Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: finnicksahero    19/02/2014    1 recensioni
Mi sono sempre chiesta come si sono conosciuti Finnick e Annie, e durante l'ora di Chimica è nata questa storia. Dal testo:
-Piacere Finnick- dico porgendogli una mano, lei si volta verso di me ancora con il broncio sulle labbra e tende una mano -Annie Cresta-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'I'm in love with you ...'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo Ventitrè

Annie.


 

Il gong suonò.

Rimasi ferma immobile. Stavo pensando a una strategia e non mi ero resa conto del conto alla rovescia, mi si serrò la gola, girai la testa e dietro di me vidi il bosco oltre la cornucopia un castello, dovevo pensare e alla svelta.

Mi sentii chiamare e girai la testa di scatto, vidi Shon che aveva uno zaino e che stava esitando per chiamarmi, corsi verso di lui, eravamo veloci, lui portava un enorme peso sulle spalle muscolose, mi dispiaceva troppo per lui.

Corremmo fino al bosco, sentivo altre persone intorno a noi, ma pensavo solo ad una cosa. Essere a sicuro. Mi girai un'attimo e mi si accapponò la pelle.

La cornucopia non aveva una struttura, erano solo oggetti appoggiati a terra, l'erba era verde e rigogliosa, con tanti fiori sul lilla, era tutto così pacifico, se non ci fosse stato il sangue, spruzzate rosse ovunque, vidi un ragazzo tagliare la gola ad un bambino di dodici anni, mi bloccai all'inizio del bosco e urlai, mi piegai sulle ginocchia, piansi, vidi il sangue del bimbo esplodere nel prato, che si tinse di quel colore. Rosso come l'amore. Rosso come la morte, scossi la testa Shon mi trattenne per un braccio, urlai ma nessuno fece caso a me, I colpi di cannone coprivano le mie urla -Lasciami- urlai, ero isterica, mi stava portando sulle spalle come un sacco di patate e io gli tiravo calci e pugni, le lacrime che mi rigavano il volto.

Mi bruciava la gola, il buio era calato, portando con se I volti dei tributi morti, eravamo per terra, il fuoco era sotto terra e non c'era il fumo, solo una tenue luce fioca che mi illuminava, avevo I capelli slegati, che mi ricadevano sulle spalle -Scusa- sussurrai, appoggiai la testa sulle mie ginocchia, Shon stava sistemando delle trappole per la notte, io lo fissavo, a quella luce fioca I suoi occhi neri come il carbone erano stranamente terrificanti.

Lui si tirò su, aveva finito l'ultima trappola, si girò e mi guardò dritto negli occhi, rabbrividì per quel colore che portava in un universo triste e vuoto -Dovevo aspettarmelo- mi confidò, mi accigliai -Perché?- chiesi, lui sorrise tristemente, il fuoco sembrava far brillare I suoi occhi -Lasciamo perdere, chi fa il primo turno? Io o te?- chiese cambiando discorso, aprii bocca ma poi mi resi conto che avevo dormito poco, molto poco per via di... -Oh- mi sfuggi e sorrisi arrossendo, lui mi guardava come se fossi pazza, feci una risatina coprendomi il volto con le mani, sembravo una bambina di cinque anni.

-Okay Annie, faccio io il primo turno eh? Ti vedo leggermente stanca- disse lui, sentii un sorriso nella sua voce, annui decisa, I riccioli si mossero con la mia testa, mi buttai giù e mi raggomitolai in posizione fatale e iniziai a sorridere, sentivo pure le sue mani sulla mia schiena, guardai quel finto cielo, pieno di stelle -Finnick, buona notte- sussurrai, poi mi addormentai con due occhi verdemare stampati nella mente.

Sentivo il terreno scuotersi, mi tirai su di scatto, Shon stava guardando gli alberi era spaventato -Andiamocene- gli urlai al di sopra del boato, lui scosse la testa -Il fiume uscirà fuori, è pericoloso- urlo di rimando, rimasi due minuti seduta, le unghie impiantate nel terreno poi tutto tornò a essere stabile, fissai sbigottita Shon, il fuoco si era spento, ma erano le prime luci dell'alba -Dovevi svegliarmi per il turno di guardia!- gli dissi, lui sorrise, I denti bianchi perfetti e splendenti erano tutti al loro posto -Nha, va bene così domani sera lo fai tu- mi dice, io annuisco, stiro la schiena e allungo le braccia sopra la testa, raccolgo I capelli in una coda alta e fisso Shon.

Lui guarda il bosco e scosse la testa -Potremmo andare- mormorò, io lo fissavo seduta a terra con le gambe incrociate -Andiamo in perlustrazione- suggerii io, lui ci pensò su per un po' e alla fine si alzò in piedi, lo seguii a ruota e mi preparai per la giornata.

Camminammo per tutta la mattinata, fino a quella che pensavo fosse l'ora di pranzo, ci appoggiammo ad un'albero, eravamo al margine del bosco, dopo c'erano solo cespugli e il nulla, fino al castello, l'erba stava ingiallendo, vidi lo scintillio del fiume ma nessun segno di vita -Quanti siamo ancora- chiesi, lui non rispose, alzai gli occhi al cielo e lasciai perdere.

Sentii dei passi dietro di me, strinsi il braccio a Shon, lui annui, eravamo disarmati e forse loro armati.

Mi girai di scatto e li vidi, incontrai I loro occhi, erano in tre, erano bagnati e sanguinanti, ma avevano uno strano luccichio negli occhi, che mi fece indietreggiare, Shon ingoio un groppo in gola facendo tremare il pomo d'adamo, loro si guardarono e si sorrisero con malizia, raddrizzai la schiena e sperai che la mia voce non tremasse troppo.

-No- dissi decisa, loro si guardarono confusi, fecero una risatina e mi fissarono 'Oh si Annie, un no secco, come siamo intelligenti' pensai -Cioè, non volete ucciderci veramente, potremmo essere alleati- dissi, buttai fuori le parole come venivano, lanciai un'occhiata al mio alleato che annuiva convinto, trattenni una risatina.

Loro mi fissavano accigliati, il ragazzo con gli occhi azzurri, mi guardò per bene -No, ci sono pochi tributi fra noi e la vittoria- disse piano, stava accarezzando in maniera troppo protettiva il suo coltello, alzai le mani -Si, emhh okay- dissi, tirai fuori una risatina -Ma sai, noi abbiamo gli sponsor- dissi, loro si bloccarono, quello con gli occhi azzurri smise di accarezzare l'arma 'Ecco Finnick, su, è il tuo momento' pensai -Davvero?- chiese scettico, annui convinta -Oh si, ne abbiamo moltissimi, vero Shon?- chiesi, stavo mentendo? Chi lo sapeva, avremmo potuti averli come no, -Si, lei ha ragione, vi serviamo- disse lui, la sua voce era troppo tremante, loro si scambiarono un'occhiata -Bene, chiedete qualcosa- ci chiese il ragazzone con la pelle color caffè, passai la lingua sulle mie labbra, screpolate e fissai il cielo.

Strinsi le mani a pugno, indietreggiai fino all'albero, tastai la superficie senza farmene accorgere, cercai di rompere un po' la corteccia, se le cose si fossero messe così male, avrei trovato un diversivo -Emh, ora non abbiamo bisogno di niente- mentii io, avevamo entrambi fame, anche la sete era alta ma potevamo andare al fiume, avevamo assolutamente bisogno di un'arma, mi tremavano le mani, una era visibile, la chiusi a pugno, ma purtroppo notarono il mio nervosismo.

Scattarono avanti e io lanciai le briciole di corteccia dritto nei loro occhi, loro rimasero sorpresi, tirai dietro di me Shon, avevamo pochi secondi.

La piazza era completamente deserta, c'eravamo solo noi e I nostri aggressori -Al castello- mimai con le labbra al mio alleato, lui annui, insieme scattammo verso la nostra unica salvezza. La porta non c'era e io corsi dentro, era tutto illuminato, andai fino alla parete parallela, Shon si avvicinò con il fiatone -Li abbiamo seminati?- ansimai tendendomi il fianco, lo sentii tossire, alzai lo sguardo e lo vidi annuire, aveva il pugno stretto sulle labbra e un'espressione addolorata in volto, gli toccai un braccio -Shon- iniziai ma prima che potessi dire qualcosa la sua testa volò via e mi finì fra le mani.

Rimasi li, a fissare dove una volta c'era la sua testa, il suo corpo cadde con un tonfo e il cannone sparò. Boccheggiai, il sangue mi stava macchiando tutta, guardai I suoi occhi vitrei e lanciai via la testa con un urlo, mi tappai le orecchie con le mani e mi lasciai scivolare a terra,nella pozza di sangue, le tolsi e le vidi tinte, urlai istericamente, battei I piedi a terra, strappandomi I capelli, alla fine mi misi in un'angolo del castello, gli occhi fissi sul suo cadavere, le lacrime che mi rigavano il viso.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: finnicksahero