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Autore: CichitaBanana    17/02/2014    2 recensioni
Un motel abbandonato ai piedi delle colline di Toledo era il posto perfetto per due fuggiaschi come Dean e Samuel “Sam” Winchester.
Quando arrivarono sul posto a bordo dell’ Impala, avevano con sé qualche decina di armi, carte di caramelle e barrette proteiche, trecento dollari in contanti e una carta di credito l’uno, un attimo prima di accorgersi dell’auto appostata proprio davanti all’ingresso: i seguaci di Crowley in una macchina simile alla loro pronti a fare fuori i due fratelli con un semplice schiocco delle dita.
[..]
─ Tu sei come noi, non è vero?
Non poteva dicerto ammettere una cosa del genere, non l’avrebbe mai fatto.
Così decise di far finta di niente.
─ Come voi? Non capisco.
Il maggiore si passò la mano destra sulla bocca, come era suo solito fare quando era scocciato o nervoso.
Non amava essere preso per i fondelli, soprattutto quando era una ragazzina a farlo.
─ Senti dolcezza, mi sembra..
Ma non riuscì terminare la frase che la ragazza si mise a correre per l’ultimo tratto di corridoio, per poi uscire fuori dalla scuola.
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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N.B: ho deciso di mettere lo spazio autrice prima del testo cosicchè possiate leggerlo tutti, in caso non arrivaste alla fine del capitolo. Ci tenevo a dirvi solo alcune cose: i personaggi all'interno della storia e tutto ciò che vi riguarda non sono di mia propietà ma dal creatore originale Eric Kripke - a parte quelli inventati naturalemente -, nella storia Sam e Dean hanno rispettivamente ventuno e venticinque anni, siamo nell'anno 2010 (Sam 1989, Dean 1985). Spero solo che quello che ho scritto vi piaccia e che vi prenda come è successo a me, che mi rendiate felice lasciando qualche recensione al capitolo e che continuerete a leggere ciò che scrivo. Premetto che è la prima volta che scrivo in questo contesto, e spero che ai vostri occhi abbia fatto un bel lavoro. Con questo concludo e vi auguro una piacevole lettura :) grazie infine a chi recensirà il mio scritto e a chi piacerà. 
 

1.Prologue
 
From “everywhere” to Toledo – Night.
(Motel)
 
Un motel abbandonato ai piedi delle colline di Toledo era il posto perfetto per due fuggiaschi come Dean e Samuel “Sam” Winchester.
Quando arrivarono sul posto a bordo dell’ Impala, avevano con sé qualche decina di armi, carte di caramelle e barrette proteiche, trecento dollari in contanti e una carta di credito l’uno, un attimo prima di accorgersi dell’auto appostata proprio davanti all’ingresso: i seguaci di Crowley in una macchina simile alla loro pronti a fare fuori i due fratelli con un semplice schiocco delle dita.
Erano in fuga da una settimana ormai, dopo aver ‘accidentalmente’ conficcato una pallottola nella testa malata di Crowley; ovviamente il colpo non gli aveva fatto niente, ma il gesto di quei due scapestrati ragazzi aveva fatto si che lui reagisse in quel modo.
Nascosero l’auto in un boschetto, presero la sacca con le armi e il pc e si guardarono attorno circospetti.
Il motel aveva una pianta a ferro di cavallo con la differenza di essere ad angolo retto ai lati, una minima di venti camere che si estendevano regolari su tutto il perimetro circostante e sprovvisto di porta sul retro per quanto ridotto era lo spazio perimetrale.
C’era una sola via d’accesso, la strada da cui erano venuti loro.
Potevano essere già lì ad aspettarli nelle camere.
Sam prese il coltello e Dean la pistola e incominciarono ad aprire le porte a calci, una dopo l’altra. Uno, due, tre, quattro.. ragnatele, topi, avanzi di cibo e quant’altro. Era desolato, ma continuarono lo stesso. Cinque, sei, sette.. avevano fatto centro: i due pseudo uomini erano tranquillamente appoggiati al muro dinanzi alla porta, un sorrisetto sadico sul viso e atteggiamento arrogante.
I due fratelli si diedero uno sguardo d’intesa e si lanciarono su i due uomini in nero.
Il maggiore si becco un pugno sul naso e una spinta tale da farlo arrivare di schiena contro il muro; Sam invece riuscì a schivare più colpi e, forse perché era più giovane o forse perché era più agile, conficcò il coltello dalla forma seghettata nel petto del demone alle sue spalle.
Si preparò a fare lo stesso con l’altro ma prontamente si eclissò davanti agli occhi del minore e a quelli socchiusi di Dean.
Quest’ultimo si alzò barcollante e, scontroso verso l’aiuto del fratello nel tentare di sorreggerlo, parlò.
─ Ho capito che l’età si fa sentire, anche se ho solo venticinque anni, ma ce la faccio benissimo da solo.
─ Beh, se sei tanto bravo come dici, come mai sei finito di peso contro il muro?
─ Oh, sta un po’ zitto Sammy.
Era sempre stato così, Sam: un ragazzo dai capelli marroni, sorriso sincero e sempre pronto a stuzzicare il fratello.
Il minore prese il borsone e il pc e li lasciò cadere davanti alla porta della numero due: vista sul cortile, due materassi in condizioni abbastanza decenti – se non si faceva caso all’imbottitura che fuori usciva da essi–, un bagno fortunatamente agibile e una finestra funzionante.
Non male per la loro ultima notte in Ohio
.


 

 

  
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