Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Mimi_98_SWAG    16/02/2014    2 recensioni
Carly Smith è una ragazza di 17 anni con una vita difficile . Carly da quando è piccola ha dei disturbi alimentari, è vittima di bullismo e ha pochissima autostima questo l'ha portata all'autolesionismo. Quando sua madre ha scoperto i tagli sui polsi della figlia e la sua situazione psicologica e alimentare ha deciso di portarla in una clinica per curare i suoi disturbi alimentari che la stavano lentamente uccidendo,ma questo non le è servito a niente,poichè sua mamma non sapeva che è vittima di bullismo quasi tutti i giorni a scuola. Carly incontrerà un ragazzo,Justin Bieber,che le cambierà la vita l'aiuterà ad avere un briciolo di autostima nonostante la testardaggine di Carly.
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LEGGETE E RECENSITE MI RACCOMANDO.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO TREDICI: TU DORMIRAI NELLA MIA STANZA
 
 
 
 
Justin parchegga l'automobile davanti al grossissimo cancello, da cui sono entrata un paio di settimane prima, e mi chiede di uscire dal veicolo. Attraversiamo il giardino ben curato, con qualche cespuglio, illuminato da piccoli lampioni, arriviamo davanti al portone rosso di casa. Justin digita un codice nella piccola tastiera nascosta dietro a dei ramicelli e con la chiave apre la porta. Entriamo in un ampio atrio bianco. Al centro c'è un tavolo rotondo di legno scuro,sopra il quale è presente un gigantesco vaso rosso con dei fiori bianchi e rossi. Alle pareti ci sono quadri e poster dei più grandi artisti del mondo. Justin apre una porta bianca a doppio battente che porta alla sala principale della villa con i muri rosso chiaro. Al centro c'è un grandissimo divano a U nero, che potrebbe ospitare una decina di persone. Difronte al divano c'è un caminetto antico di mattoni. Il fuoco è acceso e la stanza è calda. Sulla sinistra lontano dal divano e dal camino è presente un piccolo salottino con divani di pelle nera al centro di essi c'è un tavolino da caffè, fronteggia una tv plasma appesa al muro. La parete di fronte a noi è di vetro e dà sul giardino in cui ci sono due piscine illuminate dalle luci all'interno delle vasche. Sulla sinistra,vicino alla parete di vetro, c'è la cucina bianca,con piani di lavoro neri e un enorme bancone con otto posti. Vicino alla cucina, davanti alla parete di vetro, c'è un tavolo di legno scuro da pranzo circondato da sedie. In un angolo campeggia un pianoforte nero lucente. Non c'è un aggettivo per descrivere questa stanza. 
Sento Justin alle mie spalle che mi sfila il giubbino di dosso." Vuoi qualcosa da bere,principessa" scuoto la testa. In questa stanza enorme mi sento fuori posto,in tutti i senti. Non mi sarei mai e poi mai immaginata di entrare in un posto come questo. Non riesco a credere ai miei occhi. Questa è ricchezza vera.
Il mio ragazzo mi prende per mano e mi fa sedere sul divano accanto a lui. Istintivamente passo la mano accarezzando il tessuto del divano." Ti piace?" annuisco e poi lo guardo per la prima volta dritto negli occhi. Mi stringe tra le sue braccia e mi bacia i capelli.
"Come mai sei solo,dove sono gli altri?"
"Saranno fuori in qualche locale. Forse Ryan sarà con la tua amica."
"Aww Miley."
Alzo il viso per guardare Justin e noto che ha una ferita sulla mascella, gliela sfioro con le dita e lui rimane impassibile.
"Non ti fa male?" 
"No, angelo."
"Sicuro? Vuoi che te la disinfetto o ti metto un cerotto o del ghiaccio o-" le sue labbra si posano sulle impedendomi di parlare. Il cuore mi batte all'impazzata.
"Ti preoccupi troppo angelo,lo sai?" sussurra a pochi centimetri dallemie labbra.
"Scusa." Ho la voce bassa e tremolante. Mi bacia il naso e mi accarezza i capelli.
"Che lavoro fanno i tuoi?" domando imbarazzata.
"Hanno un' azienda a Los Angeles e diversi locali in giro per l'America infatti viaggiano molto per controllare come vanno i guadagni e le spese in ogni locale e di conseguenza mi lasciano solo. Per non farmi sentire la loro mancanza da piccolo mi riempivano di regali, loro non capiscomo che io con tutti i loro regali non me ne faccio niente,io vorrei solo loro accanto a me, purtroppo non è possibile. Adesso che sono cresciuto non accetto nessun soldo dai miei. Ho un lavoro, faccio gli incontri di boxe, sono dipendente e riesco a mantenermi da solo." Dal tono della sua voce ho capito che gli è costato un gran sforzo per raccontarmi tutto ciò, è triste. Mi maledico mentalmente per aver fatto quella domanda. Vorrei tanto dirgli qualcosa ma preferisco stare zitta e limitarmi ad accarezzargli la mano liscia.
Dopo un po' di silenzio Justin va in cucina a prepararsi un panino mentre io controllo il mio telefono. Dieci chiamate perse da mia mamma, due messaggi da parte di Miley e uno di Jona. Mando un messaggio a Jona dicendogli che volevo vederlo il più presto possibile per una cosa urgente di cui solo lui è in grado di aiutarmi. Mi risponde poco dopo scrivendo l'ora e il luogo dell'appuntamento cioè domani dopo la scuola a casa mia poiché lui non può nella sua. Mi alzo dal divano per andare in cucina da Justin. Lo trovo con un sandwich in mano. Mi avvicino a lui e lo abbraccio interrompendo il momento in cui sta per morsicare il panino. "Tutto bene,principessa?" Annuisco e mi allontano da lui, giusto per guardarlo in faccia.
"Posso chiederti un favore?" dico guardandolo.
"Certo farei qualsiasi cosa per te."
"Domani dopo scuola voglio andare a casa mia a prendere dei vestiti mi puoi venire a prendere alle 4 p.m?" Alza un soppracciglio confuso e poi dice " Se vuoi posso stare con te. Voglio passare ogni minuto con te, angelo." Mi stringo nelle spalle e intreccio le dita delle mani dall'agitazione. "Ehmm no,ho da fare alcune cose con un'amico." Justin mi afferra per i polsi e mi avvicina a sé. "Guarda che sono geloso" dice a pochi centimetri dalle mie labbra.
 
Io e Justin abbiamo guardato un po' la TV sotto le coperte sul divano e dopodiché prima di cercare un posto dove dormire ho mangiato un centriolo e dei pomodorini per convincere Justin che io mangiavo veramente. Justin mi ha dato dei pantaloni da tuta larghi e una maglietta a maniche lunghe anche questa larga. Dopo essermi cambiata, esco dal bagno e vado in salotto dove è seduto il mio ragazzo con il telefono in mano.
"Justin" dico attirando la sua attenzione.
"Dimmi,angelo" amavo quando mi chiamava angelo nonostante io non lo fossi per niente.
"Ehmm...dove dormo?" 
Justin scoppio a ridere e si alzò dal divano venendo difronte a me.
"Dove vorresti dormire,angelo?" mi guardo attorno cercando un posto adatto per sdraiarmi.
"Sul divano, per terra,in garage per me va bene qualsiasi posto, non voglio disturbarti."
Justin ride nuovamente e questa volte mi abbraccia e mi sussurra all'orecchio "Angelo,come fai a pensare che io ti lasci dormire per terra o sul divano? È una cosa impossibile, io non lo farei mai." Mi bacia i capelli e poi dice "tu dormirai nella mia stanza". 
Sono seduta nel pavimento del bagno di Justin cercando quello che mi sta succedendo nella testa. Ho una paura folle di dormire con un ragazzo-Justin- in un unico letto ma allo stesso tempo lo trovavo confortevole nel senso che forse dormire con una persona nello stesso letto, vicini mi avrebbe aiutata a calmare i mostri dentro me i quali non mi lasciavano quasi mai dormire senza alcun incubo. Chissà cosa diranno o mi faranno i miei genitori se venissero a scoprire che per una settimana sto a casa di un ragazzo,mi ammazzerebbero e poi loro sono convinti che da circa 4 anni non mi interessano più i ragazzi, dopotutto lo pensavo anch'io.
"Carly, è da mezz'ora che sei lì dentro. Ti senti bene?" Il tono preoccupato di Justin mi fa alzare subito dalla mia posizione e mi precipito fuori dal bagno. Aveva indossato il suo pigiama,dei pantaloncini da tuta blu, una canotta e calzava delle pantofole con le sue iniziali cosa che trovo molto originale. 
"Posso avere un abbraccio? " chiedo imbarazzata.
"Certo,angelo,tutto quello che vuoi."
Mi stringe a sé in modo protettivo,appoggio la testa sul suo petto e sento i battiti accelerati,come i miei,del suo cuore. Essere abbracciata o baciata o qualsiasi carezza che mi fa Justin mi sento un po' a disagio e in imbarazzo poiché non sono abituata a tutte quelle attenzioni e carezze sul mio corpo che tanto odiavo,però cerco il più possibile di non mostrarlo,non voglio che Justin si stanchi di me o cose simili. Dopo un abbondante minuto,ci stacchiamo e andiamo verso il letto. Justin alza la coperta e ci infiliamo sott'essa, le lenzuola e i cuscini sono profumatissimi di qualche dolce detersivo. Sento il materasso scricchiolare e una mano mi cinge la vita, il mento di Justin è appoggiato appena sopra la mia spalla e le sue gambe sono 'aggrovigliate' nelle mie. Un brivido mi percorre la schiena facendomi tremare.
"Buonanotte angelo." 
Sussurra Justin nel mio orecchio.
 
 
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Buuuu.
Sono tornata. Era ora,no? Il capitolo fa davvero schifo, i know scusatemi.
Ci ho messo molto ad aggiornare poiché nonostante le "visite" sono aumentate le recensioni sono pochissimeeee (massimo due recensioni :( ) quindi mi sono detta:" visto che non interessa veramente a quasi nessuno perché aggiornare subito? Tanto interessa solo a 1 o 2 persone e penso che queste due persone riescano ad aspettare un po' di tempo, giusto?" 
Forse per voi sarà un ragionamento (?) stupido ma per me non lo è.
Comunque ringrazio di cuore la ragazza che ha recensito nel capitolo precedente, grazie davvero ♥
Ora vi lascio,alla prossima. 
 
P.s. scusatemi se ci sono errori, la maggior parte delle volte non leggo mai ciò che scrivo,lo scrivo e basta. Un bacione
 
  
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