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Autore: Mary CM 93    17/02/2014    0 recensioni
La storia di una ragazza, Angelique, dei suoi drammi famigliari, dei suoi amori e dissapori...di una ragazza bellissima, che vive giorno per giorno, un piccolo dramma dentro di sè...che tenterà di evadere da una realtà che l'ha sempre schiacciata...
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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“Quello è…” – mormorai quasi incredula, davanti a quel bacio languido e passionale che stavo osservando, nella speranza che fosse una visione.
 
“L’ex di mia sorella, quello di cui ti parlavo prima…” – proseguì noncurante la biondina, cliccando sul tasto sinistro del mouse.
 
“Jean…” – sussurrai flebilmente.
 
Maria sembrava divertita: “Adesso mi spieghi perché conosci chiunque!”.
 
Ma io, non sorrisi affatto: “E quella è Rebecca…”.
 
Maria si voltò ed, improvvisamente, comprese ciò che stava accadendo: “Aspetta…sei sconvolta, quindi sei tu la ragazza della cena che Jean ha presentato come sua fidanzata…e perciò deduco che tu abbia conosciuto anche il mio fidanzato!”.
 
“Ernesto” – dissi io, mentre una lacrima mi solcò il viso.
 
Maria tentò di sollevarmi il morale, ma invano: “Sembra di giocare ad indovina chi! Ora comunque capisco perché mia sorella Rebecca ti detesti tanto: sei bella, intelligente e simpatica, sarà stata folle di gelosia!”.
 
“E perché mai dovrebbe detestarmi? Ha un ragazzo che sembra un adone ed, inoltre, è stata lei a tradire Jean, non sono certo io ad averglielo portato via!” – affermai convinta.
 
Eppure Maria parve perplessa: “E’ questo che ti ha raccontato lui? Sì, è vero, Rebecca l’ha tradito, le foto che ti stavo mostrando sono quelle della loro ultima vacanza insieme, in Sicilia, dove lei ha incontrato Antonio, ma prima di tutto questo Jean l’aveva cornificata e scaricata parecchie volte…a quanto pare, però, tu non ne sai nulla!”.
 
Io, in effetti, ero all’oscuro di tutto quello che avevo sentito e capii in fretta che c’era dell’altro da scoprire: “La loro ultima vacanza, dici? Quante ne hanno fatte? Per quanto sono stati insieme?”.
 
“Tre anni, tra tira e molla…mi dispiace che tu lo venga a scoprire così…”.
 
“Ma Jean mi ha detto di aver sofferto a causa di Rebecca e del suo tradimento…” – provai a spiegarmi, io, che iniziavo ad essere sempre più confusa.
 
“Davvero afflitto, sì, così afflitto che un paio di mesi dopo aver lasciato mia sorella, era già fidanzato con un’altra!” – disse ironicamente la biondina, ma, dal mio silenzio, evinse che avrebbe dovuto proseguire con ulteriori dettagli riguardo quella faccenda- “Sono stati buoni amici per anni, poi hanno deciso di fidanzarsi quando frequentavano l’ultimo anno di superiori, era una relazione seria: cene di famiglia, feste e vacanze sempre insieme, regali…insomma, le cose che fanno le coppie. Dopo il primo anno, però, sono iniziati i problemi, litigate furibonde, incomprensioni, eppure ogni volta riuscivano, in qualche modo, a chiarirsi, o, almeno, a riprovarci. Si dicevano sempre che sarebbe stato l’ultimo tentativo, ma nessuno sapeva mai quale delle tante volte sarebbe stata veramente quella definitiva. Da un lato, ci auguravamo un po’ tutti che il loro rapporto terminasse, perché negli ultimi tempi era parecchio tormentato. In ogni caso, durante l’ultima vacanza c’è stato l’ennesimo screzio e Jean non ha aspettato più di tanto per farsi le valigie e tornare in Francia. Mia sorella, così, ha trascorso il tempo rimanente con Antonio, credendo si sarebbe trattata di una storiella estiva, mentre Jean, era certa che si stesse dando da fare, una volta tornato a casa, se capisci cosa intendo…poi beh, ecco l’ennesima folle decisione: andare a convivere per sistemare le cose, nonostante tutto quello che era appena accaduto. Inutile dire che sono durati qualche mese, in quanto, realmente, mia sorella pensava ancora ad Antonio e Jean…beh, a tutte e nessuna in particolare, forse era semplicemente stanco della situazione sfinente…e questo è tutto!”
 
Quelle parole, dette con tale naturalezza, mi erano rimaste impresse, incise nella mente, bruciavano tremende e risuonavano forti, colme di rabbia e di dolore: “Scusa…io devo andare via…”.
 
Maria sembrava sinceramente dispiaciuta: “Ma avevi promesso che ti saresti fermata anche a cena…”.
 
Non risposi, riuscii esclusivamente a pensare che la persona della quale avevo scelto di fidarmi, con la quale avevo passato dei momenti che reputavo speciali, non era altro che un bugiardo, un traditore, e proprio non potevo contenere le lacrime che fioccavano lente e mi rigavano le guance, ormai umide.
 
Afferrai frettolosamente la tracolla e mi diressi celermente verso la porta, che aprii, sicura, uscendo da quella casa infernale, ma Maria mi corse dietro e, sul pianerottolo, mi afferrò per un polso, facendomi voltare, per la prima volta la vidi seria, fissarmi dritto negli occhi: “Angelique, io non so perché Jean ti abbia mentito o perché abbia omesso alcuni fatti, e mi dispiace che tu sia venuta a sapere tutta la storia in questo modo, da me soprattutto, che forse non riuscirò mai a dare una visione oggettiva della vicenda, in quanto sorella di Rebecca, ma proprio perché la conosco, posso dirti con certezza di non essere troppo dura con lui, perché, dopo quella sera, Rebi si è tormentata, domandandosi per quale motivo, in tre anni, mai Jean l’abbia guardata nel modo in cui quella sera ti amava teneramente, anche solo osservandoti con lo sguardo che traboccava d’affetto…”.
  
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