Religious Issues

 

“No?”

Ahi, questa non era la risposta che si aspettava.

Ora ci sarà da ridere.

“No, Booth. Avanti, non puoi sul serio aver pensato che, portandomi una volta in chiesa, avresti potuto convincermi di tutte le…. Cose in cui credi.”

Quel ‘cose’ deve esserle costato uno sforzo enorme. O forse no. Forse quel giorno in chiesa ha sortito davvero il suo effetto.

Un momento, ma che idiozie sto pensando? Brennan? Naaa.

“Non volevo convincerti. Volevo solo mostrarti che esiste del buono anche dove tu vedi tutto nero. Con la psicologia ha funzionato, no? Wyatt ti va a genio.”

“Wyatt, non la psicologia.”

“Wyatt è uno psicologo.”

“Sì, non è la psicologia in quanto ente in se stesso. È una persona. Mi piacciono le persone. Beh, alcune persone.”

“Anche il prete con cui hai parlato prima è una persona. Parlato, aspetta… forse dovrei dire che l’hai insultato.”

“Si meritava quello che gli ho detto! Continuava a ripetere cose assolutamente insensate.”

Ora si arrabbia…

“Non erano insensate!” Pugno sul tavolo.

“Sì.”

Semplice, lapidaria, diretta… Brennan: esiste una parola migliore di questa per definirla?

“Oh, sentiamo, allora, che c’era di così stupido?”

“Gli angeli, prima di tutto.”

“Che diamine hanno gli angeli che non va, Bones!”

“Perché, se sono asessuati, hanno tutti nomi di uomini? È maschilismo bello e buono, una semplice e nemmeno originale riaffermazione del sesso dominante.”

Bones uno, Booth zero.

“Oh, avanti! Come li dovevano chiamare? Non esistono nomi asessuati.”

“Andrea.”

Ok, due a zero.

Brennan, però, decide di dargli la grazia, per lo meno sulle creature alate.

“Lasciamo perdere gli angeli. Vogliamo parlare di tutto quel ‘Dio è buono, Dio è giusto’? Se fosse vero, noi saremmo senza lavoro perché a tante persone innocenti sarebbe risparmiata la fine che, invece, tocca loro. E poi, se esistessero davvero inferno e paradiso, il primo sarebbe sovraffollato e l’altro totalmente vuoto dato che, obbiettivamente, non può esistere una persona senza difetti.”

“Sono simbolici, Bones, non esistono davvero, ma è bello poter credere che ci sia qualcosa di meglio della vita, dopo la morte. La gente ne ha bisogno.”

“Io no.”

Tu non sei la gente, Brennan…

“E poi, avanti, Booth! Hai mai letto la Bibbia? Ci sono scritte un sacco di scemenza, come quella di Adamo ed Eva. Voglio dire, lo sanno anche i sassi che l’uomo deriva dalle scimmie!”

Risatina. Ha ancora molto da imparare sull’umorismo… Booth fa una smorfia.

“Non… non l’hai capita? Ho detto che lo sanno anche i sassi, ma i sassi non possono saperlo, perché loro…”

“L’ho capita, Bones, ma non faceva ridere.”

“Sai che stai facendo tu, ora?” Brennan irritata… accidenti, guardare questi due è mille volte meglio di una soap opera!”

“Sto cercando di non farmi venire il mal di testa.”

“No, no, no, antropologicamente parlando, tu stai tentando di riaffermare il tuo potere di maschio dominante primeggiando su una femmina che ha idee diametralmente opposte alle sue. È normale, Booth, non ti preoccupare…”

Lui si alza, pollici nella cintura, due giri su se stesso, poi si mette gli occhiali da sole e va verso la porta.

“Ehi, dove vai?”

“Fuori!” Replica lui di scatto. “Dove il sole brilla, gli uccelli cinguettano e la gente non parla come un libro di scienze!”

Lui esce, Jack entra e Brennan torna alle sue ossa, borbottando qualcosa riguardo al riferimento al libro di scienza.

“Come siamo messi?” Domanda Jack, dandomi un buffetto sulla spalla.

“Con il caso Madison o con quello Booth-Brennan?”

“Booth-Brennan, ovviamente.”

Guardo la mia amica, concentrata sì, ma un po’diversa da com’era prima… un po’ diversa, un po’ migliore…grazie a lui.

“Facciamo progressi, dottor Hodgins. Grandi progressi.”