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Autore: DarrenCrissArmy    21/02/2014    3 recensioni
“Ma che cazz…?” Darren bestemmiò quando venne svegliato bruscamente dal suono insistente del suo telefono, alle tre di notte.
“Chi cazzo scoccia alle tre di notte???” urlò nel silenzio della casa, più al telefono che a sé stesso, quasi a sperare che l’apparecchio si risvegliasse improvvisamente e iniziasse a parlare, dicendo con voce perfettamente cadenzata “Il signor. Criss non è in casa, se vuole lasciare un messaggio…. e ora si TOLGA DALLE PALLE!”
Cosa mai potrebbe volere uno sconosciuto nel cuore della notte? E sopratutto, quali avventure tutto questo comporterà? E cosa centra Darren in tutto ciò?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 1 the show

A Desy,

Grazie.

Senza di te ed i tuoi continui “Scrivi!”  di ogni mattina,

questa storia non avrebbe avuto inizio.

Ti voglio bene.

 

The Show Must Go On

 

#1 Previously Unexpected Call

 

“I’m the greatest star!

I am by far, but no one knows it..”

 

“Ma che cazz…?” Darren bestemmiò quando venne svegliato bruscamente dal suono insistente del suo telefono, alle tre di notte.

“Chi cazzo scoccia alle tre di notte???” urlò nel silenzio della casa, più al telefono che a sé stesso, quasi a sperare che l’apparecchio si risvegliasse improvvisamente e iniziasse a parlare, dicendo con voce perfettamente cadenzata “Il signor. Criss non è in casa, se vuole lasciare un messaggio…. e ora si TOLGA DALLE PALLE!”

Ma niente. “I am the greatest star” cantata dalla voce melodiosa di Chris continuava a suonare e allora, sempre sbuffando, Dare decise di alzarsi.

Appena mise i piedi nudi a contatto col freddo del pavimento rabbrividì da capo a piedi, maledicendo mentalmente il sonnambulo che lo stava cercando e le sue ciabatte di Harry Potter sempre troppo lontane dal letto.

A tentoni, sbattendo contro i muri nel buoi della casa, raggiunse il mobile a cassettoni su cui era poggiato il suo telefono.

Raggiungerlo fu quasi un sollievo per lui, che tuttavia non durò a lungo.

La voce “Numero Privato” lampeggiava sullo schermo.

Seguendo quello che aveva sempre detto sua mamma, Darren non rispose e tornò  a dormire.

“Ricordati figliolo, non si risponde se non sai chi è!”

 

“I’m the greatest star

I am by far, but no one knows it

If you’re gonna hear a voice

A silver flute…”

 

Solo dopo cinque minuti di tranquillità il telefono cominciò a squillare di nuovo, rompendo la calma  appena riconquistata per la seconda volta.

“Ma cazzo!” la scena si ripetè. Darren rimase incerto sul da farsi, guardando il suo cellulare squillare, vibrare e lampeggiare, col rischio che cadesse dal mobile.

Alla fine, più della curiosità o della voglia di rispondere, vinse il rispetto che portava alle sue povere orecchie.

“Pronto?” disse, e avrebbe voluto aggiungere “Chi scoccia?” ma era ancora troppo educato – o rimbambito dal sonno- per farlo.

“Salve! Parlo con Darren Criss? Mr. Criss? Mi sente?” la voce che uscì dall’ apparecchio lo assordò. Era acuta, femminile e… italiana. Questo era poco ma sicuro, e per quanto          Dare fosse addormentato, l’aveva capito.

“Buongiorno… ehi, ma lo sa che ore sono?” chiese l’attore, cercando di concentrarsi e  fare mente locale.

“Si, certo, è.. l’una di pomeriggio!” la voce femminile gli rispose sicura. Darren quasi si dispiacque di dover distruggere le sue convinzioni “Ehmmm no, qui sono le tre di notte” .

La voce iniziò immediatamente a scusarsi, una sfilza di “Oh mio dio! Mi scusi, mi scusi” uno più acuto dell’altro. Le orecchie di Darren stavano tentando il suicidio, imploravano disperatamente l’attore di tornare a sentire la soave voce di Chris- era meglio di quello strazio. Tutto era meglio di quello strazio-

“Davvero non è necessario… non so neanche chi è…” tentava di smorzare il colpo il ragazzo.

“La lascio dormire, la richiamo dopo!”  e così dicendo, la voce riattaccò.

Darren rimase col telefono in mano, il tu-tu della segreteria e un’unica domanda in testa: chi diamine era quella squilibrata?

 

 

 

 

 

Quando si alzò, alle 10- con calma, perché quel giorno non avrebbe lavorato-  si sentiva leggermente sottosopra, soprattutto per quella telefonata.

Darren era sempre stato un tipo mattiniero e vitale anche alle cinque del mattino, cosa che succedeva spesso quando girava Glee. Ma Glee era ormai finito, da ben 10 anni!, e lui era stato impegnati in centinaia di migliaia di progetti. Non aveva neanche avuto il tempo di pensarci, allo show.

Ma se lui era mattiniero, gli altri sembravano degli orsi appena usciti dal letargo, perfino Chris. Soprattutto Chris. Se lo avessi svegliato durante il suo sonno di bellezza, il soprano ti sarebbe venuto a cercare con i suoi sai.

Chris… da quanto tempo non sentivaa né lui né gli altri ragazzi? Era successo proprio quello che lui aveva sempre temuto: con la fine dello show, l’aveva perso di vista.

Darren ci riflettè sopra, mentre faceva colazione e prendeva il primo caffè della giornata, al quale avrebbero fatto seguito molti altri. Ecco perché era sempre così schizzato!

Dopo essersi lavato ed aver deciso  di lasciar crescere un po’ la barba, perché non aveva voglia di radersi, Darren si ritrovò a fissare il suo cellulare.

Doveva chiamarlo? Avrebbe dovuto farlo? Magari potevano organizzare una rimpatriata…

 

“I’m the greatest star!”

Il telefono prese vita improvvisamente. Sembrava essere posseduto!

Il solito “Numero privato” ricomparve, e lui non esitò a rispondere. Voleva vederci chiaro in quella faccenda.

“Pronto” la voce all’altro capo era diversa. Più marcata, e decisa. “Buongiorno, signor Criss. Mi presento, sono Vittoria. Ho ragione di credere che stanotte, la mia collega l’abbia chiamata. Le presento le mie più sincere scuse. Vorremmo proporle un progetto”

Si… era decisamente più professionale! L’altra sembrava più una fangirl impazzita.

“Sicuro.. ehm, vuole parlare col mio agente o ora?” chiese Darren “Ora. Se ci fa entrare, signor Criss” rispose la voce che ora collocava come Vittoria, molto pacatamente rispetto alle parole che aveva pronunciato.

“Farvi entrare?” Darren era sbigottito “E.. dove sareste voi precisamente?” il sorriso nella voce della donna si percepiva chiaramente  anche al telefono mentre ribatteva “Sotto casa sua, signor Criss!”

 

 

 

 

“Signor Criss, ha una casa bellissima, davvero!” osservò Vittoria “Grazie, Vittoria.. ma chiamami Darren. A cosa devo l’onore di questa visita? All’inizio non avevo capito chi voi due foste, ma quando vi ho visto vi ho riconosciuto immediatamente. Siete due imprenditrici molto famose anche qui in America, sapete? È un bene che le vostre idee siano arrivate fin qui” si complimentò l’attore con le due donne.

“Grazie signor… Darren” intervenne la ragazza chiamata Beatrice, visibilmente emozionata “Wow, non riesco a credere di essere davvero qui! Continui tu per me, Vicky?” disse poi, decidendo di cedere il passo all’amica, per poter continuare ad ammirare l’attore seduto davanti a lei.

“Cos’hai?” le chiese Dare confuso “Ah, non si preoccupi” intervenne colei che d’ora in poi – per comodità- chiameremo Vicky “Normale reazione di sclero, vero Bea?” l’amica le fece un cenno affermativo, troppo sconvolta per anche solo pensare di aprire bocca.

“Siamo qui per farle una proposta, Darren..”

 

 

 

 

 

“Ah, potevate dirlo subito!” esclamò il ragazzo riccioluto dopo che le due – solo Vicky, Bea era ancora persa- gli ebbero spiegato la loro idea “Era da tanto che volevo rivedere i ragazzi! E poi tranquille, non sto lavorando al momento, quindi potrei venire con voi a cercare gli altri membri del cast.. che ne dite?” propose il ragazzo, sorridendo al solo pensiero di rivedere  i suoi vecchi compagni di set.

Darren era fatto così, passava da un eccesso all’altro. Se fino a poco più di un’ora prima non era neanche sfiorato dall’idea di girare mezzi USA per ritrovare tutti i suoi vecchi amici dei tempi di Glee, ora quella stessa idea lo faceva saltellare allegramente nel suo salotto.

“È un si?” Bea sembrava sull’orlo di una crisi isterica, non si capiva se stesse per scoppiare a ridere o a piangere. “È un si!” confermò Darren  e la ragazza gli si tuffò tra le braccia, contenta.

Darren guardò Vicky terrorizzato dall’improvvisa dimostrazione di affetto della collega, e la ragazza sbuffò, prendendo l’amica per le spalle e staccandola letteralmente dall’attore.

“Professionalità, Bea” le ricordò “Non perché il suo personaggio è il tuo preferito di Glee tu devi stargli attaccata come una cozza!” la ragazza si calmò e abbassò gli occhi col aria contrita, e Darren intenerito l’abbracciò.

“Se io sono il suo… il tuo chi è?” chiese poi, staccandosi, a Vicky “Chris, Lea e .. Cory” rispose la ragazza, elencandoli sulle dita, e rabbuiandosi all’ultimo.

Anche gli altri due ragazzi tacquero un attimo, poi Darren fece una cosa che Beatrice aveva sempre adorato.

Alzò il pugno, dando un piccolo colpetto all’aria, e la ragazza sorrise mentre gli occhi le si riempivano di lacrime, come succedeva puntualmente da quando lui l’aveva fatto  durante l’intervista da Conan per la prima volta.

 

Lui gliele asciugò con i pollici e poi sorrise. Per stemperare l’atmosfera, diventata così cupa, si aprì in un gran sorriso e urlò “Lea è a New York!”

Le due amiche si guardarono, poi Vicky rispose con fare sognante “Lo sappiamo”. Grata per il cambio di argomento, la ragazza condivise un’altra informazione importantissima “Jonathan è con lei. Stanno lavorando insieme in teatro”.

“Chris è a Denver” aggiunse ancora Dare, gli occhi grandi per la soddisfazione di esserselo ricordato “Gli altri non so” aggiunse, quasi a scusarsi, con una scrollata di spalle.

 Le due amiche si guardarono “Sottovaluti il potere di internet” disse Bea, una luce pericolosa negli occhi.

“E queel odi due imprenditrici pronte a tutto!” La stessa scintilla si stava accendendo in quelli di Vicky. Darren non sapeva spiegarsi il perché, ma aveva  paura di quello sguardo. A prescindere.

Le due si girarono verso di lui, la luce folle negli occhi.

 “Oh, no” si lamentò “ È in arrivo una crisi di fangirlismo!”

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:

Si lo ammetto, sono pazza: con questa ho tre fanfiction in corso, più occasionali one- shot che vanno e vengono. Non vi voglio svelare tutti i particolari subito, non sapete niente neanche del piano delle due… vi terrò in  sospeso per un po’.. muahahahahaha (Desy dice che non dovrei traumatizzarvi. Ops! Troppo tardi) dove ero rimasta? Ah, si: grazie a chi recensirà! Ma soprattutto grazie a Desy per farmi scrivere e a Camilla, perché ogni volta che parlo con lei tutte le trame diventano più chiare e comprensibili perfino per me che le scrivo.

Xoxo Bea.

P.S. Il rating è arancione, così mi sento obbligata ad inserire ogni tanto scene un po’.. spinte J

 

  
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