Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Jeles    18/02/2014    2 recensioni
"Simuliamo un rapporto. Io ti affiderò il mio cuore, e ogni istante che mi vedrai o mi parlerai, dovrai ricordarti di prendere in mano quel pezzo di me e stringerlo. Non ti chiederò di tenermi per mano, né di uscire con me. Il nostro rapporto si baserà su un amore a senso unico. Io ti corteggerò in tutti i modi, ma anche se per un istante sarai tentato e vorrai cedere alle mie avance, non cadrai nella mia tela. Anche se la tua ragazza avrà compiuto atti discutibili, non dovrai mai rifugiarti da me, e mi abbandonerai portando con te in un bagaglio il mio cuore. Ci stai?”
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Credevo di poter evitare questo sentimento. Dimenticarlo, sopprimerlo, cancellarne i desideri, divorare parte della memoria se necessario, avrei fatto di tutto per tornare al momento prima di lasciare che mi venga rubato un organo vitale. Ed ero convinta, anzi sicura, che sarebbe stato semplice: era solo una cotta, una comune cotta che si dimentica dopo un pò di tempo, ma diamine, non avevo calcolato che l'emozione mi avrebbe trascinata sino ad affezionarmici. Mi ha portato alla paranoia, mi ha ferita, ma ormai non riuscivo più a farne a meno, e mi ha portato a compiere un passo fatale che mi è costato il cuore.


Passai mezz'ora a rigirare quel pezzo di carta sul banco che mi trovai di fronte: giocherellai con la matita per distrarmi, ma non ci riuscii, e alla fine sospirai portando le braccia incrociate al petto. L'aula che mi avvolse fu vuota e spoglia. Ho sempre voluto riempire quelle mura bianche con disegni, poster, scritte di ogni genere, tutto frutto dell'inventiva dei miei compagni di classe, ovviamente. Avrebbe vivacizzato l'ambiente. E avrebbe reso quel luogo nostro, personale: non saremmo mai tornati in quella stanza, perché non approfittarne? Pensai così intensamente a quell'aula, che non mi accorsi del suo arrivo. Sentii la porta aprirsi poco a poco, e vidi la sua figura spuntare con un tenue sorriso: “Ehi. Come mai qui?”. Mi domandò. Una semplice domanda esige una semplice risposta, giusto? Ma in quel momento avrei voluto tacere, godere, forse, di quegli istanti a contemplarlo da sola.
Perché sei così distante da me...? Egli proseguì verso il suo banco, esattamente dalla parte opposta dell'aula rispetto a me, perché così doveva essere, giusto? Se non potevo avvicinarmi a lui, allora anche il destino, che è così sveglio, doveva portarmelo il più lontano possibile. Sospirai un poco, rispondendo a quella domanda: “Nulla di che, sto cercando di scrivere una storia..”. Ripresi in mano la matita, e disegnai sul foglio qualche scarabocchio, così stilizzato che certamente era difficile da decifrare.
“Forte. Cosa scrivi?”.
“Non lo so, sto cercando proprio un'ispirazione. Qualche suggerimento?”
“Oh, hai chiesto alla persona sbagliata, mi spiace!”. Lui accennò giusto un sorriso, mentre io risi. Questa era una tipica conversazione che c'era tra noi, nulla di più. Non era mio amico, potevo definirlo un conoscente se volevo, ma per quanto avessimo trascorso un po' di tempo insieme e avessimo condiviso degli interessi, non riuscimmo mai a prolungare un discorso. Mi sentii terribilmente triste al pensiero. Strinsi così forte la matita che la spezzai, e nel momento in cui lui tornò verso l'uscita dell'aula per tornare dagli altri, scattai in piedi e mi piazzai di fronte all'uscio.
"Aspetta! Simuliamo un rapporto." Dissi. Lui mi osservò per qualche istante assumendo un'espressione incredula: “Come scusa?”.
“Ho detto esattamente quello che intendevo, simuliamo un rapporto.” Sono sicura che in quel momento anche lui avesse notato il mio volto bianco dal timore e il sudore che cominciava a grondare dalla fronte. Di che avevo paura, diamine!
“Che intendi dire con simulare un rapporto..?”. Il suo sguardo divenne sempre più perplesso, ma forse una parte di lui era altrettanto curiosa. Esitai qualche istante prima di rispondergli, volevo quantomeno evitare di balbettare o dare mezze risposte. E così ho fatto. Presi un bel respiro.
"… Voglio scrivere una storia.. Ebbene, ho bisogno di ispirarmi. Io ti affiderò il mio cuore, e ogni istante che mi vedrai o mi parlerai, dovrai ricordarti di prendere in mano quel pezzo di me e stringerlo. Non ti chiederò di tenermi per mano, né di uscire con me. Il nostro rapporto si baserà su un amore a senso unico. Io ti corteggerò in tutti i modi, ma anche se per un istante sarai tentato e vorrai cedere alle mie avance, non cadrai nella mia tela. Anche se la tua ragazza avrà compiuto atti discutibili, non dovrai mai rifugiarti da me, e mi abbandonerai portando con te in un bagaglio il mio cuore. Ci stai?”
L'ho detto! Ecco l'ho detto! Ora è finita, scapperà da me e non potrò nemmeno più parlargli, ma dovevo dirglielo, giusto? Insomma, odio questa distanza...
Lui stette a guardarmi per qualche istante, mentre io presi a tremare un poco, e notando che non accennò a rispondermi ma mi osservò con uno sguardo serio, scoppiai in una fragorosa risata.
“Cos'è quello sguardo serio? Ehi, rilassati, stavo scherzando, sai che non potrei mai fare richieste del genere..”.
In realtà avrei voluto piangere, farmi scoppiare gli occhi e divorarmi il cuore; pensai che forse era meglio se non lo disturbavo, se dovendo scegliere tra fargli credere di essere strana e fargli continuare a trattarmi come una conoscente, sarebbe stata meglio quest'ultima. Ma mi sorprese ancor prima che potessi dire altro.
“Davvero? Scherzavi? Eppure io avrei accettato.”.
Spalancai gli occhi. Mentre mi girai verso il muro, tornai ad osservarlo, e accennai un sorrisetto, il più tranquillo che potevo abbozzare.
“Dici davvero? Mi aiuteresti?”. Ormai il gioco era fatto, non potevo tornare indietro.
“Certo. Ma mi chiedo perché l'hai domandato proprio a me.”
Accennò una risata. Amavo il suo volto quando allargava le labbra per sorridere o per ridere, e in quell'istante avrei potuto diventare un vulcano. Mi accorsi ben presto, però, che non era il momento di pensare troppo. “Beh, sei l'unico ragazzo della classe con una ragazza. Tu puoi ben interpretare questo personaggio.” ..E poi sei intelligente, carino, affascinante, emani un'aura irresistibile..
Sarebbe stato bello dirglielo, avrei voluto proprio vedere la sua espressione, ma questo era troppo per me da poter confessare. Lui si limitò ad incrociare le braccia al petto e ad annuire alle mie parole: “E' vero, è vero! .. Che brutto però essere l'unico..”. Si scompigliò un poco i capelli, quindi riprese solamente ad avviarsi verso l'uscita della classe: “Beh, ma ora è meglio che torni di là. Dovresti venire anche tu, non ti pare? Gli altri stanno giocando a basket!”. Sorrisi: “Arrivo subito! Sistemo giusto lo zaino..”. Sollevò un braccio per agitarmi la mano, e uscì tranquillo dall'aula, come se nulla fosse. In realtà uscii anch'io quatta quatta per osservarlo allontanarsi, e non appena svoltò l'angolo del corridoio, mi rinchiusi in classe e mi gettai con le ginocchia a terra. Guardai per un istante le mie mani tremolanti, e con quelle stesse mani mi toccai il volto che oramai divenne una fiamma grondante di sudore. Cercai di respirare, o quantomeno di calmare quel cuore che batteva così forte oramai da molto, e a meno che non volessi prendermi un infarto, era meglio rilassarmi.

Lentamente mi sollevai da terra, tornai di fronte a quel foglio bianco lievemente scarabocchiato, e cominciai a scrivere...

______________________________________________________________________________

Ciao a tutti ragazzi, io sono Celestite, autrice della storia.
No, non voglio riempirvi la testa con avvisi, attenzioni, o altro, anzi, vorrei che possiate godervi questo capitolo! Mi piacerebbe parlarvi meglio della natura e dell'origine di questa storia a capitoli ultimati, ed anche per questo ho voluto rendere adatta a tutti la lettura. Ma giusto per informarvi, se vi sentite confusi perché non capite un accidenti della storia, non abbiate timore. Abbiate fiducia in me, e riceverete presto le risposte che attendete.
Buona lettura!
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Jeles