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Autore: the_claud_girl    19/02/2014    0 recensioni
E se avessero preparato un piano d'emergenza?
E se lei scendesse in campo?
E se il Dottore non fosse davvero fuori pericolo?
"Non sarebbe mai stata una pistola" ... oppure sì?
ancora una volta viaggiando nello spazio e nel tempo, il Dottore potrebbe vivere la sua più grande avventura. Perché questa volta, il Signore del Tempo... non ha davvero più tempo.
Genere: Avventura, Commedia, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Doctor - Altro, River Song
Note: What if? | Avvertimenti: Gender Bender, Spoiler!
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CAP . 1
È notte fonda.
In una stradina buia illuminato solo da un lampione solitario, un oggetto pare chiaramente fuori luogo.
-Non ti comportare in questo modo!-
Un uomo alto e dinoccolato esce a grandi falcate dall’oggetto blu.
-Non fare così! Ti ho solo chiesto un aiuto!-
Una donna dai lunghi capelli rossi lo segue.
L’uomo si ferma di colpo e si gira incredulo verso la donna.
-Ah! Un “aiuto”!-
Esclama.
Con un solo passo raggiunge e la donna e fissandola dritto negli occhi aggiunge, con un filo di voce
-Tu … -
Inizia. Ma le sue orecchie si arrossano e non riuscendo più a sostenere lo sguardo da cucciolo della rossa, si gira e rigira respirando profondamente.
Appoggia le mani sui fianchi ed alza un dito accusatorio.
-Tu hai appena … hai appena tentato di … tu … aah!-
Grida frustrato , cercando di scuotere via il nervosismo con una scrollata di spalle.
Fa due passi allontanandosi e torna indietro.
L’indice punta di nuovo contro la donna rimasta impassibile per tutto il tempo..
-Tu … io me ne vado.-
Le braccia cadono lungo i fianchi.
-Grazie al cielo siamo nel tempo e nel luogo giusto! Addio!-
E battendo le mani in senso di conclusione, gira i tacchi e se ne va.
La donna ha gli occhi un po’ arrossati , ma non ha il coraggio di dire o fare nulla.
Sapeva già che quel momento sarebbe arrivato prima o poi.
Alza una mano e la gira , prima col palmo verso l’alto e poi verso il basso.
Ne saggia la forza chiudendola a pugno, poi la riapre.
La mano inizia ad illuminarsi debolmente di una luce dorata.
-Esperimento fallito.-
Sospira rassegnata.
-Dopo tutto avrei dovuto capire fin dall’inizio che non avrebbe funzionato.-
Anche l’altra mano si illumina e la donna l’osserva con sguardo distante.
-Fatti una famiglia! Mi ha detto … Approfitta dell’opportunità che ti è stata data e non perdere altro tempo!-
Sbuffa, la donna. Poi ridacchia ,ironicamente.
-E pensare chi mi ero persino offerto di fare il lavoro pesante!-
Corruga la fronte.
-è vero ... probabilmente con il  dolore del parto avrei finito con il rigenerarmi nel bel mezzo del tutto e non so cosa sarebbe potuto succedere … ma mi aveva detto che un corpo alieno non sarebbe riuscito facilmente a far sviluppare il feto!-
Ora è innervosita, la donna.
-Una rigenerazione sprecata … ma avrei dovuto sapere che avendo vissuto cos’ tante volte come uomo, non sarei riuscito a stabilizzarmi in un corpo di donna … e ora gli ormoni si ribellano. Basta … non li bloccherò più.-
La luce si diffonde in tutto il corpo,  inarcando e irrigidendo la donna.
Sforzandosi, prende una ciocca di capelli e la porta davanti agli occhi.
-Addio  rossa!-
E con un grido che è un misto di dolore ed auto incoraggiamento , la luce dorata l’avvolge del tutto fino a fuoriuscire.
Avviene tutto in un istante , in un battito d’ali di farfalla, in un battito di un cuore … e dell’altro.
Quando riprende fiato, il Dottore è ancora una volta maschio.
Alza di scatto la testa.
Come se qualcuno lo stesse chiamando volge lo sguardo a destra e sinistra, finché non trova finalmente la fonte di quel richiamo.
È una voce suadente, un parola inconfondibile, un nome inconfondibile. Il suo.
Proviene dall’alto o dal basso?
Proviene dal passato o forse dal futuro?
Proviene da quest’universo oppure da quell’altro?
Solo lui lo sa.
Sa esattamente dove deve andare.
Abbassa lo sguardo.
Il suo compagno di una vita ,o forse 16, è lì.
Appoggia una mano e quasi senza che lui faccia pressione , la porta si apre.
Qualche passo incerto con le nuove gambe lo porta alla console.
I comandi li riconosce quasi tutti e gli altri si divertirà a scoprire cosa fanno in un altro momento.
Per ora gli serve solo quella manovella in particolare.
Vi chiude sopra la mano sinistra e con la destra inserisce le coordinate.
Uno sguardo verso il motore centrale.
-Andiamo, bellezza. Abbiamo ricevuto un invito. Non possiamo tardare!-
E così dicendo abbassa la manovella.
 
Intanto nella stradina il rumore di un respiro stridente riempie l’aria.
Due occhi osservano la scena.
-A presto, sweety.-
  
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