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Autore: Chif_Ino    17/02/2014    4 recensioni
Breve racconto dedicato all'astronauta Tom della canzone 'Space Oddity' di David Bowie.
Questa storia racconta il suo amore e la sua solitudine, ispirandosi in parte al film '2001: Odissea nello Spazio' di Stanley Kubrick, in parte al primo sbarco sulla Luna dell'estate '69.
Genere: Malinconico, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Amore..-
Guardava la donna e la scuoteva leggermente.
La donna si svegliò, una lacrima le rigava il volto.
-E’ oggi… vero?-
-Ci rivedremo presto, tesoro.-
-Si…-
La donna però non rispondeva convinta, era tormentata da un brutto presentimento, non riusciva a smettere di piangere.
-Ti amo, lo sai.-
-Certo che lo so. Ti amo.-
Tom la strinse dolcemente.

 
***
 
Si trovavano all’ingresso della piccola astronave di Tom.
Lui sorrideva, per primo sarebbe arrivato sulla Luna.
Lei piangeva ancora, di nuovo quel cattivo presentimento…
-Torna presto da me.-
La donna lo guardò implorante.
Tom sorrise dolcemente verso sua moglie.
-Ti prenderò un pezzetto di luna e te lo regalerò. Ma tu sei molto più bella, sei tu la Mia Luna.-
Lasciò la donna con un bacio, le porte si chiusero con uno scatto, si sedette nel posto di comando.
 
***
 
Posizionò l’auricolare che lo metteva in contatto con la torre di controllo a terra.
Seguì gli ordini alla perfezione, abituato da anni di addestramento.
La sua mente era divisa dalla felicità, nata dal desiderio di essere il primo: finalmente il suo sogno si avverava, stava per partire, avrebbe visto la Terra dall’altro, per primo avrebbe capito cosa si provava.
D’altra parte sentiva molta tristezza, ricordava le lacrime della moglie.
10…
9…
8…
Sentiva il countdown senza ascoltarlo veramente, con la mente ancora immersa nel pensiero della moglie. Per la prima volta provò un sentimento di dubbio e paura, che cercò di reprimere.
3…
2…
1…
I motori facevano un rumore assordante, l’astronave era partita, si stava alzando al cielo.
Tom impazziva di gioia: era lì, sulla sua astronave e si allontanava dall’atmosfera terrestre.
Osservò in basso, tutto appariva sempre più piccolo. Anche il suo cattivo presentimento, tutto era perfetto.

 
***

La Terra appariva blu.
Blu…
Enormi oceani blu che ricoprivano la superficie della Terra…
Deglutì spaventato, si sentiva come invaso da una grande malinconia.
Si trovava lì, da solo, la Terra ormai minuscola e… triste.
Si, la Terra appariva veramente triste.
Si sentiva inutile, incapace, distante, non avrebbe potuto fare nient’altro per la Terra.
Girò appena lo sguardo notando le stelle.
Che spettacolo meraviglioso.
I piccoli puntini luminosi che osservava dalla Terra, nel buio dello Spazio, apparivano diversi, più forti, meno irraggiungibili.
Di nuovo il pensiero di sua moglie. Ricordò tutte le notti che avevano passato insieme, sdraiati sull’erba ad osservare la Luna e le stelle.
-Un giorno andrò laggiù.- Indicava la Luna, abbracciato alla moglie.
Lei sorrideva e lo baciava.
Di nuovo quell’immensa malinconia…

 
***

Ascoltava la voce nell’auricolare.
La Luna era vicinissima, finalmente era arrivato il momento tanto atteso.
Si alzò, mantenendo con l’auricolare il contatto con la Terra.
Uscì dall’astronave.
Ormai era finita, non avrebbe mai più rivisto sua moglie, avrebbe per sempre galleggiato nello Spazio, nella più totale Solitudine.
-Dite a mia moglie che la amo, lei lo sa…-
-Mi senti, Maggiore Tom?-
-Mi senti, Maggiore Tom?-
La voce giungeva ovattata.. ormai c’era solo un grande e spaventoso silenzio.
E Solitudine.
Nient’altro, osservò ancora una volta la lontana Terra blu. E le stelle, così diverse.





 
  
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