva che gli scendeva dal labbro inferiore, mentre un'altro teneva le mani nei pantaloni. Davanti.
Emma, con lo sguardo umido di lacrime, s'allontanò dal gruppo mentre anche questo aveva arretrato di qualche passo, volto verso la fine del parco.
__________________________________________________________________________________________
La campanella suonò, dopo 6 interminabili ore di studio.
- Emma, fai la strada con me?
La voce che s'udiva appena apparteneva a Gin, la migliore amica della sudetta. Ma questa scosse la testa, rimanendo muta. Prese la sua cartella e s'avvio verso l'uscita. Si carezzò per un attimo le labbra, sospirando.
Quel ragazzo l'aveva colpita. Ma chi era?
Ripercorse la strada di prima, mentre la sua mente vagava verso il ricordo di quella mattina. Quell'iridi cerulee erano penetrate oltre le sue, d'un colore simile alle sfumature rilasciate dagli aerei.
Eccolo. Era lì, ad aspettarla. Ma stavolta era solo.
- Ciao piccola.
Il ragazzo s'era voltato, ed ora le si rivolgeva mentre sfilava le mani dalle tasche. Fece qualche passo verso di lei.
- Hai paura?
Domandò. Lei alzò lo sguardo, mentre nuovamente il porpora attenuò le chiare lentiggini che aveva sul volto. La bimba scosse la testa.
- No.
Costui avrà avuto 16 anni più o meno. Eppure aveva il volto d'un bambino, col sorriso tenero e gli zigomi arrotondati.
Si, era proprio bello.
Le pose le mani sulle spalle, avvicinandola a se. Emma poggiò il volto sul petto di lui. Ne ascoltò il cuore. Un battito appena udibile, con un ritmo cadenzato. Ecco che lui le alzò il volto, poggiandole delicatamente due dita sul mento.
Potè sentire ancora il sapore d'arancia dolce sulle sue labbra, mentre una mano le carezzava la schiena immobile. - Sei bellissima...
Sussurrò, mordendole il labbro inferiore.
Salve! Che ne dite? E' la mia prima FF e devo dire che ciò che ho scritto colpisce anche me.
Non credevo di poter scrivere cose così...così...vabbè, insomma!
L'importante è che voi gradiate il mio testo, e soprattutto il tema che ho deciso di trattare.
Lo so che la mia Emma sembra tanto una seconda Lolita, ma vedrete che la storia sarà moooolto diversa.^^
Concludo qui, con la speranza che continuiate a seguirmi anche nei prossimi capitoli!
Eowhin
Emma, 14 anni...Introversa eppur bellissima, dal corpo esile ed aggraziato. Attendeva esausta l'arrivo d'un'amica per far la strada insieme. Ma invece non vide nient'altro che quell'ombra avvicinarsi. Piano. Essa si fece sempre più alta, fino a che non sfiorò la punta dei mocassini di lei.
Eccolo. Con quell'iridi cerulee che la fissavano ostili. Le sue gote si tinsero di rosso.
- Sei Emma?
Domandò costui, mentre l'indice andava a sfiorare la guancia di lei.
- Si...
Rispose questa, affondando il volto nel colletto della camicia bianca.
- Bene.
Or tutto il palmo della mano del ragazzo era poggiato sul volto di Emma, che piano copriva le lentiggini chiare con un rosso porpora che le invase le gote.
- C-cosa...vuoi...
Disse, senza tenere un tono di domanda. Temeva costui. Chi era? Cosa bramava?
- Sei bella, sai?
Aggiunse il giovane. Ecco che l'indice ed il pollice s'unirono, andandosi a posare sul mento della piccola. Glielo alzò delicatamente. Poi avvicinò le labbra alle sue, toccandole appena...Quel poco bastò a fargli sentire il sapore di Emma, quel sapore di arancia dolce che gli investì il palato. Ebbe il desiderio di divorare quelle labbra, così piccole e perfette, delineate da una sottile linea più scura.
- Voglio rivederti, piccola.
Terminò, abbandonandole il volto. Solo allora Emma s'accorse che attorno a loro, un trio di ragazzi osservava la scena. Uno s'asciugava un rivolo di saliva che gli scendeva dal labbro inferiore, mentre un'altro teneva le mani nei pantaloni. Davanti.
Emma, con lo sguardo umido di lacrime, s'allontanò dal gruppo mentre anche questo aveva arretrato di qualche passo, volto verso la fine del parco.
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La campanella suonò, dopo 6 interminabili ore di studio.
- Emma, fai la strada con me?
La voce che s'udiva appena apparteneva a Gin, la migliore amica della sudetta. Ma questa scosse la testa, rimanendo muta. Prese la sua cartella e s'avvio verso l'uscita. Si carezzò per un attimo le labbra, sospirando.
Quel ragazzo l'aveva colpita. Ma chi era?
Ripercorse la strada di prima, mentre la sua mente vagava verso il ricordo di quella mattina. Quell'iridi cerulee erano penetrate oltre le sue, d'un colore simile alle sfumature rilasciate dagli aerei.
Eccolo. Era lì, ad aspettarla. Ma stavolta era solo.
- Ciao piccola.
Il ragazzo s'era voltato, ed ora le si rivolgeva mentre sfilava le mani dalle tasche. Fece qualche passo verso di lei.
- Hai paura?
Domandò. Lei alzò lo sguardo, mentre nuovamente il porpora attenuò le chiare lentiggini che aveva sul volto. La bimba scosse la testa.
- No.
Costui avrà avuto 16 anni più o meno. Eppure aveva il volto d'un bambino, col sorriso tenero e gli zigomi arrotondati.
Si, era proprio bello.
Le pose le mani sulle spalle, avvicinandola a se. Emma poggiò il volto sul petto di lui. Ne ascoltò il cuore. Un battito appena udibile, con un ritmo cadenzato. Ecco che lui le alzò il volto, poggiandole delicatamente due dita sul mento.
Potè sentire ancora il sapore d'arancia dolce sulle sue labbra, mentre una mano le carezzava la schiena immobile. - Sei bellissima...
Sussurrò, mordendole il labbro inferiore.
To
be continued...
Salve! Che ne dite? E' la mia prima FF e devo dire che ciò che ho scritto colpisce anche me.
Non credevo di poter scrivere cose così...così...vabbè, insomma!
L'importante è che voi gradiate il mio testo, e soprattutto il tema che ho deciso di trattare.
Lo so che la mia Emma sembra tanto una seconda Lolita, ma vedrete che la storia sarà moooolto diversa.^^
Concludo qui, con la speranza che continuiate a seguirmi anche nei prossimi capitoli!
Eowhin