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Autore: Razor666    21/02/2014    3 recensioni
Sora si risvegliò dentro una specie di struttura di ricerca senza sapere come, e con le memorie dannegiate e viene costretto a combattere contro dei mostri che non aveva mai visto. Per sua fortuna riesce ad incontrare Riku ma....
Genere: Dark, Science-fiction, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Riku, Sora
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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N 15-01 Sora era dentro una barra di vetro, immerso in liquido bluastro. Non poteva muoversi, e teoricamente neanche respirare, se non fosse per un tubo che invadeva il suo esofago, fornendo ai suoi polmoni la quantità minima di ossigeno, necessaria per mantenerlo in vita. Sora era spaventato a morte: Dove era lui? E soprattutto dove erano i suoi amici. Per lui immobilizzato, queste domande erano una tortura mentale, ma per fortuna il liquido iniziò ad essere drenato dalla capsula, fino al suo completo svuotamento, infine essa si aprì. Il tubo del supporto vitale si ritrasse autonomamente dalla gola di Sora, ed il ragazzo cadde come un peso morto sulla fredda pavimentazione metallica. Sora iniziò a cercare di respirare, ma stranamente era come se si fosse dimenticato di come si facesse. La sua bocca cercò, incapace però di farlo realmente, un po’ di aria, ma per sua fortuna, un cavo che non si era ancora staccato da lui, gli diede una scossa elettrica, facendolo urlare, ma allo stesso tempo il suo corpo riuscì a respirare, esattamente come un neonato appena nato.
Sora si guardò attorno l’unica cosa che ricordava e quella di aver sconfitto Xemnas, e di aver ricevuto una lettera del Re Topolino, ma non ricordava né il suo contenuto, né quello che era successo successivamente. Si guardò attorno cercando un qualsiasi punto di riferimento, sperando che qualche frammento della sua memoria emergesse, ma le pareti metalliche, illuminate dalle luci al neon bianche, prive di un qualsivoglia arredamento, fatta eccezione per un paio di machine ultrasofisticate, non gli dicevano nulla. Sora non seppe cosa fare, finché la stanza non fu riempita dal suono di una voce computerizzata: “Ben svegliato Sora, spero che il tuo corpo sia apposto.”
”Chi sei tu, e dove sono i miei amici!”.
”Direi che non ci sono problemi, ore che ne diresti di metterti qualcosa addosso.”
Infatti, per la prima volta, Sora si accorse di essere completamente nudo, e nonostante fosse in una situazione di pericolo, si vergognò un bel po’, ma da muro uscì un guardaroba, contenente diversi tipi di vestiti,  tra cui Sora ritrovò il suo solito completo, che prese subito. Una volta finito di vestirsi, si aprì una porta nel muro, ed il ragazzo decise di attraversarla, trovandosi in una stanza più grande, e nuovamente la voce disse: “Molto bene Sora, adesso dovrai fare una cosa che tu dovresti conoscere molto bene…. Combattere. Ah e non preoccuparti se la tua Keyblade è diverso dal solito.”   
Sora si tranquillizzò ne sapere che la sua vecchia e fidata chiave non lo aveva abbandonato, ma le sue paure riemersero quando evocò la sua Keyblade…. Infatti la chiave non apparve con il solito fascio di luce, ma letteralmente uscì dalla sua mano, come se il suo stesso arto generava l’arma, come quando un albero genera i suoi rami. Sora rimase stupito della cosa, ma ad un certo punto la stanza fu invasa da diversi esseri mostruosi, che non aveva mai visto prima, alcuni dalla forma umanoide ma con pezzi di corpo animale, mentre altri erano totalmente disumani. Il possessore del Keyblade si scagliò sui nemici, nonostante i mostri possedessero la forza e la velocità di animali pericolosi, tipo orsi o tigri, sembra che essi ne condividevano l’intelligenza, quindi per Sora fu facile batterli. Dopo che nella stanza era ritornato il silenzio, la stessa voce di prima disse nuovamente: “Bene, vedo che hai sconfitto con facilità le Chimera Type-1, ora passiamo alle Type-2, questa volta ti conviene aiutarti con la magia.” Nella stanza irruppero tre persone con un armatura leggiera nera con un casco integrale, anch’esso nero, che gli copriva il volto. Une delle Chimere Type-2 caricò Sora, estraendo allo stesso tempo una spada ed uno scudo, mentre le altre due estrassero delle mitragliatrici. Sora lanciò un Fire contro il soldato che lo stava caricando, ma la Chimera assorbi la magia con lo scudo, inoltre le altre due iniziarono a fare fuoco. Il ragazzo schivò le due salve di proiettili, quindi deviò con il suo Keyblade la spada della prima Chimera, per poi ucciderlo con un colpo al cuore. Le altre due Chimere rimaste spararono un'altra salva, ma Sora parò i colpi con un Reflex, per poi distruggerli con altre due sfere di fuoco. La voce questa volta non disse niente, ma anche questa volta si aprì una porta nel muro. Sora pensò: “Spero che oltre quella porta ci sia uno dei miei amici, voglio sapere dove sono!” Sora attraverso la porta, ritrovandosi davanti a se un corridoio lunghissimo. Il ragazzo camminò lentamente con la guardia alzata, temendo un imboscata, che però non avvenne. Al termine del corridoio si aprì un'altra porta, che anche questa volta lo portò in un'altra stanza identica alle precedenti, quindi Sora urlò: “Basta, non ne posso più di queste stanze!!!!” Ma pochi secondi dopo una porta davanti a se si aprì, da cui uscì Riku. Sora corse ad abbracciare l’amico urlando: “Riku!!! Sono così contento che tu sia salvo!”
“Anch’io sono contento che tu sia salvo, ti ho cercato così a lungo…. Ma adesso ti puoi levare? Mi stai soffocando.”
“Scusa, sai qualcosa di Kairi e gli altri? Sono qui dentro? Sai cosa è successo?”
“Non lo so, mi sono svegliato tutto di un tratto qui dentro, non so chi sia dietro tutto questo, ma finché noi due siamo insieme, nessuno ci potrà battere.”
“Giusto Riku. Anche tu hai affrontato quelle Chimere?”
“Certo, non mi sembrano che siano Heartless, Nessuno o Dream Eaters.”
“Vero, non so te ma il mio Keyblade si comporta in modo strano, anche per te è la stessa cosa?”
“Si, non so perché ma è come se il mio Keyblade uscisse dal mio corpo, comunque suppongo che non abbia importanza finché sono forti a sufficienza per battere le Chimere.”
“Infatti, quella che conta è la sostanza…. Un ultima domanda, cosa sono i Dream Eater?”
Riku cambiò completamente espressione dopo quella domanda, sembra come se qualcuno gli avesse appena infranto un sogno, e chiese, quasi implorando: “Non ti ricordi dei Dream Eater? E del Esame per diventare maestro del Keyblade? Il viaggio nel mondo dei sogni? E di quando infine abbiamo sconfitto Xehanorth? E di quando tu e Kairi….”
“No mi dispiace…. Uffa non è giusto che ogni volta che mi sveglio da qualche coma, dimentico delle cose importanti. Non importa, prima o poi recupererò i miei ricordi.”
Riku non era altrettanto contento abbassò lo sguardo e disse fra se a se, come se Sora non esistesse più: “Non è possibile…. Un altro fallimento.”
“Come, scusa?”
“Seguimi”
Sora, completamente confuso dal cambiamento improvviso del amico, lo seguì, mentre quest’ultimo aprì una porta nascosta ed entro dentro. Sora seguì Riku che procedeva seguendo delle scale a chiocciola nere, che puntavano verso il basso.
Riku parlò senza però voltare lo sguardo verso l’amico: “Devi sapere che noi ci troviamo in un altro universo, molto diverso da quello che noi ci ricordiamo.”
“E come lo sai.”
“Questo posto si chiama Terra. In questo mondo oggi è l’anno 2057, un mondo su orlo del baratro, in cui guerre nascoste uccidono milioni di persone…. Un mondo che ha bisogno di guerrieri disumani: le Chimere.”
“Vuoi dire che i mostri di prima…”
Rikù a quel punto fece una risata glaciale, senza alcuna emozione, ma con una nota non troppo velata di follia: “E poi ci fu un ragazza, troppo giovane per editare questa industria della morte dai suoi defunti genitori, cercò di crearsi qualcuno che la consolasse, qualcuno che la capisse… qualcuno di cui lei si era innamorata, anche la persona interessata non esistesse… me.”
Sora non ci aveva capito niente in quel delirio, ma Riku anticipò la sua domanda: “Sora….  Noi due non esistevamo prima…. Eravamo solo un videogioco.”
“COSA!!!”
“L’unica consolazione di quella stupida ragazza era un personaggio di un videogioco, così ha creato una chimera Type-4 usando i dati che descrivevano Riku, e la stessa cosa è stata fatta con te.”
Sora si inginocchio a terra, non poteva credere che tutto quello che era successo e tutte le persone che aveva conosciuto non esistevano, qundi chiese disperato: “Non è possibile Kairi, Pippo, Paperino….”
“Loro non sono stati ancora creati.”
“Non è possibile! E’ solo una menzogna!!!! LORO SONO FUORI E CI STANNO CERCANDO!!!!”
“Non è possibile…. Perché sono io che ti ho creato, due mesi fa anche quella ragazza è morta, ma prima di morire ha autorizzato il sistema a prendere ordini da me, ed io ho utilizzato questa fabbrica con lo scopo di ricreare….. no, di creare i miei vecchi amici, anche se ho collezionato troppi fallimenti.”
Sora era sull’orlo della psicosi, ormai tutto quello che credeva era andato in fumo, ma aveva ancora Riku e disse: “Però adesso noi due siamo insieme….”
“Non c’è nessun noi, il sistema non ha saputo creare completamente le tue memorie, quindi sei un fallimento…. Come loro.”
A quel punto Rikù premette un pulsante ed il pavimento davanti a loro, e la visione di quello che c’era sotto ammutolì completamente Sora, quindi Riku continuò a dire: “Nonostante i miei tentativi, tu venivi sempre male, una volta il tuo cuore non era abbastanza forte e sei stato ucciso dalle chimere, altre eri uscito completamente cambiato, altre non avevi le memorie corrette, ma questa volta l’errore è stato relativamente piccolo…. la prossima volta non fallirò.
A causa della visone dei molti cadaveri di se stesso, uccisi in diversi modi e in diversi stati di decomposizione, non si accorse del attacco di Riku, che conficcò la sua arma nel suo corpo. Sora vide la punta della Via dell’Alba uscire dal suo sterno, mentre grandi quantità di sangue sgorgarono dal suo corpo, tentò di implorare qualcosa, ma dalla bocca uscì solo sangue. Riku avvicinò il suo volto al suo orecchio destro, e sussurrò: “Addio, fallimento numero 15.” E con uno strattone fece cadere il morente Sora nell’oblio, richiudendo la botola dei rifiuti organici.

  
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