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Autore: Amelie5397    18/02/2014    1 recensioni
< Avevo immaginato la mia vita in bel altro modo: studio, lavoro e soldi a palate.
Ed invece la mia vita ha preso tutt’altra piega, una svolta che non avevo proprio nei miei programmi. >>
Margot Frost, diciannovenne inglese, si ritrova attualmente a vivere nell’appartamento di Dean Scotch, il ventenne ricco obbligato dai genitori a vivere solo. “Devi imparare a cavartela da solo e ad organizzare la tua vita”, dicevano quei due, ma non sapevano mica che l’avrebbe organizzata ­­­sulle spalle di Margot.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Capitolo sei - Conseguenze

Dean ricominciò nuovamente a piangere, sembrava un bambino. Non credeva che l’amica lo considerasse più del ragazzo con cui usciva, non credeva che arrivasse a tanto. Non sapeva nulla, quelle erano tutte novità. E malediva quelle pagine strappate, preso dalla curiosità di sapere se di lui c’era scritto qualcos’altro. Passarono i giorni e i due ragazzi non si sentirono ne tanto meno si videro all’università. Erano diventati quasi due completi estranei. Liz dal canto suo era contenta di questi cambiamenti, non le andava giù che il suo ragazzo vivesse con un’altra ragazza che non fosse lei. Adesso si sentiva più libera e Dean era solo suo.
Erano passate due settimane dal trasferimento di Mar e Liz si era presentata a casa di Dean, vestita di tutto punto per uscire insieme al suo ragazzo. Dean quella sera la portò a mangiare fuori, una cenetta a lume di candela. Era sempre stato un ragazzo estremamente romantico e dolce e questo alle ragazze piaceva, e parecchio. Dean era sorridente, non aveva accennato al minimo segno di tristezza di fronte a Liz, ignara dei pianti che il ragazzo aveva fatto casa solo qualche settimana prima.
-Amore, immagina che bello se un giorno venissi a vivere da te. Nella stanza vuota potremmo fare un altro bagno e metterci una vasca idromassaggio, la tua camera diventerebbe la nostra. Il nostro nido d’amore.-
Liz aveva già le idee chiare, forse anche troppo. Immaginava così la sua vita tra qualche anno, ancora insieme a Dean. Il ragazzo a quelle parole non rispose, si limitò ad accennare un piccolo sorriso sghembo, non sembrava soddisfatto del piano di vita che aveva in mente Liz.
La serata comunque ebbe miglior seguito, fecero un giro in auto e andarono a vedere le stelle.
Mentre erano in auto Liz propose a Dean di andare a casa da lui e dormire insieme ma, stranamente, Dean rifiutò dicendo di dover fare alcune cose il giorno dopo e che preferiva andare a dormire, senza darle ulteriori spiegazioni. Liz cominciò ad insospettirsi, il ragazzo era particolarmente strano da un paio di giorni e non capiva il perché. Con il passare dei giorni la ragazza si accorse sempre di più che le cose stavano cambiando, prima uscivano ogni sera mentre adesso il ragazzo le dava buca ripetute volte. Era distante e non sembrava più lui. Continuava ad essere il ragazzo dolce ed affettuoso di sempre, ma in alcuni atteggiamenti era più freddo e distaccato. Liz aveva capito che il motivo di questo cambiamento da parte di Dean era dovuto all’assenza di Margot. Lo sapeva che c’era qualcosa sotto, Dean parlava troppo spesso di lei, come se fosse parte integrante della sua vita e nonostante lui non se ne rendesse conto, Margot non era come una sorella. Liz era davvero stufa di questa situazione, non voleva che Dean la trascurasse perché Margot se n’era spontaneamente andata di casa. Liz e Dean litigarono parecchio per questa situazione. Lui continuava a negare l’evidenza dicendo di non essere strano e che Margot non aveva nulla a che vedere con il suo stato d’animo e cose così, mentre Liz affermava il contrario facendo notare sempre di più la sua ossessiva gelosia.
L’unica soluzione che Liz credeva potesse sistemare tutta questa situazione era ufficializzare il loro fidanzamento e presentarlo ai suoi genitori, così sarebbe stata sicura che lui non l’avrebbe mai lasciata. Per il semplice motivo che Dean era un ragazzo estremamente serio e una volta entrato in famiglia non si sarebbe tirato indietro per nessuna ragione al mondo.
La cena di famiglia era organizzata un mese dopo poiché i genitori di Liz erano molto impegnati e non trovavano il tempo di stare seduti a tavola ad affrontare l’argomento. Intanto Dean ebbe una notizia che lo sconvolse radicalmente. Margot sarebbe presto diventata la signora Prescot.
Il padre di Margot doveva concludere un affare con un uomo abbastanza pretenzioso ed era stato organizzato un matrimonio tra Mar e il figlio di quest’uomo. Il ragazzo si chiamava Jonatan Prescot, un ragazzo di 26 anni laureato in scienze politiche. Mar l’aveva conosciuto precedentemente, quindi non era proprio uno sconosciuto, si erano frequentati per un periodo di tempo ma poi si allontanarono e il fato a quanto pare era in procinto di unirli in matrimonio.

Dean non sapeva cosa fare, adesso non era nella posizione di poter dire o fare qualcosa. Era da un passo all’ufficializzazione del suo fidanzamento con Liz e non vedeva Margot da mesi.
Non erano più nulla, erano solo vecchi amici. Nulla di più. Eppure quel nodo in gola che gli si era formato non accennava ad andar via. Quella notizia lo colse alla sprovvista, gli cadde il mondo addosso. Ogni mattina si svegliava con un lancinante dolore al petto, gli veniva da morire. Una delle cose più belle della sua vita stava svanendo lentamente davanti ai suoi occhi.
Voleva bene a Liz e stava benissimo con lei, ma allo stesso tempo non riusciva a sostituire la presenza di Margot. Ma perché? Eppure non l’aveva mai presa in considerazione come qualcosa di più che di un’amica. Era come una sorella, e se lo ripeteva incessantemente.
Una mattina però, dopo varie riflessioni con se stesso, gli balenò alla testa un vecchia lezione avuta all’università.
Secondo la maggior parte degli psicologi e degli scienziati, tre fasi principali nell'amore fra esseri umani: infatuazione,attrazione e attaccamento, composte da vari elementi e stadi.
Generalmente, l'amore comincia nella fase dell'"infatuazione", forte nella passione ma debole negli altri elementi. Quello che inizia con l'infatuazione può svilupparsi in uno dei tipi d'amore più pieni.
Con il passare del tempo gli altri elementi (affetto, attaccamento) possono crescere e la passione fisica può diminuire d'importanza, mantenendo però quell'equilibrio alla base della relazione. In questa fase, detta "attrazione", si giudica il partner al di là di come appare, si valutano diversi fattori come la sua cultura, i suoi valori. In questa fase, quindi, si apprezza il/la compagno/a nella sua pura interiorità. Nella fase dell'attaccamento, la persona si concentra sul singolo compagno e la fedeltà assume importanza. Ormai si apprezza il/la compagno/a in sé e per sé, in modo pieno e totale, forti delle due fasi precedenti ma ora consapevoli di tutto il proprio percorso interiore.”
Infatuazione, affetto e attaccamento. Apprezzamento dei valori. Percorso interiore.
Durante quella lezione Dean ricordò perfettamente che tutto quello che il professore diceva lo riportava a Margot e non a Lizabeth. Non si spiegò mai il perché, e lasciò correre e forse, ora, dopo tanto e tanto tempo se ne rese conto. Margot era sempre stata il primo pensiero della giornata, amava alzarsi e vederla sorridere con la tazza di caffé tra le mani pronta ad urlargli di alzarsi dal letto. Amava quel profumo che emanava ed adorava vedere la casa sempre sistemata, con tutti quei fiori che spargeva per casa. Le rose erano le sue preferite, quelle gialle o rosse.
La sua vita, da quando Margot se n’era andata di casa, era completamente cambiata, non era più la stessa. Alzarsi e ritrovarsi da solo, fare tutte le cose da solo, non avere più lei che lo svegliava la mattina, non avere più la sua Margot che lo abbracciava o che urlava. Non avere più lei che al ritorno lo accoglieva sempre con un sorriso radiante. Ed ora stava per sposarsi, con qualcuno che non era lui. Non che volesse sposarla, nel senso, era ancora troppo giovane e il matrimonio era qualcosa a cui non pensava minimamente. In un futuro sì, ma non ora. E lei invece, a vent’anni era già pronta, con l’abito bianco a sposare un uomo che probabilmente nemmeno amava.
Un matrimonio combinato, nonostante nel ventunesimo secolo di queste cose non se ne sentivano più. Eppure stava andando così. E lui, a ventidue anni, non sapeva cosa fare per primo. Stava con Liz, ed lei si aspettava un’ufficializzazione proprio nel momento in cui lui era sul punto di ripensarci. Ma dall’altra parte c’era Margot, l’unico suo vero punto d’incontro, la sua ancora di salvezza. Cosa doveva fare? D’altro canto Margot subiva in silenzio tutto il programmare che era stato fatto nella sua vita. Si sarebbe sposata con un uomo che non amava, avrebbe vissuto in balia delle scelte altrui e con una vita che non riteneva sua. Almeno così avrebbe reso felice gli altri, soprattutto suo padre. Dean, gironzolando per la casa, cercava nella camera di Margot qualcosa che poteva dargli una qualche idea sul da farsi. Cercando tra i cassetti scovò un foglio strappato, probabilmente uno di quelli che facevano parte del diario e che Margot aveva nascosto lì dentro.

[Oggi scrivo una lettera, giusto per mettere in chiaro i miei sentimenti. Per chiudere una volta per tutte questa questione, questa lotta con me stessa.
Amo Dean e me ne sono resa conto troppo tardi, mi sono resa conto che è lui il ragazzo con cui voglio passare la vita. A vent’anni le idee ce le ho abbastanza chiare, non sono più la ragazzina di una volta. Della cottarella per il belloccio di turno, non sono più una bambina. E lui è speciale. E’ quel tipo di ragazzo che ti fa star bene, con la testa sulle spalle di quelli che in giro non se ne trovano più e ringrazio ogni giorno il cielo di averlo incontrato. Anche solo con una parola è in grado di migliorarti la giornata. Sentirlo parlare è una gioia, ha quei valori, quel carattere che ti folgorano. Pensa e ragiona come poche persone fanno. Con lui c’è quella specie di attrazione mentale difficile da riscontrare. Per non parlare poi dell’attrazione fisica. Ormai non mi affascinano più i ragazzini di una volta, adesso vedo gli uomini e lui è un po’ entrambe le cose. Un po’ uomo e un po’ bambino. A volte mi perdo a guardarlo da lontano, seduto, con quel fisico non troppo impostato, ma abbastanza per perdermi dentro un suo abbraccio, quelle braccia abbastanza grandi da coprirmi. E me ne sono innamorata come una stupida. E come una stupida ho lasciato che tutto ciò mi lacerasse. Sentirlo parlare di Lizabeth non è bello. Saperlo felice accanto ad un’altra ragazza mi distrugge, ma allo stesso tempo son contenta. Mi piace vederlo felice, mi piace vederlo sorridere e se è del caso, sono disposta a mettermi da parte pur di vedere quel suo volto pieno di gioia. Mi basta quello. E per questo ho preso questa decisione, per questo vado via. Per lasciarlo libero, per fargli fare la sua vita. La sua felicità che è la mia. ]


A Dean crollò il mondo addosso, se n’era andata per colpa sua e lui come l’idiota non l’aveva mai capito. Non sapeva di quell’amore nascosto. Non sapeva nulla di tutto ciò. Quelle parole in quella lettera lo mandarono completamente in crisi. Perché? Perché non gliel’aveva mai detto.
Lei era sempre stata la sua casa e quel tassello mancante lo fece cadere. Come quando ad un palazzo manca un mattone. Basta solo uno di questi a mancare e la casa crolla. E questo era successo a lui. Il suo mattone se n’era andato e da solo non riusciva a reggere il peso della casa.
Passò la nottata in bianco a leggere e rileggere quelle stesse parole. Non riusciva a capire se stesse sognando o fosse la realtà. 
  
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