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Autore: UnknownThinker    17/02/2014    2 recensioni
Ogni volta che lasciate suonare una sveglia e la ignorate, qualcosa, da qualche parte, ha trovato la strada per arrivare a voi.
Genere: Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una tranquilla serata invernale, per la precisione del mese di gennaio, quando fuori fa troppo freddo per uscire e sorprendentemente nessuno dei tuoi amici ha la serata libera per stare un po' insieme a casa a guardare la tv o giocare ai videogiochi.
I miei genitori erano usciti da cinque minuti, dovevano andare ad una festa fuori città, il che significava che sarei rimasto solo fino a notte fonda, forse sarebbe addirittura tornati il mattino dopo, conoscendoli. Dopo aver salutato mia madre, mi chiusi la porta di casa alle spalle e rimasi un po' fermo in quel punto, a riflettere sul mio personale programma della serata; mentre decidevo se fosse più divertente giocare ai videogames o guardare la tv, mi presi un attimo per contemplare la casa nella penombra delle sei della sera, fuori ormai il sole stava calando. La nostra casa è sviluppata in lunghezza, per cui quello che vidi fu l'ampio (e ormai scuro) salone all'ingresso, e più avanti l'andito buio, dal quale poi si diramavano lateralmente le camere: qualcuna aperta, qualcuna chiusa. Nel momento in cui calò il silenzio sentii dei brividi correre lungo la mia schiena e arrivare alle orecchie che per un piccolo frangente si mossero, il che mi spinse a raggiungere all'interruttore dell'andito e accendere le luci, per lo meno per farmi compagnia, poi sorrisi tra me e me, pensando di essere stato davvero infantile. 
Le prime ore trascorsero veloci, mi misi sul divano davanti alla tv, nel salone e la accesi, sorbendomi alcuni film che trasmettevano, così si fecero le nove. Ad un certo punto decisi di passare ai videogames, così mi sedetti sul tappeto e accesi la Play Station, mentre iniziavo la partita, sentii la mia sveglia che suonava: probabilmente si era di nuovo impostata male. Non avevo voglia di alzarmi a spegnerla e non potevo mettere in pausa, quindi decisi di ignorarla, prima o poi avrebbe smesso; continuò invece per un minuto intero con il suo "bip" elettronico, regolare, che scandiva ogni secondo, come tutte le sveglie. 
"Vediamo chi resiste di più", pensai, decidendo che non mi sarei alzato per spegnerla, quell'affare doveva smettere, prima o poi, era solo un suono un po' molesto. 
"Bip-Bip, Bip-Bip" 
Un minuto dopo quell'affare aumentò la velocità del suono, come ogni sveglia che si rispetti, determinata a continuare finchè qualcuno non si sarebbe alzato per spegnerla. Stavo per andare a spegnerla davvero quando notai le cuffie accanto alla TV, le attaccai, aumentai il volume e continuai a giocare.
Erano passate due ore quando decisi di chiudere anche quell'attività, ma nel momento in cui spensi la Play, sentii un suono familiare, tuttavia fuori luogo ormai, mi tolsi le cuffie.

"BIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIP"

Mi si gelò il sangue nelle vene. 
"Non è possibile, dovrebbe essersi spenta da un'ora e mezzo quasi", pensai. Era vero, una sveglia di norma dopo un'ora che suona (e un'ora sarebbe ancora troppo tempo), dovrebbe spegnersi, la mia invece non solo stava continuando, ma la velocità dei "rintocchi" era aumentata e il suono si era fatto altissimo, penetrando nei miei timpani. Decisi di andare a controllarla, probabilmente si era solo inceppata.
Immediatamente mi saltò agli occhi una cosa: l'andito era buio, tuttavia mi ricordavo perfettamente di aver acceso la luce alle sei, che si fosse fulminata la lampadina? Non avevo notato nulla fino a quel momento. Procedetti dritto verso la mia camera in fondo a sinistra e notai che la porta era chiusa, non ricordavo lo fosse ma sopratutto non riuscivo a capire come il suono della sveglia potesse essere così alto malgrado al porta fosse chiusa, nonostante ciò decisi di aprire la porta ed entrare. 
Appena entrai fu subito un intruglio di sensazioni, la vista si attenuò a causa del buio pesto, in compenso una serie di brividi di puro terrore mi corsero lungo il corpo e quando lo vidi ne fui immediatamente rapito, ma non per la bellezza, perchè mi stava fissando, immobile, e letteralmente non potevo muovermi o distogliere lo sguardo. Una sagoma alta quanto me mi si ergeva davanti, esile e talmente nera che la vidi nella stanza buia e illuminata solo dalle stelle notturne, non aveva tratti somatici di alcun tipo, sembrava uscita da una matita e abortita prima di diventare qualcosa, era il nulla più assoluto, ed era anche silenziosa. Non mi accorsi nemmeno che si stava avvicinando, me ne resi conto solo quando era davanti a me, quando quel volto piatto e nero era a un soffio dalla mia faccia; provai ad urlare ma non riuscii neanche ad aprire la bocca, mi fissò con occhi che non esistevano. A quel punto ghignò, il suo sorriso si creò e allungò, diventando una mezzaluna nera e lunga, i suoi occhi sbucarono dal nulla esattamente come la bocca, vorticando lentamente e mutando in un pasticcio concentrico e nero. Io, nel frattempo, mi stavo chiedendo come fosse possbile tutto questo. 
Nel frattempo quella cosa vibrava senza rumore, a parte uno solo, il "bip" elettronico della sveglia, che continuava a correre veloce nell'aria. Poi l'essere si fermò un secondo, e il suono con lui, infine aprì la bocca: come se stesse tagliando un ovale nella sua faccia utilizzando un coltello, vidi due lembi che si aprivano e perdevano sangue nero, si ingrandirono fino a quando non vidi una cosa grigia e scintillante in fondo alla sua gola, la sveglia. 

"BIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIPBIP"

Quella riprese a suonare altissima e fu come se qualcosa mi stesse smembrando dall'interno e dall'esterno contemporaneamente, sentii la mia carne bruciare e aprirsi ovunque nonostante non stesse effettivamente succedendo, o forse si. L'essere fece per sovrastarmi pianissimo, in piena discordanza con la velocità del suono, poi buio. 
Mi svegliai subito dopo nella camera buia, sul letto in disordine; ero intero, vivo, la stanze vuota come l'avevo vista l'ultima volta quella mattina... o forse il giorno prima? Controllai l'ora, era l'una di notte, forse i miei erano tornati; andai ad accendere la luce per vederci qualcosa, l'interrutore funzionava e la camera si illuminò.
Sulla parete dove poggiava la testata del mio letto, venuto dal nulla,  un disegno nero come la pece di quella cosa mi scrutava perfetto e immobile, io non l'avevo mai disegnato.

 
  
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