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Autore: AmberGreen    18/02/2014    0 recensioni
Piccolo spoiler stagione 3B.
Ricordate la fine del primo episodio della 3B, dove vediamo i nostri due lupi preferiti, zio Peter e Derek, legati in quel seminterrato mentre vengono torturati da un branco di sconosciuti?
Ho pensato… e se l’artefice di tutto non fosse una persona sconosciuta? Se fosse una persona che Peter conosce molto bene e che dunque, si, la colpa è sua se sono in questa orribile situazione? Se fosse una persona che…cerca vendetta?
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Peter Hale
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Do you remember that tv series?

 

"Perché mi stai guardando come se questo fosse colpa mia?"
"Perché è colpa tua."

Peter si voltò a guardare la figura esile della loro giovane carceriera, così simile alla donna che anni prima lo aveva curato e accudito con amore e devozione.

Il destino ha davvero un meraviglioso senso dell'umorismo.

"Già, forse hai ragione."

Riuscì solo a pronunciare queste parole, prima che una nuova scarica elettrica lo colpisse attraversandogli il corpo e facendo vibrare ogni suo muscolo come se stesse per scoppiare. Sentì le zanne premere per uscire.
La scossa elettrica che lo percuoteva stava innescando la trasformazione contro la sua volontà ma, così come suo nipote, sapeva che trattenersi era indispensabile.
Dovevano negare fino alla morte - e davvero non sembrava mancare molto - se volevano avere qualche speranza di uscire da quella a dir poco spiacevole situazione. 
Quando l’elettricità smise di attraversare il suo corpo si rese conto che il respiro gli era morto in gola e fu con gioia dei suoi polmoni che trasse una profonda boccata d’aria: fetida e dal sentore di bruciato, ma comunque aria. Prima di riaprire gli occhi attese qualche istante.

Probabilmente erano ancora blu.

“Allora Peter Hale, cosa ne dici di iniziare a parlare? Lo sai che soffro di insonnia? Potrei andare avanti così tutta la notte.”

Non la guardò ancora, ma sentì che la ragazza gli si era avvicinato e ora stava sorridendo.
Rispose al sorriso ghignando.

“Certo parliamo. Hai visto l’ultimo episodio di quella serie televisiva… come è che si chiamava? Quella con i quei giovani che scoprono di avere dei super poteri… Oh, andiamo Derek aiutami!” 

Sospirò rivolgendo lo sguardo al nipote che semplicemente sbuffò e scosse la testa. 

“No? Perdonami tesoro, non lo ricordo, ma se mi liberi posso aiutarti a conciliare il sonno. Conosco un sacco di modi…”

Guardò gli occhi verdi della giovane donna davanti a lui che rispose al suo sorriso senza battere ciglio.

“Adoro sentirti blaterare Peter, davvero, ma per quanto sia una fan di molte serie tv, sono altre le parole che vorrei sentirti dire.”

La giovane poggiò entrambe le mani sul petto del lupo che a quel contatto, con quelle mani piccole e fredde contro la sua pelle bollente e sudata, ebbe un fremito che proprio non riuscì a trattenere.

La giovane sorrise ancora.

“Senti come batte forte il tuo cuore. Come vorrei poter percepire le menzogne basandomi solo su questo suono, proprio come fate voi. Peccato non poterlo fare. Mi eviterei tutta questa fatica delle torture e tutto questo spreco di elettricità. Non oso immaginare la bolletta che arriverà questo mese. Per colpa vostra dovrò fare gli straordinari al lavoro.”

Peter e Derek si guardarono per un attimo. Peter era folle. Davvero folle, ne erano consapevoli entrambi, ma quella ragazza poteva quasi essere al suo livello. Riportarono l’attenzione alla loro carceriera che nel frattempo si era allontanata verso il tavolo degli “attrezzi”.

“Proviamo con qualcos’altro che dite?”

Si voltò nuovamente verso i due uomini legati alla grata di ferro. Nelle mani stringeva una piccola scatola. Quando fù nuovamente abbastanza vicina entrambi si accorsero che era una scatola di fiammiferi. 

I lupi sentirono in quel momento il cuore dell’altro accelerare di colpo. Derek iniziò a respirare pesantemente dal naso e Peter semplicemente si morse il labbro inferiore per non farsi sfuggire un gemito. E quella ragazza all’apparenza così dolce ed indifesa, non riuscì trattenere una risata spontanea mentre si avvicinava ancora al più grande degli Hale accendendo uno di quei fiammiferi con crudele lentezza. 

Peter voltò la testa di lato e cercò di schiacciarsi per quanto possibile alla grata che lo bloccava, mentre quella piccola fiamma calda si avvicinava alla sua guancia e si muoveva lenta…molto lenta, avanti e indietro, mossa da quelle dite piccole e sottili. Sadiche.

“Qualcosa non va Peter?”

“No…” riuscì a sussurrare dopo poco “ E’ solo che avrei qualche problema con il fuoco… un grande problema a dire il vero. Ma immagino che questo tu lo sappia già.”

“Oh si tesoro, lo so bene.”

E detto questo lasciò che il fiammifero si spegnesse contro la guancia del lupo che urlò respirando con affanno, costringendosi con violenza a bloccare il processo di guarigione per evitare che quella vedesse la sua pelle bruciata tornare liscia e senza cicatrici sotto il suo sguardo.

Tenne gli occhi chiusi per un tempo che gli sembrò infinito, mentre cercava di non pensare alla sensazione del fuoco che gli bruciava la pelle dolorosamente… di nuovo. Un dejavù macabro e crudele.

La ragazza rise ancora e si avviò per le scale che portavano al piano di sopra urlando un “Ci vediamo stasera ragazzi…aspettatemi qui mi raccomando”.

Non appena la porta fu chiusa e la luce spenta, i due Hale si ritrovarono immersi nell’ombra. L’unica fonte di luce arrivava dalle piccole finestre alle loro spalle, ma anche quelle erano parzialmente oscurate. L’odore di sangue, sudore, bruciato e… era rabbia quella?

Peter si voltò verso il nipote. Gli occhi ancora blu. 

“Non pensavo che te lo avrei mai detto, ma mi dispiace, te lo giuro. Se avessi saputo…”
“Se avessi saputo? Davvero se avessi saputo non avresti ucciso la tua infermiera?”

Si, decisamente quella era rabbia.

“Bhè, non se avessi saputo che aveva una figlia così vendicativa e sadica. Quella stupida ingenua mi aveva detto che aveva una figlia giovane e malata, come potevo immaginare la “giovane e malata” fosse…così?”

Cercò con le mani di indicare le scale dove la ragazza era sparita, ma le catene tintinnarono e gli bloccarono il movimento.

Derek lo fissò con rancore ancora per qualche secondo, poi si accasciò, stanco e spossato, contro la ringhiera, concentrandosi anche lui per non far rimarginare le ferite.

“Ti odio” sussurrò ad occhi chiusi.

“E’ reciproco nipote. Ora che ne dici di cercare di uscire da qui?”

 
  
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