NELLE LACRIME E NEL SANGUE

"Aragorn!"

La sua voce.

"Aragorn!"

Riapro gli occhi.

Sono steso a terra. Perchè?

Il petto mi duole ed un rivolo di sangue mi cola dalla bocca lungo il mento. È caldo ma mai quanto te.

Tutto si muove a rallentatore, tranne il mio cuore. Rimbomba esattamente come fa il terreno sotto di me.

Devo alzarmi.

I miei compagni hanno bisogno di me. Lui ha bisogno di me.

Faccio perno sul braccio sinistro ma in pochi attimi ogni forza mi abbandona.

Ogni osso sembra rotto.

"Aragorn!"

Per un secondo riesco a scorgere il suo sguardo.

Puro terrore alberga in esso.

La terra continua a tremare sotto di me, con più insistenza ora.

Il ruggito di un Troll scuote ciò che rimane del mio corpo ed il respiro mi si mozza alla vista del rivolo rosso che sgocciola dalla sua mazza chiodata.

Sangue.

In un attimo tutto mi è chiaro ed i pezzi del puzzle si ricompongono.

È il mio sangue quello che, goccia dopo goccia, si sta mischiando alla polvere.

Se potessi ridere, lo farei.

L'erede di Isildur vedrà la sua fine in questa landa polverosa, ad un passo da tutto ciò che gli era stato promesso.

Ed Aragorn non dirà addio alla vita dopo lunghi anni d'amore, stretto tra le braccia dell'Elfo che gli è sempre stato accanto e che da sempre aveva amato, bensì con una mazza conficcata nel petto. Un cadavere tra centinaia di altri.

Sospiro.

Sono pronto.

Chiudo gli occhi e ti dico addio, amore mio.

"Aragorn!"

Il colpo non arriva.

Un ringhio strozzato mi costringe ad aprire gli occhi.

Ed è quell'abominevole creatura a cadere con la gola squarciata.

Dietro al corpo esanime, come un angelo, appare lui.

Sorrido.

Mi ha salvato per l'ennesima volta eppure i suoi occhi sono velati di lacrime.

Si siede accanto a me prendendomi la mano.

Devo essere conciato proprio male.

Quante volte glielo dovrò ripetere? Non voglio vedere lacrime solcare il suo volto. Una creatura così bella non dovrebbe nemmeno sapere come si piange.

"Mi hai salvato, di nuovo. Cosa farei senza di te?" le parole mi escono a fatica e ad ognuna sembra che mi stiano pugnalando al petto.

Era peggio di quello che mi aspettavo ma, poi, lui ride ed il suo viso s'illumina. Uno di quei splendidi sorrisi riservati solo a me, fa capolino.

Così lo voglio ricordare.

L'ultima cosa che vedrò sarà ciò per cui ho combattuto oggi e per tutta la mia vita.

Legolas.

Ed, in fondo, mi sta bene anche così.

Ancora una volta mi sorprende posando le labbra sulle mie.

Sangue, lacrime ed il suo sapore si mischiano nella mia bocca.

Il suo ultimo dono.

Il suo addio.

Posso andare...

La gola riarsa.

Il sapore metallico nella mia bocca.

Sbatto le palpebre un paio di volte per abituarmi alla luce.

Dove sono?

Di certo, non sul campo di battaglia.

È tutto bianco. Le pareti, le lenzuola, le bende che mi fasciano il petto e la mano che stringe la mia.

Sorrido.

Una cascata bionda ricopre il volto dell'Elfo addormentato accanto a me.

Dev'essere esausto. Quanti giorni ha passato a vegliarmi?

"Due settimane"

"Mhh?"

"Due settimane" ripete la sua voce.

Forse non stava dormendo.

Sento le sue mani carezzare dolcemente il mio viso e vedo una lacrima solcare la sua guancia.

Questa volta potrei chiudere un occhio.

Ed è quello che faccio, sottostando al tuo bacio di bentornato.

Sono lacrime di gioia ad unirci questa volta.