<< Ehi dolcezza! Tutto ok?>> esclamò una di loro. Si chiama Isabelle. Il padre è un avvocato, uno dei più famosi. La madre era morta quando lei era ancora piccola. Ha una cascata di capelli biondi che le scendono in boccoli fino a metà schiena, occhi verdi grandi e seducenti, un viso perfetto da modella. La sua camicetta molto scollata le mette in mostra il suo seno grande, perfetto che molti ragazzi lì nella sua scuola guardavano come a una meta impossibile. Non proprio impossibile. Isabelle si era passata metà dei ragazzi dal primo giorno che era arrivata lì. Era la tipica ragazza stronza. E di ragazze stronze quella scuola ne traboccava.
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<< Mia cara Jess non sai che è successo!>> mi dice un’altra ragazza. È Chanel. È una delle ragazze più pettegole della scuola. Sa tutto di tutti e non le sfugge niente. Questa è una caratteristica che si aggiunge al suo essere stronza ovviamente.
<< Che è successo?>> chiedo.
<< C’è un ragazzo nuovo quest’anno. Sarà nella nostra classe. È praticamente obeso!>> racconta un ‘altra ragazza Lucy.
<< E appena ha visto Isabel è rimasto a bocca aperta a fissarla. E sbavava anche! Non sai che ridere, aveva proprio una faccia da ebete! Adesso tutti lo chiamano “l’innamorato sventurato”. Perché ovviamente non potrà mai mettersi con una come Isabel.>> dice Chanel. È in credibile come la demenza domini quella scuola. Quel povero ragazzo sicuramente si sentirà imbarazzatissimo e non potrà guardarsi attorno senza che non ci sia un ragazzo pronto a prenderlo in giro. Ma evito di dire quello che penso e fingo una risata civettuola. Poi suona la campana e assieme alle ragazze entro in classe. Come immaginavo il ragazzo obeso che di nome fa Tom è stato vittima di pesanti scherzi per tutta la giornata scolastica. Lo chiamavano “palla di lardo”, gli tiravano addosso libri, cartacce, penne, gli hanno buttato in testa il contenuto del cestino dell’immondizia, lo hanno picchiato. E mentre tutti ridevano e lo sbeffeggiavano io guardavo quella scena con orrore. A volte fingevo di ridere e di provarci gusto, ma un paio di volte ho chiesto di andare in bagno perché non ce la facevo ad assistere a quello spettacolo. Mi vergogno. Provo orrore e disgusto eppure non lo difendo. Perché ho troppa paura. "vi prego di lasciare una recensione per farmi sapere cosa ne pensate. così saprò se devo o no continuare la storia e magari se ne devo modificare qualcosa. grazie"