Cosa avevo detto qualche giorno fa? Ah sì: "No, non ho tempo per scrivere. Di sicuro non ho tempo di scrivere una Sterek. Devo studiare, ci sono gli esami. Non la scriverò mai e sopratutto non adesso. Non se ne parla. Non in questo mese e non senza un'idea brillante." Ah...coerenza questa sconosciuta! Ah, maledetto Teen Wolf è una droga. Beh, ormai è andata. La follia ha prevalso e la bomba è stata sganciata! Quindi, ecco la mia prima Sterek, senza troppe pretese. Buona lettura!
Stiles era irrequieto di natura, il
cosiddetto tipo "iperattivo", ma Stile non era iperattivo, era l'incarnazione
dell'iperattività.
Definito da tutti i suoi amici, in
successione, "un terremoto in mare aperto, un vulcano, una frana, una
grandinata su una macchina nuova!
" quest'ultima sfornata niente meno che dal
Sourwolf in persona - e la non troppo quotata "unghia
rotta", uscita infelice di Lydia.
C'erano, però, determinati
momenti della giornata, o situazioni, che incrementavano la sua
smania, facendole raggiungere la soglia critica. Un esempio era l'ultima
ora di lezione: Stiles la trascorreva tamburellando, con dita
impazzite, freneticamente sul banco, o sulla prima spalla a tiro,
solitamente del suo migliore amico, Scott, mentre provava tutte le
posizioni immaginabili e fulminava con lo sguardo le lancette dell'orologio che
di avanzare non ne volevano sapere. A volte inviava sms,
a raffica, a chiunque, perfino Derek, le cui risposte erano sempre
"Piantala o quel telefono te lo faccio mangiare". Altre volte optava
per messaggi di fumo, o preferiva scrivere appunti su cose che con la
lezione non c'entravano proprio nulla e di "naturale" non avevano proprio
niente. Ma se c'era una cosa che acuiva maggiormente il suo irrefrenabile status
vivendi era, senza dubbio, il non sapere.
Non sapere ed essere
tenuto allo scuro di qualcosa lo faceva impazzire. Stiles era quindi anche
un maniaco del controllo, i suoi amici l'avevano tristemente appurato da
poco. Infatti, il nostro paladino, era riuscito a
rovinare perfino la festa a sorpresa per il suo ultimo compleanno.
Preparlarla aveva comportato il coinvolgimento e l'utilizzo di tutta la più
complessa arte militare della famiglia Argent, con la collaborazione di
un disperato Sceriffo, ma a nulla era servito contro la mente atomica
di Stiles, tanto che dopo gli estenuanti interrogatori
giornalieri del figlio sul perchè di questo e il perchè di
quello, proprio lui, aveva dovuto confessare sconfitto, guardandolo
mentre con espressione trionfale e noncurante si limitava ad asserire convinto
"sapevo che c'era sotto qualcosa!"
Potete quindi immaginare come
l'incontenibile valanga Stilinski si sentisse quando, poco prima dell'ultima ora
di lezione, il suo migliore amico l'aveva liquidato con un "Ho un permesso per
uscire prima, salto economia, ci vediamo dopo."
"Come? Quando?
Perchè??!" aveva risposto sorpreso l'umano mentre lo guardava allontarsi per il corridoio.
"Faccende di branco?"
"Ho delle cose da fare!" aveva semplicemente
aggiunto l'altro, ritrovandosi Stiles che con una corsa gli aveva tagliato la
strada "Aspetta, aspetta...che succede?"
Scott l'aveva guardato con la sua
solita espressione confusa, non che avesse una vasta gamma di espressioni,
sopratutto non ne aveva molte che trasudavano ingegno.
"Non succede
niente... Stiles."
"Si ma dove vai?"
"Te l'ho detto, ho delle cose da...
sbrigare."
"Si ma quali cose?"
La campanella aveva salvato il giovane lupo
dal più inquietante degli inquisitori "Devi andare" l'aveva
poi incoraggiato. "Ci vediamo dopo."
"Si ma dove ci vediamo? Da Derek?" aveva provato Stiles
con insistenza. E lì, l'aveva notato, quel lampo negli occhi del
beta, che cos'era? Sì, stava nascondendo qualcosa.
"Ahem..." iniziò titubante. "Sì, da Derek." aveva aggiunto poi senza
guardarlo "...ma scrivimi prima. Cioè appena esci da scuola." poi si
era defilato con uno scatto proprio degno di un lupo lasciando Stiles
impalato in mezzo al corridoio con le braccia spalancate e l'incredulità
dipinta sul volto.
Per Stiles, furono i sessanta minuti più lunghi della sua vita,
e mentre continuava a bombardare Scott, e anche Derek, di messaggi che non
trovavano risposta, i meccanismi del suo cervello si muovevano impazziti
sospinti dalle mille ipotesi che vorticavano senza freni nella sua testa
sovraccarica. Al primo squillo della campanella fece uno scatto degno di un
primatista e si catapultò fuori dalla scuola senza salutare nessuno e ignorando
le urla di Lydia e Allison che lo chiamavano intimando di aspettarle. Ci mise un
terzo del tempo normale ad arrivare a villa Hale. Parcheggiò la macchina e si
avviò a passo militare verso la porta, era sul punto di aprire quando un urlo
proveniente dall'interno lo paralizzò.
"Derek così mi uccidi!"
"Smetti di
lamentarti, anzi sta zitto!"
"Muoviti non resisto più!!!"
"Ho detto... sta
zitto!"
"Non entra, non può entr-"
Un ringhiò raggiunse Stiles,
completamente inebetito sulla porta. Gli occhi spalancati e la bocca semi
aperta. "Ma che..." si lasciò sfuggire in un sussurro.
"SPINGI ADESSO!" urlò ancora Scott, era la voce di Scott era
indubbiamente la voce del suo migliore amico.
"E' troppo grande non
ci entra!" Stiles fece un passo indietro ma continuò a tenere le orecchie tese,
maledicendosi per non aver l'udito mega sviluppato dei licantropi.
"Derek,
non resisterò ancora per molto..."
"McCall, taci o ti apro in due! E' stata una TUA
idea"
"No, non è vero, io..."
Stiles trasalì, lo
sconcerto che si trasformava lentamente in ira funesta mentre un vago rossore
gli coloriva le gote "Non può essere... Non può." quasi ringhiò pure lui,
stringedo i pugni. Quando un piccolo gemito si aggiunse alle grida che aveva già
sentito non potè più trattenersi, con una forza che non credeva di avere
spalancò la porta furibondo cominciando ad urlare, non fece neanche in tempo a
far due passi che inciampò su qualcosa di non meglio identificato e ruzzolò per
un paio di metri sul pavimento sbraitando a gran voce " SCOTT! Maledetto
lupo da strapazzo, io ti scotenno! Passi Lydia, ma adesso... Anche
Derek?! DEREK! Come hai potuto, io ti uccido, vi uccido entrambi. Vi soffoco
nello strozzalupo e faccio uno stufato di carne avariata."
Neanche la caduta
aveva frenato il suo fiume di insulti e neanche il cozzare dolorosamente contro
la parete, mentre tutto intorno a lui vorticava. Imprecò, coprendosi gli
occhi, senza osare guardarsi minimamente intorno e continuando ad inverire.
"Sei un traditore, Scott! Con tutte i ragazzi che potevi scegliere, proprio
Derek!!!" l'umano puntava un indice inquisitore contro un punto a caso,
continuando a spostarlo per la stanza, senza sapere se effettivamente aveva
Scott sotto tiro. "Adesso copritevi, luridi...luridi...esseri pelosi
mutanti...così posso uccidervi meglio!"
"Oh bene bene, qui la cosa si fa
interessante..." una voce fin troppo familiare attirò la sua attenzione,
fermando il suo sproloquio. "P-peter?" disse incerto, con le mani ancora
saldamente sugli occhi "Peter? Ma che robacce fate voi lupi, disgustosi,
pervertiti!"
"Stiles?" lo chiamò Scott, adesso era il suo turno di trasudare
sconcerto.
"Taci traditore, sei una meretrice, ecco cosa sei!"
"Stiles...ehem...mi guardi per favore?!"
"No, non voglio vedere quanto
siete... siete..." rabbrividì "...zozzi!"
"Stiles, togliti subito
quelle mani dagli occhi." la voce autoritaria di Derek lo raggiunse come uno
schiaffo, anche se nel tono c'era una nota di... di imbarazzo, pensò
Stiles. Certamente, beccato con le mani nel sacco! Ed il sacco si chiamava
Scott!
Eppure neanche fosse uno dei suoi
beta, il ragazzo obbedì, lentamente allargò le dita dando una lieva sbirciata,
fino a scoprirsi del tutto il volto, e la scena che vide lo destabilizzò ancora
di più. Davanti a lui c'erano Scott e Derek piegati su quello che sembrava
un...un letto. Sì era proprio un letto, ma nessuno lo stava utilizzando come
aveva creduto, piuttosto sembrava lo stessero spostando, Derek infatti lo
teneva ancora sollevato da un lato. Spostò lo sguardo nell'angolo e vide Peter,
sdraiato comodamente su un divano, con il suo laptop ormai abbandonato
di lato, che lo fissava con un ghigno divertito sul volto "Credo che quel letto
non serva, il nostro giovane Stiles ha già scelto il letto che vuole." Stiles lo
guardò confuso, arrossendo, mentre osservava il resto della stanza tutta
occupata da pezzi di legno, viti, reti e attrezzi vari. Sembrava di stare
nel magazzino dell'Ikea. Insomma tutto l'occorrente per montare dei
letti e non letti per montare dell'altro. Un mega punto
interrogativo comparve sulla sua testa come in uno di quei video games che gli
piacevano tanto mentre spostava lo sguardo da tutti loro alla stanza, a
Peter, per poi tornare ancora sui due lupi.
"Stiles?" lo chiamò ancora
l'amico ma l'umano se ne stava li chiudendo e aprendo la bocca senza emettere un
suono o dire una parola.
"Avevo ragione, quello potete anche
risparmiarvelo!" aggiunse Peter sempre più divertito beccandosi un'occhiata
assassina dal nipote.
"Io...cioè... voi...insomma... sono inciampato."
disse semplicemente grattandosi la testa ancora
dolorante.
"So io dove vorresti inciampare tu!" fece ancora Peter, stavolta fu Stiles
a guardarlo shockato, arrossendo fin sopra i capelli. "No io non...devo, vado..." si
rialzò a fatica, guardando l'amico e Derek che non aveva più aperto bocca.
"Ciao... buon, buon qualunque cosa stiate facendo!" e corse via cercando di non
sfracellarsi nuovamente al suolo.
"Stupido, stupido, stupido!" si
ripeteva come un mantra, picchiando ripetutamente la testa sul
volante ancora sopraffatto e sconvolto dalla sua incredibile stupidità? Fantasia
sfrenata e dilagante? Figuraccia epica e colossale? "Come ho potuto, mi sono
bevuto il cervello. Ah stupido, stupido, stupido Stiles"
Un lieve bussare sul
vetro lo fece girare, il panico lo colse come un'onda, prima di incontrare le
iridi familiari del suo migliore amico che sorrideva benevolo. Lui fece segno di
no con la testa e portò una mano alle chiavi per mettere in moto, proprio non se
la sentiva di affrontarlo in quel momento, ma Scott fu più veloce aprì la
portiera e lo fermò.
Nel frattempo in casa.
"Dimmi un pò Derek ma ti
impegni ad essere una calamita per squilibrati o sei solo sfigato?"
Il
Sourwolf se ne stava appoggiato alla parete, non si era mosso da quando Scott
era corso dietro a Stiles con un cipiglio sul volto contratto "Stai
cercando di ascoltare quello che dicono?" incalzò ancora Peter, "se vuoi te lo
dico io" disse mimando con le labbra un bacio e sbattendo gli occhi
languidamente.
"Non ho mai visto una scenata di gelosia così esilarante.
Povero piccolo Stiles, ma hai visto con che foga è entrato? Stava per
sradicare la porta!" lo zio ormai era piegato in due dal ridere "...peggio di un
alpha, dico...guardati le spalle, qualche giorno, di questo passo ti salterà
addosso! Che ne pensi, eh? Perchè non rispondi. Dai...dimmi qualcosa! Magari
neanche ti dispiacerebbe..." lo provocò annusando la sua irritazione che si
spargeva nell'aria.
"Non mi dispiacerebbe staccarti di nuovo quella testa,
darti fuoco e spargere le tue ceneri per tutto il continente!"
Peter
fece una smorfia " Certo, con questo tuo lato romantico, è plausibile che quel
ragazzino sia innamorato di te piuttosto che di una sexy sedicenne del liceo!"
fece sarcastico. "Comunque..." continuò prima di alzarsi per andare via "...non
dovresti perdere questa occasione. Quel ragazzino mi piace. Dove lo
trovi un altro quasi normale?! Anche se anche lui potrebbe
diventare un potenziale assassino - fece una pausa ad effetto - quando si tratta
di...te" e con un'ultima risatina si congedò definitivamente tanto che Derek
potè finalmente tirare un respiro di sollievo.
"Di tutte le
stronzate che ho fatto in vita mia, questa è la più colossale. E plateale e
assurda, incredibile, ingiustificabile, inammissibile e non ci posso ancora
credere. - si schiaffò una mano sul viso, borbottando - L'ho
detto plateale?!"
"Sì, Stiles"
"Senti, okay, mi dispiace... io non potevo
immaginare, non sapevo, ho travisato...insomma, cioè... mi dispiace,
okay?"
"Frena, frena." cercò di tranquillizzarlo il beta. "Non c'è
niente di cui scusarsi, magari qualche spiegazione sarebbe più
appropriata, non capisco cosa tu abbia pensato anzi...come hai potuto
pensarlo!" dopo un momento di titubanza, non riuscì a trattenere
un risolino. "Dai...io e Derek?"
"Spiegazioni?! Cavolo, sono arrivato e
sembrava ci fosse un porno lupesco in atto..."
"Stiles!"
"Ma è così!
Spingi, adesso. Non ci entra è troppo grosso..." fece l'umano imitando
le voci dei due licantropi
Scott scoppiò a ridere di gusto "Sei
incredibile..."
"No, sei incredibile tu! Non potevi semplicemente dirmelo?
Cosa diavolo stavate facendo poi?"
"Sì beh, Derek si lamenta sempre che gli
stiamo in mezzo ai piedi, molto spesso gli invadiamo anche casa, lo
sai..."
L'altro annuì guardandolo "...quindi abbiamo pensato che mettere
dei letti in più sarebbe stato utile quando ci autoinvitiamo a casa sua e non ci
scolliamo neanche la notte. E visto che in questa città le emergenze sono
all'ordine del giorno..."
"E lui ha acconsentito ad una cosa del
genere?" esclamò Stiles stranito.
"Suppongo che pur di non
trovare più il suo letto occupato..." Scott gli diede un'occhiata sfuggente.
"Sai che ci tiene alla sua privacy."
"Letto occupato, ma che..."
poi un flashback attraversò la mente di Stiles e lo fece
arrossire di nuovo.
Era stato proprio lui ad
addormentarsi sul letto di Derek qualche tempo prima, durante l'emergenza
trova l'alpha assassino, dopo aver fatto ricerche tutta la notte mentre
gli altri erano fuori a cercare, distrutto, si era appisolato sulla prima
superficie morbida che aveva trovato, incurante fosse proprio il letto
del padrone di casa, con un libro spalmato in faccia e il cuscino di
Derek stretto al petto. Si ricordava anche il risveglio traumatico di quel
giorno, quando l'aveva trovato, l'aveva scaraventato giù dal letto con poca
grazia e gli aveva perfino tirato una scarpa in testa mentre gli intimava di non
entrare mai più nella sua staza. Scosse la testa per allontare quel ricordo e
tornare alla realtà mentre l'amico lo guardava incuriosito "Oh... comunque
potevi dirmelo." sospirò.
"Doveva essere una sorpresa." ammise
l'altro.
"Derek non è tipo da sorprese!"
"Una sorpresa mia
allora..."
"Potevi dirmelo semplicemente!" insistette ancora l'umano
"Sono
stato io ad ordinargli di non dire niente." a quella frase Stiles sobbalzò
sul sedile, girandosi contemporaneamente al beta per guardare il nuovo arrivato.
Derek se ne stava a pochi metri da loro con le braccia incrociate e uno sguardo
che lasciava poco all'immaginazione.
"Mi staccherà la testa..." sibilò
Stiles
"Scott! Vai a finire quello che hai iniziato." ordinò senza
possibilità di contraddizione.
"No Scott, non andare, mi ucciderà..." sussurò
ancora, ma il beta dovette obbedire, guardò un secondo l'amico e si voltò
procedendo verso la casa "No Scott, fermo, fermo, dannazione
Scott!" continuò febbrilmente Stiles agitandosi sul sedile. Chiuse la
portiera di colpo e mise la sicura, rendensodi poi conto che contro un lupo
mannaro quello non serviva proprio a niente. Derek quasi sorrise
vedendolo sprofondare nel panico. Sì avvicinò lentamente alla macchina e si
fermò a guardarlo oltre il vetro. "Sai che potrei staccare la portiera con un
dito, vero?" l'altro annuì allontanandosi tanto da scivolare sul sedile del
passeggero. "Quindi pensi di aprire tu, o vuoi una prova di forza?"
"Non
voglio morire e se devo morire almeno non sarò tuo complice nel mio
assassinio!"
Derek si passò esasperato una mano sul volto "APRI LA
PORTIERA!" ringhiò così risoluto che Stiles si precipitò ad
accontentarlo.
Appena non ci fu più niente a dividerli, Stiles si
senti afferrare per la maglietta e trascinare giù dalla macchina, con la solita
delicatezza che caratterizzava Derek, lo stava praticamente trascinando verso il
bosco. "Ahia così mi fai male... ehi, dove stiamo andando? Eh? Sei vuoi
uccidermi abbi almeno il coraggio di farlo davanti a tutti e non nascosto in un
bosco tenebroso...mi stai ascoltando, ehi? Dico a te stupido lupo senza
cervello."
"Puoi stare zitto cinque minuti?!" gli ringhiò contro mentre lo
spingeva con forza sempre più nel fitto della boscaglia.
"Tra poco starò
zitto per sempre!" asserì l'altro guardandosi intorno in cerca di...di cosa?
Aiuto? Un arma per difendersi? Non lo sapeva neanche lui.
Camminarono per
altri pochi minuti che a Stiles sembrarono infiniti. "Mio padre è un uomo solo,
non puoi privarlo della compagnia della persona che ama di più al mondo.
Ucciderai anche lui se mi fai fuori. E Scott, si vendicherà, ti staccherà quella
testaccia dura e... e... - ma Derek inchiodò di colpo, spingendolo di lato e
fancendolo sbattere contro un tronco, frenando il suo sproloquio "Hai
finito?" gli chiese.
"No ho appena cominciato, se devo morire, ti
stordirò fino all'ultimo mio secondo di vita! E poi, che passi avanti, dopo i
muri mi sbatti pure contro gli alberi!"
Derek si guardò intorno per un
attimo, fermo e silenzioso, incurante di quello che l'umano blaterava. Poi
spostò il suo sguardo sul ragazzo, come un felino che punta la preda, lo fissò
dritto negli occhi e Stiles si sentì inchiodato come mai prima
d'ora, strinse le mani sull'albero in preda alla paura o a
qualcos'altro che non sapeva bene cosa fosse, senti il dolore della corteccia
che gli pizzicava le dita, strinse gli occhi e voltò la testa,
quando l'alpha fu così vicino da percepire la sua presenza e il suo calore,
senza muovere un muscolo disse convinto "Fai pure, ma sappi che non ti
sbarazzerai di me, anche il mio fantasma verra a disturbarti, nella tua
camera, mentre dormi!"
Derek non rispose ma Stiles percepì qualcosa
solleticargli il volto, potevano essere capelli ma forse erano solo i
peli superflui, come amava chiamarli, della sua transformazione. "Mi
mangerà...mi mangerà..." pensò ormai arreso al suo destino,
mentre qualcosa di morbido percorreva il suo collo, dalla mandibola in giù
facendolo rabbrividire. Aprì un occhio coraggioso, nello stesso istante in cui
il lupo l'aveva cinto con le braccia tirandolo a sè "Mi stai...mi stai
sniffando?" quasi bisbigliò incredulo, mentre Derek passava ancora il suo naso
su e giù per il collo del ragazzo.
"No, dico, mi stai davvero annusando?"
"Mhm..." fu l'unica risposta dell'alpha che lo strinse ancora più a sè
bloccando qualunque altro fiume di parole avesse in mente. "Pensavo fosse bello
abbracciare quel cuscino ma ammetto che questo mi piace di
più..."
"Cu-cuscino?" chiese Stiles confuso "Quale cuscino? Che vorresti
dire?" non era sicuro di aver capito, non poteva essere davvero come pensava,
lui stava andando incontro alla morte non a qualunque cosa invece stesse
succedendo.
"Che dopotutto, forse Peter aveva ragione, quel letto in
più non credo sia necessario..." Indugiò, alzando la testa e
avvicinandosi, finchè a separare il loro visi ci fu solo una tacita
domanda, e Stiles si sa, ha sempre la risposta pronta. Colmò la distanza in un
battito di ciglia e poggiò le sue labbra tremanti su quelle del grosso lupo
cattivo che lo stringeva tra le braccia mentre il suo cuore aveva appena
comprato un biglietto per le montagne russe.
L'alpha fu il primo a staccarsi
da quel primo bacio con il primo ragazzo della sua vita a cui dedicò il primo
sguardo dolce che non ricordava di essere ancora in grado di donare. Lo guardò,
studiandolo, ma il profumo di gioia e stupore, misto ad una fragranza nuova che
non aveva ancora identificato furono la risposta che stava cercando. "Non dici
niente?" gli chiese poi con un sorriso sghembo sul volto.
"Forse il tra
poco starò zitto per sempre non era poi così fuori luogo" ammise lui, con
gli occhi ancora increduli e la bocca semi aperta.
"Aspetta" fece poi, gli si
avviciò, piano, quasi spaventaso di svegliarsi all'improvviso o che fosse tutta
una trappola che sarebbe finità con lui azzannato a morte, posò un altro bacio
sulle labbra di Derek "Allora?" disse poi guardandolo negli occhi verdi e
luminosi, neanche l'ombra del solito sguardo omicida, lo baciò di nuovo e
di nuovo lo guardò "...mh...strano" e lo fece tre, cinque, dieci volte,
mettendolo alla prova. Mentre l'altro divertito sorrideva e il suo sorriso si
allargava sempre di più "Aspetta..." disse ancora Stiles.
"Ma non avevi detto
che saresti stato zitto?"
"Sto cercando di capire se è una
trappola."
"L'unica trappola sono le mie braccia intorno al tuo corpo, che
non vogliono saperne di lasciarti, sai?"
"Sono ancora convinto che mi
staccherai la testa a morsi."
Derek alzò lo sguardo al cielo "Stiles!"
"Se
no, perchè portarmi in mezzo al posto?"
"Per evitare che facessi un'altra
scenata di gelosia se fosse arrivato, che ne so, Isaac e mi avesse detto - ciao
- ?" Derek rise divertito mentre Stiles arrossiva e metteva il broncio "E' stata
solo una svista, un'uscita infelice, un fraintendimento colossale..."
"Meglio
così..."
"Mi prendi in giro?"
"No, Stiles. Siamo qui, semplicemente per
non darla vinta a quell'idiota di mio zio che ci osservava dalla
finestra!"
Stiles lo guardò interrogativo "Peter?"
Derek annuì "...in ogni
caso mi sentirà il tuo odore addosso ma dare spettacolo davanti a lui non era
proprio nel mio stile."
"Beh...puoi sempre dirgli che mi hai ucciso e
abbandonato il corpo nella foresta. Magari me ne sto alla larga per un
pò."
"Tu non vai proprio da nessuna parte..."
"E allora possiamo
semplicemente dirgli che sono inciampato
!"
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