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Autore: Dorobestiola    16/02/2014    3 recensioni
{Ovvero: due volte in cui Connor ebbe un'occasione e la cronaca di come Travis sprecò la sua.
La giornata delle pulizie era un autentico disastro per la casa di Ermes. Ragazzi in pigiami improvvisati correvano ovunque, trascinandosi dietro sacchi a pelo macchiati e frammenti di patatine, lattine mezze vuote e cartoni unti di pizza. Connor coordinava svogliatamente le operazioni di pulizia, mentre suo fratello sonnecchiava in un angolo, con un cappello da baseball calato sugli occhi e le braccia incrociate; briciole della colazione facevano mostra di sé agli angoli delle sue labbra socchiuse. A Connor faceva quasi ridere. Lo scosse forte per la spalla, la schiena piegata in una posizione innaturale.
« Travis, sveglia! ~ »
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Travis & Connor Stoll
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
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East End — ovvero due volte in cui Connor ebbe un'occasione e la cronaca di come Travis ne sprecò una.
 
 
Ad  Anastasia, Ana Banana per gli amici ~
 
La giornata delle pulizie era un autentico disastro per la casa di Ermes. Ragazzi in pigiami improvvisati correvano ovunque, trascinandosi dietro sacchi a pelo macchiati e frammenti di patatine, lattine mezze vuote e cartoni unti di pizza. Connor coordinava svogliatamente le operazioni di pulizia (che consistevano più o meno nel nascondere i vestiti sporchi dove capitava e gettare i rifiuti nel cestino, in prossimità di esso se si riempiva) , mentre suo fratello sonnecchiava in un angolo, con un cappello da baseball calato sugli occhi e le braccia incrociate; briciole della colazione facevano mostra di sé agli angoli delle sue labbra socchiuse. A Connor faceva quasi ridere. Lo scosse forte per la spalla, la schiena piegata in una posizione innaturale.
«Travis, sveglia! Sarebbe giorno, in teoria, e non hai alcun diritto di dormire dopo la colazione. Sveglia! ~»
Non ebbe risposta, ma non gli interessava più di tanto. Continuò a scuoterlo, ridacchiando ai suoi mugolii contrariati, dimenticandosi completamente dell'ispezione prossima e dei ragazzi che li fissavano. Erano semplicemente lui e Travis.
«... mhn-»
«Buongiorno, bella addormentata. ~»
Lo vide passarsi una mano fra i capelli, mentre la mano sinistra sondava il pavimento in cerca del cappello. Lo stesso cappello che faceva bella mostra sulla testa di Connor.
«Sei uno stupido! Stavo dormendo, non-»
«Ermes non dorme mai! E poi quando dormi sembri una ragazzina, sei inguardabile.»
«Tu però mi guardi.» mormorò il fratello in risposta, sbadigliando sonoramente. Un guizzo strano attraversò i suoi occhi; Connor lo conosceva, era lo stesso che probabilmente aveva attraversato anche i suoi.
Io ti guardo sempre, avrebbe voluto dire.
Sei mio fratello. Se non ti guardassi io, chi lo farebbe? Ora alzati, idiota, e aiutami a mettere in riga questi-
«Cosa te lo fa pensare? Ah, che stupidaggine! Ora alzati. È il mio turno di dormire, e qualcuno deve pur darmi il cambio.»
 
 
Connor detestava la notte. Ombre lunghe gli ferivano gli occhi, costringendolo a guardare fisso il vuoto, la schiena di Travis che russava placido accanto a lui.
Avrebbe tanto voluto chiedergli scusa per la frase parecchio rude che gli aveva rivolto quella mattina, ma era sicuro che non avrebbe capito.
Beh, tanto valeva rischiare.
«... Travis?»
«Connor.»
Non stava dormendo. Con gli occhi sgranati nel buio, lo ascoltò girarsi, il fruscio delle coperte e il gemito delle molle. Loro avevano un letto, un letto vero, anche se entrarci in due era un grosso problema.
«Non dormi?»
«Neanche tu dormi, a quanto pare.»
Un sospiro. Travis allungò un braccio, Connor lo sentì sfiorargli la gamba.
«Cosa c'è?»
Riusciva quasi a vedere la sua espressione, gli occhi aperti e le labbra socchiuse, i capelli sparsi disordinatamente sul cuscino. Sentì una stretta alla bocca dello stomaco.
«Nulla.»
«... nulla? Mi chiami nel cuore della notte per non dirmi nulla?»
«Esatto. Qualcosa in contrario?»
Un altro sospiro. Sentì Travis deglutire e avvicinarsi, poi fu tutto veloce.
«Torna a dormire.»
Connor sorrise nel buio.
 
 
C'era qualcosa di tremendamente sbagliato in quella scena.
Connor riverso a terra, um braccio posato sul petto e l'altro teso, a grattare quell'asfalto che sembrava quasi arato. La maglietta strappata all'altezza del petto, gli occhi aperti e lo sguardo vuoto, fisso e pieno d'orrore.
E Travis che non riusciva a dire nulla, la lingua impastata e il viso rigato di lacrime. Soffi morenti sfuggivano dalle labbra del fratello, e lui li ascoltava impotente, esasperato.
«... Connor?»
Nessuna risposta. Singhiozzò forte, stringendolo a sé come se avesse paura di vederlo sparire. Fu anche peggio; non riusciva a capacitarsi di quanto fosse debole e rigido sotto le sue dita; la sua pelle gelida non aveva più la consistenza delle cose vive.
Stavano morendo entrambi, lo sapeva.
«Non puoi andare via così. Non adesso. Connor, io-»
Si bloccò. Un goppo amaro gli precludeva ogni possibilità di parlare. Si limitò quindi a posare la testa sul suo petto violato, singhiozzando rumorosamente. Respirò forte un paio di volte, in cerca d'aria che non sapesse di sangue.
Intorno a lui (non era più loro. Era solo Travis Stoll, il sopravvissuto, l'eroe) , la battaglia si era fermata. Abbiamo vinto, dicevano piano, abbiamo vinto.
Qualcuno lo scosse dalla spalla, piano. Strinse più forte il corpo del fratello, senza muoversi. Non poteva lasciarlo. Non poteva e non doveva.
«Travis. Lascialo, su-»
Scosse impercettibilmente la testa, il petto scosso dai singulti. Non una singola sillaba sfuggì dalle sue labbra, sigillate da un ostinato mutismo.
«Travis-»
Mormorii confusi, soffocati.
«Stai sanguinando. Dobbiamo fasciarti.»
Una voce gentile, il viso di Will Solace che entrava nel suo campo visivo. Sentì Connor scivolargli via dalle braccia e cominciò a gridare, scalciando come un ossesso.
Con occhi sgranati sul nulla, osservò i ragazzi della casa di Apollo stendere Connor a terra e scuotere la testa.
Poi tutto fu buio, un salto a denti stretti nel vuoto e nell'incoscienza.
   
 
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