Per tutto gli altri: grazie mi fa piacere che vi sia piaciuta l'idea...ho cercato di mantenere i personaggi più in carattere possibile anche se una soluzione del genere non avverrà mai nel telefilm ;)
Dato che questa fic l'ho già conclusa ve la posterò a ritmi incalzanti perciò eccovi altri due capitoli pronti per voi ;)
CAPITOLO 2-Matrimonio a 6
"McLate? Sto aspettando PAZIENTEMENTE che tu ti trova un abito adatto alla tua non
forma fisica perfetta." Tony sbuffò mentre guardava l'orologio per l'ennesima volta.
"Non ci vediamo da tre mesi e puoi anche evitare di chiamarmi così la prima volta che
stiamo da soli..." replicò McGee da dietro il camerino.
Tony fece un sorrisino. "Stai insinuando che non hai sentito la mia mancanza, McLie?"
"Di certo non quella dei tuoi soprannomi...bè che ne dici di questo?" L'agente più
giovane uscì indossando un completo color ceruleo.
Tony fece una smorfia. "Non vorrai vestirti così al mio matrimonio vero?!"
"Che c'è che non va?" gli rispose l'altro deluso.
"Sembri un puffo, ecco cosa c'è...di certo non sei nato con la classe nel sangue.
Guarda me vestito in Armani.."
"Si, si...peccato che la tua faccia tesa non si addica al tuo umorismo...sei nervoso
vero?" lo prese in giro Mcgee.
Tony rise a disagio. "Nervoso io?? Ma quando mai...dopotutto questo è solo un matrimonio
fasullo perchè dovrei esserlo?"
L'altro lo fissò attentamente con un sorrisetto dipinto sul viso. "Non so..dimmelo tu."
"Vatti a cambiare, va, McPuffo. E cerca di fare in fretta...altrimenti poi chi lo sente
Gibbs!"
McGee se ne ritornò nel suo camerino per l'ennesima volta, lasciando Tony da solo con
i suoi pensieri. Anche se non lo avrebbe mai ammesso con nessuno...era nervoso..marcio.
Quando Gibbs se ne era uscito con quell'idea assurda, aveva pensato come tutti che si
fosse fumato qualcosa. Ma poi aveva visto la determinazione del suo volto e aveva capito
che se lui si fosse rifiutato di sposare Ziva, il capo l'avrebbe concessa a qualcun altro.
E non poteva permetterlo. Per quanto non gli piacesse l'idea di contrarre un matrimonio
conveniente non poteva lasciarla nelle mani di un altro uomo.
Voleva Ziva, forse l'aveva sempre voluta, ma come spiegarglierlo ora? Sicuramente lei
pensava che avesse accettato per salvarla da una vita in Israele. In parte era vero, ma
non del tutto. L'idea di questo matrimonio lo elettrizzava. Doveva assolutamente trovare
il tempo per parlarle prima della cerimonia, in modo che fosse consapevole di cosa provava
e potessero sposarsi non solo perchè obbligati, ma anche perchè in parte lo volevano.
Deciso, si incamminò verso l'uscita del negozio prima che una voce baritonale proveniente
dalla cassiera alla sua sinistra urlasse: "Quell'abito non è gratis!"
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Ziva si piazzò di fronte allo specchio odiando l'immagine che vi era riflessa. Sembrava
una meringa. In quell'abito c'era pizzo dappertutto. Non riusciva ancora a capire come
Abby fosse riuscita a farglielo provare. E questo era il minimo. Con la cassiera ora
stavano discutendo di quanto lei stesse bene con quel colore. Perchè in America l'omicidio
non era legale? Senza dire una parola, fece dietro front e si diresse di nuovo nel camerino.
In quel momento avrebbe strozzato qualsiasi essere umano le fosse capitato a tiro..ma
specialmente avrebbe ucciso volentieri Tony. Ma cosa gli era saltato in mente?
Chiariamo. Era un anno ormai che pensava che lui fosse la sua anima gemella. Ma a sposarlo
non aveva mai pensato. E per di più farlo perchè erano obbligati da Gibbs! Era una pazzia.
Doveva parlargli e subito.
Uscì dal camerino e fece per dirigersi all'uscita con Abby che la rincorreva, quando venne
folgorata da un abito da sposa.
"Tutto bene?" le chiese Abby.
"Benissimo" rispose Ziva mentre un pensiero birichino le balenava nel cervello.
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Tony e McGee dopo innumerevoli disavventure raggiunsero Gibbs davanti al giudice di pace.
"Ce ne avete messo di tempo..."
"La colpa è di McGoogle qui...non si decideva con il vestito, peggio di una donna."
"La colpa è di DiNozzo...è così agitato che per poco non ci faceva arrestare per non
aver pagato gli abiti."
Gibbs sospirò. "Quasi quasi rimpiango il mio nuovo team..." disse mentre i suoi due agenti
si guardavano in cagnesco.
I tre uomini aspettarono impazientemente che le donne arrivassero. Aspettarono, aspettarono
...ma niente. E più l'attesa si faceva prolungata, più Tony non stava fermo.
"Devi andare in bagno Dinozzo?" gli chiese ironico Gibbs.
"Si...cioè no."
"Prenderò il tuo ultimo monosillabo come quello giusto."
Tony gli fece cenno di si con il capo e si voltò leggermente verso una porta laterale. Vide
Ziva affacciata solo con il volto che gli faceva segno di seguirla.
"Ehm, capo? Credo che avresti dovuto prendere il primo monosillabo come giusto...vado in bagno."
"Credi davvero che sia nato ieri? Te la stai facendo sotto dalla paura, perciò onde evitare
che tu possa scappare, te ne starai fermo e buono qui."
"Ma è urgente!" tentò di protestare.
"Fattela addosso" queste furono le sue ultime parole.
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"Mia cara?" le disse Ducky appoggiandole una mano sulla spalla. "E' ora."
"No Ducky. Devo assolutamente parlare con Tony" replicò Ziva.
"Non c'è tempo. So che avreste voluto chiarire le cose tra voi prima, ma...ogni tanto bisogna
cogliere l'attimo."
Ziva sbuffò. "Non sono sicura che ci sia davvero qualcosa da chiarire...almeno non da parte
sua."
Ducky le fece un sorriso enigmatico e le tese il braccio. "Andiamo mia cara...fallo per il
tuo bene."
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La musica nuziale partì e Ziva entrò di malavoglia in sala a braccetto con Ducky e seguita
da Abby che lasciava petali di rose nere al suo passaggio. Ma più che a quella stranezza, Tony
rimase folgorato da Ziva, o meglio da ciò che indossava: un abito rosso, scollato e molto sexy.
All'improvviso fece fatica a deglutire e dallo sguardo malizioso di leì capì che era stata
proprio la sua intenzione.
Abby e Ducky presero posto al fianco di Ziva come testimoni, mentre il giudice di pace iniziava
la cerimonia. Tony sudava. Stava continuando a riflettere che avrebbero dovuto chiarire prima. Al
diavolo Gibbs! Ma poi la fissava con il suo abito rosso e non poteva fare a meno di pensare che
forse era il giorno più bello della sua vita.
Ziva dal canto suo, fumava. Ma perchè Tony non diceva niente?! Forse l'idea di farglierla
pagare con il vestito rosso non era poi stata così tanto geniale. Era silenzioso e incapace di
intendere e di volere! Ed ora il giudice di pace le stava chiedendo se voleva questo uomo come
suo legittimo sposo...la risposta più ovvia ovviamente era: "No!"
Gibbs la fulminò con lo sguardo e Tony finalmente ripresosi dal suo torpore, cercò di rimediare.
"Si mi vuole. E' solo confusa."
"No, non è vero" replicò testarda.
"Ma insomma vuole o non vuole?" chiese il giudice di pace che cominciava ad innervosirsi.
Tutti in coro:"Si!" e lei:"No!"
Tony fece una risatina nervosa. "Ci può scusare per un momento?" prese Ziva per un braccio e la
trascinò in un angolo della stanza. "Si può sapere che ti prende?"
"Come che mi prende?! Tony è una pazzia!"
"No, non lo è. Vuoi per caso passare il resto della tua vita in Israele con un padre che detesti?
Non ci sarebbe soluzione a quello...al matrimonio si. C'è sempre il divorzio." Oh, oh e questo
da dove era uscito?! Ma non doveva dirle che provava qualcosa per lei? Si diede uno scapellotto
mentale da solo.
Ziva parve riflettere un attimo e alla fine acconsentì.
Il giudice di pace vedendoli tornare commentò:"La sposa si è decisa? Cerchiamo di fare in fretta.
Ho altri tre matrimoni da celebrare oggi."
"Acconsento a sposare questo uomo" disse Ziva, mentre tutti tiravano un sospiro di sollievo.
"Bene...ora può baciare la sposa" disse il giudice rivolto a Tony.
Baciare la sposa? Oddio! Si voltò verso di lei e la vide in tutto il suo splendore. I sentimenti
per lei vennero allo scoperto mentre la guadava negli occhi. Sentì quasi una scarica elettrica
attraversagli il corpo quando spostò lo sguardo sulle sue labbra e...
Gibbs si schiarì la voce e lo guardò con il suo solito sguardo assassino. Tony decise in quel momento
che baciarla sulla guancia sarebbe stata la scelta più appropriata.