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Autore: MadnessOnMars    18/02/2014    0 recensioni
Avevate mai pensato a quanto la strada sia parte delle persone che la percorrono?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Growing along the way


Ricordava ancora la prima volta che aveva percorso quella strada. Era successo quindici anni prima, quando lui ancora era un ragazzino e giocava a palla in mezzo alla strada di fronte a casa, tornando solo la sera con le ginocchia sporche e sbucciate e la faccia impiastricciata di polvere.
Quel giorno però non era coperto di fango e di ferite e non indossava i soliti pantaloncini logori e più volte rattoppati, no. Quel giorno aveva indossato i jeans scuri che a detta di sua madre lo facevano sembrare un vero figurino e la polo verde scuro, quella che gli faceva risaltare gli occhi chiari. Si era persino pettinato.
Le All Star blu però erano quelle di sempre e lungo quella strada così inesplorata il grattare famigliare delle suole consunte sul cemento lo tranquillizzava.
Era soltanto a un isolato di distanza da casa eppure gli sembrava di essere finito in un universo parallelo, persino il grigio cemento della strada sembrava essere più liscio e più colorato lì. L’erba sembrava più verde e più uniforme nei giardini tutti ordinati delle graziose villette a schiera dipinte in color pastello.
Era nervoso e le mani avevano iniziato a sudare, così per evitare di torturarsele o di asciugarle sui pantaloni ogni tre passi le aveva infilate in tasca.
Aveva il respiro affannato e faceva fatica a inspirare ed espirare normalmente, gli sembrava quasi di avere un pugno infilato in gola e anche deglutendo più volte quell’invadente magone non voleva saperne di scendere e tornarsene buono al suo posto. Il cuore continuava a battere così forsennato che quasi temeva gli sarebbe schizzato fuori dal petto e tutto ciò che riusciva a sentire erano il sordo rombo dello scorrere del sangue nelle orecchie e il continuo ribaltarsi del suo stomaco nell’addome.
Il suo organismo sembrava aver scoperto il modo di aggirare le leggi della fisica e se ne stava approfittando un po’ troppo.
Un momento prima la strada gli sembrava troppo lunga e non avrebbe voluto far altro che mettersi a correre e farla finita con quella storia il più in fretta possibile, mentre un momento dopo gli pareva così breve che non avrebbe voluto fare altro se non girarsi e tornare da dove era venuto, ma in quei momenti raddrizzava la schiena e sottovoce si intimava di continuare a camminare, perché lui era un uomo e gli uomini non scappano come delle donnette.
Così le sue vecchie suole avevano mangiato la strada passo dopo passo e lui aveva finalmente raggiunto la sua destinazione. Era così nervoso che pensava sarebbe svenuto da un momento all’altro.
Prima che succedesse però allungò il braccio e con tutta la determinazione di cui era capace suonò il campanello sopra cui si leggeva il nome Cavendish.
Nei dieci secondi che passarono fra lo scampanellio e il rumore della serratura che scattava riuscì ad ammazzarsi di domande inutili e autolesioniste immaginandosi gli scenari più disastrosi e tragicomici.
E se dovesse aprire lei? E se invece aprisse sua madre? Cosa avrebbe dovuto dirle? Oh Gesù, e se invece avesse aperto suo padre? Dopotutto era sabato, sarebbe sicuramente stato in casa. Santa Pace. E se non le fosse piaciuto? E se gli avesse spezzato il cuore calpestandolo più e più volte senza pietà come fosse uno scarafaggio? Poi la porta si aprì.

Era Sarah e per un attimo si sentì meglio. Poi però si ricordò perché era lì e l’imbarazzo tornò alla carica più agguerrito di prima e tutto quello che riuscì a fare fu fissarla imbambolato con gli occhi sgranati come un pesce lesso. Però era davvero carina con quel vestito azzurro a balze e il cerchietto blu fra i capelli scuri, anche così, con l’espressione stupita e le guance tutte rosse.
"Ciao, Doug..." offrì lei incespicando leggermente nel pronunciare il suo nome. Sembrava imbarazzata ma lui lo era ancora di più, quasi gli sembrava di sentire il calore della strada aumentare sotto i suoi piedi, sciogliendo la gomma delle scarpe.
Ecco, gli sudavano di nuovo le mani, le rimise in tasca.
"Ciao, Sarah." rispose lui balbettando un po’. Poi rimasero a guardarsi in silenzio, quei tipici silenzi densi di cose non dette ma a lungo rimuginate.
E alla fine si decise, inspirò a fondo fino a riempire i polmoni all’estremo, la guardò e tutto d’un fiato confessò il suo più grande segreto
"Sono innamorato di te. Vorresti uscire con me stasera?"

Lei non disse niente ma gli sorrise. E in quel momento Doug si rese conto che era davvero una splendida giornata.

Da allora quella strada era stata la sua inseparabile compagna di esperienze, aveva assistito silenziosa e partecipe al suo primo bacio, rubato quella sera dopo il loro nono appuntamento, aveva presenziato anche alla loro prima lite e alla sua imbarazzante scenata di gelosia quando un ragazzo più grande l’aveva invitata al ballo scolastico – invito che lei aveva, tra l’altro, rifiutato – aveva sentito le risate di lei alle battutacce di lui e la prima volta che lei gli aveva risposto Anche io dopo l’ennesima confessione.
Quella strada era cresciuta con lui, ogni volta che la sua vita prendeva una svolta lei era lì, in ogni bravata lei era sua complice e in ogni delusione lo consolava con la sua tranquillizzante presenza, amica in ogni vittoria e alleata in ogni sconfitta.


E così erano passati quindici anni e lui si ritrovava di nuovo a percorrere quella stessa strada con il cuore che gli batteva a mille nel petto, come se nulla fosse cambiato da quel giorno quindici anni prima quando da ragazzino aveva bussato alla sua porta.
Il peso nella tasca destra dei pantaloni scuri sembrava un macigno, nonostante in realtà pesasse poco più di un qualche grammo scarso. Fece l’ennesimo respiro profondo e di nuovo come la prima volta temette di svenire da un momento all’altro. E di nuovo si disse di essere uomo e accompagnato dal pacato grattare delle suole sul selciato.
Per un attimo si guardò le scarpe di pelle scura e desiderò ardentemente avere ai piedi le sue vecchie All Star consunte, poi percorse a grandi falcate il viottolo e suonò. Non appena la porta si aprì Sarah gli si gettò fra le braccia e lui nel vederla sentì la stessa emozione che aveva sentito ogni volta negli ultimi quindici anni e la strinse a sé.
"Doug, sei in ritardo." Lo rimproverò lei con un sopracciglio sollevato e un mezzo sorriso a tenderle le labbra. Lui la baciò leggero prima che lei sorridendo gli prendesse la mano per guidarlo dentro.
"Avevo una faccenda da sbrigare." rispose solo. Era di nuovo nervoso.
"Che genere di faccenda?" chiese lei, facendo per chiudere la porta.

E se qualcuno fosse passato in quel momento, dalla strada avrebbe potuto intravedere attraverso la porta socchiusa un uomo che si inginocchiava nell’ingresso della villetta color pastello e che, tirando fuori una scatolina dalla tasca destra dei pantaloni scuri, chiedeva all’amore della sua vita di sposarlo. E avrebbe visto lei mettersi a piangere e rispondere sì e baciarlo.

Poi la porta si sarebbe chiusa e questo qualcuno sarebbe stato tagliato fuori dalla loro vita, e avrebbe semplicemente continuato per la sua strada.





Buonsalve!! :D
Per vostro (dis)piacere sono di nuovo qui!
In realtà sono una persona orribile e non ho smesso di autoconvincermene fino a questo momento! Non pubblico niente da qualcosa come un anno, più o meno, e la cosa mi fa sentire uno schifo. Però giuro che avrei tanto voluto farlo! Semplicemente l'ispirazione non arrivava e le parole non volevano saperne di uscire, davvero non trovavo la forza di scrivere. Ed è stato terribile! D: In più sono successe davvero un sacco di cose che hanno reclamato a gran voce la mia totale attenzione. Ad ogni modo vi chiedo umilmente perdono! Ora che mi sono prostrata ai vostri (spero) magnanimi piedi, smetto di tediarvi con altre inutili lagne e semplicemente vi ringrazio per aver letto l'ennesimo prodotto delle mie meningi! Quindi Grazie per aver letto e spero vi sia piaciuto! E come al solito vi invito a lasciare un commento nel caso ne abbiate voglia! ^^ 
Alla prossima! :D

Mars
  
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