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Autore: Purelove    19/02/2014    1 recensioni
"Non è facile vivere nell'ombra di nessuno, soprattutto non in quella della grande assassina Katherine. Sempre un passo avanti a tutti, sempre una via di fuga migliore e pronta anche quando le cose sembrano mettersi male per lei.
Le danno la caccia da anni a quanto ne so e gliela stavano dando anche quando mi hanno trovato nascosta nella cantina dei miei genitori all'età di otto anni. Ha ucciso tutta la mia famiglia prima che riuscissero a metterla in fuga e salvarmi. Da quel momento si sono presi cura di me crescendomi come se fossi una di loro anche se con sostanziali differenze, loro sono più forti, più veloci, non invecchiano nè si ammalano. Loro sono vampiri e io sono l'unica umana in mezzo a loro."
Elena ha solo un obbiettivo: vendicare la morte della sua famiglia, ma cosa succede quando la vita che ha sempre conosciuto cambia in un battito di ciglia? Quante cose le sono state taciute e quante bugie dette?
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Klaus, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Damon/Katherine, Elena/Katherine, Elena/Stefan
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Nemmeno nei miei peggiori incubi mi sono mai ritrovata imparentata con Katherine Pierce, o meglio, Katherine Petrova. Il mio aspetto, tutto di me è una sua chiara copia.
Doppelganger.
Sono l'esatta copia della persona che ha ucciso i miei genitori. Tento di metabolizzare tutto quello che ho scoperto, ma è troppo e la mia mente si rifiuta anche solo per un attimo di soffermarsi troppo a lungo su un determinato pensiero per analizzarlo.
Tatia...tutto è nato con lei. Gli Originali sono stati creati grazie ad un potente incantesimo che gli ha permesso di acquistare delle abilità tali da essere invincibili, ma per qualche motivo Klaus è diverso e ha bisogno del nostro sangue.
No, non del nostro sangue. Quello delle doppelganger umane, l'unico modo per creare il suo personale esercito di ibridi, metà vampiri e metà licantropi. Un mix letale e ciecamente fedele al suo creatore; eppure sono riuscita facilmente a sfuggire alle guardie poste intorno alla villa di Klaus.
La nebbia sale velocemente creando quasi una sorta di cerchio intorno alla magione infiltrandosi nel bosco che la circonda creando un'atmosfera tutt'altro che tranquilla.
Ormai Klaus deve essersi accorto della mia assenza, non ha mai passato troppo tempo lontano e solo in casi eccezionali mi lasciava nelle mani di un'attentissima Caroline. Evito di pensare alla sua reazione nei suoi confronti quando si accorgerà della mia “fuga”; mi chiedo soltanto quanto tempo ci vorrà prima che si presenti alla porta di questa casa.
I fratelli Salvatore sono stati i primi a trovarmi e sono sempre stata seguita da Stefan passo dopo passo. Anche la sua scomparsa non può passare inosservata, non a lui.
Se tutto quello che mi hanno raccontato è vero, io non ero né più né meno di una sacca di sangue per lui. Una garanzia per assicurarsi il potere che desidera tanto ardentemente.

Mi spoglio prendendo una camicia di Damon dal suo armadio da usare per dormire nel suo gigantesco letto. Questa camera è da sempre stata il mio rifugio e comunque per come sono andate le cose nessuno avrà qualcosa da dire se la occupo.
Non ho nemmeno bisogno del loro permesso; sono loro ad avermi trascinato qui in attesa di chissà cosa. Davvero non si aspettano l'arrivo di Klaus? Sono così sicuri di loro da rimanere nella sua stessa città con la sola persona che può garantirgli il suo esercito?
Prendo il paletto che avevo nascosto qualche tempo fa dietro un ripiano di libri antichi mettendolo sotto il cuscino tenendolo stretto con una mano. La casa è avvolta nel silenzio più totale ma è solo una messinscena. È palpabile la tensione che aleggia nei nostri animi; mi sfioro il collo dove solo qualche ora prima Stefan aveva affondato i denti bevendo il mio sangue, ma il ricordo più vivido è la sensazione del sangue di Damon dentro di me.
É stato qualcosa di completamente diverso dalle rare volte in cui Caroline mi guariva.
So che Damon si tiene il più lontano possibile, ma è come se fosse tutto intorno a me. Nella stanza, nell'aria, nella testa e in ogni mia fibra muscolare. Forse chiudermi dentro la sua stanza non è stata la migliore delle mosse, ma dopo tutto quello che è successo, non riesco a guardarli più come prima.
I sogni inoltre non aiutano a rilassarmi, tutto quello che ho provato e tenuto in un angolo recondito della mia mente per Damon esplode in una miriade di sogni tutt'altro che tranquilli risvegliando desideri che non ho mai avuto intenzione di ammettere nemmeno con me stessa; nonostante le mie azioni inconsce rivelassero già più di quello che avevo intenzione di rivelare.
Non è mai stato giusto cercare Damon o rifugiarsi nella sua stanza come se fossi autorizzata a rimanerci; non mi stupisco del fatto che si fosse allontanato così tanto.
Dovevo sembrargli oltremodo patetica per i miei stupidi tentativi di incontrarlo quando lui restava a fianco della donna che ha massacrato la mia famiglia.
Ha sempre preferito lei a me, nonostante sono la sua esatta copia, rimango ancora la bambina nascosta tra le piante di verbena...la sacca di sangue di Klaus, nulla più.
Scalcio le coperte rabbiosamente cercando di fermare il flusso di pensieri e riprendermi dagli ultimi sogni. Non posso continuare così.
Sposto lo sguardo verso la finestra scoprendo di essere ancora nel bel mezzo della notte. Potrei trovare anche un'altra stanza, di certo non ne mancano, probabilmente mi aiuterebbe a prendere più facilmente sonno e magari sbarazzarmi della presenza di Damon dalla mia testa.
È il sangue, non c'è altra spiegazione logica.
Per tornare alla vaga apparenza di normalità devo trovare il modo di liberarmene entro la mattina.
Mi siedo al centro dell'enorme letto guardando dritto verso la porta in silenzioso ascolto di un qualsiasi rumore, ma i vampiri sono abili ad arrivare di soppiatto o parlare in modo tale che le orecchie umane non possono percepire il suono; non mi stupisco di trovare a poca distanza una figura maschile avvolta dall'oscurità.
Per la prima volta nella mia vita non è né Caroline né Stefan a raggiungermi, ma il mio corpo sembra già sapere l'identità dell'ombra rispondendo alla sua presenza pulsando.
Dalla finestra entra solo un debole fascio di luce -talmente debole da non riuscire a tagliare in due l'oscurità. Posso solo sentire il mio respiro nella stanza, ma è come se non rispondessi più dei miei pensieri ormai completamente indirizzati verso Damon.
«Cosa vuoi?» sibilo cercando di mascherare l'emozione.
«Mi hai chiamato.» risponde semplicemente restando nell'ombra, «E con Katherine sotto lo stesso tetto non è una cattiva idea avere qualcuno che ti protegge quando sei più vulnerabile»
«Non ti è mai importato nulla di me. Non posso credere che ti senti di punto in bianco ti senti responsabile per me» sbotto tagliente stringendo forte le lenzuola nei pugni.
Si avvicina al letto lentamente sedendosi appena sul bordo lasciandomi il mio spazio, «Ci sono momenti in cui odio la memoria umana mentre io sono condannato a conservare ogni singolo ricordo della mia vita»
Ancora prima che posso dire qualcosa annulla la distanza: «Bevi» mi ordina con tono perentorio aprendosi una ferita sul polso.
«Sto bene. Sono guarita» gli faccio notare spostando i capelli in modo da potergli mostrare la linea del collo. Il morso di Stefan è guarito completamente senza lasciare alcun segno; mi sono già assicurata di togliere qualsiasi traccia di sangue rappreso prima di andare a letto.
«Voglio che tu abbia in circolo da ora in poi sempre un po' del sangue di un vampiro» continua Damon ignorando platealmente le mie proteste.
«Cosa? No!» tuono allontanandomi da lui, ma non sembra volermela dare vinta. Si allunga sul letto prendendomi per la vita e riportandomi al punto di partenza.
«Qualsiasi cosa accada, voglio accertarmi che tornerai in vita. In un modo o in un altro» dice scuro in volto aprendo di nuovo la ferita che nel frattempo si era rimarginata.
«Non diventerò mai un vampiro»
«Allora questo non farà altro che spingerti a rimanere in vita e non arrenderti»
In un battito di ciglia mi ritrovo il polso di Damon premuto sulle labbra obbligandomi ad ingerire il suo sangue. Di nuovo.
Il suo profumo m'invade le narici mentre il mio corpo inizia a desiderare sempre più sangue inghiottendone più del reale bisogno. Mi ritrovo a cavalcioni sulle sue gambe schiacciata contro di lui spingendo il polso contro le labbra. «Elena...» sussurra con il viso tra i miei capelli e la bocca estremamente vicina al mio collo.
Per la prima volta in tutta la mia vita desidero il morso di un vampiro ed è probabilmente per questo motivo che espongo ancora di più il collo lasciandogli la possibilità di mordermi staccandomi appena dal suo polso. Sento il suo sangue bagnarmi ancora le labbra e non posso trattenermi dal raccogliere quelle ultime gocce con la lingua.
Quando riapro gli occhi trovo i suoi alterati dalla brama di sangue.

«Vedo che siete entrambi svegli, perfetto» sghignazza Katherine. Rotolo immediatamente via dalle sue gambe recuperando il paletto da sotto il cuscino.
«Ancora questa storia?» sbuffa la vampira alzando gli occhi al cielo. Non riesco ancora ad abituarmi al suo aspetto, né credo di potermi specchiare senza ricordarmi di lei.
«Scendete. Abbiamo alcune cose da discutere prima che sorga il sole» dice infine uscendo dalla stanza seguita subito dopo da Damon.
Infilo il paletto nella manica della camicia ringraziando l'altezza del maggiore dei Salvatore in modo tale che la camicia arriva a coprirmi almeno fino a metà coscia. Non che ci sia probabilmente qualcosa che i due vampiri non hanno visto in riflesso di Katherine dato che entrambi sono stati i suoi amanti. Trattengo un conato di vomito quando la vedo davanti al camino flirtare con Stefan.
Sul tavolino un plico di fogli bianchi con una penna posata sulla prima pagina.
«Quello è per te» mi spiega Stefan seguendo il mio sguardo allontanandosi dalla vampira.
«Per me?» ripeto sedendomi sul divano e sporgendomi quel tanto che basta da poter leggere quello che risulta essere un contratto.
«Ma...mi state cedendo la proprietà della casa?»
Guardo i due vampiri posti davanti a me dall'altra parte del tavolino annuire in sincrono.
«Avrai il completo controllo di questa casa. Sarai al sicuro» spiega Stefan calmo. Mi rannicchio sul divano portando le gambe sotto la camicia alla ricerca di un po' di calore; con il camino principale della casa spento, le stanze sono più fredde che mai ma, essendo l'unica umana presente, sono anche l'unica a soffrire il freddo. Mi sciolgo i capelli cercando un ulteriore scudo per il freddo che aleggia in tutta la magione.
«Firma, Klaus non potrà entrare se non sarai tu stessa ad invitarlo» m'incita Damon abbassando lo sguardo nascondendo ancora una volta la brama di sangue. Stefan si volta verso il camino toccandosi gli occhi; un gesto che fa ogni volta che il richiamo del sangue diventa troppo per lui, come se voltandosi mi chiudesse al di fuori di una stanza.
Entrambi trattengono il respiro agitati, «Cosa diavolo sta succedendo?» sbotto iniziando a spaventarmi nonostante Katherine rimane immune a qualsiasi tentazione possa dare il mio sangue.
So anche che nel caso di bisogno non potrei lasciare la mia sicurezza nelle sue mani. Non riesce a nascondere il disprezzo che prova verso di me. Se l'istinto di vampiro dovesse prevalere su uno dei due o su entrambi, sono sicura che non li fermerebbe.
«Oh ragazzina, entrambi stanno fremendo di desiderio.» dice Katherine mettendosi in un secondo davanti a me. Mi porta i capelli davanti allacciandomi bene la camicia fino a quasi l'ultimo bottone;«Stefan ha assaggiato il tuo sangue, una cosa che si era ripromesso di non fare dal momento stesso in cui ha riconosciuto in te le mie fattezze.» spiega arricciando il naso.
«Katherine...» la riprende Damon, ma è ovvio che la vampira non intende fermarsi.
«E Damon...oh già, lui ti ha dato il suo sangue per guarirti.» ridacchia allontanandosi in modo felino guardandoci come se fossimo una specie di caso umano.
«C'è uno spareggio per entrambi. Il tuo caro Stefan, il vampiro che ti ha visto crescere ora dovrà controllarsi ancora di più in tua presenza. Il sangue delle Petrova è molto zuccherino, una vera tentazione per qualsiasi vampiro.»
Damon scatta in avanti prendendola per il collo e sbattendola contro la libreria. L'impatto è talmente cruento da far cadere alcuni libri dagli scaffali più in alto. Katherine però non sembra affatto turbata anzi, ride di gusto liberandosi un secondo dopo della sua presa.
«Dille la verità, dille che vorresti affondare i denti nella sua tenera pelle assaggiando il suo sangue mentre spingi dentro di lei» sussurra non curandosi minimamente di me.
Gli occhi di Damon diventano per pochi istanti quelli di un vampiro prima di sopprimere qualsiasi istinto suscitato dalle parole della vampira in qualche parte recondita del cervello.
«Basta!» sbotto non riuscendo più a sopportare oltre questa situazione.
Katherine sorride soddisfatta nella mia direzione. Non impiego molto ad arrivare al plico di fogli e firmare velocemente l'atto che mi rende proprietaria di questa casa ponendo così fine a tutto. I tre vampiri mi guardano con gli occhi di fuori trattenendo il fiato prima di scappare fuori dalla porta fermandosi di colpo solo quando raggiungono l'esterno.
«Elena» mi chiama Stefan apprensivo tentando di entrare senza successo.
Li raggiungo camminando lentamente verso di loro.
«Credo che farebbe bene a tutti schiarirsi un po' le idee» dico chiudendo la porta in faccia prima che possano leggere il turbamento di quelle parole sul mio volto.
Non sono solo loro che devono tornare in sé, anche io devo riprendere il controllo della mia mente respingendo qualsiasi desiderio riguardante un certo vampiro.
Sono una Gilbert.
L'ho scordato per troppi anni.
Non sono mai stata una Mikaelson e non diventerò nemmeno una Salvatore.
Sarò per sempre una Gilbert, non si può cambiare ciò che si è e nel sangue ho i geni di una delle famiglie che hanno costruito Mistyc Falls proteggendola dai vampiri, non posso continuare a tradire la mia famiglia.
«Sono una Gilbert...» sussurro spostandomi dalla porta.


   
 
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