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Autore: two_dollar_bill    19/02/2014    6 recensioni
Per Stiles, furono i sessanta minuti più lunghi della sua vita, e mentre continuava a bombardare Scott, e anche Derek, di messaggi che non trovavano risposta, i meccanismi del suo cervello si muovevano impazziti sospinti dalle mille ipotesi che vorticavano senza freni nella sua testa sovraccarica. Al primo squillo della campanella fece uno scatto degno di un primatista e si catapultò fuori dalla scuola senza salutare nessuno e ignorando le urla di Lydia e Allison che lo chiamavano intimando di aspettarle. Ci mise un terzo del tempo normale ad arrivare a villa Hale. Parcheggiò la macchina e si avviò a passo militare verso la porta, era sul punto di aprire quando un urlo proveniente dall'interno lo paralizzò.
[Sterek]
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Peter Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cosa avevo detto qualche giorno fa? Ah sì: "No, non ho tempo per scrivere. Di sicuro non ho tempo di scrivere una Sterek. Devo studiare, ci sono gli esami. Non la scriverò mai e sopratutto non adesso. Non se ne parla. Non in questo mese e non senza un'idea brillante." Ah...coerenza questa sconosciuta! Ah, maledetto Teen Wolf è una droga. Beh, ormai è andata. La follia ha prevalso e la bomba è stata sganciata! Quindi, ecco la mia prima Sterek, senza troppe pretese. Buona lettura!

 

 

 

Stiles era irrequieto di natura, il cosiddetto tipo "iperattivo", ma Stile non era iperattivo, era l'incarnazione dell'iperattività.
Definito da tutti i suoi amici, in successione, "un terremoto in mare aperto, un vulcano, una frana, una grandinata su una macchina nuova!
" quest'ultima sfornata niente meno che dal Sourwolf in persona - e la non troppo quotata "unghia rotta", uscita infelice di Lydia.

C'erano, però, determinati momenti della giornata, o situazioni, che incrementavano la sua smania, facendole raggiungere la soglia critica. Un esempio era l'ultima ora di lezione: Stiles la trascorreva tamburellando, con dita impazzite, freneticamente sul banco, o sulla prima spalla a tiro, solitamente del suo migliore amico, Scott, mentre provava tutte le posizioni immaginabili e fulminava con lo sguardo le lancette dell'orologio che di avanzare non ne volevano sapere. A volte inviava sms, a raffica, a chiunque, perfino Derek, le cui risposte erano sempre "Piantala o quel telefono te lo faccio mangiare". Altre volte optava per messaggi di fumo, o preferiva scrivere appunti su cose che con la lezione non c'entravano proprio nulla e di "naturale" non avevano proprio niente. Ma se c'era una cosa che acuiva maggiormente il suo irrefrenabile status vivendi era, senza dubbio, il non sapere.

Non sapere ed essere tenuto allo scuro di qualcosa lo faceva impazzire. Stiles era quindi anche un maniaco del controllo, i suoi amici l'avevano tristemente appurato da poco. Infatti, il nostro paladino, era riuscito a rovinare perfino la festa a sorpresa per il suo ultimo compleanno. Preparlarla aveva comportato il coinvolgimento e l'utilizzo di tutta la più complessa arte militare della famiglia Argent, con la collaborazione di un disperato Sceriffo, ma a nulla era servito contro la mente atomica di Stiles, tanto che dopo gli estenuanti interrogatori giornalieri del figlio sul perchè di questo e il perchè di quello, proprio lui, aveva dovuto confessare sconfitto, guardandolo mentre con espressione trionfale e noncurante si limitava ad asserire convinto "sapevo che c'era sotto qualcosa!"

Potete quindi immaginare come l'incontenibile valanga Stilinski si sentisse quando, poco prima dell'ultima ora di lezione, il suo migliore amico l'aveva liquidato con un "Ho un permesso per uscire prima, salto economia, ci vediamo dopo."
"Come? Quando? Perchè??!" aveva risposto sorpreso l'umano mentre lo guardava allontarsi per il corridoio. "Faccende di branco?"
"Ho delle cose da fare!" aveva semplicemente aggiunto l'altro, ritrovandosi Stiles che con una corsa gli aveva tagliato la strada "Aspetta, aspetta...che succede?"
Scott l'aveva guardato con la sua solita espressione confusa, non che avesse una vasta gamma di espressioni, sopratutto non ne aveva molte che trasudavano ingegno.
"Non succede niente... Stiles."
"Si ma dove vai?"
"Te l'ho detto, ho delle cose da... sbrigare."
"Si ma quali cose?"
La campanella aveva salvato il giovane lupo dal più inquietante degli inquisitori "Devi andare" l'aveva poi incoraggiato. "Ci vediamo dopo."
"Si ma dove ci vediamo? Da Derek?" aveva provato Stiles con insistenza. E lì, l'aveva notato, quel lampo negli occhi del beta, che cos'era? Sì, stava nascondendo qualcosa.
"Ahem..." iniziò titubante. "Sì, da Derek." aveva aggiunto poi senza guardarlo "...ma scrivimi prima. Cioè appena esci da scuola." poi si era defilato con uno scatto proprio degno di un lupo lasciando Stiles impalato in mezzo al corridoio con le braccia spalancate e l'incredulità dipinta sul volto.

Per Stiles, furono i sessanta minuti più lunghi della sua vita, e mentre continuava a bombardare Scott, e anche Derek, di messaggi che non trovavano risposta, i meccanismi del suo cervello si muovevano impazziti sospinti dalle mille ipotesi che vorticavano senza freni nella sua testa sovraccarica. Al primo squillo della campanella fece uno scatto degno di un primatista e si catapultò fuori dalla scuola senza salutare nessuno e ignorando le urla di Lydia e Allison che lo chiamavano intimando di aspettarle. Ci mise un terzo del tempo normale ad arrivare a villa Hale. Parcheggiò la macchina e si avviò a passo militare verso la porta, era sul punto di aprire quando un urlo proveniente dall'interno lo paralizzò.
"Derek così mi uccidi!"
"Smetti di lamentarti, anzi sta zitto!"
"Muoviti non resisto più!!!"
"Ho detto... sta zitto!"
"Non entra, non può entr-"
Un ringhiò raggiunse Stiles, completamente inebetito sulla porta. Gli occhi spalancati e la bocca semi aperta. "Ma che..." si lasciò sfuggire in un sussurro.
"SPINGI ADESSO!" urlò ancora Scott, era la voce di Scott era indubbiamente la voce del suo migliore amico.
"E' troppo grande non ci entra!" Stiles fece un passo indietro ma continuò a tenere le orecchie tese, maledicendosi per non aver l'udito mega sviluppato dei licantropi.
"Derek, non resisterò ancora per molto..."
"McCall, taci o ti apro in due! E' stata una TUA idea"
"No, non è vero, io..."
Stiles trasalì, lo sconcerto che si trasformava lentamente in ira funesta mentre un vago rossore gli coloriva le gote "Non può essere... Non può." quasi ringhiò pure lui, stringedo i pugni. Quando un piccolo gemito si aggiunse alle grida che aveva già sentito non potè più trattenersi, con una forza che non credeva di avere spalancò la porta furibondo cominciando ad urlare, non fece neanche in tempo a far due passi che inciampò su qualcosa di non meglio identificato e ruzzolò per un paio di metri sul pavimento sbraitando a gran voce " SCOTT! Maledetto lupo da strapazzo, io ti scotenno! Passi Lydia, ma adesso... Anche Derek?! DEREK! Come hai potuto, io ti uccido, vi uccido entrambi. Vi soffoco nello strozzalupo e faccio uno stufato di carne avariata."
Neanche la caduta aveva frenato il suo fiume di insulti e neanche il cozzare dolorosamente contro la parete, mentre tutto intorno a lui vorticava. Imprecò, coprendosi gli occhi, senza osare guardarsi minimamente intorno e continuando ad inverire. "Sei un traditore, Scott! Con tutte i ragazzi che potevi scegliere, proprio Derek!!!" l'umano puntava un indice inquisitore contro un punto a caso, continuando a spostarlo per la stanza, senza sapere se effettivamente aveva Scott sotto tiro. "Adesso copritevi, luridi...luridi...esseri pelosi mutanti...così posso uccidervi meglio!"

"Oh bene bene, qui la cosa si fa interessante..." una voce fin troppo familiare attirò la sua attenzione, fermando il suo sproloquio. "P-peter?" disse incerto, con le mani ancora saldamente sugli occhi "Peter? Ma che robacce fate voi lupi, disgustosi, pervertiti!"
"Stiles?" lo chiamò Scott, adesso era il suo turno di trasudare sconcerto.
"Taci traditore, sei una meretrice, ecco cosa sei!"
"Stiles...ehem...mi guardi per favore?!"
"No, non voglio vedere quanto siete... siete..." rabbrividì "...zozzi!"
"Stiles, togliti subito quelle mani dagli occhi." la voce autoritaria di Derek lo raggiunse come uno schiaffo, anche se nel tono c'era una nota di... di imbarazzo, pensò Stiles. Certamente, beccato con le mani nel sacco! Ed il sacco si chiamava Scott!
Eppure neanche fosse uno dei suoi beta, il ragazzo obbedì, lentamente allargò le dita dando una lieva sbirciata, fino a scoprirsi del tutto il volto, e la scena che vide lo destabilizzò ancora di più. Davanti a lui c'erano Scott e Derek piegati su quello che sembrava un...un letto. Sì era proprio un letto, ma nessuno lo stava utilizzando come aveva creduto, piuttosto sembrava lo stessero spostando, Derek infatti lo teneva ancora sollevato da un lato. Spostò lo sguardo nell'angolo e vide Peter, sdraiato comodamente su un divano, con il suo laptop ormai abbandonato di lato, che lo fissava con un ghigno divertito sul volto "Credo che quel letto non serva, il nostro giovane Stiles ha già scelto il letto che vuole." Stiles lo guardò confuso, arrossendo, mentre osservava il resto della stanza tutta occupata da pezzi di legno, viti, reti e attrezzi vari. Sembrava di stare nel magazzino dell'Ikea. Insomma tutto l'occorrente per montare dei letti e non letti per montare dell'altro. Un mega punto interrogativo comparve sulla sua testa come in uno di quei video games che gli piacevano tanto mentre spostava lo sguardo da tutti loro alla stanza, a Peter, per poi tornare ancora sui due lupi.

"Stiles?" lo chiamò ancora l'amico ma l'umano se ne stava li chiudendo e aprendo la bocca senza emettere un suono o dire una parola.
"Avevo ragione, quello potete anche risparmiarvelo!" aggiunse Peter sempre più divertito beccandosi un'occhiata assassina dal nipote.
"Io...cioè... voi...insomma... sono inciampato." disse semplicemente grattandosi la testa ancora dolorante.
"So io dove vorresti inciampare tu!" fece ancora Peter, stavolta fu Stiles a guardarlo shockato, arrossendo fin sopra i capelli. "No io non...devo, vado..." si rialzò a fatica, guardando l'amico e Derek che non aveva più aperto bocca. "Ciao... buon, buon qualunque cosa stiate facendo!" e corse via cercando di non sfracellarsi nuovamente al suolo.

"Stupido, stupido, stupido!" si ripeteva come un mantra, picchiando ripetutamente la testa sul volante ancora sopraffatto e sconvolto dalla sua incredibile stupidità? Fantasia sfrenata e dilagante? Figuraccia epica e colossale? "Come ho potuto, mi sono bevuto il cervello. Ah stupido, stupido, stupido Stiles"
Un lieve bussare sul vetro lo fece girare, il panico lo colse come un'onda, prima di incontrare le iridi familiari del suo migliore amico che sorrideva benevolo. Lui fece segno di no con la testa e portò una mano alle chiavi per mettere in moto, proprio non se la sentiva di affrontarlo in quel momento, ma Scott fu più veloce aprì la portiera e lo fermò.

Nel frattempo in casa.
"Dimmi un pò Derek ma ti impegni ad essere una calamita per squilibrati o sei solo sfigato?"
Il Sourwolf se ne stava appoggiato alla parete, non si era mosso da quando Scott era corso dietro a Stiles con un cipiglio sul volto contratto "Stai cercando di ascoltare quello che dicono?" incalzò ancora Peter, "se vuoi te lo dico io" disse mimando con le labbra un bacio e sbattendo gli occhi languidamente.
"Non ho mai visto una scenata di gelosia così esilarante. Povero piccolo Stiles, ma hai visto con che foga è entrato? Stava per sradicare la porta!" lo zio ormai era piegato in due dal ridere "...peggio di un alpha, dico...guardati le spalle, qualche giorno, di questo passo ti salterà addosso! Che ne pensi, eh? Perchè non rispondi. Dai...dimmi qualcosa! Magari neanche ti dispiacerebbe..." lo provocò annusando la sua irritazione che si spargeva nell'aria.
"Non mi dispiacerebbe staccarti di nuovo quella testa, darti fuoco e spargere le tue ceneri per tutto il continente!"
Peter fece una smorfia " Certo, con questo tuo lato romantico, è plausibile che quel ragazzino sia innamorato di te piuttosto che di una sexy sedicenne del liceo!" fece sarcastico. "Comunque..." continuò prima di alzarsi per andare via "...non dovresti perdere questa occasione. Quel ragazzino mi piace. Dove lo trovi un altro quasi normale?! Anche se anche lui potrebbe diventare un potenziale assassino - fece una pausa ad effetto - quando si tratta di...te" e con un'ultima risatina si congedò definitivamente tanto che Derek potè finalmente tirare un respiro di sollievo.

"Di tutte le stronzate che ho fatto in vita mia, questa è la più colossale. E plateale e assurda, incredibile, ingiustificabile, inammissibile e non ci posso ancora credere. - si schiaffò una mano sul viso, borbottando - L'ho detto plateale?!"
"Sì, Stiles"
"Senti, okay, mi dispiace... io non potevo immaginare, non sapevo, ho travisato...insomma, cioè... mi dispiace, okay?"
"Frena, frena." cercò di tranquillizzarlo il beta. "Non c'è niente di cui scusarsi, magari qualche spiegazione sarebbe più appropriata, non capisco cosa tu abbia pensato anzi...come hai potuto pensarlo!" dopo un momento di titubanza, non riuscì a trattenere un risolino. "Dai...io e Derek?"
"Spiegazioni?! Cavolo, sono arrivato e sembrava ci fosse un porno lupesco in atto..."
"Stiles!"
"Ma è così! Spingi, adesso. Non ci entra è troppo grosso..." fece l'umano imitando le voci dei due licantropi
Scott scoppiò a ridere di gusto "Sei incredibile..."
"No, sei incredibile tu! Non potevi semplicemente dirmelo? Cosa diavolo stavate facendo poi?"
"Sì beh, Derek si lamenta sempre che gli stiamo in mezzo ai piedi, molto spesso gli invadiamo anche casa, lo sai..."
L'altro annuì guardandolo "...quindi abbiamo pensato che mettere dei letti in più sarebbe stato utile quando ci autoinvitiamo a casa sua e non ci scolliamo neanche la notte. E visto che in questa città le emergenze sono all'ordine del giorno..."
"E lui ha acconsentito ad una cosa del genere?" esclamò Stiles stranito.
"Suppongo che pur di non trovare più il suo letto occupato..." Scott gli diede un'occhiata sfuggente. "Sai che ci tiene alla sua privacy."
"Letto occupato, ma che..." poi un flashback attraversò la mente di Stiles e lo fece arrossire di nuovo.

Era stato proprio lui ad addormentarsi sul letto di Derek qualche tempo prima, durante l'emergenza trova l'alpha assassino, dopo aver fatto ricerche tutta la notte mentre gli altri erano fuori a cercare, distrutto, si era appisolato sulla prima superficie morbida che aveva trovato, incurante fosse proprio il letto del padrone di casa, con un libro spalmato in faccia e il cuscino di Derek stretto al petto. Si ricordava anche il risveglio traumatico di quel giorno, quando l'aveva trovato, l'aveva scaraventato giù dal letto con poca grazia e gli aveva perfino tirato una scarpa in testa mentre gli intimava di non entrare mai più nella sua staza. Scosse la testa per allontare quel ricordo e tornare alla realtà mentre l'amico lo guardava incuriosito "Oh... comunque potevi dirmelo." sospirò.
"Doveva essere una sorpresa." ammise l'altro.
"Derek non è tipo da sorprese!"
"Una sorpresa mia allora..."
"Potevi dirmelo semplicemente!" insistette ancora l'umano
"Sono stato io ad ordinargli di non dire niente." a quella frase Stiles sobbalzò sul sedile, girandosi contemporaneamente al beta per guardare il nuovo arrivato. Derek se ne stava a pochi metri da loro con le braccia incrociate e uno sguardo che lasciava poco all'immaginazione.
"Mi staccherà la testa..." sibilò Stiles
"Scott! Vai a finire quello che hai iniziato." ordinò senza possibilità di contraddizione.
"No Scott, non andare, mi ucciderà..." sussurò ancora, ma il beta dovette obbedire, guardò un secondo l'amico e si voltò procedendo verso la casa "No Scott, fermo, fermo, dannazione Scott!" continuò febbrilmente Stiles agitandosi sul sedile. Chiuse la portiera di colpo e mise la sicura, rendensodi poi conto che contro un lupo mannaro quello non serviva proprio a niente. Derek quasi sorrise vedendolo sprofondare nel panico. Sì avvicinò lentamente alla macchina e si fermò a guardarlo oltre il vetro. "Sai che potrei staccare la portiera con un dito, vero?" l'altro annuì allontanandosi tanto da scivolare sul sedile del passeggero. "Quindi pensi di aprire tu, o vuoi una prova di forza?"
"Non voglio morire e se devo morire almeno non sarò tuo complice nel mio assassinio!"
Derek si passò esasperato una mano sul volto "APRI LA PORTIERA!" ringhiò così risoluto che Stiles si precipitò ad accontentarlo.
 
Appena non ci fu più niente a dividerli, Stiles si senti afferrare per la maglietta e trascinare giù dalla macchina, con la solita delicatezza che caratterizzava Derek, lo stava praticamente trascinando verso il bosco. "Ahia così mi fai male... ehi, dove stiamo andando? Eh? Sei vuoi uccidermi abbi almeno il coraggio di farlo davanti a tutti e non nascosto in un bosco tenebroso...mi stai ascoltando, ehi? Dico a te stupido lupo senza cervello."
"Puoi stare zitto cinque minuti?!" gli ringhiò contro mentre lo spingeva con forza sempre più nel fitto della boscaglia.
"Tra poco starò zitto per sempre!" asserì l'altro guardandosi intorno in cerca di...di cosa? Aiuto? Un arma per difendersi? Non lo sapeva neanche lui.
Camminarono per altri pochi minuti che a Stiles sembrarono infiniti. "Mio padre è un uomo solo, non puoi privarlo della compagnia della persona che ama di più al mondo. Ucciderai anche lui se mi fai fuori. E Scott, si vendicherà, ti staccherà quella testaccia dura e... e... - ma Derek inchiodò di colpo, spingendolo di lato e fancendolo sbattere contro un tronco, frenando il suo sproloquio "Hai finito?" gli chiese.
"No ho appena cominciato, se devo morire, ti stordirò fino all'ultimo mio secondo di vita! E poi, che passi avanti, dopo i muri mi sbatti pure contro gli alberi!"
Derek si guardò intorno per un attimo, fermo e silenzioso, incurante di quello che l'umano blaterava. Poi spostò il suo sguardo sul ragazzo, come un felino che punta la preda, lo fissò dritto negli occhi e Stiles si sentì inchiodato come mai prima d'ora, strinse le mani sull'albero in preda alla paura o a qualcos'altro che non sapeva bene cosa fosse, senti il dolore della corteccia che gli pizzicava le dita, strinse gli occhi e voltò la testa, quando l'alpha fu così vicino da percepire la sua presenza e il suo calore, senza muovere un muscolo disse convinto "Fai pure, ma sappi che non ti sbarazzerai di me, anche il mio fantasma verra a disturbarti, nella tua camera, mentre dormi!"
Derek non rispose ma Stiles percepì qualcosa solleticargli il volto, potevano essere capelli ma forse erano solo i peli superflui, come amava chiamarli, della sua transformazione. "Mi mangerà...mi mangerà..." pensò ormai arreso al suo destino, mentre qualcosa di morbido percorreva il suo collo, dalla mandibola in giù facendolo rabbrividire. Aprì un occhio coraggioso, nello stesso istante in cui il lupo l'aveva cinto con le braccia tirandolo a sè "Mi stai...mi stai sniffando?" quasi bisbigliò incredulo, mentre Derek passava ancora il suo naso su e giù per il collo del ragazzo.
"No, dico, mi stai davvero annusando?"
"Mhm..." fu l'unica risposta dell'alpha che lo strinse ancora più a sè bloccando qualunque altro fiume di parole avesse in mente. "Pensavo fosse bello abbracciare quel cuscino ma ammetto che questo mi piace di più..."
"Cu-cuscino?" chiese Stiles confuso "Quale cuscino? Che vorresti dire?" non era sicuro di aver capito, non poteva essere davvero come pensava, lui stava andando incontro alla morte non a qualunque cosa invece stesse succedendo.
"Che dopotutto, forse Peter aveva ragione, quel letto in più non credo sia necessario..." Indugiò, alzando la testa e avvicinandosi, finchè a separare il loro visi ci fu solo una tacita domanda, e Stiles si sa, ha sempre la risposta pronta. Colmò la distanza in un battito di ciglia e poggiò le sue labbra tremanti su quelle del grosso lupo cattivo che lo stringeva tra le braccia mentre il suo cuore aveva appena comprato un biglietto per le montagne russe.
L'alpha fu il primo a staccarsi da quel primo bacio con il primo ragazzo della sua vita a cui dedicò il primo sguardo dolce che non ricordava di essere ancora in grado di donare. Lo guardò, studiandolo, ma il profumo di gioia e stupore, misto ad una fragranza nuova che non aveva ancora identificato furono la risposta che stava cercando. "Non dici niente?" gli chiese poi con un sorriso sghembo sul volto.
"Forse il tra poco starò zitto per sempre non era poi così fuori luogo" ammise lui, con gli occhi ancora increduli e la bocca semi aperta.
"Aspetta" fece poi, gli si avviciò, piano, quasi spaventaso di svegliarsi all'improvviso o che fosse tutta una trappola che sarebbe finità con lui azzannato a morte, posò un altro bacio sulle labbra di Derek "Allora?" disse poi guardandolo negli occhi verdi e luminosi, neanche l'ombra del solito sguardo omicida, lo baciò di nuovo e di nuovo lo guardò "...mh...strano" e lo fece tre, cinque, dieci volte, mettendolo alla prova. Mentre l'altro divertito sorrideva e il suo sorriso si allargava sempre di più "Aspetta..." disse ancora Stiles.
"Ma non avevi detto che saresti stato zitto?"
"Sto cercando di capire se è una trappola."
"L'unica trappola sono le mie braccia intorno al tuo corpo, che non vogliono saperne di lasciarti, sai?"
"Sono ancora convinto che mi staccherai la testa a morsi."
Derek alzò lo sguardo al cielo "Stiles!"
"Se no, perchè portarmi in mezzo al posto?"
"Per evitare che facessi un'altra scenata di gelosia se fosse arrivato, che ne so, Isaac e mi avesse detto - ciao - ?" Derek rise divertito mentre Stiles arrossiva e metteva il broncio "E' stata solo una svista, un'uscita infelice, un fraintendimento colossale..."
"Meglio così..."
"Mi prendi in giro?"
"No, Stiles. Siamo qui, semplicemente per non darla vinta a quell'idiota di mio zio che ci osservava dalla finestra!"
Stiles lo guardò interrogativo "Peter?"
Derek annuì "...in ogni caso mi sentirà il tuo odore addosso ma dare spettacolo davanti a lui non era proprio nel mio stile."
"Beh...puoi sempre dirgli che mi hai ucciso e abbandonato il corpo nella foresta. Magari me ne sto alla larga per un pò."
"Tu non vai proprio da nessuna parte..."
"E allora possiamo semplicemente dirgli che sono inciampato !"

 

 

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