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Autore: Becka74    18/02/2014    4 recensioni
rano passati solo due anni da quando aveva perso i suoi genitori. Ed ora doveva affrontare un'altra grave perdita, una zia, un'amica, una confidente, un punto di riferimento. Non sapeva cosa fare, cosa dire e cosa provare, nemmeno scrivere il suo diario la aiutava. E poi Jeremy? Oddio che avrebbe fatto? Come avrebbe affrontato l'ennesima tragica perdita?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Jenna Sommers, Jeremy Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati solo due anni da quando aveva perso i suoi genitori. Ed ora doveva affrontare un'altra grave perdita, una zia, un'amica, una confidente, un punto di riferimento. Non sapeva cosa fare, cosa dire e cosa provare, nemmeno scrivere
il suo diario la aiutava. E poi Jeremy? Oddio che avrebbe fatto? Come avrebbe affrontato l'ennesima tragica perdita?
Queste le domande che affollavano la mente di Elena mentre usciva, chiudendo la porta della stanza di Zia Jenna.
Scese giù e con grande sorpresa, in salotto trovò Damon. Da quando lui le aveva fatto bere il suo sangue, salvata da Klaus e presenziato al funerale di Jenna non si erano rivolti più la parola. Era difficile per Elena capire in quel momento cosa provava per lui, rabbia, delusione, ma anche nel suo profondo voleva dirgli grazie per averla salvata nuovamente, ma non le uscivano le parole.
“Ciao” disse Damon con uno sguardo triste e colpevole
“Cosa vuoi?” rispose Elena
“ Ti chiedo scusa per averti dato il mio sangue. Mi dispiace Elena, so che non merito il tuo perdono, ma ne ho bisogno” continuò Damon
“Avrò bisogno di tempo, forse molte tempo” rispose Elena
“ Naturalmente, prenditi tutto il tempo che vuoi” disse Damon sapendo che non sarebbe arrivato fino al giorno dopo e andò via.
Preparò due o tre cose veloci, svegliò Jeremy ed assieme andarono al pic-nic dove ad aspettarli c'era Bonnie e Caroline, le uniche due persone che insieme ad Alaric, professore di storia e fidanzato di zia Jenna formavano la famiglia che era rimasta ai ragazzi Gilbert!
Coperta e stuzzichini, insalate, bibite varie ed il pic-nic era pronto appena in tempo per l'inizio del film “Via col Vento”. “Caroline adorava quel film”pensò Elena “ e poi ci voleva un po' di svago dopo tutto quel dolore”.
Il film era arrivato quasi all'incendio di Atlanta quando arrivò Stefan con una faccia scura e preoccupata. Elena lo guardò e disse “brutte notizie”.
“Ti va di fare una passeggiata?”le chiese Stefan
“ Resta qui con noi a vedere il film” chiese Elena
“Ti devo parlare Elena, vieni?” incalzò Stefan. Non sapeva come dirglielo, sapeva che lo amava, ma sapeva anche della profonda amicizia che la legava a Damon, suo fratello.
“ Che succede?” disse in tono preoccupato Elena
“Devo andare a cercare Klaus Elena, Damon è stato morso da Tyler, il licantropo”
Lo sguardo di Elena per un attimo si perse nel vuoto e subito la conversazione avuta stamani acquistava senso, la richiesta di perdono e subito si senti in colpa per essere stata così fredda e distaccata. Doveva correre da lui, vedere come stava, stare con lui finché Stefan non fosse tornato con la cura. Elena sapeva cosa voleva dire per un vampiro essere morso da un lupo mannaro, dolori indicibili, allucinazioni e un'incontenibile voglia di sangue. Elena si ricordava bene la fine di Rose.
Corse alla macchina e poi a tutta velocità verso casa Salvatore. Quando arrivò però era già stata preceduta dagli uomini dello sceriffo che le impedirono di entrare e la condussero in ufficio lo sceriffo aveva da farle delle domande. Non le importava, aveva bisogno di sapere come stava Damon, non poteva stare li. E poi vide la finestra, la sedia e tutto fu chiaro. Ruppe il vetro e scappò via.
Doveva attraversare il prato, sperava di non incontrare nessuno, non aveva tempo. E poi se lo trovò davanti, non aveva un bell'aspetto il veleno aveva già iniziato il suo percorso e probabilmente erano già arrivate anche le allucinazioni.
“Elena” disse Damon con un filo di voce e barcollando
“Damon, dobbiamo andare via, ci dobbiamo nascondere” rispose Elena preoccupata e cercando di sorreggerlo.
Damon la guardò e fu come un tuffo nel passato. Era con Katherine nel bosco vicino a casa sua nel 1864 e correvano. Poi riusci a prenderla e la chiuse ad un albero e disse “perché mi scappate sempre?”
“perché so che mi sareste venuto dietro” rispose l'affascinante Mrs Pierce.
“fammi stare con te per sempre, datemi il vostro sangue” disse Damon
“ Io non ve lo darò mai, siete voi che lo dovete prendere” e si avventò sulla ragazza.
Non passò nemmeno un secondo che si accorse che non era Katherine, ma la sua Elena e si scostò. “Oh Mio dio Elena, cosa ho fatto?” “Elena, Elena” e cadde a terra.
La ragazza sapeva che non le avrebbe mai fatto del male consciamente, adesso, non era lo stesso Damon di quando era tornato a Mystic Falls e cercò di tirarlo su e si avviarono verso casa Salvatore.
Quando furono nella stanza di Damon lo mise a letto e prese subito un panno bagnato cercando di portargli sollievo. I dolori erano sempre più forti, la ferita si stava espandendo era arrivata quasi al petto.
Un momento e una fitta fece contorcere Damon nel letto. Allora Elena lo prese tra le sue braccia e lo strinse a se. “Ho fatto un sacco di scelte sbagliate, merito di morire ma non rimpiango nulla. Se non le avessi fatte non ti avrei conosciuto” disse con un filo di voce Damon.
“No non è vero” ripose Elena
“ Ti ho fatto soffrire in mille e più modi” continuò Damon
“Ti perdono” disse Elena quasi piangendo e stringendogli le mani più forte che poteva
“So che sarà sempre Stefan, ma è giusto che tu lo sappia, Io ti amo Elena” disse sempre con meno voce Damon.
La stanza era inondata di una luce particolare, ed a Elena quella stanza che aveva sempre messo un certo timore, sembrò familiare, un luogo sicuro e accogliente.
“Avresti dovuto conoscermi nel 1864 ti sarei piaciuto” continuò Damon
“Mi piace adesso, come sei” rispose Elena.
E poi le labbra di Elena si avvicinarono a Damon e lo baciò, piangendo convinta che domani avrebbe dovuto piangere la perdita di un'altra persona cara, o forse qualcosa di più...

  
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